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Volume 4 - Dizionario 4° Ed.
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421) Dizion.4° Ed. .
RADERE
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vol.4 pag.38-39

RADERE.
Definiz: Levare il pelo col rasoio. Lat. radere, novare. Gr. ἐπιξύειν.
Esempio: Mor. S. Greg. 1. 18. Quelli possiamo noi dire, che si radano la barba, i quali ec.
Esempio: Burch. 1. 24. Che gracchia il testo della prima deca A dir, ch'e' non si rada contrappelo?
Definiz: §. I. Per similit. si dice anche d'Arme taglientissima.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 40. Ma benchè 'l brando sia tagliente, e rada, Punto non nuoce al conte, ch'è fatato.
Definiz: §. II. Per metaf.
Esempio: Bocc. nov. 80. 4. Essendo, non a radere, ma a scorticare uomini date del tutto (cioè: cavar da dosso i danari destramente, e con qualche riguardo, a differenza di scorticare, che vale trargli senza riguardo, e senza misericordia)
Esempio: Cavalc. Med. cuor. E non può venire la mente a sottigliezza, se non la rade, e purifica la lima dell'altrui pravità.
Esempio: Amm. ant. 9. 8. 4. Malagevole si rade dal cuore quello, che gli rozzi animi hanno apparato.
Esempio: Petr. canz. 6. 2. Che del cuor mi rade Ogni delira impresa, e ogni sdegno.
Definiz: §. III. Per similit. Nettare, Raschiare, Levar via. Lat. purgare, polire. Gr. λειαίνειν, ξύειν.
Esempio: Bocc. nov. 62. 11. Si fece accendere un lume, e dare una radimadia, e fuvvi entrato dentro, e cominciò a radere.
Esempio: E Bocc. num. 12. E radi quì, e quivi.
Esempio: Benv. Cell. Oref. 85. Presa la piastra ec. la radei da tutte e due le bande.
Definiz: §. IV. Per Iscancellare raschiando. Lat. delere. Gr. ῥαίειν.
Esempio: Dant. Purg. 12. Quando i P, che son rimasi Ancor nel volto tuo presso che stinti, Saranno, come l'un, del tutto rasi.
Esempio: E Dan. Purg. 22. Avendomi dal viso un colpo raso.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 6. E di scriver più volte ebbi tentato, E cominciai, e poi le lettre rasi.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 158. Tarquizio per odio de' padri pur fu raso.
Esempio: E Dav. Accus. 140. Ond'io sarei di parere, che di quel libro quel prolago si radesse.
Definiz: §. V. Per Andar rasente, Rasentare. Lat. radere.
Esempio: Dant. Purg. 12. Ma quinci, e quindi l'alta pietra rade.
Esempio: Ar. Fur. 4. 6. Volando talor s'alza nelle stelle, E poi quasi talor la terra rade.
Esempio: Gal. Sist. 132. Quella torre è diritta, e perpendicolare, e ci mostra (il senso) quella pietra nel cadere venirla radendo, senza piegar pur un capello da questa, o da quella parte.
Esempio: Sagg. nat. esp. 26. Anzi con rader sempre l'orizzontal linea.
Esempio: E Sagg. nat. esp. 145. Il segno, che radeva la bocca, s'incominciò a vederlo sollevato quanto è grossa una piastra.

422) Dizion.4° Ed. .
RADETTO
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vol.4 pag.39

RADETTO.
Definiz: Dim. di Rado.
Esempio: Benv. Cell. Oref. 113. Dopo che sarà secca (la terra) staccisi con uno staccio alquanto radetto (quì Lat. rarioribus foraminibus pertusus)

423) Dizion.4° Ed. .
RADEZZA
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vol.4 pag.39

RADEZZA.
Definiz: Rarità, Contrario di Densità. Lat. raritas. Gr. ἀραιότης.
Esempio: Cr. 2. 17. 9. La sua radezza (della terra) non ritien l'umido delle piove.
Definiz: §. Per una certa Intermission di tempo, Poca frequenza. Lat. paucitas, infrequentia, raritas. Gr. σπάνις, σπανιότης, ὀλιγότης.
Esempio: Amm. ant. 1. 5. 16. Conversazione partorisce dispregio, e radezza genera maravigliamento.

