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Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
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321) Dizion.4° Ed. .
LATENTEMENTE
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vol.3 pag.26

LATENTEMENTE.
Definiz: V. L. Avverb. Nascosamente. Lat. clam, latenter. Gr. κρύβδην.
Esempio: But. Purg. 13. 1. Tocca quì l'autore latentemente l'ordine delle potenzie animali.
Esempio: E But. Purg. 20. 2. Non fura, cioè non toglie latentemente.

322) Dizion.4° Ed. .
LATERALE
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vol.3 pag.26

LATERALE.
Definiz: Add. Da' fianchi. Lat. lateralis.
Esempio: Sagg. nat. esp. 192. Negli angoli laterali assai robusti, e ricchi di vetro, in paragon delle facce incavate, il fuoco operando prima nella superficie esterna ristrigne i detti angoli.
Esempio: Gal. lett. nunc. sid. 40. Quella di mezzo è assai più grande delle laterali.
Esempio: Red. Ins. 78. Non so rinvenire, come que' ragni penzolandosi da così basso luogo abbiano avuto valeggio di dare al filo maestro tanta lunghezza, onde i fili laterali di esso abbiano potuto arrivare all'altra parte della strada.
Esempio: E Oss. an. 154. Delle quali (papille) le due del mezzo sono molto maggiori delle due laterali.

323) Dizion.4° Ed. .
LATERALMENTE
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vol.3 pag.26

LATERALMENTE.
Definiz: Avverb. Da' fianchi, Da' lati. Lat. a latere. Gr. πλευρόθεν.
Esempio: Guitt. lett. R. Si accostò lui lateralmente.

324) Dizion.4° Ed. .
LATERE
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vol.3 pag.26

LATERE.
Definiz: V. L. Stare ascoso. Lat. latere. Gr. λανθαίνειν.
Esempio: Franc. Barb. 120. 14. Come non late il negro nel cristallo.

325) Dizion.4° Ed. .
LATERINA
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vol.3 pag.26

LATERINA.
Definiz: Cesso, Fogna, Luogo, dove si gettano le immondizie. Lat. latrina, cloaca. Gr. ἀφεδρών, ἀπόπατος.
Esempio: Ricord. Malesp. 19. E anche un altro de' nobili di Roma dovesse far fare il parlagio, e 'l guardingo, e laterina, siccome stavano al modo di Roma.
Esempio: Bocc. nov. 79. 32.Non ha perciò molto, ch'ella vi passò innanzi all'uscio una notte, che andava ad Arno a lavarsi i piedi, e per pigliare un poco d'aria, ma la sua più continuva dimora è in laterina (quì favella equivocamente, perciocchè Laterina è anche nome d'un castello in Toscana)

326) Dizion.4° Ed. .
LATEZZA
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vol.3 pag.26

LATEZZA.
Definiz: V. A. Latitudine. Lat. latitudo. Gr. εὖρος.
Esempio: Libr. Astrol. La madre (cioè dello astrolabio) si è la lamina, che è segnata da amendue le parti, e l'una parte si è, dove sono le longure, e le latezze, e l'altra parte è, dove è l'agguagliazion del sole.
Esempio: E Libr. Astrol. altrove: L'ombra, ec. sia declinata alla parte della latezza della villa, ec. e se fosse la sua latezza meridionale, quel díe fu dell'agguagliamento d'autunno.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 22. 12. La lunghezza, e la latezza Molto gli si dà a misura.

327) Dizion.4° Ed. .
LATINAMENTE
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vol.3 pag.26

LATINAMENTE.
Definiz: Avverb. Largamente, Agiatamente, Agevolmente, Contrario di Strettamente. Lat. late, facile. Gr. εὐρέως, ῥᾳδίως.
Esempio: Libr. Astrol. E contuttociò si dee muovere questa tavola in questa cavatura bene latinamente.
Definiz: §. Latinamente, per Alla latina, o Secondo le buone regole del parlare de' Latini. Lat. latinè. Gr. λατινιστί, ῥωμαϊστί.
Esempio: Pecor. g. 14. 1. Fiume detto Pò, il quale latinamente si chiama Pado.
Esempio: Car. lett. 2. 206. Quanto alla lingua lodo questi tantopiù, quanto, avendogli scritti nella latina, l'ha così latinamente fatto, e così bene.
Esempio: Varch. stor. 5. 104. Trovasi ancora una lettera assai ben lunga scritta latinamente d'Ubaldoli da sua Maestà il secondo giorno d'Agosto al Re d'Inghilterra.

