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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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441) Dizion.3° Ed. .
LELLARE
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vol.3 pag.948

LELLARE.
Definiz: Andar lento nel risolversi, e nell'operare: modo basso. Latin. titubare, haerere, haesitare.
Esempio: Franc. Sacch. L'amico, che aveva pur voglia, ch'egli andasse a Firenze, ec. disse. E' non si vuole stare a lellare, anzi si vuol pigliar partito, innanzi che gli altri piglin luogo di voi.

442) Dizion.3° Ed. .
LEMBO
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vol.3 pag.948

LEMBO.
Definiz: La parte da piè, o estrema del vestimento. Lat. limbus.
Esempio: Dan. Inf. 14. Fu' conosciuto da un, che mi prese Per lo lembo, e gridò: qual maraviglia?
Esempio: E Dan. Purg. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza, Colle tue mani al lembo de' tuoi panni.
Esempio: Petr. Son. 153. Purpurea vesta d'un ceruleo lembo Sparso di rose.
Esempio: E Petr. Canz. 27. Qual fior cadéa sul lembo, qual sulle trecce bionde.
Esempio: Boc. Nov. 75. 5. Accostatosi a M. lo Giudice, il prese per lo lembo della guarnacca.
Esempio: Boez. Varch. 1. pros. 1. Nell'ultimo, e più basso lembo, delle quali era intessuto, ec.
Esempio: Tass. Ger. 14. 1. E scotendo del vel l'umido lembo Ne spargeva i fioretti, e la verdura.
Definiz: §. Per metaf. Estrema parte d'ogni altra cosa. Lat. ora.
Esempio: Dan. Purg. 7. Tra erto, e piano, era un sentiere sghembo, Che ne condusse al fianco della lacca, Là ove ch'a mezzo muore il lembo (cioè la concavità)
Esempio: St. Europ. 6. 150. Indizzj, certo, manifestissimi, di quelle mutazioni, e di que' travagli, che seguirono poco di poi universalmente in tutta Europa, fino al lembo estremo di quella, dove è posto Costantinopoli.
Definiz: §. Dare il lembo altrui: dicesi del Licenziarlo, torselo d'attorno. Lat. dimittere, amandare.

443) Dizion.3° Ed. .
LEMMA
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vol.3 pag.948

LEMMA.
Definiz: Dicono i Geometri quella proposizione, che serve loro, per dimostrare alcun Problema, o Teorema immediatamente. Latin. lemma, assumptum. Gr. λῆμμα.
Esempio: Gal. Mac. Sol. 69. Avrei desiderato Apelle alquanto più risoluto Geometra, nel lemma, ch'ei propone.
Esempio: E Gal. Mac. Sol. appresso. E non so scorgere per qual cagione e' faccia un lemma, con tanta lunghezza esplicato.

444) Dizion.3° Ed. .
LEMME LEMME
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vol.3 pag.948

LEMME LEMME.
Definiz: Pian piano, dolcemente: e dicesi nel far che che sia. Lat. leviter, pedetentim.

445) Dizion.3° Ed. .
LENA
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vol.3 pag.948-949

LENA.
Definiz: Respirazione. Lat. respiratio.
Esempio: Dan. Inf. 1. E come quei, che con lena affannata, Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa, e guata.
Esempio: E Dan. Inf. 4. La lena m'era del polmon sì munta, Quando fu' su.
Esempio: But. E però dice l'Autore, che la lena del polmóne, cioè il raccoglimento del fiato, era sì venuto meno, che, ec.
Esempio: Passav. c. 42. D'ardente fuoco penace, il quale senza veruna lena, mi divampa, e arde.
Esempio: Sen. Pist. Orsù riprendi tua lena, e passa questo poggio, e questa erta, a una lena, se tu puoi [cioè sanza pigliar fiato, e riposo]
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: G. V. 9. 80. 1. Per pigliar lena, e forza per se, e per li Fiorentini [cioè rinfrancarsi]
Definiz: §. Per Vigore, robustezza, gagliardía, forza da poter durare nella fatica. Lat. vis, robur.
Esempio: Boc. Nov. 63. 15. Fratel mio, tu hai buona lena, ed hai fatto bene.
Esempio: Dan. Infer. 24. Levami allor, mostrandomi fornito, Meglio di lena, ch'io non mi sentía.
Esempio: Petr. Son. 185. Colse le rose, e 'n qual piaggia le brine Tenere, e fresche, e diè lor polso, e lena.
Esempio: Bern. Orl. 1. 21. 27. A voler esser buon combattitore, Lena bisogna, ed animoso core.

