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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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261) Dizion.4° Ed. .
LARGITĀ, LARGITADE, e LARGITATE
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vol.3 pag.21

LARGITÀ, LARGITADE, e LARGITATE .
Definiz: Larghezza, Liberalità, Magnificenza. Lat. largitas, magnificentia, liberalitas. Gr. πολυτέλεια, μεγαλοπρέπεια, ἐλευθεριότης.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 8. Vedea la largitade, Che dà sì largamente.
Esempio: Petr. son. 291. Or versò in una ogni sua largitate.
Esempio: Omel. S. Greg. In quanto per la divina largità v'è concesso dare a' prossimi vostri ec.

262) Dizion.4° Ed. .
LARGITO
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vol.3 pag.21

LARGITO.
Definiz: Add. da Largire. Lat. largitus.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Il molto parlare è vietato, ma il parlare lungamente con Dio si è largito.

263) Dizion.4° Ed. .
LARGITORE
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vol.3 pag.21

LARGITORE.
Definiz: Che largisce. Lat. largitor. Gr. δότης, χορηγός.
Esempio: Filoc. 5. 259. Dunque costui non è cacciator d'onore, siccome voi dite ec. nè largitore di varie sollecitudini, nè indegno occupatore dell'altrui libertà.
Esempio: S. Ag. C. D. Illustrator della veritade, e della beatitudine largitore.

264) Dizion.4° Ed. .
LARGITRICE
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vol.3 pag.21

LARGITRICE.
Definiz: Verbal. femm. di Largitore; Che largisce.
Esempio: Zibald. Andr. 6. La liberalitade è virtude largitrice di beneficj, la quale, quanto all'effetto, è detta benignità.

265) Dizion.4° Ed. .
LARGIZIONE
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vol.3 pag.21

LARGIZIONE.
Definiz: Largità. Lat. largitio. Gr. χάρισμα.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 2. E alla seconda largizione Fece un simil diniego.

266) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LARGO
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vol.3 pag.21

LARGO.
Definiz: Sust. Larghezza, Spazio. Lat. latum, latitudo. Gr. εὖρος, πλάτος.
Esempio: Dant. Inf. 19. I' vidi per le coste, e per lo fondo Piena la pietra livida di fori D'un largo tutti, e ciascuno era tondo.
Esempio: But. ivi: D'un largo tutti, cioè d'una larghezza.
Definiz: §. Farsi far largo; figuratam. vale Farsi aver rispetto, o riverenza.
Esempio: Fir. disc. an. 78. Questa novelletta t'ho voluto contare, disse il Biondo, acciocchè tu conosca, che egli non mi è nuovo il modo, che si tiene per le corti dagli spiriti invidi, e maligni contra coloro, che colla virtù, e colla fedeltà si fanno far largo.
v. FARE LARGO.
267) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LARGO
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vol.3 pag.21-22

