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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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601) Dizion.4° Ed. .
LENTORE
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vol.3 pag.49

LENTORE.
Definiz: Lentezza. Lat. lentitudo. Gr. ῥᾳθυμία.
Esempio: Red. cons. 1. 217. Negl'interstizj delle quali (fibre) per lo suo lentore resta intralciato.

602) Dizion.4° Ed. .
LENZA, e LENSA
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vol.3 pag.49

LENZA, e LENSA.
Definiz: Alcune setole annodate insieme, alle quali s'appicca l'amo per pigliare i pesci. Lat. linea hamata.
Esempio: Cr. 10. 38. 3. In quelle l'amo con mano si gitta, legato con lunga lenza, che abbia un poco di piombo per un braccio appresso all'amo.
Esempio: Gr. S. Gir. 11. Come il pescatore, che guaita lo pescio al gran filo, o allo cigulo, o alla lensa, ovvero alla rete, ovvero in alcuna maniera egli lo può prendere.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian.75. Oh lasso me, che son preso ad inganno, Siccome il pesce, che è preso alla lenza!
Esempio: Tratt. pecc. mort. Il pescatore di Ninferno, che prende i pesci per la gola alla lenza.
Esempio: Malm. 7. 33. Rensa non già, ma lensa, onde il suo cuore Preso all'amo col sangue aveagli amore.
Definiz: §. Per Fascia lina. Lat. fascia linea.
Esempio: M. Aldobr. B. V. Sì si faccia legare con due lenze lo grosso del braccio (nel T. di P. N. si legge: fasciare)

603) Dizion.4° Ed. .
LENZARE
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vol.3 pag.49

LENZARE.
Definiz: V. A. da Lenza per Fascia, Fasciare. Lat. *fasciare, fascia ligare. Gr. σπαργανοῦν.
Esempio: M. Aldobr. B. V. Ed è bisogno, perchè l'uomo le veggia bene, che tenga il piede nell'acqua calda, e che l'uomo faccia lenzare dal ginocchio sino a' talloni (il T. di P. N. ha: fasciare)

604) Dizion.4° Ed. .
LENZATO
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vol.3 pag.49

LENZATO.
Definiz: Add. da Lenzare; Fasciato. Lat. *fasciatus. Gr. σπαργανωθείς.
Esempio: Lab. 254. Quale ella dovesse essere quando i Pisani col vermiglio all'asta cavalcano, colla testa lenzata, e stretta pensalti tu.

605) Dizion.4° Ed. .
LENZOLETTO
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vol.3 pag.49

LENZOLETTO.
Definiz: Dim. di Lenzuolo. Lat. linteolum. Gr. ῥάκος.
Esempio: Med. arb. cr. Quando i piedi de' pescatori, e del suo traditore il Re di gloria accinto d'un lenzoletto devotissimamente ec. lavò.

606) Dizion.4° Ed. .
LENZUOLO
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vol.3 pag.49

LENZUOLO.
Definiz: Quel panno lino, che si tiene sul letto, per giacervi entro. Lat. linteum. Gr. ὀθόνη.
Esempio: Bocc. nov. 17. 46. L'uno dell'altro pigliando sotto le lenzuola maraviglioso piacere.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 68. Tutta la pelle più volte appiccata lasciò alle lenzuola.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 8. Vi miser su un paio di lenzuola sottilissime, listate di seta.
Esempio: E Bocc. num. 10. Recaron le schiave due lenzuoli bianchissimi, e sottili.
Esempio: Tav. Rit. Ed eravi un letto molto bene corredato d'ogni maniera, che fosse al mondo, che la coltrice, e i lenzuoli ec.
Esempio: Bern. rim. 1. 5. Tanto tirar quei poveri lenzuoli, Che pure a mezzo al fin fecion venigli.
Definiz: §. Diciamo in proverb. Distendersi più, che il lenzuol non è lungo; e vale Spender più, che l'uom non può. Lat. maiores pennas nido extendere.

607) Dizion.4° Ed. .
LEOFANTE
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vol.3 pag.49

LEOFANTE.
Definiz: Liofante. Lat. elephas. Gr. ἐλέφας.
Esempio: Tes. Br. 5. 4. Ed eziandío lo leofante uccide istringendolo, ed è intra loro odio mortale.
Esempio: E Tes. Br. cap. 54. Leofante è la maggior bestia, che l'uomo sappia.

