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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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341) Dizion.4° Ed. .
LATRĶA, e LATRIA
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vol.3 pag.28

LATRÍA, e LATRIA.
Definiz: Lat. latria. Gr. λατρεία.
Esempio: Dant. Par. 21.Di sotto al quale è consecrato un ermo, Che suol esser disposto a sola latria.
Esempio: But. ivi: Cioè: lo quale eremo suole essere ordinato a solo culto divino. Latria è servitù dovuta a solo Iddio.
Esempio: Com. Par. Latría è volontade di fare a Dio debito coltivamento.

342) Dizion.4° Ed. .
LATRO
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vol.3 pag.28

LATRO.
Definiz: V. L.
v. LADRO.
343) Dizion.4° Ed. .
LATROCINIO
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vol.3 pag.28

LATROCINIO.
Definiz: Sust. Ruberia, Ladroneccio. Lat. latrocinium, furtum. Gr. λῃστεία, φώριον.
Esempio: S. Ag. C. D. Quanto sien simili a' latrocinj i regni senza giustizia.
Esempio: Fir. As. 190. Era accusato come rubatore del mio carissimo ospite, il qual peccato, non solo latrocinio, ma parricidio ognuno chiamerebbe più rettamente.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 9. Temendo, ch'io non mi vada a querelare di questo tuo latrocinio, ha voluto rendermi il mio con questo arzigogolo.
Esempio: Serd. stor. 1. 37. Dalla quale soprastavano ognora nuove insidie, latrocinj, occisioni, e calamità.

344) Dizion.4° Ed. .
LATROCINO
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vol.3 pag.28

LATROCINO.
Definiz: Add. Ladro; e significa Abbominevole, Pessimo. Lat. scelestus, nefarius. Gr. πονηρός, μιαρός.
Esempio: M. V. 1. 25. Vedendo i Fiorentini, che la latrocina superbia degli Ubaldini non si gastigava per una battitura ec.

345) Dizion.4° Ed. .
LATTA
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vol.3 pag.28

LATTA.
Definiz: Lamiera di ferro distesa in falda sottile, e coperta di stagno, che si fabbrica in Germania. Lat. metalli lamina attenuata, metallum in tenuem laminam diductum, bractea. Gr. πέταλον.
Esempio: Sagg. nat. esp. 12. Egli è un tronco di cono formato di sughero, per di dentro voto, e impeciato, e per di fuora soppannato di latta.
Esempio: Vit. Pitt. 34. Le quali si dipingono con diversi colori per via di cartapecora, o di latta traforata.

346) Dizion.4° Ed. .
LATTAIO
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vol.3 pag.28

LATTAIO.
Definiz: V. A. Add. Di latte. Lat. lacte exuberans, lactescens. Gr. περιγλαγής.
Esempio: Libr. cur. malatt. La nutrice sia buona lattaia, e abbondante (cioè: abbia latte di buona qualità, e quantità)

347) Dizion.4° Ed. .
LATTAIUOLA
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vol.3 pag.28

LATTAIUOLA.
Definiz: Lat. herba lactaria.
Esempio: Cr. 10. 6. 4. Si curano (gli sparvieri) con latte d'erba, la quale lattaiuola è chiamata.

348) Dizion.4° Ed. .
LATTAIUOLO
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vol.3 pag.28

LATTAIUOLO.
Definiz: Dente de' primi, che comincia a mettere, quando si latta.
Esempio: Pass. 379. Del cadere de' denti più fiate ho sognato, e non me ne cadde mai veruno però, se non i primi lattaiuoli.
Esempio: Com. Inf. 29. Vendetta di cento anni tiene i lattaiuoli, siccome il fanciullo, che allatta.
Esempio: Varch. Ercol. 256. La lingua Fiorentina è non solamente viva, ma nella sua prima giovanezza, e forse non ha messo ancora i lattaiuoli.
Definiz: §. Oggi più comunemente il diciamo di Quelli delle bestie.
Esempio: Burch. 1. 101. E se una sega vecchia, ed isdentata Mette più lattaiuoli, o men d'un bue.

349) Dizion.4° Ed. .
LATTANTE
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vol.3 pag.28

LATTANTE.
Definiz: Che dà, o prende il latte. Lat. lactans, nutrix. Gr. τιθή, τιτήνη, θηλάστρια.
Esempio: Libr. cur. malatt. Lo sterco del puledrino, che sia nato di pochi giorni, e lattante.
Esempio: Red. Oss. an. 22. In così fatti polmoni d'un riccio femmina grassissima, e lattante, che apersi viva, tanto nel lato destro, quanto nel lato sinistro osservai, che in tutti i loro bronchi, o ramificazioni dell'asperarteria vi si aggiravano molti lombricuzzi vivi.

