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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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541) Dizion.3° Ed. .
LETTORE
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vol.3 pag.953

LETTORE.
Definiz: Leggitore, che legge. Lat. lector.
Esempio: Dant. Par. 5. Pensa lettor, se quel che qui s'inizia.
Esempio: G. V. 6. 64. 4. Nota, lettore, gli atti della fallace fortuna.
Definiz: §. Lettore: Elettore. Lat. elector.
Esempio: G. V. 4. 4. 2. Li lettori della Magna elessono, nello 'mperio, Federigo Duca di Baviera.
Definiz: §. Lettore: anche si dice a Dottore, che legga in Istudio, o altra Accademia. L. publicus alicuius scientiae professor.

542) Dizion.3° Ed. .
LETTUCCIO
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vol.3 pag.953

LETTUCCIO.
Definiz: Picciol letto. Latin. grabatus, lectulus.
Esempio: Boc. Nov. 17. 49. Con lei in un lettuccio assai piccolo si dormiva.
Esempio: E Bocc. Nov. 30. 5. E venuta la notte, un lettuccio di fronde di palma le fece.
Esempio: Vit. Cr. Ciascuno se ne vae al suo lettuccio povero, a stare in orazione.
Definiz: §. Lettuccio: diciamo a un Cassóne grande, con ispalliera, e bracciuóli, dove si dorme, o si siede, fra dì. Latin. anaclinterium. Gr. ἀνακλιντήριον.
Esempio: Boc. Nov. 63. 9. E dentro serrati, sopra un lettuccio da sedere, che in quella era s'incominciarono a trastullare.
Esempio: Fir. Lucid. 2. 4. Mettete, ec. e que' guanciali lavorati d'oro in sul lettuccio.
Esempio: Lib. Sonet. E poi mi dj, perchè 'l cappellinaio Si tien sopra 'l lettuccio, e non di sotto.

543) Dizion.3° Ed. .
LETTURA
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vol.3 pag.953

LETTURA.
Definiz: Lezione, il leggere. Lat. lectio.
Esempio: Dan. Inf. 5. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettúra, e scolorocci il viso.
Esempio: E Dan. Par. 29. Equivocando in sí fatta lettúra.
Esempio: Franc. Sacch. Rim. L'alto stil sereno Della lettura, che mostrate a pieno.
Esempio: Amet. proem. Li prosperi avvenimenti, con continua lettura, sentendo.
Definiz: §. Dicesi anche al Trattato legale, contenente letture.
Esempio: Ar. Fur. 14. 84. E gran fastelli Di chiose, di consigli, e di letture.

544) Dizion.3° Ed. .
LEVA
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vol.3 pag.953

LEVA.
Definiz: Strumento meccanico. Latin. vectis. Grec. μόχλος.
Definiz: §. Mettere a leva: Sollevare a effetto di trar del suo luogo che che sia.
Esempio: Sag. Natur. Esper. 174. Mettendolo a leva, come si fa d'un'asse inchiodata, per isconficcarla, ec.
Definiz: §. Mettere a leva altrui figurat. Sollevargli l'animo, darli cagione d'alterarsi.
Definiz: §. Leva, parlando di genti, milizie, o simili: Descrizione di soldati, per condurli a guerreggiare. Lat. delectus militum.

545) Dizion.3° Ed. .
LEVANDINA
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vol.3 pag.953

LEVANDINA.
Definiz: Il levare, togliendo il suo ad altrui con inganno, e corsela. Lat. furtum.
Esempio: Cron. Vell. Ha fatto parecchi volte levandíne, stando a mercatanzia.
Esempio: Cant. Carn. E tal che non ha pan, veste, broccati, Con levandíne, e inganni.

