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Volume 4 - Dizionario 4° Ed.
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441) Dizion.4° Ed. .
RADISSIMAMENTE
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vol.4 pag.40

RADISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Radamente. Lat. rarissime. Gr. σπανιώτατα.
Esempio: Cr. Ma quelli, che sono aridi, radissimamente dovemo troncare, e rimuovere.
Esempio: Coll. SS. Pad. Sicchè malagevolmente, o radissimamente compreso da essi romiti era creduto.

442) Dizion.4° Ed. .
RADISSIMO
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vol.4 pag.40

RADISSIMO.
Definiz: Superl. di Rado. Lat. rarissimus. Gr. σπανιώτατος.
Esempio: Bocc. nov. 23. 10. Radissime volte era usato di passare davanti a casa sua.
Esempio: Coll. SS. Pad. Con pochi, e con radissimi prendiamo esemplo di virtudi.
Esempio: Boez. Varch. 2. 6. Il che occorre radissime volte.
Esempio: Red. Oss. an. 95. Queste tre ultime razze di animali sogliono ec. prendere scarsissimo, e radissimo il nutrimento.

443) Dizion.4° Ed. .
RADITURA
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vol.4 pag.40

RADITURA.
Definiz: Quella materia, che si spicca dalla cosa, che si rade, Raschiatura. Lat. scobs. Gr. ῥίνωμα.
Esempio: Tes. Pov. P. S. 16. La raditura del paiuolo, ovvero della padella ec. ritiene il sangue.
Esempio: E Tes. Pov. P. S. appresso: I fichi secchi colla raditura del rame giovano alle piaghe delle gambe.
Esempio: Cr. 5. 36. 1. La raditura di questo legno (del bosso) perocch'è fredda, e secca, cotta in acqua di pozzo, costrigne il cadimento de' capelli.

444) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
RADO
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vol.4 pag.40

RADO.
Definiz: Add. Contrario di Fitto, di Spesso, e di Denso; e dicesi di quei composti, le parti de' quali non sono in maniera congiunte, che si tocchino, o si stringano insieme per ogni verso; e si dice anche delle cose poche di numero, o che son poste in qualche distanzia l'una dall'altra, come
Esempio: Esempio del Compilatore case rade, alberi radi, e simili;
Definiz: e di quelle ancora, che si fanno, o accadono raramente. Lat. rarus. Gr. σπάνιος.
Esempio: Bocc. introd. 6. Macchie nere, e livide ec. apparivano a molti, a cui grandi, e rade, ed a cui minute, e spesse.
Esempio: Pallad. Novemb. 22. Chi vi mette ec. pane d'orzo forandolo, e in uno panno di lino bianco, e rado legandolo.
Esempio: Lab. 157. Per certo le simili a quelle, che dette abbiamo, sono piu rade, che le fenici.
Esempio: Arrigh. 60. Ogni cosa, ch'è rada, suole esser più cara.
Esempio: Dant. Par. 4. Ma così salda voglia è troppo rada.
Definiz: §. I. Per Singolare, Eccellente, Pregiato, Raro. Lat. rarus, egregius. Gr. ἔξοχος.
Esempio: Petr. canz. 24. 1. Perocch'è delle cose al mondo rade.
Esempio: Albert. cap. 1. Rado savere si dà per uso di lungo tempo.
Definiz: §. II. Rade volte, posto avverbialm. vale Poche volte, Radamente, Di rado. Lat. raro.
Esempio: Bocc. nov. 71. 3. Il che rade volte suole de' Tedeschi avvenire.
Esempio: Guid. G. Imperocchè Cicilia rade volte fu mai sottoposta alla signoría de' Greci.
Esempio: Dant. Purg. 7. Rade volte risurge per li rami L'umana probitate.
Esempio: Cas. lett. 70. E perchè rade volte si trova chi procuri temperatamente gli onori, e la gloria, pare che ec.
Esempio: E Cas. rim. burl. 1. 4. Io per me rade volte altrove il metto.

445) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
RADO
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vol.4 pag.40

RADO.
Definiz: Avverb. Radamente, Di rado. Lat. raro. Gr. σπανίως.
Esempio: Tav. Rit. Chi parla rado, è tenuto a grado.
Esempio: Dant. Inf. 4. Parlavan rado con voci soavi.
Esempio: E Dan. Purg. 19. E qual meco s'ausa, Rado sen parte, sì tutto l'appago.
Esempio: Petr. son. 269. E per altrui sì rado si disserra.
Esempio: Cr. 12. 9. 1. Deonsi letaminare i campi ne' colli più spesso, e nel piano più rado.
Definiz: §. Di rado, posto avverbialm.
v. DI RADO.
446) Dizion.4° Ed. .
RADUNAMENTO
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vol.4 pag.40

RADUNAMENTO.
Definiz: Radunanza, Raunamento, Rauno. Lat. collectio, coacervatio. Gr. συλλογή, συναθροίσις.
Esempio: Libr. cur. malatt. Per lo strano, e soverchio radunamento della pituita nello stomaco.

447) Dizion.4° Ed. .
RADUNANZA
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vol.4 pag.40

RADUNANZA.
Definiz: Raunanza. Lat. coetus. Gr. συνουσία.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 17. 17. Ch'ognun si confortasse, E fosse ferma vostra radunanza.

448) Dizion.4° Ed. .
RADUNARE
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vol.4 pag.41

RADUNARE.
Definiz: Raunare. Lat. colligere. Gr. συλλέγειν.
Esempio: Fr. Iac. T. Dopo che l'alme saran radunate.
Esempio: Red. Vip. 2. 5. Nella casa del signor Charas per questo effetto a' mesi addietro si sono radunati (quì in signific. neutr. pass.)

449) Dizion.4° Ed. .
RAFANO
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vol.4 pag.41

RAFANO.
Definiz: Radice nota, alla quale diciamo anche Ramolaccio. Lat. raphanus maior, orbicularis, vel rotundus. Gr. ῥάφανος.
Esempio: Pallad. Genn. 14. La radice, ovvero il seme del rafano metti giù alla barba.
Esempio: Cr. 6. 99. 1. Il rafano non si semina, imperocchè non ha seme, ma si pianta la sua corona fresca tutta, o mezza.
Esempio: Alam. Colt. 5. 128. Chi vuol punto variarle, al suo congiunga Del nasturzio, del rafan, dell'eruca, Del bassilico il seme.
Esempio: E Alam. Colt. 139. Nè reste indietro, Il simigliante a lor rafano ardente.

450) Dizion.4° Ed. .
RAFFACCIAMENTO
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vol.4 pag.41

RAFFACCIAMENTO.
Definiz: Il raffacciare. Lat. exprobratio. Gr. ὀνειδισμός.
Esempio: Com. Purg. 23. Al cui raffacciamento pertengono quelle cose, che sono dette sopra il detto sesto capitolo dello 'nferno.

451) Dizion.4° Ed. .
RAFFACCIARE
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vol.4 pag.41

RAFFACCIARE.
Definiz: Rinfacciare. Lat. exprobrare, obiicere. Gr. ὀνειδίζειν.
Esempio: Com. Purg. 24. Ecco l'altro male, che quì raffaccia, che seguitóe alli Giudei per lo vizio della gola.
Esempio: Dav. Scism. 15. Chi nol negherà, e raffaccerógliele sempre al sozzo cane.

452) Dizion.4° Ed. .
RAFFARDELLARE
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vol.4 pag.41

RAFFARDELLARE.
Definiz: Affardellare. Lat. suffarcinare. Gr. συσκευάζειν.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 10. I soldati non han credito alcuno, Ognun gli sfugge, ognun fa lepre vecchia, E raffardella le sue mercanzíe.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 1. 12. La sbirrería non ha la maggior voglia, Che di raffardellarmi qualche goffo.
Esempio: E Buon. Fier. 4. 4. 11. Robe raffardellar, porsele sotto.

453) Dizion.4° Ed. .
RAFFAZZONARE
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vol.4 pag.41

RAFFAZZONARE.
Definiz: Adornare, e Rassettare con diligenza; e si usa in signific. att. e neutr. pass. Lat. exornare. Gr. κατακοσμεῖν.
Esempio: Pataff. 1. Là oltre elle si son raffazzonate.
Esempio: Cavalc. Pungil. Quelle, che s'adornano, e raffazzonano, e fanno balli, e canti per piacere agli uomini, peccano mortalmente.
Esempio: S. Grisost. Ci studiamo con diversi lavamenti, e ornamenti, e colori, e studj molti, e vani, di mantenere, o di crescere, o di raffazzonare quella tanta poca corporal bellezza, ch'abbiamo.
Esempio: Car. lett. 1. 20. E 'l capitano, ricogliendo l'altre ciarpe di terra, si raffazzonò con esse il meglio, che seppe.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 15. Pur s'adorna, e forbisce, e raffazzona.
Definiz: §. Per similit.
Esempio: Bellinc. son. 272. Però raffazzonate il nostro desco, Che di vostra dovizia abbiam disagio.

