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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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101) Dizion.4° Ed. .
LAICALMENTE
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vol.3 pag.9

LAICALMENTE.
Definiz: Avverb. Laicamente. Lat. *laice. Gr. λαϊκῶς.
Esempio: Com. Purg. 30. E più laicalmente si potrebbono esporre a lettera le parole di Beatrice (quì nel signific. del §. di Laicamente)

102) Dizion.4° Ed. .
LAICAMENTE
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vol.3 pag.9

LAICAMENTE.
Definiz: Avverb. All'usanza de' laici, Alla laica. Lat. *laice. Gr. λαϊκῶς.
Definiz: §. Per Semplicemente, Idiotamente. Lat. simpliciter, ruditer. Gr. ἀφελῶς, ἀτέχνως.
Esempio: G. V. 10. 230. 4. Dicendo laicamente, come fedele cristiano, che ec.

103) Dizion.4° Ed. .
LAICIALE
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vol.3 pag.9

LAICIALE.
Definiz: V. A. Add. Laicale. Lat. *laicalis, laicus. Gr. βέβηλος, λαϊκός.
Esempio: Com. Inf. 27. Perocchè erano preti, alli quali è interdetto ogni atto laiciale, non che di guerra.

104) Dizion.4° Ed. .
LAICO
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vol.3 pag.9

LAICO.
Definiz: Quegli, che non è iniziato, nè fatto abile a maneggiare le cose sacre. Lat. profanus *laicus. Gr. βέβηλος, λαϊκός.
Esempio: Dant. Inf. 18. Che non parea, s'era laico, o cherco.
Esempio: G. V. 9. 135. 2. Questi fu grande letterato, quasi in ogni scienza, tutto fosse laico.
Definiz: §. E perchè da un certo tempo addietro per lo più non istudiavano, se non i preti, e i frati, chiamavano i non letterati laici. Lat. illiteratus, indoctus. Gr. ἀπαίδευτος, ἀγράμματος.
Esempio: G. V. 1. 1. 3. Acciocchè gli laici, siccome gli alletterati ne possano ritrarre frutto, e diletto.
Esempio: Galat. 68. Conciossiachè il dire è molto più agevol cosa, che il fare, e l'operare; e oltre a ciò la maggior parte degli uomini ec. massimamente di noi laici, e idioti, abbia sempre i sentimenti più presti, che lo 'ntelletto.

105) Dizion.4° Ed. .
LAIDAMENTE
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vol.3 pag.9

LAIDAMENTE.
Definiz: Avverb. Disonestamente, Bruttamente, Con vergogna, Sporcamente. Lat. turpiter, foedè. Gr. αἰσχρῶς.
Esempio: Liv. M. Ma non è verisimile, che Fabio avesse sì laidamente fallito.
Esempio: Nov. ant. 24. 4. Videro, che i Saracini mangiavano in terra assai laidamente.
Esempio: E N. ant. nov. 60. 3. Cavaliere, che hai tu misfatto a costoro, ch'e' ti menano così laidamente?

106) Dizion.4° Ed. .
LAIDARE
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vol.3 pag.9-10

LAIDARE.
Definiz: Laidire, Bruttare. Lat. deturpare, deformare. Gr. μολύνειν, μιαίνειν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. In quella sozzura bruttamente si laidarono, e con essa voleano laidare ancora i compagni.
Esempio: Albert. 2. 36. Li quali nimici te, e la tua anima ec. di cinque ferite laidettono.

107) Dizion.4° Ed. .
LAIDEZZA
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vol.3 pag.10

LAIDEZZA.
Definiz: Astratto di Laido. Lat. turpitudo, foeditas. Gr. τὸ αἰσχρόν, αἰσχρότης.
Esempio: Amm. ant. 14. 3. 6. Anche di san Bernardo si legge, che nelle vestimenta sempre gli piacque povertà, e non giammai laidezze.
Esempio: Tes. Br. 5. 33. E molto ha a dispetto (il pavone) la laidezza de' suoi piedi.
Esempio: Cavalc. Discipl. spir. Dio non lascia alcuna laidezza di vizio senza bellezza di vendetta.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 11. E sbalestran dal sen bestemmiatori Più di sei sporche laidezze in fila.

108) Dizion.4° Ed. .
LAIDIRE
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vol.3 pag.10

LAIDIRE.
Definiz: Bruttare, Disonorare, Guastare. Lat. deturpare, foedare. Gr. μολύνειν, μιαίνειν.
Esempio: Amm. ant. 30. 1. tit. Che l'ira molto laidisce il corpo, e molto il disforma.
Esempio: E Amm. ant. 30. 1. 1. L'ira molto laidisce il corpo.
Esempio: E Amm. ant. 36. 5. 9. Lo perverso disiderio di grandezza suole laidire la fama del signore.
Esempio: Quist. Filos. C. S. Alcuna cosa si può laidire, e sozzare in due modi, o per apponizion d'alcuna sozzura, ovvero per remozione d'alcuna bellezza.