LARGO.
Definiz: Add. Che ha larghezza. Lat. latus, spatiosus. Gr. εὐρύς, πλατύς.
Esempio: Bocc. nov. 24. 8. E quivi avere una tavola molto larga.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 15. Perciocchè la sottil corda riceverà ottimamente la saetta, che avrà larga cocca.
Esempio: E Bocc. nov. 56. 6. Potete vedere i Baronci, qual col viso molto lungo, e stretto, e quale averlo, oltr'ad ogni convenevolezza, largo.
Esempio: Dant. Inf. 6.Gli occhi ha vermigli, e la barba unta, e atra, E 'l ventre largo, e unghiate le mani.
Esempio: E Dan. Par. 9. Troppo sarebbe larga la bigoncia, Che ricevesse il sangue Ferrarese.
Esempio: Petr. son. 206. Al qual veggio sì larga, e piana via.
Esempio: Tass. Ger. 6. 26. Ed a quel largo pian fatto vicino, Ove Argante l'attende, anco non era.
Definiz: §. I. Per Copioso, Abbondante. Lat. copiosus, affluens. Gr. δαψιλής.
Esempio: G. V. 10. 75. 2. E usare larga mensa a mangiare, siccome gli altri.
Esempio: Com. Inf. 14. Larga è di viti, e d'arbori.
Esempio: Petr. son. 194. Sì profond'era, e di sì larga vena Il pianger mio.
Esempio: Pecor. 17. 1. La ghiottornía del vino gl'indusse a passar di quà, vedendo, che l'Italia era fornita, e larga d'ogni bene.
Esempio: Cas. lett. 60. Mi rallegro dunque di cuore con V. S. che la sua lunga fatica sarà compensata con perpetua gloria, e con largo frutto.
Definiz: §. II. Per Magnifico, Liberale, Cortese, Amorevole. Lat. largus, liberalis, benignus, munificus. Gr. λαμπρός, δαψιλής, πολύδωρος, μεγαλόδωρος.
Esempio: Dant. Par. 7. Che più largo fu Dio a dar se stesso.
Esempio: E Dan. Par. 8. La sua natura, che di larga Parca Discese, avría mestier di tal milizia.
Esempio: Petr. cap. 9. Dall'altra parte il mio gran Colonnese Magnanimo, gentil, costante, e largo.
Esempio: E Petr. cap. 13. E larghi di lor sangue eran tre Decj.
Esempio: Amet. 87. La quale (fortuna) dante ne' principj i beni con mano troppo larga a quelli di Corito, gli rende invidiosi.
Esempio: Filoc. 1. 9. A lui mostrò i larghi partiti promessigli dalla santa Dea (cioè: a suo vantaggio, buoni, grassi)
Esempio: Albert. cap. 37. La pecunia all'avaro è tormento, al largo è onore (quì in forza di sust.)

268) Dizion.4° Ed. .
omografo. 3
LARGO
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vol.3 pag.22

LARGO.
Definiz: Avverb. Largamente. Lat. largè, copiosè. Gr. δαψιλῶς, ἀφθόνως.
Esempio: Bocc. nov. 27. 17. E se io ne parlo alquanto largo ad utilità di voi, non mi disdice, come farebbe ad un altro.
Esempio: Petr. son. 178. Grazie, ch'a pochi il ciel largo destina.
Definiz: §. I. Volgere largo, o Volgere, e Andar largo a' canti; vale Scansare le difficultà, e pericoli.
Esempio: Franc. Sacch. rim. E volgon largo colle genti tutte, Dicendo: quì non è passar per noi.
Esempio: Morg. 25. 243. Volgi pur largo, Farfarello, a' canti.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 2. La camera è serrata, ed ecco quì A cintola la chiave, senza me Non vi può ir persona, e io andrò Largo a' canti.
Definiz: §. II. Giucar largo; vale Non s'appressare.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 1. Vedi pur, che Ridolfo giuochi largo.
Definiz: §. III. Largo da checchessia; vale Lontano. Lat. procul. Gr. πόῤῥω.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 53. A Domizio comanda, che con una galéa, largo da terra, e isole, per alto vada in Soría.

269) Dizion.4° Ed. .
LARGURA
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vol.3 pag.22

LARGURA.
Definiz: Larghezza; ma non la diremmo, se non in signific. di Grande spazio, Spaziosità. Lat. locus amplus. Gr. χῶρος, εὐρύς.
Esempio: Libr. Viagg. Pigliando una lunga via per una bella largura.
Esempio: But. Purg. 9. 1. La fessura gli diventa porta, cioè la strettezza gli pare largura.

270) Dizion.4° Ed. .
LARICE
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vol.3 pag.22

LARICE.
Definiz: Albero di grande altezza, dagli scrittori annoverato tra' coniferi (com'e' dicono) e resiniferi, e perde la foglia, ed è celebre per nascere solo sopra questo il vero Agarico. Lat. larix. Gr. λάριξ.
Esempio: Cr. 5. 31. 1. L'abete, che volgarmente si chiama piolla, e larice, son quasi una medesima cosa.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 16. Larice, teda, pino, abeto v'era, Di grado in grado ognuna i rami spande.

