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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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461) Dizion.4° Ed. .
LECCHETTINO
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vol.3 pag.37

LECCHETTINO.
Definiz: Dim. di Lecchetto.
Esempio: Pataff. 2. E pure i lecchettini mi dicevi (quì vale Paroluzze melate)

462) Dizion.4° Ed. .
LECCHETTO
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vol.3 pag.37

LECCHETTO.
Definiz: Dim. di Lecco.
Esempio: Pataff. 6. Le natiche, il lecchetto, e la corlaia (quì figuratam. vale il Membro virile)

463) Dizion.4° Ed. .
LECCIO
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vol.3 pag.37

LECCIO.
Definiz: Albero ghiandifero noto. Lat. ilex. Gr. πρῖνος.
Esempio: G. V. 1. 24. 2. Trovaro sotto uno leccio una troia bianca.
Esempio: Cr. 9. 98. 1. I frutti sieno ec. cederni, tigli, leccio minore.
Esempio: Alleg. 117. Perchè rimase in aria fra due lecci.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 91. Correndo e' seguitava Aleandrina, Che parea proprio un mastino arrabbiato, E lei fuggendo in verso la marina, Uno altissimo leccio ebbe trovato.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 16. Ove aveva di piante ogni maniera, Lecci, querce, ed altri arbori da ghiande.

464) Dizion.4° Ed. .
LECCO
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vol.3 pag.37

LECCO.
Definiz: Sust. Quel segno, al quale, in giucando alle pallottole, o alle piastrelle, o morelle, ciascuno cerca d'avvicinarsi, il più ch'e' può, con quella cosa, ch'e' tira.
Esempio: Lor. Med. Beon. cap. 3. Come chi trae colla sua mira al lecco, Così costui al ber formato ha 'l punto.
Esempio: Allegr. 38. Casa senza becco È com'una morella senza lecco.
Esempio: Bellinc. son. 268. Ch'io dò sempre nel lecco alle morelle.
Definiz: §. Lecco, per Leccornía, Ghiottornía. Lat. helluatio. Gr. λιχνεία.
Esempio: Menz. sat. 1. Se fosse un castrataccio avvezzo al lecco ec. Non avrebber gli scrigni la stanghetta.

465) Dizion.4° Ed. .
LECCONCINO
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vol.3 pag.37

LECCONCINO.
Definiz: Dim. di Leccone. Lat. lurco.
Esempio: Libr. son. 44. Disutil lecconcin, senza cervello.

466) Dizion.4° Ed. .
LECCONE
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vol.3 pag.37

LECCONE.
Definiz: Ghiotto, Goloso, e Che volentieri lecca. Lat. helluo, ganeo. Gr. λίχνος.
Esempio: Albert. cap. 11. Non aver l'amistade del savio uomo, ch'è nutricato co' matti, e co' lecconi.
Esempio: Libr. Viagg. In questa Isola non v'è ladri, nè lecconi, nè dispettosi, nè micidiali.
Esempio: Pataff. 4. Piscia marina colpa col leccone.
Esempio: Agn. Pand. 3. Imperocchè quelli goditori lecconi, i quali eglino reputavano in quelle loro grandi spese amici ec. tutti sono fatti come i pesci ec.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Quelli bevitori, e quelli lecconi, intra gli altri mali, che fanno, fanno un peccato ec.

467) Dizion.4° Ed. .
LECCONERÍA
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vol.3 pag.37

LECCONERÍA.
Definiz: Leccornía. Lat. helluatio. Gr. λιχνεία.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Colla mente tutta intenta alle dilicate lecconeríe.
Esempio: Libr. cur. malatt. Hanno lo stomaco sempre pieno di strane lecconeríe.

468) Dizion.4° Ed. .
LECCONESSA
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vol.3 pag.37

LECCONESSA.
Definiz: Verbal. femm. di Leccone. Lat. gulosa. Gr. ἡ γαστρίμαργος.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Lo stomaco grida: madonna gola voi m'uccidete, ed io son sì pieno, ch'io criepo; ma la gola lecconessa risponde, e dice: se tu dovessi crepare, non lascerai queste imbandigioni scampare.

469) Dizion.4° Ed. .
LECCORNÍA
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vol.3 pag.37

LECCORNÍA.
Definiz: Ghiottornía, Vivanda da lecconi, e da ghiotti. Lat. gulae irritamentum, scitamenta. Gr. ἡδύσματα.
Esempio: Bern. rim. 1. 120. Per farne l'Ognissanti il pan ficato, O un arrosto, o altra leccornía.
Esempio: Red. lett. 1. 393. Purch'egli ottenga il suo intento, a chi ne promette una fetta (di cacio Parmigiano)ed a chi ne promette un'altra, e molti credono, che per questa offerta leccornía gli abbia da riuscire di ottenere l'intento.
Definiz: §. Per Avidità. Lat. aviditas. Gr. λιχνεία.
Esempio: Liv. Dec. 3. E così per l'utilità, che n'aveano, e per leccornía della preda non s'avvedeano del danno del comune.
Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 11. La leccornía Del pigliare a credenza non t'inveschi.
Esempio: Car. lett. 1. 77. Vi pare strano, ch'io non vi scriva per leccornía di questi quattrini.

