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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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501) Dizion.4° Ed. .
LEGGENDAIO
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vol.3 pag.41

LEGGENDAIO.
Definiz: Quegli, che vende le leggende. Lat. *legendarum venditor.

502) Dizion.4° Ed. .
LEGGENDARIO
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vol.3 pag.41

LEGGENDARIO.
Definiz: Molte leggende raccolte in un volume. Lat. legendarum collectanea, Vitarum Sanctorum collectio. Gr. συναξάρια.
Esempio: Libr. Pred. Vogliono in cella scritto di buon carattere il leggendario de' Santi.

503) Dizion.4° Ed. .
LEGGENTE
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vol.3 pag.41

LEGGENTE.
Definiz: Che legge. Lat. legens, lector. Gr. ἀναγνώστης, ὁ ἀναγνώσκον ἀναγνώσκων.
Esempio: G. V. 11. 3. 13. Leggano, ovvero odano li leggenti.
Esempio: Segr. Fior. proem. 7. Acciocchè ec. la istoria nostra fosse meglio da' leggenti approvata.

504) Dizion.4° Ed. .
LEGGERAMENTE
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vol.3 pag.41

LEGGERAMENTE.
v. LEGGIERAMENTE.
Definiz: Lat. leviter. Gr. ἐλαφρῶς.

505) Dizion.4° Ed. .
LEGGERANZA
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vol.3 pag.41

LEGGERANZA.
Definiz: V. A. Leggerezza. Lat. levitas, inconstantia. Gr. κουφότης, ἀστασία.
Esempio: Liv. Dec. 5. Domandarono pace a' Romani, la quale fu loro conceduta, ma per la leggeranza del cuore, che era in loro, se ne pentirono.

506) Dizion.4° Ed. .
LEGGERE
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vol.3 pag.41

LEGGERE.
Definiz: Raccorre, e Rilevare le parole da' caratteri scritti. Lat. legere. Gr. ἀναγινώσκειν.
Esempio: Bocc. proem. 9. Delle quali le già dette donne, che queste leggeranno, parimente diletto, ed utile consiglio potranno pigliare.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 3. Sono ec. stati alcuni, che queste novellette leggendo hanno detto, che voi mi piacete troppo.
Esempio: G. V. 11. 3. 14. Tutte quelle cose leggiutole, spaventiamocene.
Esempio: Dant. Par. 12. Ancor troverría carta, Du' leggerebbe: i' mi son quel, ch'io soglio.
Esempio: Petr. canz. 38. 4. Uomini, e Dei solea vincer per forza Amor, come si legge in prosa, e 'n versi.
Esempio: Arrigh. 50. Lo spesso leggere menomena le mie pene.
Definiz: §. I. Leggere, figuratam.
Esempio: Petr. canz. 45. 5. Nella fronte a madonna avrei ben letto (cioè: conosciuto a' contrassegni)
Esempio: Tass. Ger. 4. 48. E ben l'istoria del mio mal futuro Leggergli scritta in fronte allor mi parve.
Definiz: §. II. Per Dichiarare, Insegnare. Lat. docere. Gr. διδάσκειν.
Esempio: Bocc. nov. 79. 30. Vollono lasciare a me solo, che io leggessi a quanti scolari v'aveva le medicine.
Esempio: Dant. Par. 10. Che leggendo nel vico degli strami, Sillogizzò invidiosi veri.
Esempio: Diar. Monal. Domenica a dì 3. d'Ottobre 1373. incominciò in Firenze a leggere il Dante messer Giovanni Boccacci.
Esempio: Cas. lett. 36. Sono similmente richiesto di trovare un filosofo per mandar in Francia a un Prelato ec. Questo vorrebbe essere atto a leggere a detto signore.
Definiz: §. III. Leggere sul libro d'alcuno; vale Discorrere de' fatti d'alcuno, anzi in biasimo, che altrimenti. Lat. alicuius ferrum in igne est.
Esempio: Malm. 5. 29. Costui, che quivi s'è posto a bottega A legger sopra il libro della strega.
Definiz: §. IV. Mandare i vestiti a leggere; vale Impegnargli.
Esempio: Pataff. 6. Le calze ho posto a leggere, e imparare.
Definiz: §. V. Leggere per Fare, o Recitare lezioni,
Esempio: Varch. Lez. 423. Per tacere ec. di tanti altri, i quali insin quì con tanta dottrina, e eloquenza hanno chi orato, e chi letto.
Definiz: §. VI. Leggere d'alcuna cosa in cattedra; vale Esserne molto pratico. Lat. instructissimum esse, probe callere.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 4. O favellane meco, che so leggerne (Come si dice per proverbio) in cattedra.
Esempio: E Esalt. cr. 1. 1. Di cotesti Danni ve ne potrei leggere in cattedra.