271) Dizion.4° Ed. .
LARICINO
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vol.3 pag.22

LARICINO.
Definiz: Add. di Larice.
Esempio: Ricett. Fior. 55. La ragia è il liquore, che naturalmente distilla dal pino ec. e ritrovasene di due maniere; una liquida, come dal terebinto la trementina, dal larice la laricina, la quale oggi è la volgare trementina ec.

272) Dizion.4° Ed. .
LARINGE
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vol.3 pag.22

LARINGE.
Definiz: La Parte superiore, e più grossa, ovvero il Capo della canna de' polmoni. Lat. larinx, guttur. Gr. λάρυγξ.
Esempio: Libr. cur. malatt. Quando ne' vecchi le cartilagini nella laringe son diventate di natura d'osso.

273) Dizion.4° Ed. .
LARVA
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vol.3 pag.22

LARVA.
Definiz: Lat. larva, umbra, spectrum. Gr. μορμώ, μορμών, φάσμα.
Esempio: Varch. Lez. 305. Larve in lingua Latina significano, oltre quello, che noi diciamo maschere, l'anime dannate de' rei, che noi volgarmente chiamiamo spiriti.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 25. Come per una larva, ed un inganno Agli occhi ciechi altrui.
Esempio: Tass. Ger. 9. 15. S'odon fremendo errar larve maligne.
Esempio: E Tass. Ger. 18. 37. Quì l'incanto fornì, svanir le larve.
Definiz: §. Per Trasmutata apparenza, Maschera. Lat. larva, persona, oscillum. Gr. πρόσχημα, πρόσωπον.
Esempio: But. Larva è vocabol gramaticale, e significa vesta contraffatta, come si vestono gli uomini, che non vogliono esser conosciuti.
Esempio: Petr. son. 68. E poi tra via m'apparve Quel traditore in sì mentite larve.
Esempio: Dant. Purg. 15. Ed ei: se tu avessi cento larve Sovra la faccia ec.
Esempio: But. ivi: Larve, cioè maschere, che si mettono alla faccia quelli, che si vogliono camuffare, o contraffare.
Esempio: E Dan. Par. 30. Poi, come gente stata sotto larve, Che pare altro, che prima, se si sveste La sembianza non sua.
Esempio: But. ivi: Sotto larve, cioè ec. come gente stata sotto maschere.

274) Dizion.4° Ed. .
LASAGNA
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vol.3 pag.22

LASAGNA.
Definiz: Pasta di farina di grano, che si distende sottilissimamente sopra graticci, e si secca per cibo. Lat. lagana. Gr. λάγανα.
Esempio: Lab. 191. Le zuppe Lombarde, le lasagne maritate, le frittellette sambucate ec.
Esempio: Franc. Sacch. rim. ser. Franc. Colligr. 61. Voleva darti più che d'un cappone, E con quel cibo le lasagne fare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 62. Granel di pepe vince Per virtù la lasagna.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 3. 4. Che se corresse il Giordan di lasagne, Non vi ci tocchería tuffare un dito.
Esempio: Morg. 25. 257. Grattugia con grattugia non guadagna, Altro cacio bisogna a tal lasagna.
Esempio: Bellinc. son. 109. Che dicon, ch'e' vi piove le lasagne.
Esempio: E Bellinc. son. 172. Ch'a pezzi mel torría, come lasagne.
Definiz: §. I. Diciamo in proverbio: Affogare il can colle lasagne; e si usa quando, per venire al suo intento, si offerisce maggior partito, che non merita la bisogna.
Definiz: §. II. Notar nelle lasagne; vale Notare nel lardo.
v. LARDO.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Di quei, cui par notar nelle lasagne D'Amor felici, che nuotan 'n un golfo Di pazzia tranquillissimo.
Definiz: III. Aspettare a bocca aperta le lasagne, o Aspettar, che le lasagne piovano altrui in gola, o in bocca; figuratam. si dice di Chi vuol conseguire alcuna cosa, e non fa dal canto suo niente per ottenerla.
Esempio: Salv. Granch. 3. 4. Aspettando Quasi a bocca aperta le lasagne, Che gli piovano in gola.

