Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete


Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
numero di voci per pagina:
361) Dizion.4° Ed. .
LATTIME
Apri Voce completa

vol.3 pag.29

LATTIME.
Definiz: Bolle con molta crosta, che vengono nel capo, e per la vita a' bambini, che poppano. Lat. achores. Gr. ἀχῶρες.
Esempio: Pataff. 5. Sofferendo la posola, e 'l lattime.
Esempio: Bocc. nov. 79. 14. La cui scienzia non si stendeva forse più oltre, che il medicare i fanciulli del lattime.

362) Dizion.4° Ed. .
LATTIMOSO
Apri Voce completa

vol.3 pag.29

LATTIMOSO.
Definiz: Add. Che ha lattime. Lat. achoribus laborans.
Esempio: Libr. cur. malatt. Se la nutrice saráe ingorda del vino, i fanciulli diventeranno lattimosi.

363) Dizion.4° Ed. .
LATTONZOLO, e LATTONZO
Apri Voce completa

vol.3 pag.29-30

LATTONZOLO, e LATTONZO.
Definiz: Bestia vaccina da un anno indietro. Lat. hornus, vel horna, vitulus. Gr. μόσχος αὐτοετής.
Esempio: Morg. 21. 24. E' pastor certi capretti uccidieno, E certi lor lattonzi hanno infilzati.

364) Dizion.4° Ed. .
LATTOVARO, e LATTUARO
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LATTOVARO, e LATTUARO.
Definiz: Composto di varie cose medicinali ridotte a una consistenza simile a quella della mostarda, o del mele, e che ha per materia, e soggetto lo zucchero, o 'l mele. Lat. *electuarium, electarium.
Esempio: Bocc. nov. 63. 4. Lasciamo stare d'aver le lor celle piene d'alberelli di lattovarj, e d'unguenti colmi.
Esempio: Sen. Pist. 90. Le botteghe, ove si confettano le confezioni, e i lattovarj.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 8. Onde faceva incanti, e medicine, E lattovarj, e 'mpiastri senza fine.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 18. 4. Ma confortolli il dolce lattuaro.

365) Dizion.4° Ed. .
LATTUGA
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LATTUGA.
Definiz: Erba nota. Lat. lactuca. Gr. θρίδαξ.
Esempio: Pallad. Genn. 14. È chiamata lattuga, perchè abbonda di latte.
Esempio: Cr. 6. 67. 2. La lattuga è fredda, e umida temperatamente.
Esempio: E Cr. num. 5. È una ragion di lattuga, che per se medesima nasce, la quale s'appella lattuga caprina, la quale se si gitta in mare, sì muoiono i pesci, che vi son prossimani.
Esempio: Amet. 46. Ma il suolo era ripieno di fronzuti cavoli, e di cestute lattughe.
Esempio: Annot. Vang. E mangeranno con essa il pane azzimo colle lattughe agresti.
Esempio: Alam. Colt. 5. 128. Or che in numer medesmo in terra sparte Le novelle sue frondi ha la lattuga.
Definiz: §. I. In proverb. Dare la lattuga in guardia a' paperi, o simili, vale Dare in guardia alcuna cosa a persona, da cui appunto bisognava guardarla. Lat. ovem lupo committere. Gr. τῷ λύκῳ τὴν ὄιν.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Quell'uom da bene di Filippo vostro Lo lasciò quà, che ministrasse il tutto, I' so dir, la lattuga in guardia a' paperi.
Esempio: E Stiav. 4. 5. Che sì, Ch'i' ho data la lattuga in guardia a' paperi.
Definiz: §. II. Diciamo anche Lattughe per Gorgiera. Lat. collare, gutturis ornamentum. Gr. περιτραχήλιον ὄρμος.

366) Dizion.4° Ed. .
LATTUGACCIA
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LATTUGACCIA.
Definiz: Peggiorat. di Lattuga.
Esempio: Fir. As. 272. E spesso spesso egli, ed io avevamo una medesima cena, ma breve; certe lattugacce tallite, che era come mangiare scope.

367) Dizion.4° Ed. .
LAVACAPO
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVACAPO.
Definiz: Bravata. Lat. iurgium, obiurgatio. Gr. φιλονεικία.
Esempio: Buon. Fier. 2. 2. 1. Un lavacapo, Secondo me, non gli è mancato, e tocco Ha qualche cappellaccio.
Esempio: E Buon. Fier. 2. 2. 2. Il lavacapo non è stato caldo Per costui altrimenti.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 3. 7. Fa, che la burla tua non ti sia guida D'avvicinarti a lor troppo animoso Per qualche lavacapo.

368) Dizion.4° Ed. .
LAVACECI
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVACECI.
Definiz: Voce bassa; e si dice a Uomo scimunito, e dappoco. Lat. ineptus, nihili, futilis homo. Gr. βλάξ.
Esempio: Bocc. nov. 61. 12. Non meno sofficente lavaceci, che fosse Gianni Lotteringhi.
Esempio: Pataff. 1. Egli ha cotte le fave il lavaceci.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 72. Questo Vescovo lavaceci, vogliendo ammaestrare nel vizio della gola, riprendea li Fiorentini dicendo.