507) Dizion.4° Ed. .
LEGGEREZZA, e LEGGIEREZZA
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vol.3 pag.41-42

LEGGEREZZA, e LEGGIEREZZA.
Definiz: Astratto di Leggiere. Lat. levitas. Gr. κουφότης.
Esempio: Tes. Br. 3. 5. La sua leggerezza la fa bene movente dall'una qualitade all'altra.
Esempio: E Tes. Br. 7. 66. Li beni del corpo sono sei, cioè beltà, nobiltà, leggierezza, forza, grandezza, e sanità (quì agilità)
Esempio: Sagg. nat. esp. 5. Per la sua gran leggierezza incontanente si muove.
Esempio: E Sagg. nat. esp. 207. Esperienze, per provare, che non vi è leggierezza positiva.
Definiz: §. I. Per Incostanza, Volubilità. Lat. levitas, inconstantia. Gr. κουφότης, ἀστασία.
Esempio: Lab. 296. Forse della vanità di lei, e della leggerezza sospicando.
Esempio: Serd. stor. 1. 54. Alle quali sceleratezze il Re, per la leggerezza, e perfidia, che è naturale ne' barbari, chiudeva gli occhi.
Esempio: E Serd. stor. 2. 92. S'apparecchiava di rinnovar la guerra per terra, e per mare colla medesima leggerezza, che l'avea deposta.
Esempio: Stor. Eur. 7. 160. Per la qual cosa lasciando a parte ed esso, e le leggerezze di quella corte ec. me ne torno alle cose de' Viniziani.
Definiz: §. II. Per metaf.
Esempio: Pallad. Ott. 12. Io ho sì provata la leggierezza del suo avvenimento, che ec.
Esempio: Omel. S. Greg. Dopo la qualità ne viene la leggerezza del giuoco.

508) Dizion.4° Ed. .
LEGGERISSIMAMENTE, e LEGGIERISSIMAMENTE
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vol.3 pag.42

LEGGERISSIMAMENTE, e LEGGIERISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Leggiermente. Lat. levissime. Gr. κουφοτάτως.
Esempio: Varch. stor. 9. 265. Con una berretta in capo di panno nero scempia, o di rascia leggerissimamente soppannata.
Definiz: §. Per Agevolissimamente. Lat. facillime.
Esempio: Bocc. nov. 98. 18. Potendo io leggerissimamente altra moglie trovare, ma non altro amico, io voglio innanzi ec. trasmutarla, che perder te.
Esempio: Amm. ant. 10. 2. 10. Leggerissimamente sara' buono, se da quello ti guardi, che tu biasimi.