608) Dizion.4° Ed. .
LEONCELLO, e LIONCELLO
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vol.3 pag.49-50

LEONCELLO, e LIONCELLO.
Definiz: Dim. di Leone, e di Lione. Lat. leunculus. Gr. σκύμνος.
Esempio: G. V. 10. 187. tit. Come in Firenze nacquero due leoncelli.
Esempio: Dant. Inf. 27. La città di Lamone, e di Santerno Conduce il leoncel dal nido bianco.
Esempio: Ninf. Fies. E venne destro più ch'un lioncello.

609) Dizion.4° Ed. .
LEONE, e LIONE
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vol.3 pag.50

LEONE, e LIONE.
Definiz: Animal noto. Lat. leo. Gr. λέων.
Esempio: Tes. Br. 5. 41. Leone è appellato secondo la lingua de' Greci, che vale tanto a dire, come Re, che il leone è appellato Re di tutte le bestie.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Leone sta sempre con gli occhi aperti, e se gli cacciatori lo vanno cacciando, perchè non veggiano le sue pedate, le cuopre colla coda.
Esempio: Bocc. nov. 41. 14. E fiero, come un lione, senz'altro seguito d'alcuno, sopra la nave de' Rodiani saltò.
Esempio: Dant. Par. 6. Ch'a più alto leon trasser lo vello.
Esempio: Petr. son. 218. E 'n sul cuor quasi fiero leon rugge.
Esempio: G. V. 11. 66. 1. De' detti piccoli lioni alquanto cresciuti il comune di Firenze ne fece presenti a più comuni.
Esempio: Tass. Ger. 10. 56. Tacito si rimase il fier Circasso, A guisa di leon, quando si posa, Girando gli occhi, e non movendo il passo.
Definiz: §. I. Fare le volte del lione; vale Aspettare passeggiando.
Esempio: Bocc. nov. 77. 18. Faccendo le volte del leone, maladiceva la qualità del tempo.
Definiz: §. II. Leone, è anche nome d'Uno de' segni celesti. Lat. leo.
Esempio: M. V. 2. 44. Il suo apparimento fu a noi all'uscita del segno del cancro, e alcuni dissono, ch'ella entrò nel leone.
Definiz: §. III. Leone, per una Sorte di moneta antica di Francia.
Esempio: G. V. 11. 71. 1. Poi fece un'altra moneta d'oro, che chiamano leoni.

610) Dizion.4° Ed. .
LEONESSA, e LIONESSA
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vol.3 pag.50

LEONESSA, e LIONESSA.
Definiz: Lione femmina. Lat. leaena. Gr. λέαινα.
Esempio: G. V. 10. 187. 1. Nacquero in Firenze due leoni di leone, e leonessa del comune.
Esempio: Dittam. 5. 9. Nel dolce tempo, che a Venere è dato, Trova la leonessa, e con lei giace, Secondochè da' più m'è già contato.
Esempio: Bern. Orl. 1. 23. 49. Proprio un'altiera lionessa pare, Che con due cani si sia riscontrata.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 19. 18. Come una lionessa, che si lancia In loco, ov'abbia visto la pastura.
Esempio: Tass. Ger. 9. 29. Così feroce leonessa i figli, ec. Mena seco alla preda, ed a' perigli.
Esempio: Red. Ins. 71. Mi sovviene d'aver fatto mangiare al leone della carne d'una leonessa.
Definiz: §. Fare la lionessa; vale Aspettare passeggiando.
Esempio: Alleg. 219. Dove non sendo avanti il sol levato Alla portiera a far la lionessa, Avete, so dir io, fatto il bucato.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 5. E vuoi lasciar ire In un punto in malora Tutto 'l tempo, ch'hai speso In far la lionessa Dietro alla tua signora?
v. FARE LA LIONESSA.
611) Dizion.4° Ed. .
LEONINO, e LIONINO
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vol.3 pag.50

LEONINO, e LIONINO.
Definiz: Di leone. Lat. leoninus. Gr. λεόντειος.
Esempio: Med. arb. cr. La crudezza leonina della Giudaica ferocitade.
Esempio: Dant. Inf. 27. L'opere mie Non furon leonine, ma di volpe.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 48. Se quella leonina, ov'io son nato, Tenesse dritto il giusto gonfalone (quì in forza di sust. e figuratam. intende della città di Firenze)

