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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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161) Dizion.4° Ed. .
LAMPO
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vol.3 pag.13

LAMPO.
Definiz: Baleno, o Splendor di fuoco rassomigliante il baleno. Lat. splendor, coruscatio, fulgur, fulgetrum. Gr. σέλας, στεροπή, ἀστραπή.
Esempio: Dant. Par. 25. Dentro al vivo seno Di quello 'ncendio tremolava un lampo Subito, e spesso a guisa di baleno.
Esempio: But. ivi: Tremolava un lampo, cioè dibattevasi uno fulgore, come vengono li lampi.
Esempio: Dant. Par. 30. Come subito lampo, che discetti Gli spiriti visivi.
Esempio: Petr. son. 185. Sì dolci stanno Nel mio cuor le faville, e 'l chiaro lampo.
Esempio: Filoc. 5. 69. Picciolo spazio dopo pareva, che cominciasse a scendere una acqua pestilenziosa ec. con tuoni, e con lampi innumerabili, e grandissimi.
Esempio: Tass. Ger. 5. 27. Parve la voce un tuono, il ferro un lampo, Che di folgor cadente annunzio apporte.
Esempio: Sagg. nat. esp. 242. D'onde si scopriva benissimo il lampo, che fa la polvere nell'allumare il pezzo.

162) Dizion.4° Ed. .
LAMPONE, e LAMPIONE
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vol.3 pag.13

LAMPONE, e LAMPIONE.
Definiz: Frutto simile alle more, prodotto da una pianta, che è spezie di rogo, della quale se ne truova della spinosa, e della non spinosa. Lat. rubus idaeus. Gr. βάτος, ἰδαῖος.
Esempio: Libr. cur. malatt. Stempera un'oncia di buon mele con tre once di sugo spremuto da' lamponi maturi.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: I lamponi maturi fanno bene andare a sella.

163) Dizion.4° Ed. .
LAMPREDA
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vol.3 pag.13

LAMPREDA.
Definiz: Pesce della spezie dell'anguilla. Lat. lampetra. Gr. μύραινα.
Esempio: Bocc. nov. 88. 5. Ridendo il domandò, chenti fossero state le lamprede di messer Corso.
Esempio: Cron. Vell. 92. Avendo mangiato più lamprede, e pesce, che io mangiassi mai.
Esempio: Red. Oss. an. 97. Va ad imboccare in una grossa arteria, che serpeggia per tutta la lunghezza del ventre della lampreda.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 11. Per pigliar quattro granchi, e sei stornelli, In vece di pernici, e di lamprede.

164) Dizion.4° Ed. .
LAMPREDOTTO
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vol.3 pag.13-14

LAMPREDOTTO.
Definiz: Lampreda giovane. Lat. lampetra parva.
Esempio: Lor. Med. canz. 19. 5. Se schizzasser lampredotti, Allargate ben la rete.
Definiz: §. Per lo 'ntestino delle vitelle, e d'altri animali ridotto in vivanda.
Esempio: Red. lett. 2. 177. Ha col proprio ingegno ritrovato, e scoperto, che il lampredotto del daino è viepiù gentile, teneruccio, e saporoso di quello di qualsivoglia altra bestiaccia.

165) Dizion.4° Ed. .
LANA
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vol.3 pag.14

LANA.
Definiz: Si dice propriamente il Pelo della pecora, e del montone. Lat. lana, lanitium. Gr. ἔριον, λάχνη.
Esempio: Bocc. nov. 37. 3. Dando andava per un suo maestro lanaiuolo lana a filare.
Esempio: Tes. Br. 3. 2. Sappiate, che nella riviera del mare rosso è una fontana di cotale natura, che li montoni, che ne beono, incontanente cominciano a mutare la lana di colore insino a dentro alla pelle.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 42. Così una lana fa diversi panni.
Esempio: Tass. Am. 2. 2. Altri conservi Le lane, e 'l latte, e altri le dispensi.
Definiz: §. I. Batter la lana, figuratam. ed in favellar furbesco per Usar carnalmente.
Esempio: Bocc. nov. 20. 17. Anzi di dì, e di notte ci si lavora, e battecisi la lana.
Definiz: §. II. Far d'ogni lana un peso, vale Fare ogni sorta di ribaldería, senza riguardo veruno.
Esempio: Cecch. Dissim. 2. 4. Oggidì un tuo par non è da fiato, Se non sa fare d'ogni lana un peso.
Esempio: Malm. 12. 14. E le sta ben, perch'una simil razza, Ch'ha fatto sempre d'ogni lana un peso E' si vorrebbe ec. Gastigare a misura di carboni.
Definiz: §. III. Disputar della lana caprina, proverb. che vale lo stesso, che Disputare dell'ombra dell'asino, cioè Disputar di cose frivole, o che niente rilevino. Lat. rixari de lana caprina, Oraz. Gr. ὑπὲρ ὄνου σκιᾶς μάχεσθαι.
Esempio: Varch. Ercol. 17. Se mai si disputò dell'ombra dell'asino, come è il proverbio Greco, o della lana caprina, come dicono i Latini, questa è quella volta.
Esempio: Gal. Sist. 203. Mi par, che noi siamo entrati in una disputa non molto più rilevante, che quella della lana caprina.