509) Dizion.4° Ed. .
LEGGERISSIMO, e LEGGIERISSIMO
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vol.3 pag.42

LEGGERISSIMO, e LEGGIERISSIMO.
Definiz: Superl. di Leggiero. Lat. levissimus. Gr. κουφότατος.
Esempio: Bocc. nov. 59. 6. Siccome colui, che leggerissimo era, prese un salto.
Esempio: Lab. 353. Me, al quale prima immobile, e impedito esser pareva, senza saper di che, fe incontanente parere leggerissimo, e spedito.
Esempio: Red. Vip. 2. 25. Delle quali (frecce) si racconta, che ammazzino un uomo in quello stesso momento, nel quale egli n'abbia ricevuta qualsivoglia leggierissima piaguzza.
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: Bemb. stor. 1. 1. Della qual guerra, per leggierissima cagione nata, cotale fu il principio.
Esempio: E Asol. 1. 17. Fasciandolo di leggerissime speranze, poscia il nodriscono di vani, e stolti pensieri.

510) Dizion.4° Ed. .
LEGGERMENTE
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vol.3 pag.42

LEGGERMENTE.
v. LEGGIERMENTE.
511) Dizion.4° Ed. .
LEGGIADRAMENTE
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vol.3 pag.42

LEGGIADRAMENTE.
Definiz: Avverb. Con leggiadría. Lat. dextere, venuste, scite. Gr. δεξιῶς, ἐμμελῶς, εὐφυῶς.
Esempio: Bocc. nov. 82. 2. Se da un soprastante pericolo, leggiadramente parlando, diliberò.
Esempio: E vit. Dant. 227. Comecchè molti vogliano, lui essere stato incitatore di quello, argomento a ciò prendendo dalle cose leggiadramente nel Fiorentino idioma ec. già fatte da lui.
Esempio: But. Purg. 28. 1. La detta donna prestamente, e leggiadramente si volse inverso lui.

512) Dizion.4° Ed. .
LEGGIADRETTO
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vol.3 pag.42

LEGGIADRETTO.
Definiz: Dim. di Leggiadro. Lat. venustulus.
Esempio: Bocc. nov. 63. 4.Cominciò a dilettarsi ec. d'essere in tutte le sue cose leggiadretto, ed ornato.
Esempio: Petr. son. 166. Candido, leggiadretto, e caro guanto.
Esempio: E Petr. 208. Fa con sue viste leggiadrette, e nuove L'anime da' lor corpi pellegrine.
Esempio: Bern. Orl. 3. 9. 21. Tutta gioiosa, leggiadretta, e bella Salì il destriero, e non toccò la sella.
Esempio: Red. Ditir. 4. Del leggiadretto, Del sì divino Moscadelletto Di Montalcino Talor per scherzo Ne chieggio un nappo.

513) Dizion.4° Ed. .
LEGGIADRĶA
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vol.3 pag.42

LEGGIADRÍA.
Definiz: Lat. venustas, elegantia. Gr. χαροπότης, χαριεντισμός.
Esempio: But. Purg. 26. 2. Leggiadría è decenzia, e attitudine degli atti virtuosi.
Esempio: Galat. 75. Non è altro leggiadría, che una cotale quasi luce, che risplende dalla convenevolezza delle cose, che sono ben composte, e ben divisate l'una coll'altra, e tutte insieme, senza la qual misura eziandío il bene non è bello, e la bellezza non è piacevole.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 344. Leggiadría, che vuol dire vaghezza.
Esempio: E Fir. dial. bell. donn. 379. La leggiadría non è altro ec. che una osservanza d'una tacita legge data, e promulgata dalla natura a voi donne, nel muovere, portare, e adoperare così tutta la persona insieme, come le membra particolari, con grazia, con modestia, con gentilezza, con misura, con garbo; in guisa che nessun movimento, nessuna azione sia senza regola, senza modo, senza misura, o senza disegno.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 13. Veder continuamente gli ornati costumi, e la vaga bellezza, e l'ornata leggiadría.
Esempio: Dant. Par. 32. Ed egli a me: bellezza, e leggiadría, Quanta esser puote in Angelo, ed in alma, Tutta è in lui.
Esempio: E Dan. rim. 21. Tu discacci virtù, tu la disfidi, Tu togli a leggiadría il suo ricetto.
Esempio: Petr. son. 211. Deposta avea l'usata leggiadría.
Esempio: E Petr. 223. Com'è giunta onestà con leggiadría, Ivi s'impara.