328) Dizion.4° Ed. .
LATINARE
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vol.3 pag.26

LATINARE.
Definiz: Latinizzare. Lat. latine reddere.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 19. E latinando or fuori Si fanno, or si ritirano appo 'l canto.
Esempio: Menz. sat. 3. Questa sentenza latinando espone, Ma in verità nel cuor non le consente.

329) Dizion.4° Ed. .
LATINIZZARE
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vol.3 pag.26-27

LATINIZZARE.
Definiz: Dire in latino, Tradurre in latino. Lat. latine reddere, latinizare , Cel. Aurel. Gr. μεταφράζειν εἰς τὴν τῶν ῥωμαίων φωνήν, Plut.
Esempio: Dav. Scism. 81. Divenuto poi soprantendente (così latinizzano il vocabolo Greco Episcopo) sì prese de' Vescovadi ben due.
Esempio: Red. annot. Ditir. 214. Sorano, il quale in questi libri è latinizzato da Celio, dovea ec.

330) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LATINO
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vol.3 pag.27

LATINO.
Definiz: Sust. Linguaggio, Idioma. Lat. sermo, lingua. Gr. γλῶσσα, διάλεκτος.
Esempio: Dant. rim. 13. E cantin gli augelli, Ciascuno in suo latino.
Esempio: Poliz. 1. 44. Ogni aura tace al suo parlar divino, E canta ogni augelletto in suo latino.
Definiz: §. I. Per Ragionamento, Discorso, Sermone, così detto per l'eccellenza della lingua Latina, o per la reverenza, nella quale ella s'ha. Lat. eloquium, oratio. Gr. λόγος, λέξις.
Esempio: Dant. Par. 12. Mi mosse la infiammata cortesía Di fra Tommaso, e 'l discreto latino.
Esempio: E Dan. Par. 17. Ma per chiare parole, e con preciso Latin rispose quell'amor paterno.
Esempio: Fiamm. 1. 98. Ma egli più savio, che io non pensava, astutissimamente si guardava dal falso latino.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 48. Non so sulla terra Gente, il cui voler ragion sotterra, Quant'è la nostra, di cui fai latino.
Esempio: Bern. Orl. 2. 19. 20. Il cavalier, ch'intese quel latino, Ferma il cavallo, e non sa che si fare.
Definiz: §. II. Per Composizione, che si faccia in lingua Latina, traducendola da altro idioma nel Latino per esercizio di scuola. Lat. dictatum. Gr. τὸ ὑπαγορευόμενον.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Mentre i fanciulli erano intenti a fare il loro latino.
Esempio: Amm. ant. 10. 2. 13. Siccome se alcuno, che dica d'essere maestro di gramatica, e faccia ma' latini.
Definiz: §. III. Per Dottrina. Lat. doctrina, eloquium. Gr. διδαχή, λογιότης.
Esempio: Dant. Par. 10.Nell'altra piccioletta luce ride Quell'avvocato de' Templi Cristiani, Del cui latino Agostin si provide.
Definiz: §. IV. Dare altrui il latino; vale Fargli 'l maestro addosso, Trattarlo da fanciullo.
Esempio: Dav. Accus. 141. Fatto salire in cattedra messer Giovanni Dati a darci la materia di ragionare, che tanto è a dire, quanto a darci l'orma, e il latino, anzi il cavallo.
Definiz: §. V. Fare il latino a cavallo, si dice del Ridursi a fare alcuna cosa per forza, o contra il proprio genio.
Esempio: Varch. stor. 16. 636. Messer Ambruogio suo primo segretario andava dicendo tra l'altre cose: Cosimo vuol fare il latino a cavallo.

331) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LATINO
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vol.3 pag.27

