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Volume 4 - Dizionario 4° Ed.
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481) Dizion.4° Ed. .
RAFFRENARE
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vol.4 pag.43

RAFFRENARE.
Definiz: Ritener con freno. Lat. refraenare, cohibere. Gr. ἀναχαιτίζειν, δεσμεύειν.
Esempio: Poliz. st. 1. 38. Anzi ristringe al corridor la briglia, E lo raffrena sopra alla verdura.
Definiz: §. Per metaf. Reprimere, Moderare, Tenere a segno, usandosi talora in questo sentim. anche nel signific. neutr. pass. Lat. cohibere, temperare se. Gr. κατέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 23. 22. A vedere, se io posso raffrenare questo diavolo scatenato.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 15. Alquanto nella prima giunta si maravigliarono, e raffrenarono l'impeto della loro ira.
Esempio: G. V. 12. 18. 1. Ma però non si raffrenavano i malvagi grandi.
Esempio: Med. Arb. cr. Quando nè per lo miracolo della maestà di Gesù, nè per la pietà del suo beneficio, che fece loro, non si potero dalla loro iniquità raffrenare.
Esempio: Coll. SS. Pad. Spesse volte ho sì raffrenato il disiderio del mangiare, che per due dì, o per tre ec.
Esempio: Pass. 261. L'umiltà per lo contrario tempera, e raffrena l'animo dell'uomo.
Esempio: But. Purg. 25. 2. Raffrenata la gola, è raffrenata la lussuria.
Esempio: E But. Purg. altrove: Raffrenava lo 'ngegno suo, sicchè non trascorresse per sua prestezza sanza la virtù.
Esempio: Petr. son. 134. L'anima al dipartir presta raffrena.

482) Dizion.4° Ed. .
RAFFRENATO
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vol.4 pag.43

RAFFRENATO.
Definiz: Add. da Raffrenare. Lat. fraeno cohibitus. Gr. χαλινωθείς.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 29. 16. Chi vuol portar di Cristo il gonfalone, Tenga il suo corpo sempre raffrenato.

483) Dizion.4° Ed. .
RAFFRETTARE
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RAFFRETTARE.
Definiz: Affrettare. Lat. accelerare. Gr. κατασπεύδειν.
Esempio: Dant. Purg. 24. Così tutta la gente, che lì era, Volgendo 'l viso, raffrettò suo passo.

484) Dizion.4° Ed. .
RAFFRONTARE
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RAFFRONTARE.
Definiz: Di nuovo affrontare, Rimettersi ad affrontare, Di nuovo far testa. Lat. rursum invadere. Gr. πάλιν εἰσβάλλειν.
Esempio: Vit. Plut. Se non vi fosse stato Cato, e Pollio Asinio con loro, li quali fecero raffrontar la gente.
Definiz: §. I. Per Riscontrare, o Rintoppare. Lat. nancisci, offendere. Gr. τυγχάνειν, κύρειν.
Esempio: Dant. Purg. 17. E feci la mia voglia tanto pronta Di riguardar chi era, che parlava, Che mai non posa, se non si raffronta.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 21. E spartati Più non si raffrontassero.
Esempio: Menz. rim. 1. 305. Chi fia, che più 'l raggiunga, e che 'l raffronte?
Definiz: §. II. Raffrontare, o Raffrontarsi, diciamo anche dell'Accordarsi a dire in uno stesso modo due, o più persone nel testimoniare, o ragionare sopra una cosa; che anche diciamo Confrontare. Lat. congruere. Gr. ἁρμόζειν.
Esempio: Morg. 20. 19. E mentre che ogni cosa si raffronta, Evvi un pastore a casa capitato (quì per similit.)

485) Dizion.4° Ed. .
RAFFUSOLARE
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vol.4 pag.43

RAFFUSOLARE.
Affusolare.
486) Dizion.4° Ed. .
RAGANA
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RAGANA.
Definiz: Sorta di pesce di mare. Lat. draco marinus.
Esempio: Red. Oss. an. 176. Tra quei pesci, che ho trovati non aver tal vescica, o notatoio, sono ec. la ragana per altro nome detta dragone marino.

487) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZAGLIA
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RAGAZZAGLIA.
Definiz: Moltitudine di ragazzi. Lat. servitia. Gr. παίδων πλῆθος.
Esempio: F. V. 11. 69. Lasciando al capitano ragazzaglia, e vil gente, eccetto alquanti Italiani.

488) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZATA
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RAGAZZATA.
Definiz: Cosa degna di ragazzo, Cosa da ragazzo. Lat. puerilitas. Gr. παιδαριώδης συνεσία.

489) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZETTO
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RAGAZZETTO.
Definiz: Dim. di Ragazzo. Lat. servulus. Gr. δουλάριον.
Esempio: Bocc. nov. 92. 4. Senza perderne un sol ragazzetto, l'abate con tutta la sua famiglia, e le sue cose in uno stretto luogo racchiuse.
Esempio: Menz. sat. 3. Io mi facea scolar di Scaramuccia, E non mi tapinava ragazzetto Arrabbiatel, ch'alle palmate muccia.

490) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZINO
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vol.4 pag.43

RAGAZZINO.
Definiz: Dimi. di Ragazzo. Lat. servulus. Gr. δουλάριον.
Esempio: M. V. 10. 74. Scopersesi questo trattato per uno ragazzino, che venne al castellano di notte.
Esempio: Cron. Vell. 127. I nimici, come molto avvisati, mostravano a' loro ragazzini fare guadare Arno.
Esempio: Fav. Esop. Fancella, e ragazzina del sottocuoco.
Esempio: Bern. rim. 1. 33. Attenetevi al vostro ragazzino.
Esempio: Morg. 1. 31. Orlando disse: pazzo Saracino, Io vengo a te, com'è di Dio volere, Per darti morte, e non per ragazzino.

491) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZO
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RAGAZZO.
Definiz: Servo adoperato a vili esercizi. Lat. servus. Gr. δοῦλος.
Esempio: Bocc. nov. 50. 21. Almeno ti fo io cotanto d'onore, che io non mi pongo nè con ragazzi, nè con tignosi.
Esempio: G. V. 11. 139. 3. Che solo i ribaldi, e' ragazzi dell'oste nostra avrebbono vinto con le pietre il battifolle, e 'l ponte.
Esempio: Dant. Inf. 29. E non vidi giammai menare stregghia A ragazzo aspettato da Signorso, Nè da colui, che malvolentier vegghia.
Esempio: Zibald. Andr. 4. Onde si vestì a guisa di ragazzo, e sconosciuto fra' nemici si fe uccidere.
Esempio: Ar. sat. 1. Che difficil sarà, se non ha venti Donne poi dietro, e staffiero, e un ragazzo, Che le sciorini il cul, tu la contenti.
Definiz: §. Oggi l'usiamo anche in signific. di Giovanetto sbarbato, e di Fanciullo. Lat. puer.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. E non avesse ben tocco con mano, Che tu non hai di ragazzo altro, Che 'l viso, e gli anni.

492) Dizion.4° Ed. .
RAGAZZONE
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RAGAZZONE.
Definiz: Accrescit. di Ragazzo.
Esempio: Bern. Orl. 2. 28. 24. Prese Agramante un certo ragazzone, Che sopra un gran caval viene a bisdosso.
Esempio: Morg. 22. 212. Piglia del campo, pagan traditore, Ischiavo, ragazzon, prigione, e monco.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Strabiliarsi ragazzon villani, Non più stati a città.

493) Dizion.4° Ed. .
RAGGAVIGNARE
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RAGGAVIGNARE.
Definiz: Aggavignare di nuovo.
Esempio: Car. lett. 1. 8. Or il piede, or la man mi si dinocca, Mentrechè nel cader mi raggavigno (quì in signific. neutr. pass.)

494) Dizion.4° Ed. .
RAGGELARE
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RAGGELARE.
Definiz: Congelare. Lat. congelare. Gr. κρυσταλλοῦσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 33. Levatemi dal viso i duri veli, Sicch'i' sfoghi 'l dolor, che 'l cuor m'impregna, Un poco pria che 'l pianto si raggeli.

495) Dizion.4° Ed. .
RAGGHIARE
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RAGGHIARE.
Definiz: Il mandar fuora, che fa l'asino la voce. Lat. rudere. Gr. ὀγγᾶσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 72. 4. Sforzandosi ben di mostrarsi un gran maestro di canto, che pareva un asino, che ragghiasse.
Esempio: Amet. 89. Il quale (asino) ragghiando fece tutto questo piano risonare.
Esempio: Pataff. 3. Quando l'asino ragghia, un Guelfo è nato.
Esempio: Din. Comp. 1. 20. Messer Corso molto sparlava di messer Vieri, chiamandolo l'asino di Porta ec. e però spesso dicea: ha ragghiato oggi l'asino di Porta.
Esempio: Dial. S. Greg. 3. 4. Parea, che rugghiasse, come leone, e belasse, come pecora, e ragghiasse, come asino.
Esempio: E Mor. S. Greg. Ora ragghierà l'asino salvatico, quando avrà l'erba.
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. Giovanni tra queste parole toccava l'asinello, ed e' ragghiava innanzi.
Esempio: Bern. rim. 1. 9. Fanno, che 'l povero asin si dispera, Ragghiando dietro alle sue innamorate.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 4. 58. Onde la groppa rivoltò ragghiando.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 77. E quei ragghiando, quai micci in amore, Fuggon dinanzi a lei.
Esempio: Galat. 8. Trovasi anco tale, che sbadigliando urla, o ragghia come asino.
Esempio: Varch. Ercol. 62. Anzi ce ne sono molti altri, come de' corvi il crocitare piuttosto che gracchiare ec. ragghiare degli asini ec.