514) Dizion.4° Ed. .
LEGGIADRISSIMAMENTE
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vol.3 pag.42

LEGGIADRISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Leggiadramente. Lat. elegantissimè. Gr. κομψοτάτως.
Esempio: Varch. Lez. 395. Per quello, che anticamente ne scrive Ovidio leggiadrissimamente.

515) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LEGGIADRO
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vol.3 pag.42

LEGGIADRO.
Definiz: Sust. Amadore, Amante; metaf. tolta dagli ornamenti, e dal leggiadro portamento degli amanti. Lat. amasius. Gr. ἐρώμενος.
Esempio: Dant. rim. 40. Non moverieno il piede Per donneare a guisa di leggiadro.

516) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LEGGIADRO
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vol.3 pag.42

LEGGIADRO.
Definiz: Add. Che ha leggiadria. Lat. venustus, elegans. Gr. ὡραῖος, κομψός.
Esempio: Bocc. g. 5. f. 2.Voglio, che ec. infra questi termini si ragioni, cioè di chi con alcuno leggiadro motto tentato si riscotesse.
Esempio: E Bocc. nov. 6. 1. Il leggiadro gastigamento della Marchesana fatto al Re di Francia.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 4. Era il detto Gualtieri ec. il più leggiadro, ed il più dilicato cavaliere, che a quegli tempi si conoscesse.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 15. Si trasse di sotto alla guarnacca una bellissima, e ricca borsa, con una leggiadra, e cara cinturetta.
Esempio: E Bocc. nov. 37. 3. Fu adunque, non è gran tempo, in Firenze una giovane assai bella, e leggiadra.
Esempio: Petr. son. 2.Per fare una leggiadra sua vendetta, E punire in un dì ben mille offese.
Esempio: E Petr. 209. Santa, saggia, leggiadra, onesta, e bella.
Esempio: E Petr. 222. Che presso a que' d'Amor leggiadri nidi Il mio cor lasso ogni altra vista sprezza.
Esempio: Dant. Purg. 11. L'antico sangue, e l'opere leggiadre De' miei maggior mi fer sì arrogante.
Esempio: E Dan. Purg. 26. Rime d'amore usar dolci, e leggiadre.
Esempio: Tass. Ger. 6. 57. Ella vedendo in giovanetta etate, E 'n leggiadri sembianti animo regio, Restò presa d'amor.

517) Dizion.4° Ed. .
LEGGIBILE
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vol.3 pag.42

LEGGIBILE.
Definiz: Add. Agevole a potersi leggere. Lat. lectu facilis. Gr. εὐχερὴς ἀναγινώσκεσθαι.
Esempio: Guid. G. E poi gli diede uno scritto di leggibil letteratura.
Esempio: Car. lett. 2. 205. Stanno nel modo medesimo, che il giovine l'ha cavate dalle minute, ed anco peggio per li scorbj, e per le rimesse alle volte poco leggibili, che nelle minute si fanno.

518) Dizion.4° Ed. .
LEGGIERAMENTE, e LEGGERAMENTE
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vol.3 pag.43

LEGGIERAMENTE, e LEGGERAMENTE.
Definiz: Avverb. Leggiermente. Lat. facile, leviter. Gr. εὐχερῶς, ἐλαφρῶς.
Esempio: Dant. Inf. 18. Assai leggieramente quel salimmo.
Esempio: E Dan. rim. 4. Ma tratterò del tuo stato gentile A rispetto di lei leggieramente.
Esempio: Vit. Plut. P. S. 25. Intantochè non riceveva leggieramente le scritture, e li comandamenti del consiglio.