424) Dizion.4° Ed. .
RADIALE
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vol.4 pag.39

RADIALE.
Definiz: Add. Che attiene a raggi, o deriva da raggi, Pieno di raggi. Lat. radiosus. Gr. ἀκτινώδης.
Esempio: Dant. Par. 15. Nè si partì la gemma dal suo nastro, Ma per la lista radial trascorse, Che parve fuoco dietro ad alabastro.
Esempio: But. ivi: Per la lista radial, cioè per la linea, che risplendeva, della croce.

425) Dizion.4° Ed. .
RADIANTE
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vol.4 pag.39

RADIANTE.
Definiz: Che radia. Lat. radians. Gr. ἀκτινοβολών.
Esempio: Scal. S. Ag. La sazievole dolcezza del giocondevole, e luminoso splendore dello radiante sole della Trinità.

426) Dizion.4° Ed. .
RADIARE
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vol.4 pag.39

RADIARE .
Definiz: Raggiare. Lat. radiare. Gr. ἀκτινοβολεῖν.
Esempio: Dant. Par. 19. Nullo creato bene a se la tira, Ma essa radiando lui cagiona.
Esempio: But. ivi: Radiando, cioè gittando, e spargendo li raggi della sua immensa bontà.
Esempio: E But. altrove: Cioè della croce, che radiava.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 17. Il quale disse, delle tenebre radiare luce.

427) Dizion.4° Ed. .
RADIATO
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vol.4 pag.39

RADIATO.
Definiz: Add. da Radiare. Lat. radiatus. Gr. ἀκτινώδης.
Esempio: Fr. Iac. T. 7. 2. 6. L'amor prende la norma Dell'essere amato, E nato ch'è, diventa radiato.

428) Dizion.4° Ed. .
RADICALE
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vol.4 pag.39

RADICALE.
Definiz: Add. Che deriva dalla radice. Lat. radicalis.
Esempio: Cr. 2. 23. 6. Questi cotali rami, quando s'innestano, tosto s'aprono inverso quella pianta, nella qual s'innestano, e mettono in quella le radicali vene, per le quali meglio sugano il nutrimento, che non farebbono dalla terra.
Definiz: §. I. Umido radicale, si dice Quello, che è nella sostanza de' corpi.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. L'ira consuma l'umido radicale, e inducendo malinconía, disecca l'uomo.
Esempio: Bocc. nov. 90. 10. Era già era l'umido radicale, per lo quale tutte le piante s'appiccano, venuto.
Definiz: §. II. Per metaf. Principale, Capitale. Lat. capitalis. Gr. κεφαλικός, ἀρχηκός.
Esempio: But. Inf. 31. 2. Si conviene, secondo l'allegoría, che Anteo metta costoro nel fondo, dove si punisce lo radicale peccato della superbia.
Esempio: Dant. Conv. 191. Veramente di questi usi l'uno è più pieno di beatitudine, che l'altro, siccome è lo speculativo, il quale sanza mistura alcuna è uso della nostra nobilissima parte, e la quale per lo radicale amore ec. massimamente è amabile.

429) Dizion.4° Ed. .
RADICALMENTE
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vol.4 pag.39

RADICALMENTE.
Definiz: Avverb. Colla radice. Lat. *radicaliter. Gr. κεφαλικός, ἀρχηκός.
Esempio: Cr. 2. 12. 1. L'erbe, e qualunque cosa vive, e cresce radicalmente fitta nella terra, hanno bisogno o d'una, o di più delle cinque cose.
Definiz: §. Per metaf. Principalmente, Originalmente. Lat. ab origine. Gr. ἀπ'ἀρχῆς.
Esempio: But. Inf. 32. 1. In questo nono cerchio radicalmente si punisce la superbia.
Esempio: E But. Purg. 30. 1. Per lo movimento dell'amore, che radicalmente sta nel cuore, e attualmente nel sangue.