470) Dizion.4° Ed. .
LECCUME
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vol.3 pag.37-38

LECCUME.
Definiz: Cosa appetitosa, che si leccherebbe. Lat. scitamenta. Gr. ἡδύσματα.
Definiz: §. Per metaf. vale Efficace incitamento.
Esempio: Dav. Colt. 170. Quelle barbe prestamente manderanno su al leccume di quel concime rimettiticci in gran copia.

471) Dizion.4° Ed. .
LECERE
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vol.3 pag.38

LECERE.
Definiz: Licere, Esser lecito, Convenevole; e di questo verbo non si trova se non la terza persona del meno del tempo presente dimostrativo. Lat. licere, fas esse, ius esse. Gr. ἐξεῖναι, ὑπάρχειν.
Esempio: Dant. Inf. 29. Me per l'alchimia, che nel mondo usai, Dannò Minos, a cui fallir non lece.
Esempio: E Dan. Par. 13. Quantunque alla natura umana lece.
Esempio: Petr. son. 76. Nè mi lece ascoltar chi non ragiona.
Esempio: E Petr. cap. 3. Dissemi entro l'orecchie: omai ti lece Per te stesso parlar con chi ti piace.
Esempio: Tass. Ger. 5. 32. Stupido chiede: or quì, dove men lece, Chi fu, ch'ardì cotanto, e tanto fece?

472) Dizion.4° Ed. .
LECITAMENTE
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vol.3 pag.38

LECITAMENTE.
Definiz: Avverb. Con permissione, Senza partirsi dal lecito. Lat. honeste, licite. Gr. ἀδεῶς, καλῶς.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Pensano di poterlo fare lecitamente con sicurezza di coscienza.

473) Dizion.4° Ed. .
LECITISSIMO
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vol.3 pag.38

LECITISSIMO.
Definiz: Superl. di Lecito.
Esempio: Borgh. Arm. fam. 101. Perchè crearsi di queste compagníe, ed alla Francesca allianze, fra le persone d'onore essere stato sempre lecitissimo costume.
Esempio: Vit. Benv. Cell. 506. Se V. Ecc. mi vuol fare una lecitissima grazia, io ec.

474) Dizion.4° Ed. .
LECITO
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vol.3 pag.38

LECITO.
Definiz: Add. Licito. Lat. licitum, honestum. Gr. θέμις, θεμιτόν.
Esempio: Pass. 134. Che non abbia in veruno modo lecito, o illicito dato aiuto, consiglio, o favore a morte di persona.
Esempio: Serm. S. Ag. 28. Se 'l padre tuo non puote vivere sanza te, non t'è lecito abbandonare Iddio, nè la tua religione, ma voglio, che del bene del munistero sia provveduto alla necessità del padre tuo.
Esempio: E Serm. S. Ag. 59. Non è lecito di fare i giovani imprudenti rettori di terre, nè pastori di popolo (quì in forza di sust.)
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. Parti lecita in fatto? M. lecitissima.

475) Dizion.4° Ed. .
LEDERE
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vol.3 pag.38

LEDERE.
Definiz: V. L. Offendere. Lat. laedere, offendere. Gr. βλάπτειν, ἀδικεῖν.
Esempio: Albert. cap. 20. Sicchè non offendi Iddio, e che non ne ledi tua coscienza.
Esempio: Zibald. Andr. 38. Se forse l'adirato in alcun modo, o cosa ti lederà, non sia agevole a disdegnare contra lui.
Esempio: Amm. ant. 36. 2. 4. Chi usa molte parole lederà l'anima sua.
Esempio: Sannaz. Arcad. egl. 9. Ma con Uranio a te non valser baccari, Che mala lingua non t'avesse a ledere.

476) Dizion.4° Ed. .
LEDIRE
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vol.3 pag.38

LEDIRE.
Definiz: V. A. Ledere. Lat. laedere. Gr. βλάπτειν.
Esempio: Albert. cap. 9. Più misera cosa è nuocere ad altrui, che essere ledito.

477) Dizion.4° Ed. .
LEDITO
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vol.3 pag.38

LEDITO.
Definiz: V. A. Add. da Ledire. Lat. laesus. Gr. βλαβείς.
Esempio: Albert. cap. 13. Ma lo povero ledito si tacerà.

