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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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121) Dizion.4° Ed. .
LAMBICCARE
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vol.3 pag.11

LAMBICCARE.
Definiz: Fare uscir per lambicco. Lat. stillare, distillare. Gr. στάζειν, σταλάζειν.
Esempio: Buon. Fier. 5. Intr. 3. Feine un composto, e poi lo lambiccai, Ond'uscì in quintessenza il ghiribizzo.
Definiz: §. I. Per metaf. Esaminare accuratamente alcuna cosa, Ponderarla bene. Lat. ad trutinam revocare. Gr. σταθμᾶσθαι.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 7. Che un sol pensier d'un sol viglietto nostro Lambiccar, ponderar, dentro a' confini Fermar della 'ntenzione, e ben piantarlo.
Definiz: §. II. E figuratam. Lambiccarsi il cervello, vale Sottilizzare, Ghiribizzare, Stillarsi il cervello. Lat. ingenium torquere.
Esempio: Red. Ins. 152. Volle piuttosto, lambiccandosi il cervello, scrivere, che l'asino non impidocchisce.
v. CERVELLO §. XIX.
122) Dizion.4° Ed. .
LAMBICCATO
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vol.3 pag.11

LAMBICCATO.
Definiz: Add. da Lambiccare. Lat. distillatus. Gr. σταλαχθείς.
Esempio: Segn. Mann. Magg. 8. 4. Quel sunto più lambiccato, che noi pur volgarmente chiamiamo spirito.

123) Dizion.4° Ed. .
LAMBICCO
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vol.3 pag.11

LAMBICCO.
v. LIMBICCO.
124) Dizion.4° Ed. .
LAMBIMENTO
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vol.3 pag.11

LAMBIMENTO.
Definiz: Il lambire. Lat. linctus. Gr. λεῖγμα.
Esempio: Libr. cur. malatt. Nel tempo del lambimento tenga il petto fasciato con panni caldi.

125) Dizion.4° Ed. .
LAMBIRE
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vol.3 pag.11

LAMBIRE.
Definiz: Pigliar leggiermente colla lingua cibo, o beveraggio; e non si direbbe se non di cose, ch'abbian del liquido. Lat. lambere, libare. Gr. λείχειν, λείβειν.
Esempio: Com. Purg. 24. Quegli, che colla mano, e colla lingua lambiranno l'acque, siccome colla lingua suol lambire il cane, metteragli da una parte.
Esempio: Red. Vip. 1. 31. Il che non succede ec. a coloro, che lambiscono, e cacciansi giù per la gola il veleno della vipera.
Esempio: Ruc. Ap. 220. Lambendo molto più viole, e rose Sulle tremanti, e rugiadose cime.
Definiz: §. Per similit.
Esempio: Gal. Sist. 26. Esse gli vengono, per così dire, lambendo, e percotendo in terra in quel medesimo punto a capello.

126) Dizion.4° Ed. .
LAMBITIVO
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vol.3 pag.11

LAMBITIVO.
Definiz: Sorta di medicamento, che si lambisce. Lat. linctus, *lambitivum. Gr. ἔκλειγμα.
Esempio: Libr. cur. malatt. Usi il lambitivo fatto col mele, e col puleggio.
Esempio: E Libr. cur. malatt. altrove: Un lambitivo fatto con mele stemperato in decozione ec.
Esempio: Red. lett. 1. 248. È necessario presentemente non passare le cose piacevoli, come i lambitivi.
Esempio: E Red. lett. appresso: Ottimo ancora un lambitivo frequentato, e fatto con polpa di cassia.

127) Dizion.4° Ed. .
LAMBRUSCA, e LAMBRUSCO
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vol.3 pag.11

LAMBRUSCA, e LAMBRUSCO.
Definiz: Sorte d'uva salvatica, che per altro nome si dice Raverusti, e Uvizzoli. Lat. labrusca. Gr. ἀγριάμπελος.
Esempio: Cr. 4. 12. 12. Anche sono arbori, i quali hanno viti, le quali in niun tempo si potano, come quelle, che fanno le lambrusche, che sono viti salvatiche.
Esempio: E Cr. cap. 42. 2. Annera ottimamente (il vino) nel tempo della vendemmia con uve, che si chiamano albatiche, e co' lambruschi ben maturi.
Esempio: Pallad. Febbr. 13. tit. Come si poti la lambrusca, cioè la vite dell'albero.
Esempio: Car. lett. 1. 23. Quella, dove son su quelle due viti di lambrusca.

