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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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301) Dizion.4° Ed. .
LASSATIVO
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vol.3 pag.25

LASSATIVO.
Definiz: Add. Che ha virtù di lenire, e mollificare, o purgare. Lat. molliens, laxans. Gr. χαλαστικός.
Esempio: Declam. Quintil. C. Se troppo ardore delle membra induróe, aggiugnete medicine lassative.
Esempio: Cr. 6. 36. 3. La scatapuzza è molto lassativa, e purga di sopra, e di sotto.
Esempio: E Cr. 6. 69. 1. Laureola è un'erba lassativa, ed è calda, e secca nel quarto grado.
Esempio: Libr. cur. malatt. Metti in opera la virtù lassativa della scamonea.

302) Dizion.4° Ed. .
LASSATO
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vol.3 pag.25

LASSATO.
Definiz: Add. da Lassare; Stanco. Lat. fatigatus, fessus. Gr. κεκμηκώς, κοπωθείς.
Esempio: Petr. son. 61. Io non fui d'amar voi lassato unquanco, Madonna, nè sarò.

303) Dizion.4° Ed. .
LASSAZIONE
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vol.3 pag.25

LASSAZIONE.
Definiz: Fiacchezza, Relassazione. Lat. lassitudo, languor. Gr. ἄφεσις, κόπος.
Esempio: Teol. mist. La qual cosa è sopra ogni virtù dell'umana condizione per continua lassazion delle virtù.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 17. 40. Il riposo del corpo è cominciamento d'ogni male, e lassazione nel sonno.

304) Dizion.4° Ed. .
LASSEZZA
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vol.3 pag.25

LASSEZZA.
Definiz: Stracchezza, Stanchezza. Lat. lassitudo, fatigatio. Gr. κόπος, κάματος.
Esempio: Amet. 9. Coloro, i quai dopo lunga lassezza Lieti posai appresso i loro effetti Nel ben felice della somma altezza.
Esempio: Sen. Pist. Una pigrezza sorprende i nerbi, e una lassezza senza fatica.
Esempio: Med. Arb. cr. Fatiche, e lassezze, e fami, e seti tormentose, e crudeli.
Esempio: Coll. SS. Pad. La lassezza del vegghiare ci diletta, la continua lezione, e meditazione delle scritture non ci sazia.

305) Dizion.4° Ed. .
LASSO
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vol.3 pag.25

LASSO.
Definiz: Add. Stanco, Stracco, Fiacco. Lat. fessus, defessus, fatigatus. Gr. κεκμηκώς, κοπωθείς, καματηρός.
Esempio: G. V. 7. 27. 4. La gente eran lassi, e stanchi per lo combattere.
Esempio: Dant. Inf. 34. Disse 'l maestro, ansando, come uom lasso.
Esempio: Petr. son. 205. Ch'è già di piangere, e di viver lasso.
Esempio: Tass. Ger. 6. 50. Già lassi erano entrambi, e giunti forse Sarian pugnando ad immaturo fine.
Definiz: §. Per Infelice, Misero, Meschino.
Esempio: Varch. Lez. 549. Lasso oimè, interghiezione, che significa dolore, e tanto significa sola, quanto accompagnata col pronome me.
Esempio: Bocc. nov. 62. 7. Oimè lassa me, dolente me, in che mal ora nacqui?
Esempio: Petr. son. 214. Lasso, non so, che di me stesso estime.
Esempio: E Petr. canz. 38. 3. Quante lagrime, lasso, e quanti versi Ho già sparti!
Esempio: Ar. Fur. 32. 21. Ma di che debbo lamentarmi, ahi lassa, Fuorchè del mio desire irrazionale?
Esempio: Buon. rim. 45. Quante fiate hai strette, e quante sciolte, mie voglie, lasso!

306) Dizion.4° Ed. .
LASSŲ
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vol.3 pag.25

LASSÙ.
Definiz: Che alcuni scrivono anche LÀ SU. Avverb. di luogo, così di stato, come di moto, Contrario di Laggiù; e vale In quel luogo alto, o di sopra. Lat. sursum. Gr. ἄνω.
Esempio: Bocc. nov. 60. 14. Mandò a Guccio Imbratta, che lassù colle campanelle venisse.
Esempio: Dant. Par. 9. Per letiziar lassù fulgor s'acquista.
Esempio: Petr. son. 126. Volse Mostrar quaggiù quanto lassù potea.
Esempio: E Petr. son. 296. Pur lassù non alberga ira, nè sdegno.
Esempio: Bemb. Asol. 3. 208. Quale sodisfacimento pensi tu, che riceverebbe il tuo animo, se egli ec. le grandi opere del Signore, che lassù regge, mirasse, e rimirasse intentamente?