546) Dizion.3° Ed. .
LEVAMENTO
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vol.3 pag.953

LEVAMENTO.
Definiz: Il levare.
Esempio: Cr. 1. 5. 14. La qual posta è acconcissima agli equinoziali levamenti del Sole [cioè nascimento. Lat. ortus us]
Esempio: Amm. Ant. 28. 2. 8. La nostra mente ha in se un'altúra, e un levamento da non sostenere (cioè elevamento. Lat. *elevatio)
Esempio: G. V. 9. 70. 3. Per lo subito, ed improvviso levamento di campo, s'affrontarono co' nemici [cioè partita. Lat. discessus]

547) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
LEVANTE
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vol.3 pag.953

LEVANTE.
Definiz: Quella parte, dalla quale spunta, e si lieva il Sole. Lat. ortus us, oriens. Gr. ἀνατολή.
Esempio: Boc. Nov. 47. 2. E venendo galee di Corsari Genovesi, di Levante.
Esempio: Dan. Purg. 29. Per modo, ch'al Levante mi rendei.
Esempio: E Dan. Inf. 16. Come quel fiume, ch'ha poco cammino, Prima da Monte Vaso, in ver Levante.
Esempio: Petr. Son. 218. Che spesso in un momento aprono allora, L'un Sole, e l'altro, quasi duo Levanti.
Esempio: Cr. 9. 94. 2. Ragguardi verso 'l levante del verno, cioè in quella parte, nella quale il Sol si lieva.

548) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
LEVANTE
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vol.3 pag.953

LEVANTE.
Definiz: Add. L. oriens tis.
Esempio: G. V. 12. 106. 2. Sabato mattina un'ora, e più innanzi il Sol levante [cioè surgente, e nascente]
Definiz: §. Diciamo Andare in Levante: in vece di Levare, rubare: modo basso.
Esempio: Granch. Irsene di buono amore in levante.
Esempio: Lib. Son. Gigi mandare un cucciolo in levante.
Esempio: E Lib. Son. altrove. Vendesti allo spezial del diamante Un torchio, che veniva di levante.
Definiz: §. E per Nome di vento. Lat. Eurus, subsolanus. Gr. εὖρος, ἀπηλιώτης.
Esempio: Ar. Fur. 5. 57. Non per colpa di Borea, o di Levante.
Esempio: E Ar. Fur. 8. 51. Quando giostra Aquilon, Austro, e Levante.

549) Dizion.3° Ed. .
LEVARE
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vol.3 pag.953-954