109) Dizion.4° Ed. .
LAIDISSIMAMENTE
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vol.3 pag.10

LAIDISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Laidamente, Sporchissimamente, Schifissimamente. Lat. turpissime, foedissime. Gr. αἰσχίστως.
Esempio: Vit. SS. Pad. Facevalo laidissimamente ruttare, e vaporare tutto quel cibo in aere, a modo di fummo fetente.

110) Dizion.4° Ed. .
LAIDISSIMO
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vol.3 pag.10

LAIDISSIMO.
Definiz: Superl. di Laido. Lat. turpissimus, foedissimus. Gr. αἰσχίστος.
Esempio: Amm. ant. 25. 8. tit. Lussuria ne' vecchi, e ne' maggiori è laidissima.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Li beati hanno li corpi chiari, e sottili, lievi, e impassibili, e gli dannati laidissimi, e gravi.
Esempio: S. Grisost. È nudata la infelice anima tua di tutti gli ornamenti, ed è spogliata d'ogni dono, e d'ogni grazia, ed è rimasa, e diventata laidissima.
Esempio: Varch. Ercol. 283. Il traporre i versi interi nelle prose è cosa molto laidissima.

111) Dizion.4° Ed. .
LAIDITĀ, LAIDITADE, e LAIDITATE
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vol.3 pag.10

LAIDITÀ, LAIDITADE, e LAIDITATE.
Definiz: Astratto di Laido; Laidezza. Lat. turpitudo, foeditas. Gr. αἰσχρότης.
Esempio: Segn. crist. instr. 3. 31. 10. Aprendo loro quasi una vena sulfurea di motteggiar su quelle licenze, e su quelle laidità, di cui l'Apostolo divietò fino il nome.

112) Dizion.4° Ed. .
LAIDITO
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vol.3 pag.10

LAIDITO.
Definiz: Add. da Laidire. Lat. deturpatus, foedatus. Gr. μολυνθείς, μιανθείς.
Esempio: Albert. cap. 32. E certo gran pena ha la coscienza laidita.
Esempio: E Albert. 33. La fama, e la nominanza è stato di degnità non laidita.
Esempio: Zibald. Andr. 77. Arà infermità iscorsiva, sarà laidita da fuoco, ovvero da ferro.

113) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LAIDO
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vol.3 pag.10

LAIDO.
Definiz: V. A. Sust. Laidezza. Lat. turpitudo, foeditas. Gr. τὸ αἰσχρόν, αἰσχρότης.
Esempio: Guitt. lett. 25. Guardatevi dal laido, che picciolissimo laido tolle gran bello, e picciola onta gran massa di onore consuma.

114) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LAIDO
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vol.3 pag.10

LAIDO.
Definiz: Add. Sozzo, Deforme, Brutto, Sporco non solamente di bruttura materiale, ma di bruttura, e oscenità di vizj, e di malvagi costumi. Lat. turpis, inhonestus, foedus. Gr. αἰσχρός, μιαρός, δυσειδής.
Esempio: Amm. ant. 3. 7. 2. La quale ha luogo non solamente ne' fatti, ma eziandío nelle parole, di non trapassare il modo del favellare, e che nessuna cosa laida suoni nel tuo dire.
Esempio: Dant. Inf. 19. Che dopo lui verrà di più laid'opra Di ver Ponente un pastor senza legge.
Esempio: E Dan. Purg. 32. Ma riprendendo lei di laide colpe La donna mia la volse in tanta futa.
Esempio: G. V. 7. 40. 2. Avvenne una laida, e abominevol cosa sotto la guardia del Re Carlo.
Esempio: Nov. ant. 18. 2. Ma tanto m'è rimaso ancora, ch'io abbo un laido dente (cioè: guasto, e corrotto)
Esempio: E N. ant. nov. 25. 2. A cotale festa l'altre donne, che non sono così belle, come io, erano sguardate, e io no per mia laida cotta.
Esempio: E N. ant. nov. 44. 1. Il vostro marito è così laido, come voi sapete.
Esempio: E N. ant. nov. 61. 4. E li donzelli li presero a contare, come v'avea laide novelle (cioè: pessime, e malvage)
Esempio: E N. ant. nov. 70. 2. Ed assai è laida cosa piangere altri se stesso.

115) Dizion.4° Ed. .
LAIDURA
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vol.3 pag.10

LAIDURA.
Definiz: V. A. Laidezza. Lat. turpitudo, foeditas. Gr. τὸ αἰσχρόν, αἰσχρότης.
Esempio: Amm. ant. 24. 3. 3. Sempre alla satollanza è congiunta vanezza di laidura.
Esempio: Liv. M. Questa è grande onta, grande misfatto, e grande laidura.
Esempio: E Liv. M. altrove: Alla cosa, che tanto era sozza, e ontosa, fu aggiunto laidura.
Esempio: Tes. Br. 8. 59. Lo terzo vizio si è, quando una delle cose, ch'elli numera, tu la puoi riconoscere, e fermare sanza laidura.

116) Dizion.4° Ed. .
LALDA
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vol.3 pag.10

LALDA.
Definiz: V. A. Lauda. Lat. laus. Gr. ἔπαινος.
Esempio: Quad. Ort. Ord. S. Mich. Laudesi, e cantatori alle lalde dell'oratorio.