430) Dizion.4° Ed. .
RADICARE
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vol.4 pag.39

RADICARE.
Definiz: Appigliarsi alla terra colle radici; il che si dice anche Abbarbicare, e Appiccarsi, ed è proprio delle piante, e dell'erbe. E si usa in signific. neutr. e neutr. pass. Lat. radicari, radices emittere, radices agere. Gr. ῥιζοῦν, ῥιζοβολεῖν.
Esempio: Cr. 2. 19. 8. Ed imperciò ec. non radicherà in esso, nè fiorirà, ovvero fruttificherà alcuna perfetta pianta.
Definiz: §. Per metaf. vale Internarsi, Profondarsi.
Esempio: Lab. 178. Ma perduta era ogni fatica, già tanto s'era il mal radicato.
Esempio: Tes. Br. 1. 17. Poichè i malvagi Angioli ebber trovato il male, ed ebbe fatto il primo uomo il suo peccato, si radicò sopra l'umana generazione in tal maniera, che le genti, che nacquero appresso, erano più correnti al male assai, che al bene.

431) Dizion.4° Ed. .
RADICATISSIMO
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vol.4 pag.39

RADICATISSIMO.
Definiz: Superl. di Radicato.
Esempio: Teol. Mist. Quando ella è presentata a diletto per radicatissimi disiderj dell'amore.

432) Dizion.4° Ed. .
RADICATO
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vol.4 pag.39

RADICATO.
Definiz: Add. da Radicare. Lat. defixus, infixus. Gr. ῥιζωθείς.
Esempio: G. V. 12. 108. 9. In te per vivo ordine di successione si palesi quella divozione, e amore indissolubile radicato ne' cuori de' Fiorentini.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 25. 5. Che d'uom perfetto l'arbore è figura, Che quanto più profondo è radicato, Tanto è più forte ad ogni rea ventura.
Esempio: Red. Oss. an. 178. Non portan denti radicati nelle mascelle.

433) Dizion.4° Ed. .
RADICAZIONE
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vol.4 pag.39

RADICAZIONE.
Definiz: Il radicare. Lat. radicatio. Gr. ῥίζωσις.
Esempio: Libr. Pred. F. R. Come in terra buona le piante fanno buona radicazione.

434) Dizion.4° Ed. .
RADICCHIO
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vol.4 pag.39

RADICCHIO.
Definiz: Erba nota. Lat. cichorium. Gr. κιχώριον.
Esempio: Dav. Colt. 198. Di Febbraio semina cavoli ec. radicchio, senapa, comino.

435) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
RADICE
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vol.4 pag.39-40