LEVARE.
Definiz: Alzare, mandare in su. Lat. levare, tollere.
Esempio: Boc. Nov. 42. 6. Siccome colei, che mai, per alcuno accidente, da giacere non avea mai il capo levato, ne di levare intendeva.
Esempio: Dan. Par. 3. Levai il capo a profferir più erto.
Esempio: E Dan. Inf. 21. Io vedea lei, ma non vedeva in essa, Ma che le bolle, che 'l bollor levava.
Esempio: Tac. Dav. St. 1. 246. Tornando Ottone da cena, furon per levarlo di peso.
Esempio: E Tac. Dav. St. 207. Fattosi porgere un carbon di fuoco, e lo pose appunto nel mezzo di quella stoppa, la quale, come fu riscaldata, levò ad un tratto una fiamma.
Esempio: E Tac. Dav. Ann. 4. 94. La nemicizia d'Agrippina leverebbe più fiamma [qui per similit. Lat. in flammam erumpere, flamma corripi. Gr. φλογοῦσθαι]
Esempio: Fir. As. 303. Tutto il convito leva il romore, gridando, il Re beve.
Definiz: §. Levare: Tor via. Lat. adimere, tollere.
Esempio: Boc. Nov. 42. 6. La quale levava dal Sole reti di suoi pescatori.
Esempio: E Bocc. Nov. 19. 17. La buona femmina tornò per la cassa sua, e colà la riportò, onde levata l'avea.
Esempio: E Bocc. Nov. 26. 9. Io me l'avrei per maniera levato da dosso, che egli, ec.
Esempio: E Amet. 50. Un giovane di maravigliosa bellezza, dal cui viso, con maestra mano la barba era stata levata.
Esempio: Dant. Parad. 4. Nabucdonosor, levando l'ira (cioè togliendo, e liberando dall'ira)
Esempio: E Dan. Inf. 10. Già son levati Tutti i coperchi, e nessun guardia face.
Esempio: Boc. Nov. 68. 23. Io non mi terrei mai ne contenta, ne appagata, se io nol levassi di terra (cioè non l'uccidessi. Lat. de medio tollere)
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Siccome d'inginocchiarsi, e di levarsi di capo, e di fare altri segni di riverenza [cioè cavarsi la berretta. Lat. caput aperire]
Definiz: §. Levare: Proibire. Lat. prohibere, vetare.
Esempio: G. V. 12. 91. 1. E levaro, che non potesse portare arme da offendere niun gabelliere.
Definiz: §. Levare: Rilevare, in significato d'Importare. Lat. referre.
Esempio: G. V. 10. 86. 1. Assalivano l'oste, ma poco levava, sì avea Castruccio afforzato il campo.
Definiz: §. Levare dal Sacro Fonte: Tenere a Battesimo. Lat. levare, dicono i Teologi è Sacro Fonte suscipere.
Esempio: Boc. Nov. 2. 12. Giannotto il levò dal Sacro fonte, e nominollo Giovanni.
Esempio: Ar. Fur. 38. 23. Carlo dal salutifero lavacro, Con cerimonie debite levolla.
Definiz: §. Levar con navilio: Imbarcar huomini, o mercatanzie, per traghettare. Lat. in navem imponere.
Esempio: G. V. 6. 20. 2. La qual cosa Papa Gregorio mandò a' Genovesi, che con loro navilio, alle spese della Chiesa, dovessero levare i detti Cardinali, e Prelati da Nizza, e conducergli per Mare a Roma [E di Navilj, bestie, e huomini: si dice Questo non lieva, se non tanto, cioè non si può caricar di più]
Definiz: §. Levare uno dall'osteria: Condurlo alla sua casa per alloggiarlo. Lat. hospitij gratia domum ducere.
Definiz: §. Levar mercanzie: Comperarle, ma per lo più indigrosso, per trasportarle. Lat. merces parare, comparare. Levatori quei, che le comprano.
Definiz: §. Levare i pezzi d'altrui: Dirne il peggio, che si può, e si sa. Lat. in aliquem vehementer invehi, famam alicuius lacerare, proscindere.
Esempio: Fir. Dial. Bell. Don. Per iscrivere, ec. e mostrarmi vostro proccuratore, e' levano i pezzi del fatto mio.
Esempio: Tac. Tav. Dav. Ann. 11. 135. A i più piaceva: alcuni ne levavano i pezzi.
Esempio: E Tac. Dav. Ann. 1. 17. Tutta Roma, sentendo innanzi al posamento d'Illiria il movimento di Germania, andò sossopra, levando i pezzi di Tiberio.
Definiz: §. Levar genti, milizie, o simili: Far soldati per condurli a guerreggiare. Lat. delectum habere.
Definiz: §. Levare, in sentim. osceno: Condur via altrui per servirsene disonestamente.
Definiz: §. Levar la pianta di edificj, ec. Disegnarne la pianta.
Definiz: §. Levar le tende: Partirsi gli eserciti dal luogo, dove erano attendati. E figurat. Il terminar che che sia. Lat. castra movere, vasa colligere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 29. Forse, ch'io vi farò levar le tende.
Definiz: §. Levare in capo: si dice proprio del Vino, quando, per lo bollir, manda su la vinaccia a galla. Latin. fervere, ebullire.
Esempio: Sagg. Nat. Esp. 28. Piomberà subito l'argento vivo, levandosi l'acqua in capo.
Definiz: E da questo, per metaf. diciamo Del prestamente adirarsi. Latin. bilis ei in nare sedit. Gr. χολὰ ἐπὶ ῤινὶ κάθηται, disse Teocrito.