612) Dizion.4° Ed. .
LEOPARDO, e LIOPARDO
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vol.3 pag.50

LEOPARDO, e LIOPARDO.
Definiz: Animale nel corso velocissimo, e simile al tigre, di color leonino indanaiato di nero. Lat. leopardus. Gr. λεοπάρδαλις.
Esempio: Mil. M. Pol. Egli hanno lioni assai, e d'altra fatta, che gli altri, e sì v'ha lonze, e leopardi assai.
Esempio: Petr. cap. 5. Non corse mai sì levemente al varco Di fuggitiva cerva un leopardo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 1. 79. Ma' non fu visto gatto, nè liopardo ec. Nè dal ciel sì veloce una saetta, Qual Ferraù sopra colui si getta.

613) Dizion.4° Ed. .
LEPIDO
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vol.3 pag.50

LEPIDO.
Definiz: V. L. Add. Piacevole, Giocondo. Lat. lepidus. Gr. λαμυρός.
Esempio: Sannaz. Arcad. egl. 1. Che il cor s'adempia di pensier più lepidi.
Esempio: Ed Sannaz. Arcad. egl. 6. Tra vaghi uccelli dilettosi, e lepidi.
Esempio: Ed Sannaz. Arcad. egl. 12. Luoghi un tempo al mio cor soavi, e lepidi.

614) Dizion.4° Ed. .
LEPORAIO, e LEPORARIO
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vol.3 pag.50

LEPORAIO, e LEPORARIO.
Definiz: Lat. leporarium. Gr. λαγωτροφεῖον.
Esempio: Cr. 9. 80. 1. Il leporario è un luogo rinchiuso, nel quale si racchiudono le lepri, e i cavrioli, e i cervi, e i conigli.
Esempio: E Cr. 12. 2. 5. Ancora di questo mese comperar si possono, e proccurare gli armenti de' cavalli, ec. e far leporai, e piscine, come appieno è trattato nel libro nono.

615) Dizion.4° Ed. .
LEPORINO
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vol.3 pag.50

LEPORINO.
Definiz: Add. Di lepre. Lat. leporinus. Gr. λαγῶος.
Esempio: Com. Purg. 11. Altri di paura leporina, colla parola grosseggiando, mostrano uno ardir di leone.

616) Dizion.4° Ed. .
LEPPARE
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vol.3 pag.50

LEPPARE.
Definiz: Togliere, Levar via; voce bassa. Lat. clepere. Gr. κλέπτειν.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 6. No no, io voglio, Alberto, Che noi gli tenghiam dietro a quel guidone, E glie la leppiam su.
Esempio: Malm. 8. 52. Perocchè buona parte di quel crine, Che alcun non se n'avvedde, leppò via.
Definiz: §. Leppare, vale anche Scappare, Fuggire. Lat. fugere. Gr. φεύγειν.

617) Dizion.4° Ed. .
LEPPO
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vol.3 pag.50

LEPPO.
Definiz: Coll'E stretta. Fumo puzzolente, che esce da materie untuose accese. Lat. nidor. Gr. κνίσσα.
Esempio: Dant. Inf. 30. Per febbre acuta gittan tanto leppo.
Esempio: But. ivi: Leppo è puzza d'arso unto, come quando lo fuoco s'appiglia alla pignatta, o alla padella, e così dice, che putíano costoro.
Esempio: Pataff. 3. Non metton leppo, o l'uva sfarinaccia.

618) Dizion.4° Ed. .
LEPRAIO
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vol.3 pag.50

LEPRAIO.
Definiz: Leporaio. Lat. leporarium. Gr. λαγωτροφεῖον.
Esempio: Cr. 9. 80. tit. Del lepraio, e lepri, e degli altri animali salvatichi, che son da rinchiudere.
Esempio: E Cr. num. 5. Il lepraio è di grandissima utilitade, e diletto, perocchè di pochi animali in brevissimo tempo se n'hanno molti.
Definiz: §. Lepraio, diciamo anche Quegli, al quale si consegnano le lepri, quando si prendono in caccia.

619) Dizion.4° Ed. .
LEPRATTO
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vol.3 pag.50

LEPRATTO.
Definiz: Piccolo lepre, Leprone, Leproncello, che oggidì più comunemente si dice Leprotto. Lat. lepusculus. Gr. λαγώδιον.
Esempio: Cr. 1. 7. 4. E vi si conserverà ancora l'orticello del signore, e la moltitudine dell'api, sanza lesione, e le tortore, e spinosi, e lepratti.
Esempio: Tes. Pov. P. S. cap. 42. Fendi per lo ventre la lepre pregna, e 'l coagulo, che troverrai nel ventre delli lepratti, dà alla femmina, e non diserterà.