496) Dizion.4° Ed. .
RAGGHIO
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vol.4 pag.43

RAGGHIO.
Definiz: La Voce dell'asino. Lat. ruditus, rudor. Gr. βρώμησις.
Esempio: Mor. S. Greg. lett. Lo quale diede forma di voce umana al duro ragghio dell'asina.
Esempio: Segr. Fior. As. 1. Sì perch'io son certo, Che al suon d'un ragghio non bisogna cetra.

497) Dizion.4° Ed. .
RAGGIANTE
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vol.4 pag.43

RAGGIANTE.
Definiz: Che raggia. Lat. radians. Gr. λαμπόμενος.
Esempio: Dant. Conv. 120. Certi (corpi) sono tanto vincenti nella purità del diafano, che diventano sì raggianti, che vincono l'armonía dell'occhio.
Esempio: Serd. stor. 9. 344. Non sostennero il primo fracasso, e' raggianti baleni della artiglieria.

498) Dizion.4° Ed. .
RAGGIARE
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vol.4 pag.43

RAGGIARE.
Definiz: Illuminare, e Percuotere co' raggi. Lat. radiare. Gr. ἀκτινοβολεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 26. Feriami 'l sole in sull'omero destro, Che già raggiando tutto l'Occidente Mutava in bianco aspetto di cilestro.
Esempio: E Conv. 110. Perocchè l'anima è tanto in quella sovrana potenza nobilitata, e dinudata da materia, che la divina luce, come in Angiolo, raggia in quella.
Esempio: E Conv. 120. Provi questo per la sperienza, che aver di lei si può in quelle operazioni, che sono proprie dell'anima razionale, dove la divina luce più espeditamente raggia.
Esempio: E Conv. 136. Dio pinge la sua virtù in cose per modo di diritto raggio, e in cose per modo di splendore rinverberato, onde nelle intelligenze raggia la divina luce.
Esempio: Franc. Barb. 143. 17. Son certe pietre, perchè rare, care; Altre per bel raggiare.
Esempio: Poliz. st. 2. 38. Surgea dal Gange il bel solar pianeta, Raggiando intorno con l'aurate ciglia.
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: Dant. Purg. 25. La virtù formativa raggia intorno.
Esempio: E Conv. 112. A me conviene lasciare per povertà d'intelletto molto di quello, che è vero di lei, e che quasi nella mia mente raggia.

499) Dizion.4° Ed. .
RAGGIATA
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vol.4 pag.43

RAGGIATA.
Definiz: Spezie di pesce marino, forse lo stesso, che Razza.
Esempio: Morg. 14. 66. Raggiata, e rombo, occhiata, e pesce cane.

500) Dizion.4° Ed. .
RAGGIO
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RAGGIO.
Definiz: Splendore, che esce da corpo lucido. Lat. radius. Gr. ἀκτίν.
Esempio: Dant. Conv. 87. I raggi non sono altro, che un lume, che viene dal principio della luce per l'aere infino alla cosa illuminata.
Esempio: E Dan. Purg. 1. Li raggi delle quattro luci sante Fregiavan sì la sua faccia di lume, Ch'io 'l vedea come 'l sol fosse davante.
Esempio: E Dan. Par. 25. Che ciò, che vien quassù dal mortal mondo, Convien, che a' nostri raggi si maturi.
Esempio: Bocc. g. 8. p. 1. Già nella sommità de' più alti monti apparivano la Domenica mattina i raggi della surgente luce.
Esempio: Lab. 65. Assai ben conosco, che ancora il raggio della vera luce non è pervenuto al suo intelletto.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Petr. son. 207. Con sì dolce parlar, e con un riso ec. Di sfavillante, e amoroso raggio.
Esempio: Dant. Par. 19. Dunque nostra veduta, che conviene Essere alcun de' raggi della mente ec. Non può di sua natura esser possente.
Definiz: §. II. Per similit.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 50. Gli raggi da capo, e 'l beato a' piedi in ispazio di tempo gli raggi sieno conversi in diadema, e 'l beato in santo.
Definiz: §. III. Nel numero del più poeticamente si usa talora Rai per Raggi.
Esempio: Dant. Par. 31. E vidi lei, che si facea corona, Riflettendo da se gli eterni rai.
Esempio: Petr. canz. 18. 2. Quando agli ardenti rai neve divegno.
Esempio: E Petr. canz. 44. 7. Sì chiaro ha 'l volto di celesti rai, Che vostra vista in lui non può fermarse.
Esempio: Ar. Fur. 5. 5. E se rotando il sole i chiari rai Quì men ch'all'altre region s'appressa.
Esempio: Tass. Ger. 4. 84. Serenò allora i nubilosi rai Armida (quì figuratam. per Occhi)
Esempio: E Tass. Ger. 18. 93. E sostener per breve spazio i rai Dell'angeliche forme anco potrai.

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