Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete


Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
numero di voci per pagina:
201) Dizion.4° Ed. .
LANIERE
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANIERE.
Definiz: Aggiunto di falcone.
Esempio: Tes. Br. 5. 12. Falconi sono di sette generazioni; il primo lignaggio sono lanieri, che sono siccome vani infra gli altri.
Esempio: Libr. Am. 9. Chi vide mai sì indegne cose, laniere falcone per nibbio sua preda lasciare?
Esempio: Tesorett. Br. Non sie lanier, nè molle, Nè corrente, nè folle.

202) Dizion.4° Ed. .
LANIFERO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANIFERO.
Definiz: Add. Di lana; Attento a lana. Lat. lanifer. Gr. ἐριοφόρος.
Esempio: Morg. 18. 121. Talvolta per fuggir le sue donne ozio Ministravan lanifero negozio.

203) Dizion.4° Ed. .
LANIFICIO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANIFICIO.
Definiz: V. L. Lavoro di lana. Lat. lanificium. Gr. ἐριουργία.
Esempio: Lib. Repub. L'arte del lanificio contiene tessere, cucire, torcere.
Esempio: Com. Inf. 17. Onde Pallas Dea del lanificio, per confondere la vanagloria di costei, prese forma d'una vecchia.

204) Dizion.4° Ed. .
LANIFICO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANIFICO.
Definiz: Add. Attenente a lana. Lat. lanaris, lanifer. Gr. ἐιροπόκος.
Esempio: Com. Par. 8. Alcuni tendono all'arte lanifica, alcuni all'arte medicinale, alcuni all'arte fabbrile.

205) Dizion.4° Ed. .
LANO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANO.
Definiz: Add. Di lana; ed è per lo più aggiunto di Panno. Lat. laneus. Gr. ἔρινος.
Esempio: Bocc. nov. 80. 5. Con tanti panni lani, che alla fiera di Salerno gli erano avanzati.
Esempio: Cron. Vell. 18. Oggi la fanno (la bottega) di tinti lani.
Esempio: E Cron. Vell. 67. Rubando di dì, e di notte panni lani, e lini.
Esempio: Malm. 3. 3. Manda al Presto il tabì pe' panni lani.

206) Dizion.4° Ed. .
LANOSO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANOSO.
Definiz: Add. Pien di lana. Lat. lanosus. Gr. ἐριώδης.
Definiz: §. Per Peloso. Lat. hispidus, hirsutus. Gr. λάσιος, δασύς.
Esempio: Dant. Inf. 3. Quinci fur quete le lanose gote.
Esempio: Fir. As. 150. Ancor ch'io sia un rozzo guardiano di lanosi armenti, nientedimeno per beneficio di molti anni io ho apparato assai cose.
Esempio: E Fir. rim. 34. Saltanti capre, e voi lanosi armenti, Che 'n queste verdi piagge Lungo i freschi ruscelli Vivete con amor lieti, e contenti.

207) Dizion.4° Ed. .
LANTERNA
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANTERNA.
Definiz: Strumento, che è in parte di materia trasparente, nel qual si porta il lume, per difenderlo dal vento. Lat. laterna, cornu. Gr. φανός.
Esempio: Tes. Br. 2. 37. Il sole riluce di sopra siccome una candela, che fosse in una lanterna, che allumini di fuori, e non la può l'uomo vedere.
Esempio: Bocc. nov. 15. 26. Che verso di lui con una lanterna in mano venieno.
Esempio: Dant. Inf. 28. E 'l capo tronco tenea per le chiome, Presol con mano a guisa di lanterna.
Esempio: Bern. Orl. 2. 8. 36. E con quel lume la strada governa, Qual di notte si fa colla lanterna.
Definiz: §. I. Lanterna, si dice anche il Fanale delle torri di marina. Lat. pharus. Gr. φάρος.
Definiz: §. II. Lanterna magica, Strumento, col quale per via di refrazione s'ingrandiscono, e si fanno apparire in distanza figure come dipinte. Lat. *laterna megalographica.
Definiz: §. III. Lanterna, si dice anche Quella parte delle cupole, che è in cima, detta anche Pergamena.
Esempio: Bellinc. son. 155. Se buono è della cupola il costume, Portando la lanterna senza lume.
Esempio: Borgh. Rip. 86. Dopo il recinto del cornicione, che va intorniando la lanterna ec.
Definiz: §. IV. Mostrare altrui lucciole, o vesciche per lanterne, o Dare altrui lucciole, o vesciche per lanterne o simili, vale Ingannarlo, con mostrargli cose piccole per grandi, o una cosa per un'altra. Lat. imponere, fucum facere. Gr. φενακίζειν, ἀπατᾷν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 12. 15. Questa mi par gran pazzía Dar vesciche per lanterne.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 35. E mostra per lanterna men, che lucciola.
Esempio: Bern. Orl. 1. 3. 13. Con essi va a trovar l'Imperadore, E per lanterne lucciole gli mostra.
v. LUCCIOLA.
208) Dizion.4° Ed. .
LANTERNAIO
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANTERNAIO.
Definiz: Colui, che fabbrica, e vende le lanterne. Lat. *laternarius faber. Gr. πνουργός.