350) Dizion.4° Ed. .
LATTARE
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vol.3 pag.28

LATTARE.
Definiz: Allattare. Lat. lactare. Gr. γαλακτιᾷν.
Esempio: G. V. 1. 25. 4. E quivi si dice furono lattati, e nudriti da una lupa.
Esempio: Dant. Purg. 22. Costoro, e Persio, ed io, e altri assai, Rispose il duca mio, siam con quel Greco, Che le Muse lattar più, ch'altro mai.
Definiz: §. Lattare, neutr. per Prendere il latte, Poppare. Lat. lac fugere. Gr. θηλάζειν.
Esempio: Amet. 25.Ne' monti, dov'io uso, i' apparai Da quelle Muse, che già li guardaro, E nelle braccia lor crebbi, e lattai.

351) Dizion.4° Ed. .
LATTATA
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vol.3 pag.28-29

LATTATA.
Definiz: Bevanda, fatta con mandorle, o semi di popone, o simili, pesti, e stemperati con acqua, e colati. Lat. aquae medicatae species lacti concolor.
Definiz: §. Fare una lattata, si dice quando, dopo che si è mangiato, e bevuto bene, si fa venire in tavola nuovo vino, e nuovi bicchieri per ber di nuovo.
Esempio: Malm. 7. 12. Io vo' stasera anch'io far le mie lotte, Bench'io stia bene, sia ripieno, e sventri, Perchè e' mi par, che una lattata c'entri.

352) Dizion.4° Ed. .
LATTATO
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vol.3 pag.29

LATTATO.
Definiz: Add. A maniera di latte, o sia nella bianchezza, o in altra qualità. Lat. candidus, niveus, lacteus, lacteolus. Gr. εὔλευκος, γαλακτικός.
Esempio: Guid. G. La faccia de' muri ec. non biancheggiava di bianchezza di calcina lattata.
Esempio: E Guid. G. altrove: Sotto a' quali riluceva la piana testa lattata, e bianca, come neve.
Esempio: Red. Ins. 47. Partorì non undici scorpioncini ec. ma bensì trentotto benissimo formati, e di colore bianco lattato.
Esempio: E Oss. an. 3. Intorno a' due colli immediatamente dopo le due teste, avea una striscia bianca lattata, che cingea l'uno, e l'altro collo.

353) Dizion.4° Ed. .
LATTATRICE
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vol.3 pag.29

LATTATRICE.
Definiz: Verbal. femm. Che dà il latte. Lat. nutrix. Gr. τιθήνη.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Una lupa fue a loro la lattatrice.

354) Dizion.4° Ed. .
LATTE
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vol.3 pag.29

LATTE.
Definiz: Sugo, che esce dalle poppe delle femmine. Lat. lac. Gr. γάλα.
Esempio: Lab. 131. Quanti ancora, primachè essi il maternale latte abbiano preso, se n'uccidono?
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Il latte si dà a' fanciulli, perchè non hanno forte stomaco.
Esempio: Dant. Par. 5. Non fate, come agnel, che lascia il latte Della sua madre.
Esempio: Petr. canz. 44. 6. Con voci ancor non preste Di lingua, che dal latte si scompagne.
Esempio: E Petr. 47. 4. Ch'or foss'io spento al latte, e alla culla.
Definiz: §. I. Vitella di latte, o simili, vale Che ancora piglia il latte. Lat. vitula lactens.
Esempio: M. V. 3. 56. La vitella di latte valse denari 30. in 40. la libbra.
Definiz: §. II. Latte di mandorle, si dicono le Mandorle peste, e stemperate in acqua per metter nelle minestre, o in altre vivande. Lat. lac amygdalinum. Gr. γάλα ἐκ τοῦ ἀμυγδάλου.
Esempio: Libr. cur. malatt. Usi farinata d'orzo con latte di mandorle.
Definiz: §. III. Latte, per lo stesso, che Lattificcio.
Esempio: Libr. cur. malatt. Strappa le foglie dell'esula, e raccogli quel latte, che ne cola.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: Allo stesso vale il latte delle foglie del fico.
Definiz: §. IV. Latte verginale, Infusione di gomme nello spirito di vino, che serve per medicamento, e per liscio; e si chiama Latte, perchè mescolato coll'acqua, la fa divenir come latte. Lat. *lac virginis.
Definiz: §. V. Latte di gallina, vale Cibo squisito, e quasi impossibile a trovarsi. Lat. gallinacei lactis haustus, Plin. Gr. ὀρνίθων γάλα, Aristof.
Esempio: Malm. 1. 64. V'è l'aria buona azzurra oltramarina, E non vi manca latte di gallina.
Definiz: §. VI. Aringhe di latte, e Pesci di latte, si dicono i Pesci maschi, a distinzione di quelli, che hanno uova, che sono le femmine.
Definiz: §. VII. Capo di latte, il Fiore del latte, il Latte più gentile, e migliore.
Esempio: Bern. rim. 1. 59. Capi di latte santi, non che buoni, Io dico capi; quì si chiaman cai.
Esempio: Varch. rim. 1. 44. Io non posso negar, che non sien buoni Quei cai di latte ec.
Definiz: §. VIII. Avere il latte alla bocca, vale lo stesso, che Non avere ancora rasciutti gli occhi. Lat. nondum ablactatus. Gr. οὔπω ἀπογαλασθείς.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 5. Ma è giovane, e ha, si può dire, ancora il latte alla bocca.