166) Dizion.4° Ed. .
LANAIUOLO
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vol.3 pag.14

LANAIUOLO.
Definiz: Artefice di lana, Che fabbrica panni di lana. Lat. lanarius, lanificus. Gr. ταλάσιος, ταλασιουργός.
Esempio: Bocc. nov. 23. 4. D'alto legnaggio veggendosi nata, e maritata ad uno artefice lanaiuolo ec.
Esempio: E Bocc. nov. 37. 3. Dando andava per un suo maestro lanaiuolo lana a filare.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 141. Grida a' lanaiuoli, che facevate li panni per li Re, e per li baroni, per li grandi, e per li piccoli, l'arte vostra è morta ec. non potrete omai vendere i panni; adunque piangete, o lanaiuoli.
Esempio: Malm. 3. 9. Lanaiuoli, orefici, e merciai.

167) Dizion.4° Ed. .
LANCE
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vol.3 pag.14

LANCE.
Definiz: Bilancia. Lat. lanx, libra. Gr. πίναξ, τάλαντον.
Esempio: Petr. canz. 47. 4. E queste dolci tue fallaci ciance Librar con giusta lance.

168) Dizion.4° Ed. .
LANCELLA
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vol.3 pag.14

LANCELLA.
Definiz: Dim. di Lance. Lat. libella, parva libra, parva lanx. Gr. ζυγίον.
Esempio: Mor. S. Greg. Questo, che tu vedi, che t'è mostrato, è una lancella; e mise la massa del piombo nella bocca sua; e volendo ancora più apertamente dichiarar questa visione della lancella, ed ecco, che due femmine venivano, e lo spirito, cioè il vento, era nell'ale loro, ed avevano l'ale siccome di nibbio, e levarono quella lancella in alto tra la terra, e 'l cielo; ed io dissi all'Angelo, che parlava in me: dove portano queste due femmine questa lancella?

169) Dizion.4° Ed. .
LANCETTA
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vol.3 pag.14

LANCETTA.
Definiz: Strumento, col quale i cerusici cavan sangue, Lanciuola. Lat. scalprum chirurgicum. Gr. φλεβότομον, Polluc.
Esempio: Cr. 9. 17. 1. Si tagliano (le gangole) cautamente con tagliente lancetta.
Esempio: Dial. S. Greg. 1. 4. Puosemi sopra la lingua mia uno ferro medicinale, cioè una lancetta da trarre sangue.
Esempio: Red. esp. nat. 12. Forar gentilmente o con ago, o con lancetta da cavar sangue gli occhi alle rondini.
Esempio: E Vip. 2. 27. Col liquor giallo delle vipere ec. ho talvolta leggiermente imbrattato le lancette da cavar sangue.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Un bello astuccio Per un dorato, dove aguzze, e salde Sian cesoie, e lancette, E lime, e punteruoli.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 3. 3. Tratta fuor dell'astuccio la lancetta, Intagliar quasi a giuoco Varj segni, e rabeschi.
Definiz: §. Lancetta, si dice anche Quel ferro, che mostra l'ore negli oriuoli, o simili. Lat. gnomon. Gr. γνώμων.
Esempio: Sagg. nat. esp. 16. O voglionsi pigliare i tempi ec. dagli spazj corsi dalla lancetta, e più che mai possono ingannarsi gli occhi.
Esempio: E Sagg. nat. esp. appresso: Della lancetta è difficile il giudicare, s'ell'è, o se ella non è per appunto in sul segno.