Esempio: Tac. Dav. Ann. 1. 14. I soldati d'insegna delle due Legioni scredenti, stanziati ne Cauci, cominciarono a levare in capo (Il Lat. dice coeptare seditionem)
Esempio: E Tac. Dav. An. 14. 246. E sì pronti furono a levare in capo i corrotti, ec.
Definiz: §. Levare in superbia altrui: Dargli occasione d'insuperbire, di levarsi in superbia. Lat. ad superbiam extollere.
Esempio: Tac. Dav. Ann. 4. 87. Avvertì, che un'altra volta non levassono i lievi animi de' giovanetti in queste superbie di acerbi onori.
Definiz: §. Levar la lepre: Scoprirla. Lat. leporem detegere.
Definiz: §. Levar boce: Vociferare. Latin. rumorem differre, in vulgus spargere.
Esempio: Cron. Morell. E levarono una boce, ei si tenea la Duchessa.
Definiz: §. Levar del pari: dicesi per lo più del Non vincer, ne perdere in giucando. Lat. par facere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 26. 55. Parratti aver bene spesi i tuoi danari, Se questa sera la levi del pari (qui figurat.)
Definiz: §. Levare a galla: Sostenere a galla.
Definiz: §. Levare il bollóre: Cominciare a bollíre.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Innalzarsi, elevarsi. Lat. elevari, extolli. Gr. αἵρεσθαι.
Esempio: Dan. Par. 33. O somma luce, che tanto ti lieve.
Esempio: Petr. Canz. 39. 1. Colle quai del mortale Carcer, nostro intelletto al Ciel si leva.
Esempio: E Petr. Son. 314. Senza levarmi a volo, avendo l'ale.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Rizzarsi in piè. Lat. surgere, exsurgere.
Esempio: Boc. Nov. 18. 37. Erasi il Conte, ec. a fare onore alla figliuola, siccome a donna, levato.
Esempio: Legg. Ascens. Crist. S. B. Egli si levò come uno Gigante a correre lo suo viaggio.
Definiz: §. Levarsene dal pensiero: Torsene giù, non ci pensar più. Lat. curam abijcere.
Esempio: Dav. Scism. 8. Non trovando ragion bastevole, parve al Re, e altri di levarsene da pensiero.
Definiz: §. Levarsi altrui dinanzi: vale Scacciarlo dalla sua presenza. Latin. expellere, eijcere, a conspectu subducere.
Esempio: Boez. Varch. 1. pros. 4. Ma ponghiamo, che gli huomini scelerati, ec. avessero cagione di volere ruinare, e levarsi dinanzi anche me.
Esempio: Fir. Luc. Come e' resterà di darle, ella troverrà sei scuse, per levarselo dinanzi.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Uscir del letto. Lat. è cubili surgere, à somno surgere.
Esempio: Dan. Inf. 24. Lo villanello, a cui la roba manca, Si leva, e guarda.
Esempio: Boc. Nov. 44. 10. Sopravvenne il giorno, e Mess. Lizio si levò.
Esempio: E Bocc. Nov. 86. 6. Fornito quello, perchè levato s'era, e tornandosene, ec. nel letto s'entrò.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Partirsi. Lat. discedere, abire.
Esempio: Dan. Inf. 32. Levati quinci, e non mi dar più lagna.
Esempio: G. V. 9. 108. 1. Che si levassero dall'assedio di Genova.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Nascere, e apparir de' Pianeti, e d'ogni altra stella. Lat. oriri. Gr. ἀνατέλλειν.
Esempio: Petrar. Son. 113. Ne così bello il Sol giammai levarsi.
Esempio: Pallad. E poi, nel levarsi della Canicola, la quale stella apparisce dì 24. all'uscita di Luglio.
Esempio: Senec. Ben. Varch. 4. 103. Anche a' malvági, e rei huomini si leva il Sole.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Muoversi. Latin. moveri, commoveri.
Esempio: Boc. Nov. 40. 20. Amico, ne parente, che per aiutarlo, levato si sia, o si voglia levare.
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 27. Contra 'l quale si levaron le grida.
Esempio: E Bocc. Nov. 1. 13. Veggendo ciò, si leverà a romore, e griderrà.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Surgere, e venir di nuovo. Latin. surgere, existere, exoriri.
Esempio: Cavalc. Specch. Cr. Pareva a lui, che tornasse a disonore di Moisè, se molti Profeti si levassono.
Esempio: Guid. G. 12. E fatti sono tremuoti orribili, e molti corpi di Santi si levarono.
Definiz: §. Levare, neutr. pass. Cominciare i venti a soffiare, i vapori a sollevarsi, e simili.
Esempio: Serd. Stor. 2. Fanno dileguare i vapori, che si levano la mattina.
Esempio: E Serd. Stor. appresso. Si levò rattamente un vento di tramontana.
Definiz: §. Levarsi le corna: per lo stesso, che Torsi d'addosso l'ignominia, il biasimo, il disonore. Lat. dedecus propulsare, ignominiam repellere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 35. Corre là per levarsi quelle corna, Che tutto 'l Mondo non l'aría tenuto.
Esempio: E Ber. Orl. 1. 25. 66. Quel che farà, per levarsi le corna, Intenderete nel canto seguente.