355) Dizion.4° Ed. .
LATTEGGIANTE
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vol.3 pag.29

LATTEGGIANTE.
Definiz: Che ha latte. Lat. lactescens. Gr. περιγλαγής.
Esempio: Alam. Colt. 3. 70. Molti albergo gli dan tra verdi fronde Di latteggiante fico.

356) Dizion.4° Ed. .
LATTERUOLO
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vol.3 pag.29

LATTERUOLO.
Definiz: Vivanda fatta di latte, come la Giuncata, Torta di latte, o simile.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 60. Danar quaranta per la malvagía, E diece belli, e buoni latteruoli.

357) Dizion.4° Ed. .
LATTICINIO
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vol.3 pag.29

LATTICINIO.
Definiz: Vivanda di latte. Lat. opus lactarium. Gr. γλαγερὸν ἔδεσμα.
Esempio: Libr. cur. malatt. Fuggi di usare ogni sorta di latticinio, perchè tutti i latticinj aggravano il capo.
Esempio: Red. Ins. 80. Questi altri tutti latticinj mai non inverminano.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 4. Dovev'io Lasciarmi torre il molto Dolce zucchero mio proprio natio Pel salso altrui straniero Latticinio austero?

358) Dizion.4° Ed. .
LATTICINOSO
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vol.3 pag.29

LATTICINOSO.
Definiz: Add. Che fa latte; e si dice di quell'erbe, e alberi, che strappate loro le foglie, o i rami teneri, gemono latte. Lat. lactarius. Gr. γαλακτώδης.
Esempio: Libr. cur. malatt. Come sono il titimaglio, l'esula, e tutte l'altre erbe latticinose.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: Quando la lattuga indurisce, e comincia a farsi latticinosa.
Definiz: §. Latticinoso, vale eziandio Di colore, o Di sostanza simile al latte.
Esempio: Red. Oss. an. 97. Oltre questi 14. globi, hanno (i lombrichi) 8. altri globi, o sacchetti ec. tutti pieni di materia latticinosa bianchissima.

359) Dizion.4° Ed. .
LATTIFERO
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vol.3 pag.29

LATTIFERO.
Definiz: Add. Latticinoso. Lat. lactarius. Gr. γαλακτώδης.
Esempio: Red. esp. nat. 100. È radice d'un frutice lattifero, come il titimalo.

360) Dizion.4° Ed. .
LATTIFICCIO
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vol.3 pag.29

LATTIFICCIO.
Definiz: Quell'Umore viscoso, e bianco, come latte, che esce dal picciuolo del fico acerbo, e da' rami teneri, e dal gambo delle sue foglie verdi, e da ogni altra parte della pianta quando è in succo, e da cose simili. Lat. humor lacteus, succus, lac ficulneum. Gr. ὀπός.
Esempio: Cr. 6. 77. 4. Se colle foglie si stropicceranno le macchie, si rimuoveranno, e del suo lattificcio sì si rimuovono le litiggini.
Esempio: E Cr. 9. 72. 2. Rappiglieremo il cacio ec. co' fiori del cardo salvatico, o col lattificcio del fico.
Esempio: M. Aldobr. E tutte queste cose sieno peste, e informate con lattificcio.
Esempio: Alleg. 98. Il fico acerbo ha sempre il lattificcio.
Esempio: Ant. Alam. rim. 5. A voler sempre aver de' fichi freschi, Tenetegli in conserva tra la lana, Brancicategli spesso con la mana, Acciocchè 'l lattificcio di fuor eschi.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 77. Errore di molti savj, che per non aspettare il dolce fico con la gocciola, lo schiantano col lattificcio.

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