170) Dizion.4° Ed. .
LANCIA
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vol.3 pag.14-15

LANCIA.
Definiz: Strumento di legno, di lunghezza intorno di cinque braccia, con ferro in punta, e impugnatura da piè, col quale i cavalieri in battaglia feriscono. Lat. lancea. Gr. λόγχη.
Esempio: Tav. Rit. Lancillotto sanza dimoranza abbassa la lancia, e sì li trae a ferire.
Esempio: E Tav. Rit. appresso: Pure per mio amore tu rompa una lancia incontro alla gente del Re Artù.
Esempio: Petr. cap. 3. Vedi quì ben fra quante spade, e lance Amore, e 'l sonno, e una vedovetta ec. Vince Oloferne.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 22. Parvon le lance poste in sulla resta Quasi in un tratto; oh Dio, che furia è questa!
Definiz: §. I. E figuratam. in sentim. osceno.
Esempio: Lab. 233. Colui tiene ella, che sia Lancillotto, o vuogli Tristano, Orlando, o Ulivieri di prodezza, la cui lancia per sei, o otto, o per dieci aringhi la notte non si piega in guisa, che poi non si dirizzi.
Definiz: §. II. Pur figuratam. Rompere una, o più lance, in sentim. osceno vale Giacere carnalmente.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 1. Ma io non sono ancora sì vecchio, ch'io non rompessi una lancia con Clizia.
Esempio: Cecch. Inc. 4. 4. S. Non venne l'amica? N. Così non fuss'ella venuta. S. Che? avete forse rotto troppe lance addossole?
Definiz: §. III. Lancia per Ogni spezie d'arme in asta. Lat. hasta. Gr. δόρυ.
Esempio: Liv. M. Romolo non curandosi di questo comandamento, prese lancia, e saltò il circuito.
Esempio: Bocc. nov. 43. 13. Sparti adunque costoro tutti per la piccola casa, parte n'andò nella corte, e poste giù lor lance, e lor tavolacci, avvenne, che uno di loro, non sappiendo altro, che farsi, gittò la sua lancia nel fieno.
Esempio: G. V. 11. 65. 2. Lanciata gli fu una corta lancia manesca.
Definiz: §. IV. Lancia, per Cavaliere armato di lancia. Lat. *lancearius. Gr. λογχοφόρος.
Esempio: F. V. 11. 81. Poichè gl'Inglesi si vidono ricondotti, come uomini vaghi di preda, e vogliosi di zuffa, adì 2. di Febbraio, in numero di mille lance, i quali si facevano tre per lancia, di gente a cavallo, ed eglino furono i primi, che recarono in Italia il conducere la gente da cavallo sotto nome di lance, che imprima si conducevano sotto nome di barbute, e bandiere ec.
Definiz: §. V. Lancia per Ispezie di meteora.
Esempio: Varch. Lez. 430. Delle esalazioni si generano tutte le impressioni ignite, ovvero focose, come le saette, i baleni, le lance, le travi, le colonne ec.
Definiz: §. VI. In modo proverb. Assai parole, e poche lance rotte, si dice del Mostrar di far gran cose, e non ne conchiuder veruna.
Esempio: Morg. 22. 10. Parole assai, ma poche lance rotte; Non credi tu, ch'io conosca Rinaldo?
Definiz: §. VII. Lancia d'alcuno, vale Cagnotto. Lat. assecla, satelles. Gr. φύλαξ.
Esempio: Cecch. Corr. 3. 4. Se pure Ell'è carota, come io credo, acciò Ch'i' ceda al capitan, di chi egli è lancia.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 92. Accusavanlo Satrio Secondo, e Pinario Natta, lance di Seiano.
Esempio: E Tac. Dav. ann. 6. 112. Hai trovato forse quel, che non seppe il divino Augusto? o pur se' lancia di Seiano?
Definiz: §. VIII. Portar bene la sua lancia, o Correr la sua lancia, vale Fare l'ufficio suo, Far bene alcuna azione. Lat. rem praeclare gerere, munus obire.
Esempio: Cecch. Spir. 5. 5. Aristone è persona intendentissima Della scrittura, e porta ben sua lancia.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 3. Son ben pazzi color, che vedendo altri Corsa aver la sua lancia ec.
Esempio: Malm. 1. 2. Acciocch'io possa correr questa lancia, Dammi la voce, e grattami la pancia.
Definiz: §. IX. Lancia spezzata, si dice Chi assiste con arme alla persona del Principe. Lat. custos corporis. Gr. δορυφόρος.
Esempio: Varch. stor. 10. 314. Uscì d'intorno a 5. ore in mezzo delle sue lance spezzate con una zagaglia in mano.
Esempio: Serd. stor. 10. 386. Ma questi con l'occasione, perchè rispose ferocemente, e con troppa arroganza alla lancia spezzata, che andava a rivedere le sentinelle, fu dal castellano messo in carcere.
Definiz: §. X. Per similit. Compagno, Difensore.
Esempio: Fir. Luc. 2. 4. La tua lancia spezzata, che era teco, quando tu mi arrecasti la vesta.
Definiz: §. XI. Far d'una lancia un zipolo, vale Stremar tanto una cosa grande o per ignoranza, o per trascuraggine, che si riduca quasi al niente. Lat. pro amphora urceum facere.
Definiz: §. XII. La lancia da Monterappoli, che pugneva per tutti i versi; detto proverb. di Cosa, che nuoca in qualunque si voglia modo.
Esempio: Gell. Sport. 1. 2. Mi scuopro da me da me, sicch'io ho la lancia da Monterappoli in mano.
Esempio: Ambr. Bern. 1. 2. Voi siete ben uom debole, Se in poche parole, e presto non ve la Facessi amica, che di Monterappoli Arà la lancia.