307) Dizion.4° Ed. .
LASSUSO
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vol.3 pag.25

LASSUSO.
Definiz: Avverb. Lo stesso, che Lassù. Lat. sursum. Gr. ἄνω.
Esempio: Petr. canz. 19. 2. Io penso, se lassuso ec. Son l'altre opre sì belle, Aprasi la prigione, ov'io son chiuso.
Esempio: E Petr. son. 14. Se lassuso è, quanto esser de', gradita.

308) Dizion.4° Ed. .
LASTRA
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vol.3 pag.25

LASTRA.
Definiz: Pietra non molto grossa, e di superficie piana. Lat. lapis, lapis quadratus. Gr. λίθος τετράγωνος.
Esempio: G. V. 10. 168. 2. Faccendovi molte case d'assi, e coperte di lastre.
Esempio: E G. V. 12. 20. 10. Insino alle lastre del tetto, e ogni vili cose, non che le care, ne fu portato.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 25. Può venire un uccello, e muovere una lastra, e caderti in capo, e se' morto.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 11. Del suo sputo Viscoso unto avea lì più, e più lastre.
Definiz: §. I. Lastra, per similit.
Esempio: Sagg. nat. esp. 174. Scrive il Gassendo, ed è verissimo, che una lastra di ghiaccio spruzzata per di sopra abbondantemente di sale s'attacca fortissimo alla tavola, dove posa.
Definiz: §. II. Porre uno sulle lastre, Posare ec. uno sulle lastre; vale Ucciderlo. Lat. aliquem perimere, ad terram adigere, prosternere.
Esempio: Bern. Orl. 2. 10. 29. E lui disteso batte sulle lastre.
Definiz: §. III. Mangiarsi le lastre; vale Fare il bravo.
Esempio: Varch. Ercol. 69. E quei bravoni ec. che fanno il Giorgio su per le piazze, e si mangiano le lastre ec.

309) Dizion.4° Ed. .
LASTRATO
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vol.3 pag.25

LASTRATO.
Definiz: Add. Aggiunto di uccello preso alle lastre.

310) Dizion.4° Ed. .
LASTRICARE
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vol.3 pag.25

LASTRICARE.
Definiz: Coprire il suolo della terra con lastre congegnate insieme, mattoni, o simili. Lat. lapidibus sternere. Gr. λίθοστρωμνύειν.
Esempio: G. V. 6. 27. 1. Alla sua signoría si lastricarono in Firenze tutte le vie, che prima ce n'avea poche lastricate, se non in certi singulari luoghi, e mastre strade lastricate di mattoni.
Esempio: E G. V. 7. 98. 2. Si fece per lo comune la loggia sopra la piazza d'Orto San Michele, ove si vende il grano, e lastricossi, e ammattonossi intorno.
Esempio: Legg. Asc. S. B. Anzi, quando li maestri lastricavano col marmo, levavasi in alto, e percoteva la faccia.
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 169. Io co' miei consigli lo faceva adottare, far Viceconsolo, disegnar Consolo, e l'altre vie gli lastricava allo 'mperio.

311) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LASTRICATO
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vol.3 pag.25

LASTRICATO.
Definiz: Sust. Il Coperto di lastre, Lastrico. Lat. pavimentum lapidibus stratum. Gr. δάπεδον λιθόστρωτον.
Esempio: Sen. Pist. Quello lastricato, ovvero spazzo, che tanto era vile, lo sostenne.
Esempio: Buon. Fier. 3. 5. 5. Ebbri, e conversi i corpi in arcolai, Fan risonar co i piè quei lastricati.

312) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LASTRICATO
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vol.3 pag.26

LASTRICATO.
Definiz: Add. da Lastricare; Coperto di lastre, mattoni, o simili. Lat. lapidibus et c. stratus. Gr. λιθόστρωτος.
Esempio: G. V. 6. 27. 1. Si lastricarono in Firenze tutte le vie, che prima ce n'avea poche lastricate, se non in certi singolari luoghi, e mastre strade lastricate di mattoni.
Esempio: Cr. 9. 61. 1. L'utili stalle son quelle, che son poste sopra 'l sasso, o che sono lastricate di pietra, o che hanno suolo di ghiaia, o di rena.
Esempio: Bern. Orl. 2. 10. 26. Contra quel lastricato pavimento Di marmo sbatte quello incantamento.
Definiz: §. Figuratam.
Esempio: Tass. Ger. 20. 60. Lastricato col sangue è il pavimento D'arme, e di membra perforate, e fesse.

313) Dizion.4° Ed. .
LASTRICATURA
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vol.3 pag.26

LASTRICATURA.
Definiz: Lastrico, Il lastricare.
Esempio: Pallad. F. R. Tu lastricherai con pietre imprimamente un'aia alta due piedi, ma sia inchinata la lastricatura al fornello, sicchè se tu gitterai la palla, non ci si possa rattenere entro, ma ricorra al fornello.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 206. Cioè della lastricatura delle strade, che egli attribuisce propriamente a uno Albino.

314) Dizion.4° Ed. .
LASTRICO
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vol.3 pag.26

LASTRICO.
Definiz: Il Lastricato. Lat. pavimentum lapidibus stratum. Gr. δάπεδον λιθόστρωτον.
Esempio: Viv. disc. Arn. 5. Ed un altro simil lastrico di platea vecchia riconobbi.
Esempio: Malm. 8. 9. Nè di fare altre spese ec. D'acconci, tasse, lastrichi di strade.
Definiz: §. Ridursi in sul lastrico, o Condursi in sul lastrico; vale Ridursi, o Venire in estrema necessità.
Esempio: Curz. Marign. E son ridotto quasi che su 'l lastrico.

315) Dizion.4° Ed. .
LASTRONE
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vol.3 pag.26

LASTRONE.
Definiz: Lastra grande.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Vassene al forno, e getta lui entro, che era pieno di fuoco, e serrò lui col lastrone (quì vale: quella pietra, colla quale si tura il forno)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 175. Il legarono a' piedi d'un lastrone tondo, dove Antonio cenava la sera, e su quello lastrone misero molti cavoli (quì vale: una tavola fatta di pietra)
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 82. Diceva il vecchio: vuo' tu fare iscotto, O ber, senza ch'io t'abbia apparecchiato, Due bicchier meco in su questo lastrone?

316) Dizion.4° Ed. .
LASTRUCCIA
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vol.3 pag.26

LASTRUCCIA.
Definiz: Lastra piccola.

317) Dizion.4° Ed. .
LA SŲ
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vol.3 pag.26

LA SÙ.
v. LASSÙ.
318) Dizion.4° Ed. .
LATEBRA
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vol.3 pag.26

LATEBRA.
Definiz: V. L. Oscurità, Nascondiglio. Lat. latebra. Gr. φωλεός.
Esempio: Dant. Par. 19. Assai t'è mo aperta la latebra, Che t'ascondeva la giustizia viva.
Esempio: Tass. Ger. 16. 7. Nelle latebre poi del Nilo accolto Attender pare in grembo a lei la morte.
Esempio: Guar. Past. fid. 5. 7. L'insidioso calamo nascosto Tutto lasciò nelle latebre il ferro.

319) Dizion.4° Ed. .
LATEBROSO
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vol.3 pag.26

LATEBROSO.
Definiz: V. L. Add. da Latebra; Pieno di nascondigli. Lat. latebrosus. Gr. φωλεώδης.
Esempio: Sannaz. Arcad. pros. 10. Se alcun ve n'era, che per non mostrarsi agli occhi nostri nel latebroso bosco si nascondesse ec.

320) Dizion.4° Ed. .
LATENTE
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vol.3 pag.26

LATENTE.
Definiz: V. L. Add. Oscuro, Nascoso. Lat. latens, obscurus. Gr. ἄδηλος, κρυφαῖος.
Esempio: Dant. Par. 26. Non fu latente la santa intenzione Dell'aguglia di Cristo.
Esempio: Guar. Past. fid. 5. 1. M'è corso per le vene un certo amico Consentimento incognito, e latente.

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