275) Dizion.4° Ed. .
LASAGNAIO
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vol.3 pag.22

LASAGNAIO.
Definiz: Che fa, e vende le lasagne.
Esempio: M. V. 4. 37. In Firenze era da santo Ghirigoro un lasagnaio con una sua moglie, aveano uno piccolo loro fanciullo, ec.
Esempio: Cron. Vell. 66. Fu figliuola d'una fornaia, ovvero lasagnaia.

276) Dizion.4° Ed. .
LASAGNONE
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vol.3 pag.22

LASAGNONE.
Definiz: Uomo grande, e scipito, che diremmo anche Bietolone. Lat. bliteus. Gr. βλάξ.
Esempio: Salv. Spin. 2. 8. Questo lasagnone aspettava di trovarsi stasera colla Spina, e troverassi coll'Agata mia compagna.
Esempio: E Granch. 2. 5. Credotelo, Lasagnone; ma dì' 'l vero Fortunio, Non son io un minchione?

277) Dizion.4° Ed. .
LASAGNOTTO
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vol.3 pag.22

LASAGNOTTO.
Definiz: Accresc. di Lasagna.
Esempio: Fir. Luc. 1. 3. Con un poco di vitella morbida per amor de' lasagnotti.

278) Dizion.4° Ed. .
LASCA
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vol.3 pag.23

LASCA.
Definiz: Pesce noto d'acqua dolce. Lat. leuciscus.
Esempio: G. V. 11. 28. 2. V'impiccarono de' Perugini ec. colle lasche del lago infilzate.
Esempio: Dant. Purg. 32. Che raggia dietro alla celeste lasca (cioè: al segno de' pesci)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 169. Incoronato, non d'alloro ec. ma d'una corona, o ghirlanda di lasche.
Esempio: Morg. 9. 74. I' piglio lasche di libbra, compare.
Esempio: Bellinc. son. 251. Però voi mi diciate, ec. E poi perchè le lasche son sì sane.
Definiz: §. Sano, come una lasca; vale D'intera, e perfetta sanità.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. E sono andato spiando la vita, E trovo, ch'egli è san, com'una lasca.

279) Dizion.4° Ed. .
LASCHITĀ
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vol.3 pag.23

LASCHITÀ.
Definiz: V. A. Astratto di Lasco.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Appresso viene laschità, che fa l'uomo lasco, e venire infralendo, e peggiorando di giorno in giorno tanto, ch'egli è del tutto ricredente, e fallito di cuore.
Esempio: Tratt. consigl. Giustizia senza misericordia è crudeltà; e misericordia senza giustizia è laschità.

280) Dizion.4° Ed. .
LASCIAMENTO
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vol.3 pag.23

LASCIAMENTO.
Definiz: Il lasciare. Lat. omissio. Gr. παράλειψις.
Esempio: Amm. ant. 18. 4. 7. Dunque cotali ammistà per lasciamento d'usanza si deono levare, e discucire piuttosto, che tagliare.
Esempio: E Amm. ant. 20. 1. 5. Acciocchè per temporale lasciamento di fatica ad affaticare diventino più forti.
Esempio: M. V. 9. 98. E farne trasporto, cedizione, e lasciamento, per fede, e saramento solennemente, e con lettere patenti ec.
Esempio: Com. Par. 9. La qual cosa si fa per lasciamento di vizj, e aggiugnimento di virtudi.

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