171) Dizion.4° Ed. .
LANCIARE
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vol.3 pag.15

LANCIARE.
Definiz: Scagliar la lancia, o simili. Lat. iaculari, torquere, vibrare, iacere. Gr. ἀκοντίζειν, βάλλειν, ῥίπτειν, ἀναῤῥιπίζειν.
Esempio: G. V. 11. 65. 2. Lanciata gli fu una corta lancia manesca.
Esempio: M. V. 10. 97. Lo Re imprima lanciò, e fedì imprima lo Re Vermiglio.
Esempio: Coll. SS. Pad. Lanciando contro ad esso dardi di digiuni cotidiani.
Esempio: Dant. rim. 19. Lo fin piacer di quello adorno viso Compose il dardo, che gli occhi lanciaro.
Esempio: Serd. stor. 4. 149. Mentrechè quivi si combatte dall'una, e dall'altra parte con artiglieríe, e con arme da lanciare, egli intanto dismontò con l'altre genti in terra senz'alcun ostacolo.
Esempio: E Serd. stor. appresso: Fino a che si combattè di lontano con arme da lanciare, la battaglia passò del pari.
Definiz: §. I. In vece di Percuotere, e Ferir di lancia. Lat. lanceâ percutere. Gr. λόγχῃ πατάσσειν.
Esempio: Libr. Pred. Fu preso, e legato ec. maladetto, e condennato, crocifisso, e lanciato.
Esempio: Dant. Purg. 7. E quindi viene 'l duol, che sì gli lancia (quì per metaf.)
Esempio: But. Che sì gli lancia, cioè lo dolore, che sì gli tormenta.
Definiz: §. II. In signific. neutr. pass. Gettarsi con impeto, Scagliarsi, Avventarsi. Lat. in aliquem irrumpere, irruere. Gr. εἰσπίπτειν τινι.
Esempio: Dant. Inf. 25. E un serpente con sei piè si lancia Dinanzi all'uno ec.
Esempio: Rim. ant. Guid. Cavalc. 63. Il cuor si ferma per veduto segno, Dove si lancia crudeltà d'amore.
Esempio: Red. Ins. 81. Talvolta veniva lor fatto di lanciarsi fuora del vaso.
Esempio: Malm. 3. 76. E gli si lancia addosso a cavalcioni.
Definiz: §. III. Lanciar cantoni, o campanili, vale Aggrandire, e Magnificar checchessia con parole, Iperboleggiare. Lat. sermone augere, verbis magnificare. Gr. δεινοῦν τι, Plut.
Esempio: Varch. Ercol. 54. Quando alcuno in favellando dice cose grandi, impossibili, o non verisimili ec. s'usa dire ec. ei lancia cantoni, ovvero campanili in aria.
Esempio: Libr. Son. 8. E va pe' cerchiolin levando il grido, Lanciando campanili.
Esempio: E Libr. Son. 117. Pur anch'io lancio i campanil per l'aria.