519) Dizion.4° Ed. .
LEGGIERE, LEGGIERI, e LEGGIERO
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vol.3 pag.43

LEGGIERE, LEGGIERI, e LEGGIERO .
Definiz: Che non ha gravità; Contrario di Grave. Lat. levis. Gr. κοῦφος.
Esempio: Gr. S. Gir. 5. E 'l mio giogo è soave, e lo mio fascio è leggieri.
Esempio: Bocc. nov. 33. 3. Il fuoco di sua natura, piuttosto nelle leggieri, e morbide cose s'apprende, che nelle dure, e più gravanti.
Esempio: Boez. Varch. 2. 1. Ed insieme con esso lei canti la musica nata, ed allevata nella nostra magione ora più leggieri modi, e quando più gravi (quì figuratam.)
Esempio: Sagg. nat. esp. 207. È antica, e famosa quistione, se quelle cose, che leggiere comunemente si chiamano, lo siano di lor natura, e vadano di propria voglia all'insù.
Definiz: §. I. Per Piccolo, Di poco momento, Di poca importanza. Lat. levis, parvi momenti, mediocris. Gr. κοῦφος, ἐλαφρός, ψιλός.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 4. Con alcuna leggiera risposta tormigli dagli orecchi.
Esempio: E Bocc. num. 6. Uomo di condizione assai leggiere.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 15. Quello, che mi mosse, è a me grandissima cosa ad avere acquistata, e a voi è assai leggiere a concederlami.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 15. Tutte sono state leggieri a rispetto di quello, che ella mi fa al presente.
Esempio: M. V. 1. 1. Per asempro di me uomo di leggieri scienza.
Esempio: Cas. lett. 67. Ed ogni scusa leggieri, e frivola basta a impedirlo.
Definiz: §. II. Per Agevole. Lat. facilis. Gr. εὐχερής.
Esempio: Bocc. nov. 34. 10. Leggier cosa vi fia il comprendere il mio disío.
Esempio: Dant. Purg. 4. Tantochè 'l su andar ti fia leggiero.
Esempio: Com. Inf. 24. Perocchè non per vie piane, e leggiere, non per dolci sonni, e dilicati riposi si puote avere il cognoscimento della sapienza.
Esempio: Arrigh. 64. Niuno può pervenire alla virtude, se non per lo destro sentiero; per l'altra via è leggiero discendimento al ninferno.
Esempio: Serm. S. Ag. 59. O com'è leggiere cosa il giudicare! o come è duro, e amaro trarre addietro il mal giudicio!
Definiz: §. III. Per Isnello, Veloce, Destro. Lat. agilis, dexter.
Esempio: Tes. Br. 4. 5. Dalfino è un grande pesce, e molto leggiere, che salta di sopra dell'acqua, e già sono stati di quelli, che sono saltati di sopra delle navi.
Esempio: Dant. Inf. 1. Una lonza leggiera, e presta molto.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 32. Stertinio prestamente mandatovi con cavalli, e fanti leggieri, a ferro, e fuoco gli gastigò (quì il Lat. ha cum equite, et armatura levi)
Definiz: §. IV. Per Incostante, Volubile. Lat. levis, inconstans, mobilis. Gr. ἐλαφρός, κοῦφος, ἄστατος.
Esempio: Petr. canz. 44. 4. E so far lieti, e tristi in un momento, Più leggiera, che 'l vento.
Esempio: Varch. stor. 7. 176. Cominciò a dire apertamente per tutto, come leggiere, e sboccato, ch'egli era, che chi vincesse quella provvisione, non potrebbe essere se non un tristo.
Esempio: Boez. Varch. 4. 3. Chi essendo leggiero, e inconstante muta voglie, e pensieri a ogni ora, non è in nulla dagli uccelli differente.
Esempio: Tass. Ger. 5. 3. Che nel mondo mutabile, e leggiero Costanza è spesso il variar pensiero.
Esempio: Cas. lett. 58. Acciocchè ella non mi tenga per leggieri, e per ambizioso più, che quanto io sono.

520) Dizion.4° Ed. .
LEGGIEREZZA
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vol.3 pag.43

LEGGIEREZZA.
v. LEGGEREZZA.

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