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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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401) Dizion.4° Ed. .
LAVORACCIO
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vol.3 pag.32

LAVORACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Lavoro; Lavoro cattivo. Lat. opus malum.
Esempio: Zibald. Andr. Assuefatti a quel loro pessimo lavoraccio, non sanno, nè possono migliorarlo.

402) Dizion.4° Ed. .
LAVORAGGIO
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vol.3 pag.32

LAVORAGGIO.
Definiz: V. A. Lavorío, Lavoro. Lat. opus. Gr. ἔργον.
Esempio: G. V. 10. 122. 6. Ma più vero la sua influenzia porta molto al lavoraggio, e semente della terra (nel Cod. Davanz. ed in altri buoni T. a penna si legge overaggio)

403) Dizion.4° Ed. .
LAVORANTE
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vol.3 pag.32

LAVORANTE.
Definiz: Che lavora, Garzon di bottega. Lat. operarius. Gr. ἐργάτης.
Esempio: G. V. 12. 16. 2. Sabato, sonata nona, usciti i lavoranti delle botteghe ec. ordinarono ec.
Esempio: Vit. SS. Pad. E trovando l'abbate, ch'egli era buon lavorante, insegnolli come dovesse in cella lavorare, e orare.

404) Dizion.4° Ed. .
LAVORARE
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vol.3 pag.32-33

LAVORARE.
Definiz: Operare. Lat. operari. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. E tutte di diverse cose lavoravano di lor mano ec. e con loro insieme cominciò a lavorare.
Esempio: Dant. Inf. 13. Avrebber fatto lavorare indarno.
Esempio: Serm. S. Ag. 73. Gli animali, e le piante, e l'erbe tutte lavorano all'onore di Dio.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. In vano s'affatica la lingua del predicatore, se lo Spirito Santo non lavora dentro nel cuore.
Esempio: Coll. SS. Pad. Adunque in vano lavorerà in questo esercitamento qualunque sia quegli, che stando contento di queste cose ec.
Esempio: Ambr. Bern. 4. 6. La chiave è tutta ruggine ec. sare' bene ugnerla Un poco, e poi lavorerebbe meglio.
Esempio: Malm. 9. 51. Ma perchè dopo cena il vin lavora, Facean pazzíe le maggior del mondo.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Bocc. nov. 20. 17. Anzi di dì, e di notte ci si lavora, e battecisi la lana.
Definiz: §. II. Lavorare a mazza, e stanga; modo basso, vale Lavorare di tutta forza, Lavorare con ogni attenzione. Lat. obnixe operari, insudare operi. Gr. συντόνως ἐργάζεσθαι.
Definiz: §. III. Lavorare alcuna cosa, vale Fabbricarla, o Ridurla alla dovuta forma.
Esempio: Sagg. nat. esp. 2. Può essere, che si ritruovi alcuno, che ne desideri più minuta notizia ec. almeno intorno al modo, e alla maestría di lavorargli (i termometri)
Definiz: §. IV. Lavorare il podere, l'orto, il campo, vale Coltivare. Lat. praedium, hortum, agrum colere. Gr. γεωργεῖν χῶρον, κηπεύειν. Aten.
Esempio: G. V. 12. 49. 3. Le terre si poterono male lavorare, e seminare.
Esempio: Bocc. nov. 21. 10. Se voi mi mettete costà entro, io vi lavorrò sì l'orto, che mai non vi fu così lavorato (quì in sentim. equivoco)
Esempio: E Bocc. appresso: Avendolo ricevuto gl'impose, che egli l'orto lavorasse.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 4. Le mandava un mazzuol d'agli freschi, che egli aveva ec. in uno suo orto, che egli lavorava a sue mani.
Esempio: Bern. Orl. 1. 24. 52. Come gli hai tratti, gli seminerai Nella terra, che dianzi hai lavorata.
Definiz: §. V. Lavorare sotto, Operare di nascosto. Lat. clam, occulte, per ambages agere. Gr. κρυφίως διαπράττεσθαι.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 3. Ma sai lavorar sotto, è egli vero?
Definiz: §. VI. Chi lavora, dà le spese a chi si sta; detto proverb. e di chiaro sentimento. Lat. negociosus ociosos educat.
Esempio: Alleg. 5. Vedete or voi, com'hanno L'arti necessità Dell'agio, e chi lavora, Per questo dà le spese a chi si sta.
Definiz: §. VII. Lavorar di straforo, Traforare, o bucherare le lame, o altri ferri, o cose simili.
Definiz: §. VIII. Per similit.
Esempio: Bern. Orl. 1. 8. 14. Ma il conte, ch'era esperto, ed avvisato Lavora di straforo ad ogni mano.
Esempio: Bartol. Ben. rim. E cantar con che spillo di straforo M'abbia Amor cominciato a lavorare.
Definiz: §. IX. Lavorar di straforo figuratam. Lat. absentem exagitare, notare. Gr. καταλαλεῖν τινος ἀπόντος.
Esempio: Varch. Ercol. 55. D'uno, che dica male d'un altro, quando colui non è presente, s'usano questi verbi: cardare ec. tratti da' cardatori ec. lavorarlo di straforo da quegli, che fanno i bucherami, o i ferri dammaschini.