369) Dizion.4° Ed. .
LAVACRO
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVACRO.
Definiz: Luogo, dove si lava, Lavamento. Lat. lavacrum. Gr. λουτρόν.
Esempio: Tass. Ger. 11. 44. Ond'egli cade, e fa del sangue sacro Sull'armi femminili ampio lavacro.
Esempio: Red. Ditir. 3. Ed in sì dolce, e nobile lavacro Mentre il polmone mio tutto s'abbevera ec.
Definiz: §. I. E figuratam.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Non vogliono sottomettersi al giudicio, e al lavacro della confessione.
Definiz: §. II. Lavacro coll'aggiunto di Santo, Sacro, o simili, vale il Battesimo. Lat. baptismus. Gr. βάπτισμα.
Esempio: Filoc. 7. 506. Tutta l'altra gente uomini, e femmine, piccoli, e grandi presero da Ilario il santo lavacro.
Esempio: Amet. 92. Similemente ancor, come nell'acque Giordane prese quel santo lavacro, Dalle man di costui, che più gli piacque.
Esempio: Ar. Fur. 38. 23. Carlo dal salutifero lavacro Con ceremonie debite levolla.

370) Dizion.4° Ed. .
LAVAGNA
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVAGNA.
Definiz: Sorta di pietra.
Esempio: Viv. prop. 90. La pietra lavagna, sopra di cui si disegnano a' principianti le figure geometriche, è la pietra del paragone degl'ingegni.
Esempio: Menz. sat. 4. Giove, che spunta ancor colle calcagna Dell'auree stelle i solidi adamanti, Che son cerchi, a cui 'l ciel fa di lavagna.

371) Dizion.4° Ed. .
LAVAMANE
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVAMANE.
Definiz: Arnese da posarvi sopra la catinella per lavarsi le mani.
Esempio: Malm. 4. 76. E feci, come chi s'è rotto il naso, Che versa il sangue, e corre al lavamane.

372) Dizion.4° Ed. .
LAVAMENTO
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVAMENTO.
Definiz: Il lavare. Lat. lavatio, ablutio, lotio. Gr. λουτρόν, λοῦσις.
Esempio: Lab. 200. E quando i lavamenti erano finiti, se per isciagura le si ponea una mosca in sul viso, questo era sì grande scandalezzo ec.
Esempio: Vit. SS. Pad. Quantunque da molti medici sia stata consigliata d'usare certi bagni, e lavamenti, e ornamenti ec. e di crescere, o di raffazzonare quella tanto poca corporal bellezza, che abbiamo.
Esempio: Scal. S. Ag. Per lo lavamento dell'acqua di fuori si cognosce il purgamento del peccato, che è nell'anima d'entro.

373) Dizion.4° Ed. .
LAVANDA
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVANDA.
Definiz: Lavatura, Lavamento. Lat. lavatio, ablutio. Gr. λοῦσις, λουτρόν.
Esempio: Fir. As. 84. Prendesi un poco d'aneto, e messo con parecchi foglie d'alloro nell'acqua, e dato bere, e fattone una lavanda, ne rende la forma di prima.

374) Dizion.4° Ed. .
LAVANDAIA, e LAVANDARA
Apri Voce completa

vol.3 pag.30

LAVANDAIA, e LAVANDARA.
Definiz: Che lava i panni lini a prezzo. Lat. lotrix. Gr. ἡ πλύνουσα.
Esempio: Bocc. nov. 10. 3. Quasi niuna donna onesta sia, se non colei, che colla fante, o colla lavandaia, o colla sua fornaia favella.
Esempio: Galat. 63. Non voglio perciò, che tu ti avvezzi a favellare ec. come la lavandaia, e la trecca.
Esempio: Car. lett. 1. 70. Ed a quella ogni volta che hanno provato di venire, l'hanno sempre trovata occupata da lavandare.