128) Dizion.4° Ed. .
LAMENTABILE
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vol.3 pag.11

LAMENTABILE.
Definiz: Add. Lamentevole. Lat. lamentabilis. Gr. θρηνώδης.
Esempio: Guid. G. 112. Piangendolo con voci triste, e lamentabili, con grande fiume di lagrime.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 56. Ora seguita una lamentabile, e dolorosa visione, che egli ebbe.
Esempio: Morg. 21. 96. E molte cose lamentabil dice.

129) Dizion.4° Ed. .
LAMENTABILMENTE
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vol.3 pag.11

LAMENTABILMENTE.
Definiz: Avverb. Con lamentanza, Con modo lamentevole. Lat. querulè, *lamentabiliter. Gr. ὀδυρτικῶς.
Esempio: Teol. Mist. Avvegnachè in esso lamentabilmente ella s'occupi.

130) Dizion.4° Ed. .
LAMENTAMENTO
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vol.3 pag.11

LAMENTAMENTO.
Definiz: Il lamentarsi, Lamento. Lat. lamentatio, lamentum, querimonia. Gr. κλαυθμός, θρῆνος, ὀδυρμός.
Esempio: G. V. 11. 3. 13. Acciocchè non passi il manifesto, o occulto lamentamento d'alcuno.

131) Dizion.4° Ed. .
LAMENTANZA
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vol.3 pag.11

LAMENTANZA.
Definiz: Lamento. Lat. lamentum, querimonia, querela. Gr. θρῆνος, ὀδυρμός, ὀλοφυρμός.
Esempio: Bocc. nov. 98. 35. Sciocche lamentanze son queste, e femminili, e da poca considerazion procedenti.
Esempio: Boez. G. S. Quando queste cose tanto ripensava, e la lagrimosa lamentanza collo stile scriveva.
Esempio: E Boez. G. S. appresso: Ma di medicina è tempo, non di lamentanza.
Esempio: Rim. ant. Guitt. 93. Se 'l si lamenta null'uom di ventura, A gran ragion mi movo a lamentanza.
Esempio: Boez. Varch. 3. 3. E di vero onde nascono tante lamentanze, e tanti piati in tante corti, se non perchè ec.

132) Dizion.4° Ed. .
LAMENTARE
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vol.3 pag.11-12

LAMENTARE.
Definiz: Neutr. e neutr. pass. e talora anche in signific. att. Dimostrare con voce cordogliosa, articolata, o inarticolata, il dolore, che altri sente. Rammaricarsi. Lat. lamentari, queri, conqueri. Gr. θρηνεῖν, ὀδύρεσθαι, ὀλοφύρεσθαι.
Esempio: Petr. son. 63. E ne conviene Lamentar più l'altrui, che 'l nostro errore.
Esempio: E Petr. 102. S'a mia voglia ardo, ond'è il pianto, e il lamento? S'a mio mal grado, il lamentar che vale?
Esempio: E Petr. 124. E 'l dolce amaro lamentar, ch'i' udiva.
Esempio: E Petr. 235. Giusto duol certo a lamentar mi mena, Sassel chi n'è cagione.
Esempio: Dant. Par. 14. Qual si lamenta, perchè qui si muoia.
Esempio: E Dan. Par. 19. Per la lor bestia si lamenti, e garra.
Esempio: E Dan. rim. 1. Ch'io 'l vidi lamentare in forma vera Sopra la morta immagine avvenente.
Esempio: Nov. ant. 57. 5. Il conte d'Angiò bestemmiava forte tra se medesimo, e lamentavasi di sua fortuna.
Esempio: E N. ant. nov. 70. 4. E la moglie lamentando dicea: deh Signor mio, che doglia m'è, che tu muori sanza colpa!
Esempio: Teseid. 3. 63. Io 'l farò, ma sempre lamentando Andrò la mia fortuna con dolore.