620) Dizion.4° Ed. .
LEPRE
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vol.3 pag.50-51

LEPRE.
Definiz: Animal noto paurosissimo, e velocissimo al corso; che da alcuni si disse anche LEVRE e LIEVRE. Lat. lepus. Gr. λαγωός, λαγώς.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Lepre è il più pauroso animale, che sia; se ode pur sonare le foglie commosse dal vento, crede, che sieno li cacciatori, fuggendo quanto puote.
Esempio: Cr. 9. 80. 3. Una terza generazione è, che nella Spagna nascono simili alle nostre lepri in alcuna parte, ma minori, ec. che si chiaman conigli. Lepre è detta, imperocchè vanno con leggier piedi.
Esempio: Bocc. g. 3. p. 8. D'una parte uscir conigli, d'altra parte correr lepri.
Esempio: Dant. Inf. 23. Ei ne verranno dietro più crudeli, Che cane a quella levre, ch'egli acceffa.
Esempio: Tass. Ger. 7. 2. Che la lepre perduta abbian di traccia, Nascosa in selva, o per gli aperti piani.
Definiz: §. I. Pigliar la lepre col carro; proverb. che vale Condurre alcuna impresa, o Arrivare a' suoi fini con flemma, e con pazienza. Lat. bove leporem venari, sedendo vincere, cunctando rem restituere, festinare lente. Gr. βοῒ τὸν λαγὼ κυνυγετεῖν κυνηγετεῖν.
Esempio: Bellinc. son. 105. Ma bisogna aspettar qualche bel tratto, E la lepre col carro aver pigliato.
Definiz: §. II. Far lepre vecchia, o da lepre vecchia; pur proverb. che vale Dare addietro, quando si scorge alcun pericolo. Lat. retrorsum vela dare. Gr. ἐπὶ πόδα ἀναστρέφειν, Luc. gr.
Esempio: Alleg. 261. E fatto lepre vecchia al palazzo, avrei dato addietro senza dir nulla a persona vivente.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 10. I soldati non han credito alcuno, Ognun gli sfugge, ognun fa lepre vecchia.
Esempio: Malm. 10. 23. Sarà meglio quì far da lepre vecchia.
Definiz: §. III. Uno leva la lepre, e un altro la piglia; proverb. che si dice quando Alcuno dura fatica in qualche cosa, e un altro ne ha il merito; e corrisponde a quell'altro: Uno fa i miracoli, e un altro ha la cera. Lat. alii sementem faciunt, et alii metent. Gr. ἄλλος μὲν σπείρει, ἄλλος δὲ θερίζει.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Ch'e' potrebbe esser uno a levare La lepre, e un altro a pigliarla.
Definiz: §. IV. Chi ti comprasse per lepre, getterebbe via i danari, o simili; si dice in proverb. di Chi sia grandemente astuto.
Esempio: Cecch. Dissim. 2. 4. Io dubito, che chi ti comprasse per lepre, getterebbe via i danari.
Esempio: E Esalt. cr. 1. 1. Io so, che chi ti comprasse per lepre, Perderebbe tre quarti de' danari.
Definiz: §. V. Pure in proverb. Veder dove la lepre giace; cioè Vedere dove sta la difficultà.
Esempio: Car. lett. 1. 5. V. S. averà veduto a quest'ora dove la lepre giace.
Definiz: §. VI. Cavar la lepre dal bosco,
v. CAVARE §. XLII.
Definiz: §. VII. Aver più debito, che la lepre; vale Esser molto indebitato. Lat. animam debere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 100. Non c'è alcuno di noi, che non abbia più debito, che la lepre.
Definiz: §. VIII. Lepre marina, Sorta di animale di mare. Lat. lepus marinus. Gr. λαγωὸς θαλάσσια.
Esempio: Libr. cur. malatt. Alle scrofole del capo giova la lepre marina impiastrata.
Esempio: Red. Oss. an. 51. Non è la terra sola ad avere i lumaconi ignudi; gli ha ancora il mare, e sono quegli stessi animaletti, che dagli scrittori della storia naturale furono chiamati lepri marine.

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