454) Dizion.4° Ed. .
RAFFAZZONATO
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vol.4 pag.41

RAFFAZZONATO.
Definiz: Add. da Raffazzonare. Lat. exornatus. Gr. κατακοσμηθείς.
Esempio: D. Gio. Cell. Ma più ne' villani rilevati, e raffazzonati nelle spoglie de' poveri.
Esempio: Red. Ins. 14. Quasi tutto raffazzonatosi, avendo lasciato quello smorto color di cenere, si era vestito d'un verde vivissimo.
Esempio: Lasc. Sibill. 4. 5. Buon giorno, messer Giansimone, voi siete raffazzonato, sì bello, e sì a ordine?

455) Dizion.4° Ed. .
RAFFERMA
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vol.4 pag.41

RAFFERMA.
Definiz: Confermazione, Il raffermare. Lat. confirmatio. Gr. βεβαίωσις.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 5. E già gli avea Agusto, nel chiedergli a' Padri la rafferma della balía di Tribuno, sue fogge, vita, e costumi, pur con rispetto, quasi scusandolo, rinfacciatogli.
Esempio: Salvin. disc. 1. 199. Per questa considerazione sono necessarie, e si danno utilmente le rafferme.

456) Dizion.4° Ed. .
RAFFERMARE
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vol.4 pag.41

RAFFERMARE.
Definiz: Confermare. Lat. confirmare. Gr. βεβαιοῦν.
Esempio: Bocc. nov. 52. 9. Il che raffermando più volte il famigliare, nè potendo altra risposta avere, tornò a messer Geri, e sì gliele disse.
Esempio: E Bocc. nov. 99. 20. Noi vi farem vedere di nostra mercatanzía, per la quale noi la vostra credenza raffermeremo.
Esempio: G. V. 10. 87. 8. Io raffermo ciò, che io ti scrissi per l'altra lettera.
Esempio: Cron. Morell. 259. Se tu ti senti avrere un diritto, e leale parente ec. lascialo attore de' tuoi fanciulli, con questo, che e' renda ragione a' manovaldi ogni anno, e che a loro istia il raffermarlo.

457) Dizion.4° Ed. .
RAFFERMO
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vol.4 pag.41

RAFFERMO.
Definiz: Add. Raffermato, Confermato. Lat. confirmatus.
Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 15. Sapon da levar macchie, E da purgar lordure, e nuove, e vecchie, Penetrate, rafferme, Rincappellate di sopra ogni tela.

458) Dizion.4° Ed. .
RAFFIBBIARE
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vol.4 pag.41

RAFFIBBIARE.
Definiz: Raccoccare, Reiterare, Replicare, Ripetere. Lat. iterare. Gr. δευτεροῦν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 123. Farasmane più furioso ferì il nimico per la visiera; non raffibbiò, perchè fu dal cavallo portato oltre.
Esempio: E Tac. Dav. stor. 1. 260. Vitellio raffibbiava parole, e minacce.
Esempio: Malm. 2. 81. Ne sei, e ne sarai, io lo raffibbio, Se ben non puoi per or dir come il nibbio.
Esempio: E Malm. 7. 70. E che di nuovo un altro ne raffibbia.

459) Dizion.4° Ed. .
RAFFIDARE
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vol.4 pag.41

RAFFIDARE.
Definiz: Confidare. Lat. confidere. Gr. θαῤῥεῖν.
Esempio: Retor. Tull. Mostrerà, come l'avversario suo si raffida più nelle dette cose, che in altra ragione.

460) Dizion.4° Ed. .
RAFFIDATO
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vol.4 pag.41

RAFFIDATO.
Definiz: Add. da Raffidare. Lat. confisus. Gr. θαῤῥῶν.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 9. Poi raffidato l'opra mia proseguo.

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