209) Dizion.4° Ed. .
LANTERNETTA
Apri Voce completa

vol.3 pag.17

LANTERNETTA.
Definiz: Dim. di Lanterna. Lat. laternula. Gr. μικρὸς φανός.
Esempio: Bocc. nov. 22. 11. Preso dunque un picciolissimo lume in una lanternetta, se n'andò in una lunghissima casa.

210) Dizion.4° Ed. .
LANTERNINO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANTERNINO.
Definiz: Lanternetta. Lat. laternula. Gr. μικρὸς φανός.
Esempio: Burch. 1. 13. Ma i moscioni, che figlian tra' mezzuli, Fecion sì gran cacacciola alle lucciole, Che per fuggir fer lanternin de' culi.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. Quando ognun dorme, potrà egli andarsene Da se stesso turato, con un moccolo In un lanternin chiuso.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 9. Finchè dato io fuoco All'esca, e il lanternino amico acceso ec.
Esempio: E Buon. Fier. appresso: Ti chieggio, e tu mel porgi, il lanternino.

211) Dizion.4° Ed. .
LANTERNONE
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANTERNONE.
Definiz: Accrescit. di Lanterna; Lanterna grande. Lat. laterna maior. Gr. μέγας φανός.
Esempio: Matt. Franz. rim. burl. 2. 148. Quasi tutta notte Si va al lume di luna, o lanternone.
Esempio: Ricett. Fior. 86. Mettendo le materie accese in un lanternone coperto di carta.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 7. Che lanternoni, e che gabbion son questi, Di che voi vi siete ora scaricati?
Esempio: E Buon. Fier. 4. 1. 1. S'ode romor di fusti, e lanternoni, Perchè la guardia alieggi quivi intorno.

212) Dizion.4° Ed. .
LANTERNUTO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANTERNUTO.
Definiz: Add. Magro, Secco a guisa di lanterna; voce usata in ischerzo. Lat. exsuccus, aridus. Gr. ἄχυμος.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 4. Quattro dita pelose, Maghere, lanternute, Secche, alide, appassite, trasparenti.

213) Dizion.4° Ed. .
LANUGINE, e LANUGGINE
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANUGINE, e LANUGGINE.
Definiz: Quei peli morbidi, che cominciano ad apparire a' giovani nelle guance. Lat. lanugo. Gr. χνόος, χνοῦς.
Esempio: Fiamm. 1. 27. E della sua giovanezza dava manifesto segnale la crespa lanugine, che pur ora occupava le guance sue.
Esempio: Tass. Am. 1. 2. Che vuoi tu far di questi tenerelli, Che di molle lanugine fiorite Hanno a pena le guance?
Definiz: §. I. Lanugine per la Gioventù, o pe' Giovani stessi, che hanno la lanugine.
Esempio: Ar. Fur. 10. 9. Sol la prima lanugine v'esorto Tutt'a fuggir volubile, e 'ncostante.
Definiz: §. II. Per similit.
Esempio: Pallad. Ott. 12. E quelli, che innestano nel tronco, debbono ogni lanuggine rimondare.
Esempio: Cr. 2. 23. 16. E de' labbri della fessura tolta via ogni lanugine, se vi fosse, colla punta d'un piccolo coltello acuto, ficcheravi entro il rampollo.
Esempio: Red. Ins. 4. Crederono, dico, che ella (la terra) in questo stesso momento cominciasse a vestirsi da se medesima d'una certa verde lanugine.