550) Dizion.3° Ed. .
LEVATA
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vol.3 pag.954

LEVATA.
Definiz: Sust. Levamento, il levarsi. Latin. ortus tus.
Esempio: Guid. G. Disidera il corso della notte, e per conseguente la levata della Luna.
Esempio: Capric. Bott. Ma che farò io poi? egli è tanto di qui a levata di Sole, ch'e' mi rincrescerà.
Esempio: Guid. G. 27. Nella levata dell'Aurora, che distrugge le tenebre dal viso della terra.
Definiz: §. In vece di partita. Lat. discessus.
Esempio: G. V. 11. 52. 1. Si partirono addi 7. d'Agosto, con isconcia levata.
Esempio: M. V. 2. 33. Avieno mandati in Mugello i Cavalieri, ch'aveano, per danneggiargli, se potessono, alla levata.
Definiz: §. Dicesi: Di poca levata, o di gran levata: che vale Di piccolo, o di grande affare. Lat. parvi, aut magni momenti, aut ponderis.

551) Dizion.3° Ed. .
LEVATO
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vol.3 pag.954

LEVATO.
Definiz: Addiettiv. da Levare.
Esempio: Dant. Infer. 16. Così gridai, colla faccia levata [cioè alzata]
Esempio: Boccacc. Amet. 42. Colla mente levato in alto, cercava i Cieli.
Esempio: E Bocc. Nov. 35. 7. Poi la mattina, levata, non avendo ardire, ec. [cioè uscita del letto]
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 1. Non dovesse percuotere, se non l'alte torri, o le più levate cime degli alberi [cioè elevate. Lat. sublimis, excelsus]
Esempio: E Bocc. Nov. 47. 20. E levata del parto, e davanti a Finéo, ec. venuta (cioè uscita)
Esempio: G. V. 11. 91. 1. Queste infrascritte erano le gabelle, levate per noi diligentemente de' legistri del Comune [cioè tratte, cavate, o copiate. Lat. elicitus, descriptus]
Esempio: E G. V. 9. 277. 1. E vennero per Lombardía, armati a bandiere levate [cioè elevate, inarborate. Lat. elatis signis, explicatis vexillis]
Esempio: M. V. 11. 40. Li traditori, come li sentirono, che stavano a orecchi levati, uccison le guardie [cioè attenti, e tesi. Lat. arrectis auribus]
Esempio: Am. Ant. 36. 4. 3. Sei sono le cose, le quali odia Iddio, e la settima hae in abominazione l'anima sua: occhi levati, lingua bugiarda, ec. (cioè altieri, e superbi. Lat. superbus, elatus)

552) Dizion.3° Ed. .
LEVATOIO
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vol.3 pag.954

LEVATOIO.
Definiz: Da potersi levare: e si dice di Ponte. Lat. pons versatilis.
Esempio: Nov. Ant. 38. 3. Avea un bello Castelletto, con belle fosse, e ponte levatoio.
Esempio: Tes. Br. 3. 9. E fannovi fosse, e palancati, e muri, e merli, ponti levatoi, e porte con cateratte.
Esempio: Guid. G. 202. Onde non si poteva andare a lui, se non per ponte levatoio.