405) Dizion.4° Ed. .
LAVORATÍO
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vol.3 pag.33

LAVORATÍO.
Definiz: Add. Atto, Acconcio a esser lavorato. Lat. culturae aptus, cultui idoneus. Gr. εὐθετος εἰς τὸ γεωργεῖσθαι.
Esempio: Cr. 1. 5. 14. È da proccurare, che spezialmente il padre della famiglia ponga la villa sotto le radici del salvatico monte, ove le terre lavoratíe sieno dolci, e trattabili.
Esempio: E Cr. 2. 16. tit. Della cultura del campo lavoratío.

406) Dizion.4° Ed. .
LAVORATIVO
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vol.3 pag.33

LAVORATIVO.
Definiz: Add. Lavoratío. Lat. cultus, aptus, culturae idoneus. Gr. εὐθετος εἰς τὸ γεωργεῖσθαι.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. La campagna piena distesa di campi lavorativi.
Definiz: §. Giorno lavorativo, vale Giorno di lavoro, Giorno, nel quale si lavora, a distinzione de' Dì festivi.

407) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LAVORATO
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vol.3 pag.33

LAVORATO.
Definiz: Sust. Terra lavorata. Lat. ager cultus. Gr. ἀγρὸς εἰργασμένος.
Esempio: Dav. Colt. 193. Piantali in luoghi freschi, essendo essi caldissimi, in buon lavorato, non molto adentro.

408) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LAVORATO
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vol.3 pag.33

LAVORATO.
Definiz: Add. da Lavorare. Lat. cultus, excultus, fabrefactus, ornatus.
Esempio: Cr. 6. 100. 1. Ama terra grassa, e soluta, e lungamente lavorata, e rivolta.
Esempio: Bocc. nov. 80. 9. Vi miser su un paio di lenzuola sottilissime ec. con due origlieri lavorati a meraviglie (cioè: adorni di be' lavori)
Esempio: G. V. 7. 36. 2. Bellissime fontane lavorate di marmo (cioè: ornate con lavori di marmo)
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 38. Pervennero ad un monte molto altissimo, appiè del quale era una bellissima fonte, e una bella pianura non lavorata, con alquante piante.
Esempio: Sagg. nat. esp. 2. Egli è tutto di cristallo finissimo, lavorato per opra di quegli artefici, i quali ec.
Definiz: §. I. Acqua lavorata, vale Artifiziata per qualche operazione, o effetto particolare.
Esempio: Bocc. nov. 40. 100. Anzi era un'acqua lavorata da far dormire.
Esempio: E Bocc. nov. 63. 4. Lasciamo stare d'aver le lor celle piene d'alberelli, ec. d'ampolle, e di guastadette con acque lavorate.
Esempio: Lab. 117. Or con solfo, e quando con acque lavorate ec. i capelli, neri dalla cotenna prodotti, simiglianti a fila d'oro fanno le più divenire.
Definiz: §. II. Fuoco lavorato, vale lo stesso, che Fuoco artifiziato, cioè fatto con artifizio. Lat. ignis missilis, artificiosus. Gr. πῦρ ἔντεχνον.
Esempio: Din. Comp. 3. 62. I capi di Parte nera avevano ordinato un fuoco lavorato, pensando bene, che a zuffa conveníano venire.
Esempio: Stor. Eur. 6. 150. Avendo inviato per mare una grossa armata ec. con gran copia di fuoco Greco, che così si chiamava allora quello, che i nostri chiamano oggidì lavorato, se ne andò per terra personalmente con grande esercito.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 14. Avean dardi, e fuochi lavorati.
Esempio: E Ciriff. Calv. 1. 23. Poi fece gittar fuochi lavorati.