478) Dizion.4° Ed. .
LEGA
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vol.3 pag.38

LEGA.
Definiz: Compagnía, e Unione fermata con patto solenne tra Principi, o tra Repubbliche a difender se, e offendere altri. Lat. foedus. Gr. συνθήκη, σπονδή.
Esempio: G. V. 1. 14. 1. Fecero lega, e congiura di distruggere Troia.
Esempio: M. V. 3. 94. Fermarono compagnía, e lega tra loro, e taglia di 4000. cavalieri.
Esempio: Tass. Ger. 2. 76. O non potranno poi le nostre genti, E le Perse, e le Turche unite in lega Così potente armata in un raccorre.
Definiz: §. I. Essere a una lega, vale Essere in concordia, Esser d'accordo.
Esempio: Stor. Pist. 165. Li quali tutti erano a una lega di volere la moneta da loro.
Definiz: §. II. Per similit.
Esempio: Dant. Par. 2. Virtù diversa fa diversa lega.
Esempio: But. ivi: Diversa lega, cioè diversa colligazione ad operare diversamente.
Definiz: §. III. Per Nome d'ordine di gente d'arme nel contado.
Esempio: G. V. 6. 40. 5. E come s'ordinò il popolo in Firenze a gonfaloni, così ordinò in contado a tutti i pivieri a ciascuno il suo, ch'erano 96. e ordinaronsi a leghe, acciocchè l'una atasse l'altra, e venissero a cittade, e in oste, quando abbisognasse.
Esempio: E G. V. 8. 1. 4. Simile ordine di gente d'arme si ordinò in contado, e distretto, che si chiamavano le leghe del popolo.
Esempio: M. V. 1. 72. Feciono cavalcare le masnade de' cavalieri soldati del comune con alquanti cittadini, e pedoni delle leghe del contado.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 280. E sebbene quando si divise la città nostra a gonfaloni, si divise ancora il contado a leghe, non hanno che fare quelle del contado con queste della città, nè dependono da loro, o si mescolano in cosa alcuna.
Definiz: §. IV. Per Qualità, ed è proprio de' metalli. Lat. metalli qualitas, nota, gradus, perfectio.
Esempio: G. V. 9. 170. 1.Fece fare in Avignone una moneta d'oro nuova del peso, e lega, e conio del fiorino di Firenze.
Esempio: Dant. Par. 24. Assai bene è trascorsa D'esta moneta già la lega, e 'l peso.
Esempio: Buon. Fier. 5. 3. 8. Le monete al peso Ridotte, ed alla lega In virtù d'un gran bando.
Definiz: §. V. Per metaf.
Esempio: Car. lett. Io l'ebbi per poeta di qualche lega, ma non di coppella.
Definiz: §. VI. Per Numero di miglia. Lat. *leuca, miliare.
Esempio: Dant. Purg. 15. Ma se' venuto più, che mezza lega, Velando gli occhi.
Esempio: But. ivi: Lega è misura, che è per quattro miglia.
Esempio: G. V. 11. 84. 3. Puosonsi al monte san Martino, presso a san Quentino a due leghe.
Esempio: Serd. stor. 1. 7. Ciascuna lega contiene in se circa quattro miglia.

479) Dizion.4° Ed. .
LEGACCIA, e LEGACCIO
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vol.3 pag.38

LEGACCIA, e LEGACCIO.
Definiz: Legacciolo. Lat. vinculum. Gr. δεσμός.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 18. La calza ec. Attorniata è da diversi lacci, Con groppi, e con legacci.
Esempio: Quist. filos. C. S. Come l'agnello è ignorante, che a' legacci delle lusinghe sia tratto per fine (qui figuratam.)
Esempio: Fav. Esop. Prese stoppioni, e legacci, e cinsene il pedale dell'albero, e misevi fuoco.
Esempio: Malm. 10. 47. E quei guanti, che san di caporale, Legando ad una delle sue legacce ec.

480) Dizion.4° Ed. .
LEGACCIOLO
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vol.3 pag.38

LEGACCIOLO.
Definiz: Qualunque cosa, con che si lega. Lat. ligamen, ligaculum, vinculum. Gr. δεσμός, ἅμμα, ἔνδεσμα.
Esempio: Pass. 342. Annodano legaccioli, ed involgono scritte di nomi de' demonj.
Esempio: Esp. Vang. Dubitare in fede, e non volere osservare gli comandamenti puramente, e le promissioni di Dio, e non volere sciogliere i legaccioli de' peccati (quì figuratam.)
Esempio: Coll. SS. Pad. Venir trovando legaccioli, con che egli ordinava di costrignerlo.

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