553) Dizion.3° Ed. .
LEVATORE
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vol.3 pag.954

LEVATORE.
Definiz: Che leva. Lat. elator.
Esempio: Albert. cap. 63. O tu, che credi esser levator di te stesso, e non puoi, quando tu dispregi i padri, e non vuoli aver compagno [cioè inalzatore, e aggranditore]
Esempio: Lib. Astrol. E sia di lungi, ec. tanto quanto è l'uscitúra del centro del levator del Sole.
Definiz: §. E da Levatore Levatríce: e si dice di Quella, che assiste alla femmina partoriente, e ricoglie il parto. Lat. obstetrix.

554) Dizion.3° Ed. .
LEVATRICE
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vol.3 pag.954

LEVATRICE.
Vedi Levatore.
555) Dizion.3° Ed. .
LEVATURA
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vol.3 pag.954

LEVATURA.
Definiz: Di poca levatúra: si dice a Huomo leggieri, e agevole a esser persuaso. Latin. homo levis.
Esempio: Boccac. Nov. 32. 19. La donna, che piccola levatúra avea.
Esempio: E Bocc. Nov. 88. 7. M. Filippo, udito colui, come colui, che piccola levatúra avea [cioè agevolmente s'incolloriva. Lat. in iram pronus, levis, iracundus, Gr. ἀκρόχολος]
Definiz: §. Talora denota Persuasione. Latin. suasio.
Esempio: Bocc. Nov. 63. 8. La donna, che loica non sapeva, e di poca levatura aveva bisogno.

556) Dizion.3° Ed. .
LEVAZIONE
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vol.3 pag.954

LEVAZIONE.
Definiz: Levamento.
Esempio: Teolog. Mist. In essa levazione vachi, e taccia ogni cognizione speculativa, e intellettuale [cioè elevazione]

557) Dizion.3° Ed. .
LEUCOIO
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vol.3 pag.954

LEUCOIO.
Definiz: Sorta di fiore. Lat. viola alba. Gr. λευκόϊον.
Esempio: Red. Oss. An. Pestai de' fiori bianchi di leucoio.

558) Dizion.3° Ed. .
LEVISSIMO
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vol.3 pag.954

LEVISSIMO.
Definiz: Superl. di Lieve. Lat. levissimus.
Esempio: Cr. 11. 46. 1. Prima gli si metta un freno levissimo, il cui morso, ec.

559) Dizion.3° Ed. .
LEVISTICO
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vol.3 pag.954

LEVISTICO.
Definiz: Pianta, che produce il suo seme in ciocche, come 'l finocchio, della quale vedi Matt. e la Storia delle piante. Lat. hypposelinum, apium maius, libysticum. Gr. ἱπποσέλινον.
Esempio: Cr. 6. 70. 1. Il levistico è caldo, e secco in secondo grado, il cui seme similmente s'appella levistico, e nelle medicine si mette il seme solamente [Il Test. Lat. libysticum]

560) Dizion.3° Ed. .
LEVITĀ, LEVITADE, e LEVITATE
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vol.3 pag.954

LEVITÀ, LEVITADE, e LEVITATE.
Definiz: Leggerezza. Lat. levitas.
Esempio: Passav. 220. Il secondo grado si è levità di mente, la quale si mostra nelle parole soperchievoli, e vane.
Esempio: Tes. Br. 8. 23. Mette tutto 'l suo tempo in levità, in lussuria, in giuoco, e in taverne.
Esempio: Collaz. S. Padr. E però non sia veruna levitade, o poco senno.
Esempio: Albert. Contr'alla levità, e contr'alla debilità, poni la fermezza arditamente.

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