446) Dizion.3° Ed. .
LENDINE
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vol.3 pag.949

LENDINE.
Definiz: Uovo di pidocchio. Lat. lens dis.
Esempio: Cr. 6. 14. 3. La bietola, i lendini, e altre bruttúre del capo, e le macchie della faccia ammenda.
Esempio: Tratt. Giamb. Gli alberi, ec. da se producono foglie, e fiori, e frutto, e questo da se lendini, pidocchi, e lombrichi.
Esempio: Red. Ins. 195. Trovandosi, ec. i peli de' quadrupedi, e le penne degli uccelli gremite di quei lendini.
Definiz: §. E per similit.
Esempio: Din. Comp. Quanto grande è l'ardimento de' Fiorentini, che con loro dieci lendini ardiscono tentare ogni Signore.

447) Dizion.3° Ed. .
LENDINELLA
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vol.3 pag.949

LENDINELLA.
Definiz: Sorta di panno grossolano.

448) Dizion.3° Ed. .
LENDININO
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vol.3 pag.949

LENDININO.
Definiz: Che produce lendini, o che vien da lendini.
Esempio: Fr. Iac. T. Huomo pensa, che tu meni pidocchi lendiníni.

449) Dizion.3° Ed. .
LENDINOSO
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vol.3 pag.949

LENDINOSO.
Definiz: Che ha lendini. Lat. lendibus scatens.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Pulisce ottimamente i capelli lendinosi de' fanciulli.

450) Dizion.3° Ed. .
LENIENTE
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vol.3 pag.949

LENIENTE.
Definiz: Latin. leniens.
Esempio: Red. Vip. 1. 77. Una di quelle consuete, ed ordinarie medicine, che Lenienti da' medici son dette.

451) Dizion.3° Ed. .
LENIFICAMENTO
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vol.3 pag.949

LENIFICAMENTO.
Definiz: Il lenificare. Lat. lenimentum, lenimen.
Esempio: Cr. 5. 10. 25. Il sugo delle sue foglie è di forte riscaldamento, e mondificamento, e nettamento, e in esso è ultimo lenificamento.

452) Dizion.3° Ed. .
LENIFICARE
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vol.3 pag.949

LENIFICARE.
Definiz: Addolcire, rammorbidare. Lat. lenire, mulcere.
Esempio: Cr. 6. 73. 2. La marcorella, lenificando, mena fuori la collera dal fegato, dallo stomaco, e dalle interiora.

453) Dizion.3° Ed. .
LENIFICATIVO
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vol.3 pag.949

LENIFICATIVO.
Definiz: Che ha forza, e virtù di lenificare. Lat. leniens.
Esempio: Cr. 6. 44. 1. Ha virtù lenificativa, e mondificativa, onde vale contro a' nerbi, per frigidità indegnati.

454) Dizion.3° Ed. .
LENIRE
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vol.3 pag.949

LENIRE.
Definiz: Lenificare. Latin. lenire, mulcere.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. L'orazione lenisce, e mitiga Dio, la lagrima lo sforza: quella l'unge, e questa lo punge.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Colla decozione della camamilla, proccuri in prima di lenire il dolore.