117) Dizion.4° Ed. .
LALDARE
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vol.3 pag.10

LALDARE.
Definiz: V. A. Laudare. Lat. laudare. Gr. ἐπαινεῖν.
Esempio: Vit. S. Margh. Fammi, signor mio Giesù Cristo, sempre degnamente laldare te.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Niuno uomo potrebbe sofficientemente laldare Iddio d'una piccola infermità, che gli dia tanto utile.
Esempio: E Cavalc. Med. cuor. appresso: Li santi Padri molto laldavano le infermitadi, e portavanle con amore, e pazienzia.

118) Dizion.4° Ed. .
LALDE
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vol.3 pag.10

LALDE.
Definiz: V. A. Laude. Lat. laus. Gr. ἔπαινος.
Esempio: Vit. S. Ant. Intenti a donare lalde al signore.
Esempio: Zibald. Andr. Non pensano ad altro nelle loro opere, che alla umana lalde solamente.
Esempio: Morg. 27. 60. Questa sia sempiterna egregia lalde Del Re Marsilio, e sue genti ribalde.

119) Dizion.4° Ed. .
L'ALTR'IERI
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vol.3 pag.10

L'ALTR'IERI.
Definiz: Avverb. di tempo, e vale Il dì avanti al dì prossimo passato; e talora significa tempo indeterminato, e vale Pochi giorni addietro. Lat. superioribus diebus, nudius tertius. Gr. προχθές.
Esempio: Dant. Purg. 23. Di quella vita mi volse costui, Che mi va innanzi, l'altr'ier, quando tonda Vi si mostrò la suora di colui, E 'l sol mostrai.
Esempio: E Dan. rim. 2. Cavalcando l'altr'ier per un cammino ec. Trovai amor nel mezzo della via.
Esempio: E Dan. rim. 20. Madonne, deh vedeste voi l'altr'ieri Quella gentil figura, che m'ancide?
Esempio: Bemb. Asol. 3. 183. Così vagamente l'altr'ieri alle tavole di vostra Maestà cantando ci mostrò quello, che io dire ne dovea.
Esempio: E Bemb. pros. 3. 139. Siccome l'altr'ieri messer Federigo ci disse.
Esempio: Galat. 23. E ieri non vi degnaste di venir per me a casa, come io venni a trovar voi l'altr'ieri.

120) Dizion.4° Ed. .
LAMA
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vol.3 pag.10-11

LAMA.
Definiz: Pianura, e Campagna. Lat. planicies, campus. Gr. πεδίον, χωρίον.
Esempio: Dant. Inf. 20. Non molto ha corso, che truova una lama, Nella qual si distende, e la impaluda.
Esempio: E Dan. Inf. 32. Che mal sai lusingar per questa lama.
Esempio: But. ivi: Lama è luogo pendente, e non pari.
Esempio: Dant. Purg. 7. Da questo balzo meglio gli atti, e i volti Conoscerete voi di tutti quanti, Che nella lama giù tra essi accolti.
Esempio: But. ivi: Lama, e lacca è luogo concavo, e basso.
Esempio: Dittam. 2. 25. L'uno piangea per la misera fame, L'altro la gran mortalitade trista, Che sparta s'era per le nostre lame.
Esempio: Bern. Orl. 3. 8. 56. Rispose quel Romito: in questa lama Mai non discese umana creatura.
Definiz: §. I. Lama, diciamo anche a Piastra di ferro, o d'altro metallo. Lat. lamina. Gr. πέταλον.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 45. A Verona, a Montorio, dove il rame S'acconcia a forza d'acque, e non a secco, Una trave ho vist'io, che ne fa lame.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 1. 1. Egli fece lassù tra l'altre molte Una sala quant'è la torre larga, D'ogni intorno incrostata a lame d'oro.
Esempio: Red. Ins. 54. Adizzai lo scorpione, e l'irritai ad avventar molte punture sopra una lama di ferro.
Definiz: §. II. Lama, si dice parimente la Parte della spada, ch'è fuor dell'elsa, o del pome.
Esempio: Bern. Orl. 1. 8. 56. E taglian tutti, qual lama affilata.
Esempio: Red. Vip. 2. Non so come il volgo vada sognandosi di poter avvelenar le lame delle spade.
Esempio: E esp. nat. 24. Si poteva farne la prova con una lama di spada armata de' suoi fornimenti, o come la dicono, messa a cavallo.
Definiz: §. III. Venire a mezza lama, si dice quando si viene alla conclusione subitamente; tratta la metaf. da quelli, che nel far quistione in pochi colpi s'avvicinano dentro alla misura della metà della lama; che anche si dice Venire a mezza spada. Lat. cominus pugnare.
Esempio: Alleg. 283. Per venir finalmente a mezza lama, Io son quì senza voi nè più, nè meno.
Esempio: Car. lett. 2. 120. Pare a qualcuno, che l'occasione del dialogo si potesse dire un poco più strettamente, e che si dovesse venire dopo pochi colpi (come si dice) a mezza lama.

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