RADICE.
Definiz: Parte sotterranea della pianta, che attrae il nutrimento dalla terra, e distribuiscelo a tutte l'altre parti di essa pianta, Barba. Lat. radix. Gr. ῥίζα.
Esempio: Bocc. nov. 31. 25. Fattesi venire erbe, e radici velenose ec. quelle stillò, ed in acqua redusse.
Esempio: E Bocc. nov. 37. 12. Acciocchè ella alcun altro offender non possa in simil modo, taglisi infino alle radici, e mettasi nel fuoco.
Esempio: Dant. Purg. 20. I' fui radice della mala pianta, Che la terra cristiana tutta aduggia, Sicchè buon frutto rado se ne schianta.
Esempio: Tratt. gov. fam. Da trista radice non è prodotta buona pianta.
Esempio: Ricett. Fior. 4. La radice è quella, che nascosta sotterra tira a modo di bocca il nutrimento.
Definiz: §. I. Per metaf. Cagione, Origine, Principio. Lat. radix. Gr. ῥίζα.
Esempio: Dant. Inf. 5. Ma s'a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò come colui, che piange, e dice.
Esempio: E Dan. Purg. 28. Quì fu innocente l'umana radice (cioè: Adamo)
Esempio: E Dan. Par. 8. Dunque esser diverse Convien de' vostri effetti le radici.
Esempio: E Dan. Par. 9. D'una radice nacqui, ed io, ed ella.
Esempio: E Dan. Par. 20. O predestinazion, quanto remota È la radice tua da quegli aspetti ec.
Esempio: Pass. 206. La superbia ec. è radice, cagione, e principio di tutti gli altri peccati.
Esempio: G. V. 8. 12. 4. Questa novità fu radice, e cominciamento dello sconcio, e male stato, che ne seguì.
Definiz: §. II. Radice quadra, o quadrata d'un numero, è quel Numero, che multiplicato in se stesso lo produce.
Esempio: Dant. vit. nuov. 35. Lo numero del tre è la radice del nove, perocchè sanza numero altro alcuno per se multiplicato fa nove, siccome vedemo manifestamente, che tre via tre fa nove.
Esempio: Gal. Sist. 219. La radice quadrata del quoziente ec. è il numero cercato.
Esempio: E Gal. Sist. 220. La sua radice quadrata sarà l'istesso numero cercato.
Definiz: §. III. Radice cuba, o cubica.
Esempio: Varch. giuoc. Pittag. Numero cubico, il quale nasce dalla radice d'un quadrato, è quello, il quale si genera dalla multiplicazione doppia d'alcuno numero in se stesso, o dalla multiplicazione sua semplice, come due volte due due volte fanno otto, o veramente due via due fa quattro, e due via quattro otto, il qual numero otto è cubico, e due è la sua radice.

436) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
RADICE
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vol.4 pag.40

RADICE.
Definiz: Sorta d'erba. Lat. radicula sativa, raphanus minor. Gr. ῥιζίον.
Esempio: Cr. 6. 100. 1. La radice è un'erba, la cui radice così s'appella, e dilettasi in aere nebbioso, avvegnachè in ogni aere nasca, e alligni.
Esempio: Vit. Plut. Li doni, ch'e' dava a' Greci, erano bietole, lattughe, e radici.
Esempio: Burch. 1. 25. Zaffiri, orinali, e uova sode ec. Hanno fatto sapere agli usolieri, Che ci è delle radici con due code.
Esempio: Alam. Colt. 5. 119. Or la ventosa rapa, e i suoi congiunti Di più acuto sapor napi, e radici.

437) Dizion.4° Ed. .
RADICETTA
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vol.4 pag.40

RADICETTA.
Definiz: Dim. di Radice. Lat. radicula. Gr. ῥιζίον.
Esempio: Libr. cur. malatt. Da questa radici maggiori pullulano molte radicette sottilissime.

438) Dizion.4° Ed. .
RADIFICARE
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vol.4 pag.40

RADIFICARE.
Definiz: Rarificare. Lat. rarefacere. Gr. ἀραιοῦν.
Esempio: Cr. 3. 7. 18. La virtù in verità del sale l'umidità sua secca, il formento la congiunzione radifica.

439) Dizion.4° Ed. .
RADIMADIA
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vol.4 pag.40

RADIMADIA.
Definiz: Piccolo strumento di ferro, a guisa di zappa, col quale si rade, o raschia la pasta, che rimane appiccata alla madia. Lat. radula. Gr. ξύστρα.
Esempio: Bocc. nov. 62. 11. Si fece accendere un lume, e dare una radimadia.

440) Dizion.4° Ed. .
RADIOSO
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vol.4 pag.40

RADIOSO.
Definiz: V. L. Add. Pieno di raggi, Raggiante. Lat. radiosus. Gr. ἀκτινώδης.
Esempio: Com. Purg. 1. Quello pianeto, che conforta ad amare, che è secondo astrología Venus, sì ascendea lucido, e radioso.
Esempio: Gal. Sist. 327. Il lor nudo corpicello ci si mostra ingradito ec. mille volte più di quello, che si rappresenterebbe, quando se gli levasse il capellizio radioso non suo.

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