409) Dizion.4° Ed. .
LAVORATOIO
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vol.3 pag.33

LAVORATOIO.
Definiz: V. A. Add. Lavorativo. Lat. culturae aptus. Gr. εὐθετος εἰς τὸ γεωργεῖσθαι.
Esempio: Virg. Eneid. A. 5. Italia terra antica, possente d'arme, e ricca di terra lavoratoia.

410) Dizion.4° Ed. .
LAVORATORE
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vol.3 pag.33

LAVORATORE.
Definiz: Che lavora, propriamente Contadino. Lat. agricola, agricultor. Gr. γεωργός, ἐργάτης.
Esempio: Bocc. nov. 20. 16.Se voi aveste tante feste fatte fare a' lavoratori, che le vostre possessioni lavorano, quante ec.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 4.Gli comandò, che alla villa n'andasse, e quivi co' suoi lavoratori si dimorasse.
Esempio: E Bocc. num. 7. E di lavoratore, di bellezza subitamente giudice divenuto, seco sommamente disiderava di veder gli occhi.
Esempio: E vit. Dant. 22. Lascino i filosofanti lo sposarsi a' ricchi stolti, a' signori, ed a' lavoratori, ed essi colla filosofia si dilettino, molto migliore sposa, che alcun'altra.
Esempio: Bern. Orl. 1. 11. 6. Smarriti fuggon i lavoratori, E per le selve le fiere, e' pastori.
Esempio: Borgh. Vesc. Fior. 518. Lavoratore, che oggi è la nostra, importa molto più umana, e discreta condizione ec. e contadino è tutta altra cosa, e assai dall'una, e dall'altra diversa, sebben da pochi anni in quà una gran parte de' nostri, abusandola, la pigliano per lavoratore.
Definiz: §. Uccellar l'oste, e il lavoratore, vale Farsi beffe, o Ingannare l'una parte, e l'altra.
Esempio: Varch. Ercol. 20. Parte si stanno da canto a ridere, e parte uccellando (come si dice) l'oste, e 'lavoratore, danno, per mettergli al punto, ora un colpo al cerchio, e ora uno alla botte.
v. OSTE.
411) Dizion.4° Ed. .
LAVORATRICE
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vol.3 pag.33-34

LAVORATRICE.
Definiz: Verbal. femm. Che lavora, Lavorante. Lat. operaria, Plaut.. Gr. ἐργάτης ἐργάτις .
Esempio: Arrigh. 68. Penelope lavoratrice, per sostener la vedovità onestamente, ora udirebbe le mie preghiere al suono de' danari.
Esempio: Cron. Morell. 304. Battezzollo Andrea di Fico, e certe altre fanciulle sue lavoratrici.
Esempio: But. Par. 23. 2. Buone bubulce, cioè buone lavoratrici.

412) Dizion.4° Ed. .
LAVORECCIO
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vol.3 pag.34

LAVORECCIO.
Definiz: Lavoro. Lat. opus, cultura. Gr. ἔργον, ἐπεργασία.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 3. 9. D'ogni mio lavoreccio Mi fa perder lo frutto.
Esempio: Dav. Colt. 175. Quel povero frutto si muor di fatica, se non è forte aiutato di lavoreccio, e di concime.

413) Dizion.4° Ed. .
LAVORERÍA
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vol.3 pag.34

LAVORERÍA.
Definiz: Luogo, dove si fanno i lavori di coltivazione.
Esempio: Fav. Esop. Era vicina alle sue lavoreríe.

414) Dizion.4° Ed. .
LAVORIERA
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vol.3 pag.34

LAVORIERA.
Definiz: Lavorería.
Esempio: Zibald. Andr. 77. La ventura di Gemini è in nella agricoltura, e in lavoriera di terra.