172) Dizion.4° Ed. .
LANCIATA
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vol.3 pag.15

LANCIATA.
Definiz: Sust. da Lanciare; Lo spazio di quanto va lontano un asta lanciata. Lat. teli iactus, lanceae iactus. Gr. βολὴ λόγχης.
Esempio: Paol. Oros. Essendo l'oste presso a una lanciata di lancia per combattere.
Esempio: Vegez. Quegli, che asseggono a una lanciata di lancia di lungi, fanno una fossa.
Definiz: §. E lanciata, diciamo anche per Colpo, o Percossa di lancia. Lat. lanceae ictus. Gr. πληγὴ λόγχης.
Esempio: Albert. cap. 60. Le lanciate, che son vedute dinanzi, fanno men danno.
Esempio: Bern. Orl. 3. 6. 14. Or corre, e volta, poich'e' l'è vicino, Or a traverso mena una lanciata.

173) Dizion.4° Ed. .
LANCIATO
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vol.3 pag.15

LANCIATO.
Definiz: Add. da Lanciare. Lat. vibratus, coniectus, contortus. Gr. ῥιφθείς.
Esempio: Tass. Ger. 7. 96. La percossa lanciata all'elmo giunge, Sicchè ne pesta al Tolosan la faccia.

174) Dizion.4° Ed. .
LANCIATORE
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vol.3 pag.15

LANCIATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che lancia. Lat. iaculator. Gr. ἀκοντιστής.
Esempio: Liv. M. I principi, e i lanciatori, che erano apparecchiati, e armati dinanzi agli operieri.
Esempio: Tass. Ger. 9. 81. Un paggio del Soldan misto era in quella Turba di sagittarj, e lanciatori.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 22. Che bravazzi Fanno 'l soldato, lanciator di fiabe ec.

175) Dizion.4° Ed. .
LANCIATRICE
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vol.3 pag.15

LANCIATRICE.
Definiz: Verbal. femm. Che lancia. Lat. iaculatrix. Gr. ἡ ἀκοντίζουσα.
Esempio: Libr. Astrol. Siccome dicemmo, che si nomina l'altra lanciatrice di terra.

176) Dizion.4° Ed. .
LANCIO
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vol.3 pag.15

LANCIO.
Definiz: Salto grande. Lat. saltus praeceps.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 64. Quivi era la fuggita, e da' lanci, e da' salti del cavallo ognun fuggendo ec.
Esempio: Morg. 6. 32. E finalmente dal Re Caradoro A lanci, e salti si partir costoro.
Definiz: §. Di primo lancio, posto avverbialm. vale Subito, A prima giunta. Lat. principio, extemplo, illicò. Gr. ἀπαρχῆς, παραυτίκα, αὐτίκα.
Esempio: Tac. Dav. stor. 2. 295. Ma Roma andò sozzopra correndovi per tutto soldati di primo lancio al foro.

177) Dizion.4° Ed. .
LANCIONE
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vol.3 pag.15-16

LANCIONE.
Definiz: Accrescit. di Lancia. Lat. immanis lancea, grandis lancea, contus. Gr. ὑπερμήκης λόγχη, κόντος.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 8. 4. Amor non ci vuol ragione, Ma saetta suo lancione.
Esempio: Pataff. 6. Comanda a Monterappoli il lancione.
Esempio: Ar. Fur. 17. 98. Ma quel con un lancion gli fa risposta.
Esempio: Fir. As. 110. E messo mano per un lancione, glie ne cacciò per mezzo delle budella.

178) Dizion.4° Ed. .
LANCIONIERE
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vol.3 pag.16

LANCIONIERE.
Definiz: Tirator di lancia. Lat. iaculator. Gr. ἀκοντιστής.
Esempio: Liv. M. La prima schiera era di lancionieri, e aveva quindici drappelli.

179) Dizion.4° Ed. .
LANCIOTTARE
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vol.3 pag.16

LANCIOTTARE.
Definiz: Ferire di lanciotto. Lat. lanceâ ferire, pilo petere. Gr. λόγχῃ πλήττειν.
Esempio: Tac. Dav. stor. 2. 275. Gli Otoniani di sopra più grave, e diritto lanciottavano.

180) Dizion.4° Ed. .
LANCIOTTATA
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vol.3 pag.16

LANCIOTTATA.
Definiz: Colpo di lanciotto. Lat. pili, vel lanceae ictus. Gr. πίλου, ἢ λόγχης πληγή.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 98. Essi per contra li ripingevano, ammazzavano, precipitavano con targate, lanciottate, sassi, e cantoni.

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