455) Dizion.3° Ed. .
LENITIVO
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vol.3 pag.949

LENITIVO.
Definiz: Lenificativo. Lat. leniens.
Esempio: Cr. 5. 24. 5. La pina, ec. secondo Avicenna, è calda, e umida nel terzo grado, ed ha virtù lenitiva.
Esempio: Boez. Varch. 1. pr. 6. M'ingegnerò dunque la prima cosa d'assottigliare alquanto questa cotale caligine, e abbagliamento, con rimedj leggieri, e lenitivi.
Esempio: E Boez. Varch. 4. pr. 6. E perchè de' malati ancora alcuni con cose leggiere, e lenitive, alcuni con agri rimedj, e più gagliardi si curano.

456) Dizion.3° Ed. .
LENO
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vol.3 pag.949

LENO.
Definiz: Fiacco, debole, di poco spirito, spossato, senza lena. Lat. debilis, imbecillus, invalidus.
Esempio: Ret. Tull. Parlerà il dicitore con boce lena, e tremante.
Esempio: Franc. Sacch. Agnolo, con boce lena, dice: moglie mia, ec.
Esempio: Legg. G. S. Ma la presente ambasciata è ancora più lena, e più aspra in opera.
Esempio: Dan. Par. 28. Quando soffia Borea da quella guancia, ond'è più leno.
Esempio: Com. Par. 1. Quegli la conforta a più leno correre: quella non si fida, ma fugge (cioè lento, e piano. Lat. lentus, piger. E qui anche può essere avverbio, e vale Lentamente)
Definiz: §. Leno: dassi ancora per epiteto al Vino, quando è all'ultimo della botte, ma qui Debole, non potente, piccolo.
Esempio: Pallad. E aguale, là ov'è usanza di medicare il vino leno, e di sapore molliccio, col gesso.
Definiz: §. Leno: Arrendevole, pieghevole. Lat. lenis, lentus.
Esempio: Albert. cap. 58. Sia fermo, e leno, quando il tempo, o la cosa il domanda.
Esempio: Cr. 3. 15. 6. Poichè raffreddato sia, ovvero tenero, e leno fatto (favella del lino stato in macero)
Esempio: E Cr. 9. 97. 1. I segni della sanità sono s'elle son frequenti nello sciame, e s'elle son nette, e se l'opera, ch'elle fanno, è eguale, e lena.

457) Dizion.3° Ed. .
LENTAMENTE
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vol.3 pag.949

LENTAMENTE.
Definiz: Con lentezza: Adagio, pigramente. Lat. lentè, tardè, lento gradu.
Esempio: G. V. 3. 22. 5. Mandarono alla cavallería de' Bolognesi per aiuto: lentamente vi vennero.
Esempio: M. V. 9. 52. Il quale vilmente, e lentamente, in tutte le cose si portava.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Lentamente procede la divina severità, ma poi, ricompensando lo 'ndugio, maggior pena da.

458) Dizion.3° Ed. .
LENTARE
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vol.3 pag.949

LENTARE.
Definiz: Lo stesso, che Allentare: Allenare. Lat. deficere, remitti.
Esempio: Petr. Son. 98. E per lentare i sensi, Gli umani affetti non son meno intesi.
Esempio: Bemb. Rim. 35. Tutto dentro, e di fuor si va lentando.
Esempio: Tass. Gerus. 2. 40. Strinse, e lentò d'un corridore il morso [qui laxare, immittere, remittere]

459) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
LENTE
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vol.3 pag.949

LENTE.
Definiz: Legúme noto. Lat. lens tis.
Esempio: Cr. 12. 11. 1. Il lino, e la lente si seminano di questo mese.
Esempio: Amet. 46. I leggieri fagiuóli, le cieche lenti, e i ritondi ceci.

460) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
LENTE
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vol.3 pag.949

LENTE.
Definiz: Dicesi vetro, o cristallo di figura, simile alla lente civaia, ec. Latin. lens vitrea, chrystallina.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 82. Per venire in chiaro, se l'aria sia quella, la quale, servendo di foglia alla superficie posteriore d'una lente di cristallo, rifletta quella seconda immagine.
Esempio: E Sag. Nat. Esp. appresso. Manchi alla superficie concava interna della lente la foglia immaginata dell'aria.

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