133) Dizion.4° Ed. .
LAMENTATA
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vol.3 pag.12

LAMENTATA.
Definiz: V. A. Lamentanza. Lat. lamentatio, querimonia. Gr. θρῆνος, ὀδυρμός.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 2. 6. Io pur piangea, Ragion non ave di mia lamentata.

134) Dizion.4° Ed. .
LAMENTATO
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vol.3 pag.12

LAMENTATO.
Definiz: Add. da Lamentare.
Esempio: Bemb. Asol. 1. Durissime sono le dipartenze, e quelle massimamente, che con alcuna disiata notte, e lamentata, e con abbracciamento lungo, e sospiroso, e lagrimevole si chiudono.

135) Dizion.4° Ed. .
LAMENTATORE
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vol.3 pag.12

LAMENTATORE.
Definiz: Che si lamenta. Lat. *lamentator.
Esempio: But. I lussuriosi nel mondo sono stati amatori della sua carne, e compiagnitori, e lamentatori, e gridatori, quando hanno cantato, e composti sonetti, e canzoni d'amore.
Esempio: Din. Comp. 3. 80. Udivano le parole de' lamentatori di lor parte.

136) Dizion.4° Ed. .
LAMENTATORIO
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vol.3 pag.12

LAMENTATORIO.
Definiz: Add. Lamentevole. Lat. queribundus, querulus. Gr. θρηνώδης.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Lo morto non sente le pene, nè infamia, ned altre vere, o false, crudeli, e lamentatorie, e lusinghevoli parole.

137) Dizion.4° Ed. .
LAMENTATRICE
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vol.3 pag.12

LAMENTATRICE.
Definiz: Femm. di Lamentatore. Lat. *lamentatrix.
Esempio: Annot. Vang. E veggendo le lamentatrici, e la turba romoreggiare, disse loro.

138) Dizion.4° Ed. .
LAMENTAZIONCELLA
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vol.3 pag.12

LAMENTAZIONCELLA.
Definiz: Dim. di Lamentazione.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Gemono astutamente con finte lamentazioncelle di voce.

139) Dizion.4° Ed. .
LAMENTAZIONE
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vol.3 pag.12

LAMENTAZIONE.
Definiz: Il lamentarsi, Lamento. Lat. lamentatio, lamentum, questus, threnus. Gr. θρῆνος, ὀδυρμός, ὀλοφυρμός, αἴαγμα.
Esempio: Annot. Salm. Non fosse con allegrezza, ma fosse con pianto, e lamentazione.
Esempio: S. Grisost. Picciola per certo, e molto minore, che la mia, reputerà la lamentazion del Profeta, nella quale ec.
Esempio: Guid. G. 134. Veramente le loro lamentazioni singulari non si specificheranno al presente.
Esempio: Serm. S. Ag. 45. Fa' che la mente tua sia fatta com'era il libro di Zacchiel profeta, il quale era scritto dentro, e di fuori lamentazioni, e guai, e queste lamentazioni vogliti accostare, e abbracciare ec.
Definiz: §. Per Una delle parti dell'antica tregedia.
Esempio: Varch. Lez. 666. Oltra le cinque parti di sopra raccontate se ne truova un'altra chiamata Grecamente crommo, cioè lamentazione, ovvero compianto.
Esempio: E Varch. Lez. 667. Questo crommo, ovvero lamentazione non è altro, che un pianto, ovvero cordoglio, che fa il coro insieme con gli altri strioni.

140) Dizion.4° Ed. .
LAMENTEVOLE
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vol.3 pag.12

LAMENTEVOLE.
Definiz: Add. Di lamento, Querulo. Lat. lamentabilis, queribundus, querulus. Gr. θρηνώδης, ὀδυρτικός, πολύθρηνος.
Esempio: Libr. Pred. Dobbiamoci ancora convertire colla bocca per lamentevole, e dolorosa confessione.
Esempio: Coll. SS. Pad. Percosse di lamentevol dolore tutti quelli, che abitano in questo diserto.
Esempio: Amm. ant. 25. 1. 3. Amore di femmina ec. fa gli uomini lamentevoli, adirosi, di matto ardire, di vili lusingheríe, di duro imperio, e in tutto inutili.

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