LATINO.
Definiz: Add. Del Lazio; e pigliasi il più delle volte per Italiano. Lat. latinus. Gr. λατῖνος, ῥωμαϊκός.
Esempio: Petr. canz. 29. 5. Latin sangue gentile, Sgombra da te queste dannose some.
Esempio: E Petr. 39. 4. Ma se 'l Latino, e 'l Greco, Parlan di me dopo la morte, è un vento.
Esempio: Dant. Inf. 29. Dimmi, s'alcun Latino è tra costoro, ec. Latin sem noi, che tu vedi sì guasti.
Esempio: Bocc. nov. 42. 7. La giovane udendo la favella Latina, dubitò, non forse altro vento l'avesse a Lipari ritornata.
Esempio: G. V. 9. 32. 3. Il conte d'Alavagna della Magna chiamato in loro lingua Luffomastro, ch'è tanto a dire in Latino, come Mastro Siniscalco.
Definiz: §. I. Per Chiaro, Piano, Intelligibile, Facile. Lat. clarus, perspicuus. Gr. φανερός, δῆλος.
Esempio: Dant. Par. 3. Ma or m'aiuta ciò, che tu mi dici, Sicchè raffigurar m'è più latino.
Esempio: G. V. 11. 20. 5. Assai era latino di dare audienza, e tosto spediva.
Definiz: §. II. Per Largo, Agiato. Lat. latus. Gr. εὐρύς.
Esempio: Libr. Astrol. E sia la ribaditura d'ambo li capi in modo, che 'l suo movimento sia ben latino.
Definiz: §. III. Latino di bocca, vale Maldicente, Maledico.
Esempio: Varch. Ercol. 92. Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze male lingue, linguacce ec. e con meno infame vocabolo, sboccati, linguacciuti, mordaci, latini di bocca ec.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 5. 7. A dirti il ver, Lisandro, tu se' troppo Latin di bocca.
Definiz: §. IV. Vela Latina; Spezie di vela di forma triangolare.

332) Dizion.4° Ed. .
omografo. 3
LATINO
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vol.3 pag.27

LATINO.
Definiz: Avverb. Latinamente, Alla Latina. Lat. latinè. Gr. λατινιστί, ῥωμαϊστί.
Esempio: Bocc. nov. 42. 7. Parlando latino, la dimandò, come fosse, che ella quivi in quella barca così soletta fosse arrivata.
Esempio: E Bocc. num. 9. Domandò chi fosse la buona femmina, che così latin parlava.

333) Dizion.4° Ed. .
LATITUDINE
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vol.3 pag.27

LATITUDINE.
Definiz: Larghezza. Lat. latitudo. Gr. εὖρος.
Esempio: G. V. 9. 256. 7. Lo ritondato della città, e circuito pigliamo solamente alla latitudine del fiume Arno.
Esempio: Cavalc. Specch. cr. E questa latitudine di cuore principalmente sta in ricevere, e sostenere ogni persona con dolcezza (cioè: affettuosa liberalità, e affabilità)
Definiz: §. Latitudine, appresso i geografi è l'Arco del meridiano d'un luogo tra esso, e l'equinoziale; presso gli astronomi l'Arco tra l'eclittica, e una stella sul cerchio di latitudine della medesima. Lat. latitudo. Gr. εὖρος.
Esempio: Gal. Sagg. 273. Adunque tali sue osservazioni furon fatte in tempo, che Giove aveva latitudine Boreale.
Esempio: Serd. stor. 1. 11. Con uguale avvedimento fecero le tavole delle declinazioni, delle quali oggi si servono i marinari a trovare la latitudine.

334) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LATO
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vol.3 pag.27-28

LATO.
Definiz: Sust. Parte destra, o sinistra del corpo, Fianco. Lat. latus. Gr. πλευρά, πλευρόν.
Esempio: Petr. son. 192. Amor colla man destra il lato manco M'aperse.
Esempio: Bocc. nov. 36. 9. Colla mano subitamente corsi a cercarmi il lato.
Esempio: EBocc. nov. 40. 15. E dogliendogli il lato, in sul quale era, in sull'altro volger vogliendosi, sì destramente il fece, che ec.
Definiz: §. I. Per Banda, Parte, o Luogo. Lat. latus. Gr. τὸ μέν τι, τὸ δέτι.
Esempio: Bocc. g. 3. p. 5. Le latora delle quali vie tutte di rosai bianchi, e vermigli, e gelsomini erano quasi chiuse.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 14. A i quali, lasciando stare il motteggiare dall'un de' lati, rispondo.
Esempio: Petr. canz. 39. 7. E dall'un lato punge Vergogna, e duol, che 'n dietro mi rivolve.
Esempio: Guid. G. 34. Onde egli mandóe in ogni lato per li fabbri.
Esempio: Dant. Inf. 23. Supin si diede alla pendente roccia, Che l'un de' lati all'altra bolgia tura.
Esempio: E Dan. Par. 29. Ma questo vero è scritto in molti lati.
Esempio: Tass. Ger. 7. 98. Che pur contesto avendo ogni suo lato Tenacemente di robusta trave ec.
Esempio: Fir. nov. 7. 267.Fecero tutti quelli attucci, e tutti que' giuochi, che fanno i novelli sposi in così fatte latora.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 23. Le legioni poste alle latora, per codardía, o miscredenza lasciato il luogo, corsero all'asciutto.
Esempio: Salv. Spin. 1. 1. Prese per sua seconda moglie madonna Fulvia, che era sorella di madonna Ginevera, ma solo dal lato di madre.
Definiz: §. II. Lati del triangolo, o d'altre figure mattematiche, si dicono le Linee, che compongono esse figure.
Esempio: Gal. Macch. sol. 151. In ogni triangolo accade, che prolungandosi i suoi lati, e producendosi pel segamento di due di loro una parallela al lato opposto, i tre angoli fatti, o da una banda di essa parallela, o di uno de' lati prolungati sono a uno a uno eguali agl'interiori del triangolo.
Definiz: §. III. In proverb.
Esempio: Pataff. 10. Chi muta lato, disse, muta fato (vale lo stesso, che: cangiando cielo si cangia sorte)

335) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
LATO
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vol.3 pag.28

LATO.
Definiz: V. L. Add. Largo, e Spazioso. Lat. latus, amplus, spatiosus. Gr. πλατύς, εὐρύς.
Esempio: Dant. Inf. 13. Ale hanno late, e colli, e visi umani.
Esempio: Sen. Pist. Avea nome Platone, perciocchè egli avea il petto grosso, e lato, perciocchè platos in Greco è a dire lato in Fiorentino.
Esempio: Cr. 2. 22. 3. Massimamente quelle, le quali hanno i pori aperti, o le midolle late.
Esempio: E Cr. 6. 76. 1. Enne un'altra, la quale ha più lunghe, e più late, e più acute le foglie.

336) Dizion.4° Ed. .
LATORE
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vol.3 pag.28

LATORE.
Definiz: V. L. Portatore. Lat. lator. Gr. θέτης.
Esempio: But. Inf. 5. Fingono li poeti, che Minos, perchè fu iusto latore di leggi, fusse giudice constituito dell'infernali (quì vale: Facitore, Ordinatore. Lat. legumlator)

337) Dizion.4° Ed. .
LATRAMENTO
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vol.3 pag.28

LATRAMENTO.
Definiz: Il latrare, Latrato. Lat. latratus. Gr. ὑλαγμός.
Esempio: Com. Inf. 9. Cerbero alzóe le tre teste, e insiememente mise fuori tre latramenti: uno chiama le tre sirocchie ec.
Esempio: Vegez. I quali la venuta de' nemici all'odor sentano, e con latramento gli mostrino.

338) Dizion.4° Ed. .
LATRARE
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vol.3 pag.28

LATRARE.
Definiz: Abbaiare; ed è proprio de' cani. Lat. latrare. Gr. ὑλᾷν.
Esempio: Filoc. 3. 215. Dentro cominciarono a latrare due grandissimi cani.
Esempio: Dant. Inf. 6. Cerbero, fiera crudele, e diversa Con tre gole caninamente latra.
Esempio: Tes. Br. 6. 38. E fa come il cane, che latra per ogni voce d'amico, e di inimico.
Esempio: Cr. 9. 7. 3. Il lor latrare sia grave, e con grande aprimento di gola.
Definiz: §. Per similit.
Esempio: Dant. Inf. 32. Latrando lui cogli occhi in giù raccolti.
Esempio: EDan. Par. 6. Bruto con Cassio nello 'nferno latra.
Esempio: Fiamm. 7. 34. La debole, e vecchia mente non potendo ciò sostenere, in lei smarritasi, la rendè pazza, siccome il suo latrare per li campi fe manifesto.

339) Dizion.4° Ed. .
LATRATO
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vol.3 pag.28

LATRATO.
Definiz: La Voce, che manda fuori il cane abbaiando. Lat. latratus. Gr. ὑλαγμός.
Esempio: Amet. 7. Ma i giacenti cani ec. veloci con alto latrato gli corsero sopra.

340) Dizion.4° Ed. .
LATRATORE
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vol.3 pag.28

LATRATORE.
Definiz: Che latra. Lat. latrator. Gr. ὁ ὑλῶν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Gli apparve un demonio latratore a guisa d'un cane.
Esempio: Tratt. viz. Come se fosse il vero latratore infernale.
Esempio: Varch. Ercol. 53. Da alcuni sono chiamati latratori dal verbo Latino latrare, che è proprio de' cani.

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