415) Dizion.4° Ed. .
LAVORIETTO
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vol.3 pag.34

LAVORIETTO.
Definiz: Piccolo lavorío.
Esempio: Bocc. nov. 49. 8. Era in un suo orto, e faceva certi suoi lavorietti acconciare.

416) Dizion.4° Ed. .
LAVORÍO
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vol.3 pag.34

LAVORÍO.
Definiz: Lavoro. Lat. opus. Gr. ἐργασία.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. Tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di palma, di cuoio diversi lavoríi faccendo.
Esempio: E Bocc. nov. 62. 4. Conciofossecosachè il marito di lei si levasse ogni mattina per tempo per andare a lavorare, o a trovar lavorío (cioè: da lavorare)
Esempio: E Bocc. nov. 72. 8. Dicoti più, che noi facciamo vie miglior lavorío.
Esempio: Tes. Br. 5. 17. Perciocch'elle (le pecchie) abitano tutte in una magione, e quindi escono, e vanno pasturando per la contrada, e 'l lavorío d'alcune è comune a tutte.
Esempio: Liv. Dec. 3. E a questo lavorío furono tre dì consumati.

417) Dizion.4° Ed. .
LAVORO
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vol.3 pag.34

LAVORO.
Definiz: Opera fatta, o che si fa, o da farsi. Lat. opus. Gr. ἐργασία.
Esempio: Tes. Br. 1. 8. Elli non averà mai fine, ed ella finirà con tutto 'l suo lavoro.
Esempio: Dant. Inf. 29. Se l'unghia ti basti Eternalmente a cotesto lavoro.
Esempio: E Dan. Par. 1. O buono Apollo, all'ultimo lavoro, Fammi del tuo valor sì fatto vaso.
Esempio: E Dan. Par. 6. A Dio per grazia piacque di spirarmi L'alto lavoro, e tutto in lui mi diedi.
Esempio: Petr. son. 72. Poi di man mi ti tolse altro lavoro.
Esempio: E Petr. 157. Ch'i' lasciai per seguirla ogni lavoro.
Esempio: G. V. 9. 114. 1.Il porto era tutto impalizzato, e incatenato, e di sopra di grosso legname imbertescato con maraviglioso lavoro.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 255. Mentrechè egli era più attento al glorioso lavoro.
Esempio: Vit. Benv. Cell. 414. Vollero duemila ducati di quel loro porco lavoro.
Definiz: §. I. Lavoro, diciamo anche a quelle Opere di terra cotta fatte per murare, come mattoni, mezzane, quadrucci, pianelle, e simili.
Definiz: §. II. E in proverb. Lavor fatto, danari aspetta; vale, che Il lavoro trova facilmente spaccio, quando è terminato.

418) Dizion.4° Ed. .
LAUREA
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vol.3 pag.34

LAUREA.
Definiz: Corona d'alloro. Lat. laurea. Gr. δαφνίς, στέφανος.
Esempio: But. Purg. 21. 2. Si chiama la corona poetica laurea.
Esempio: Bocc. g. 3. f. 1. Levatasi la laurea di capo, quella assai piacevolmente pose sopra la testa a Filostrato.
Esempio: EBocc. g. 4. f. 1.In piè si levò, e della testa si tolse la laurea.
Esempio: E vit. Dant. 244. Avesse potuto l'onore della laurea pigliare, la quale non iscienza accresce, ma è della acquistata certissimo testimonio.

419) Dizion.4° Ed. .
LAUREATO
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vol.3 pag.34

LAUREATO.
Definiz: Add. da Laurea, Coronato di laurea. Lat. laureâ praecinctus. Gr. στεφανωθείς.
Esempio: Menz. rim. 1. 102. Antica età primiera, Che folta schiera Vedesti in te di laureati eroi.

420) Dizion.4° Ed. .
LAUREAZIONE
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vol.3 pag.34

LAUREAZIONE.
Definiz: La Funzione, che si fa nel dare la laurea. Lat. laureae donatio. Gr. στεφάνωσις.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 263. Il quale (morire) se ben si ricorda di ciò, che di sopra è detto, gli avvenne, quando più la sua laureazione disiava.

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