214) Dizion.4° Ed. .
LANUGINOSO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANUGINOSO.
Definiz: Add. Che ha lanugine. Lat. lanuginosus. Gr. χνοώδης.
Esempio: Libr. cur. malatt. A' quali per tanto le guance non sono divenute lanuginose.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: E tutte le altre erbe, che hanno le foglie lanuginose.
Esempio: Red. Ins. 93. Certi ramuscelli d'ossiacanta ec. divenuti scabrosi, e quasi lanuginosi.

215) Dizion.4° Ed. .
LANUTO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANUTO.
Definiz: Add. Lanoso. Lat. lanosus. Gr. ἐριώδης.
Esempio: M. V. 5. 53. Le fu presentata una fanciulla femmina d'età di sette anni, tutta lanuta, come una pecora di lana rossa mal tinta.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Pasceva il suo gregge lanuto.
Esempio: Tass. Ger. 6. 112. Che non armento, od animal lanuto, Nè preda altra simil ec.
Esempio: Menz. rim. 1. 222. E 'l pastor semplice, e muto Più non guida il suo lanuto Gregge al fonte cristallino.

216) Dizion.4° Ed. .
LANZICHENECCO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANZICHENECCO.
Definiz: Voce straniera; Fante Tedesco, Lanzo. Lat. pedes Germanus. Gr. λογχοφόρος.
Esempio: Varch. stor. libr. 2. Quanto più s'avvicinavano i lanzi, che così per maggior brevità gli chiameremo da quì avanti, e non lanzichenecchi (così ne' Mss.)

217) Dizion.4° Ed. .
LANZO
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LANZO.
Definiz: Soldato Todesco a piedi; e si piglia più comunemente oggidì per Quello, che è di guardia del Principe. Lat. miles praetorianus, custos corporis miles. Gr. *πραιτωριανός.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 47. Che non può ir, come van questi lanzi.
Esempio: Alleg. 118. A voi con tutto quel, che va dinanzi Al nuovo osservandissimo signore, Quasi brachetta all'abito de' lanzi.
Esempio: Ambr. Furt. 1. 1. Seguì il sacco di questa città, dove io, come tutti gli altri, con perdita d'ogni mio mobile fui prigione, e capitai alle mani de' lanzi.
Esempio: Malm. 1. 52. E questa è la cagion, che là tra' lanzi Da soldato n'andò in Oga Magoga.

218) Dizion.4° Ed. .
LÀ OLTRE
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LÀ OLTRE.
Definiz: Avverb. di luogo, Là intorno. Lat. illuc, illic. Gr. ἐκεῖ, αὐτόθι.
Esempio: Dant. Inf. 11. E 'l balzo via là oltre si dismonta.
Esempio: Petr. son. 44. E corcherassi il sol là oltre, ond'esce D'un medesimo fonte Eufrate, e Tigre.
Esempio: Pataff. 1. Là oltre elle si son raffazzonate.

219) Dizion.4° Ed. .
LÀ ONDE
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LÀ ONDE.
Definiz: Avverb. di luogo, e vale lo stesso, che Di dove. Lat. unde. Gr. ὁπόθεν.
Esempio: Dant. Par. 9. Si leva un colle, e non surge molt'alto, Là onde scese già una facella.
Esempio: Bocc. nov. 89. 6. E tra gli altri, che a ciò andavano, si partì un giovane ec. della città di Laiazzo, là onde egli era, e dove egli abitava.
Esempio: Petr. canz. 23. 1. Scese dal cielo in sulla fresca riva, Là ond'io passava, sol per mio destino.

220) Dizion.4° Ed. .
LAONDE
Apri Voce completa

vol.3 pag.18

LAONDE.
Definiz: Avverb. che vale Per la qual cosa. Lat. quamobrem, quapropter, quare. Gr. διὰ ταῦτα, διὸ δή.
Esempio: Bocc. nov. 40. tit. Laonde egli scampa dalle forche.
Esempio: E Bocc. num. 16. Laonde le femmine, più paurose divenute, levatesi, e fattesi a certe finestre, cominciarono a gridare.
Esempio: Fir. As. 119. Laonde la vera Venere accorgendosi, che le celesti cerimonie erano fuor di modo trasferite al culto d'una fanciulla mortale, grandemente s'accese nell'animo suo.

Ricerca sui Vocabolari degli Accademici della Crusca
<Preced. 1-10 PAG 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21-30 Success.>
vai a pag. di 450
Voci da 201 a 220 di 8999

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0