375) Dizion.4° Ed. .
LAVARE
Apri Voce completa

vol.3 pag.30-31

LAVARE.
Definiz: Far pulita, e netta una cosa, levandone la sporcizia con acqua, o altro liquore. Lat. lavare, abluere. Gr. λούειν, πλύνειν.
Esempio: Bocc. nov. 14. 12. Dove una povera femminetta per ventura suoi stovigli colla rena, e coll'acqua salsa lavava.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 26. Disideroso di volgersi al mare per lavarsi, si torse a man sinistra.
Esempio: E Bocc. nov. 35. 9. Tanto che tutta colle sue lagrime la lavò.
Esempio: Dant. Par. 8. Quella sinistra riva, che si lava Di Rodano, poich'è misto con Sorga (cioè: si bagna)
Esempio: Petr. canz. 6. 5. Per lei sospira l'alma, ed ella è degno, Che le sue piaghe lave.
Definiz: §. I. Lavare il capo a uno, vale Dirne male. Lat. infamiâ aspergere. Gr. πλύνειν.
Esempio: Varch. Ercol. 55. D'uno, che dica male d'un altro, quando colui non è presente, s'usano questi verbi: cardare, scardassare tratti da' cardatori, e dagli scardassieri; lavargli il capo, da' barbieri, e vi s'aggiugne spesse volte, col ranno caldo, e talora col freddo, e più efficacemente co' ciottoli, ovvero colle frombole.
Definiz: §. II. Lavarsi le mani d'alcuna cosa, si dice del Non se ne volere assolutamente più impacciare. Lat. curam alicuius rei deponere, vel abiicere.
Esempio: Salv. Granch. 1. 3. Tu vuoi, Ch'io me ne tolga giù affatto, e lavimene Le mani.
Esempio: Malm. 4. 43. Perch'io sarò, parlandone, cagione, Ch'ei si lavi le man de' fatti mia.
Definiz: §. III. Una mano lava l'altra, e tutte due il viso; detto proverb. che si dice del Giovarsi scambievolmente. Lat. manus manum lavat. Gr. χεὶρ χεῖρα νίπτει. v. Flos 101.
Esempio: Lasc. Spir. 4. 1. Io ti ricordo, che l'una mano lava l'altra, e le due il viso.
Esempio: Bellinc. son. 206. L'una man lava l'altra, e le duo 'l viso.
Definiz: §. IV. In modo proverb. Lavare il capo all'asino, vale Far beneficio a chi nol conosce, e non ne fa capitale. Lat. laterem lavare.
Esempio: Salv. Granch. 5. 3. Sì sì, a ogni modo egli è, come Lavare il capo all'asino.
Definiz: §. V. Lavare, per metaf.
Esempio: Gr. S. Gir. 10. Questi significa lo corbo, che dice: crai, crai, cioè domane, domane mi laverò de' miei peccati.

376) Dizion.4° Ed. .
LAVATIVO
Apri Voce completa

vol.3 pag.31

LAVATIVO.
Definiz: Cristéo, Serviziale. Lat. clyster, clysterium. Gr. κλυστήριον.
Esempio: Red. lett. 2. 110. Continuare la stessa regola di vivere, e di lavativi, e se la febbre va continuando, sarà di mestiere cavar sangue dalle parti inferiori.
Esempio: E Red. lett. 240. Stia lontano da' medicamenti lassativi per purgare il corpo da' suoi escrementi, bastando in tal caso qualche lavativo innocente per così nettare le strade comuni ec.

377) Dizion.4° Ed. .
LAVATO
Apri Voce completa

vol.3 pag.31

LAVATO.
Definiz: Add. da Lavare. Lat. lotus. Gr. λελουμένος.
Esempio: Albert. cap. 24. La lavata, e forbita cotenna si duole per vento, e per acqua.
Esempio: Fr. Giord. S. Pred. 36. Quando l'uomo va per cammino, per gli alberghi suole l'uomo dire: dammi lenzuola lavate per amor di Dio, tanto gli sa buono.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 11. V'avean certi bicchieri Lavati nella nebbia.
Definiz: §. Pan lavato, vale Pane affettato, e arrostito, e poscia inzuppato nell'acqua, e condito con aceto, zucchero, o simili.
Esempio: Bocc. nov. 77. 68. Datole a mangiare pan lavato, e poi spogliatala, nel letto la mise.
Esempio: Zibald. Andr. 102. Si conviene guardare da grosse vivande, e d'olio, e di carne, e di pesce, e di vino, e di pane lavato.

378) Dizion.4° Ed. .
LAVATOIO
Apri Voce completa

vol.3 pag.31

LAVATOIO.
Definiz: Luogo, dove si lava. Lat. lavacrum. Gr. λουτρόν.
Esempio: Alleg. 239. Perchè avendo l'altre dive ec. Al pozzo, al lavatoio ec. Uccellata costei.
Esempio: Varch. Ercol. 52. E d'una donna (dicesi) ella fa, come la putta al lavatoio; tratto da quelle, che lavano i bucati cinguettando.
Esempio: E Varch. stor. 10. 303. Era vicino alle mura un bastione, dal quale su per un largo, e sicuro fosso dirimpetto alla valle della fonte alla Ginevera, dove era già il lavatoio, si saliva alla porta a san Giorgio.
Definiz: §. E per metaf.
Esempio: Tratt. Intend. La seconda cosa è verace confessione, la quale è uno lavatoio, nel quale l'uomo si dee lavare sovente.

379) Dizion.4° Ed. .
LAVATORE
Apri Voce completa

vol.3 pag.31

LAVATORE.
Definiz: Che lava. Lat. fullo, lotor. Gr. πλύνων.
Esempio: Zibald. Andr. Avviene a' lavatori, e alle lavatrici de' panni lini imbucatati.

380) Dizion.4° Ed. .
LAVATRICE
Apri Voce completa

vol.3 pag.31

LAVATRICE.
Definiz: Femm. di Lavatore.
Esempio: Zibald. Andr. E avviene a' lavatori, e alle lavatrici de' panni lini imbucatati.

Ricerca sui Vocabolari degli Accademici della Crusca
<Preced. 1-10 11 12 13 14 15 16 17 18 PAG 19 20 21-30 Success.>
vai a pag. di 450
Voci da 361 a 380 di 8999

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0