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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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421) Dizion.3° Ed. .
LEGGITORE
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vol.3 pag.947

LEGGITORE.
Definiz: Che legge. Latin. lector.
Esempio: Nov. Ant. pr. n. 2. Non gravi a' leggitori, che sono stati molti.
Esempio: Amm. Ant. 3. 3. 3. Per la fiamma dell'esemplo de' Santi, l'animo del leggitóre s'accende.
Esempio: Lib. Mott. Qual fu maggior paura, sentenzi il leggitore.
Esempio: Mor. S. Greg. Non voglio, che noi repetiamo in questo luogo, per fuggire il fastidio de' leggitóri.

422) Dizion.3° Ed. .
LEGIONARIO
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vol.3 pag.947

LEGIONARIO.
Definiz: Di legione. Lat. legionarius.
Esempio: Petr. Huom. Ill. Mandò in Aquitania con parte della gente, e dodici bandiere legionarie.

423) Dizion.3° Ed. .
LEGIONE
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vol.3 pag.947

LEGIONE.
Definiz: Squadra, schiera di soldati, detta così da' Romani. Lat. legio.
Esempio: G. V. 1. 321. Metello era già in Lombardia coll'oste sua di tre legioni, che venía di Francia.
Esempio: Segr. Fior. Ar. Guer. 16. Andavano temporeggiando in modo, colle loro legioni, ec.

424) Dizion.3° Ed. .
LEGISTA
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vol.3 pag.947

LEGISTA.
Definiz: Che fa le leggi. Lat. legislator.
Esempio: Dan. Inf. 4. Di Moisè legista, e ubbidiente.
Esempio: Dittam. 6. 11. Moisè fu legista, e con gran fe.
Definiz: §. Per Colui, che attende alla scienza delle leggi. Lat. leguleius, iurisconsultus.
Esempio: G. V. 8. 65. 2. Fu il maggiore, e 'l più savio legista, che fosse fino al suo tempo.
Esempio: Franc. Sacch. Ed io per me, veggendo questa gelosa consuetudine, farei innanzi un mio figliuol cacciatore, che legista.

425) Dizion.3° Ed. .
LEGITTIMA
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vol.3 pag.947

LEGITTIMA.
Definiz: Quella parte della eredità de' genitori, che non può torsi a' figliuoli. Lat. legitima.
Esempio: Cecch. Servig. 5. 13. Chi donò a Neri ogni cosa, ec. legittima, e trebelliana.

426) Dizion.3° Ed. .
LEGITTIMAMENTE
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vol.3 pag.947

LEGITTIMAMENTE.
Definiz: Con modo legittimo, secondo la legge: Giustamente, convenientemente. Lat. legitimè, iurè.
Esempio: Bocc. Test. Insino a tanto, che alcuno, ec. si troverrà eziandio, che non fosse legittimamente nato, si possa, ec.
Esempio: Collaz. S. Padr. Come monete avolterate, e di rame, come quelle, che tengono la falsa immagine del Re, non legittimamente segnata.

427) Dizion.3° Ed. .
LEGITTIMARE
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vol.3 pag.947

LEGITTIMARE.
Definiz: E far legittimo per privilegio colui che non è nato di legittimo matrimonio. Lat. natalibus restituere.
Esempio: Sen. Declam. Colui, che non è legittimo, fallo la legge della natura, e vuole, che di grazia si possa legittimare, e adottare per figliuolo.
Esempio: M. V. 3. 75. E morta questa donna, il Marchese fece legittimare questo suo figliuolo.

428) Dizion.3° Ed. .
LEGITTIMAZIONE, e LEGITTIMAGIONE
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vol.3 pag.947

LEGITTIMAZIONE, e LEGITTIMAGIONE.
Definiz: Il legittimare. In Lat. i Legisti dicono legitimatio.
Esempio: Cron. Morell. Produce il detto Ser Attore predetto, nella detta quistione, dinanzi al detto uficiale nella detta Corte a legittimazione della persona del detto Ser Ristoro, e legittimagione de' detti tutrici, e tutori, le infrascritte carte cioè.
Esempio: Salv. Spin. 1. 1. Per la verità, e legittimazione della sua persona [qui giustificazione]

429) Dizion.3° Ed. .
LEGITTIMO
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vol.3 pag.947

LEGITTIMO.
Definiz: Che è secondo la legge, conforme agli ordini della legge. Latin. legitimus.
Esempio: Boccac. Nov. 13. 4. E a loro, siccome legittimi suoi eredi, ogni suo bene mobile, e stabile lasciò.
Esempio: E Bocc. Nov. 49. 5. Se avvenisse, che il figliuolo, senza erede legittimo, morisse.
Esempio: E Bocc. Nov. 44. 14. Sposa per tua legittima moglie la Caterina.
Esempio: Maest. Quale è il figliuol legittimo? Quegli è il figliuol legittimo, il quale è nato di legittimo matrimonio, ovvero di quel matrimonio, che legittimo era riputato. Latin. legitimus.
Definiz: §. Per Similit.
Esempio: Collaz. S. Padr. Veggendo quella, che non è figurata in moneta legittima [cioè Buona, e non adulterata]
Esempio: Petr. Cap. 2. E i legittimi nodi, furon rotti.
Definiz: §. Per Giusto, convenevole, buono. Lat. legitimus, honestus, aequius aequus, iustus.
Esempio: Bocc. Nov. 29. 5. E pensossi non solamente per questo avere legittima cagione d'andare a Parigi, ma, ec.

430) Dizion.3° Ed. .
LEGNAGGIO, e LIGNAGGIO
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vol.3 pag.947-948

LEGNAGGIO, e LIGNAGGIO.
Definiz: Stirpe, schiatta, famiglia. Lat. stirps, progenies, soboles.
Esempio: Bocc. Nov. 23. 3. Costei adunque d'altro legnaggio veggendosi.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 2. Il cercar d'amar sempre donna di più alto legnaggio, ch'egli non è.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 3. D'animo altiera, di legnaggio assai gentile.
Esempio: Tes. Br. 5. 17. Tra tutti gli animali del Mondo, solamente l'api hanno loro lignaggio, e tutte le cose comunalmente.
Esempio: Petr. Son. 295. Pianger l'Aer, la Terra, e 'l Mar dovrebbe L'uman legnaggio.

431) Dizion.3° Ed. .
LEGNAIUOLO
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vol.3 pag.948

LEGNAIUOLO.
Definiz: Artefice, che lavora il legnáme. L. faber lignarius.
Esempio: Boccac. Nov. 40. 11. Dirimpetto alla bottega di questo legnaiuólo nostro vicino.
Esempio: Guid. G. 35. Quivi li legnaiuóli, li carpentieri, i quali acconciavano gli carri.

432) Dizion.3° Ed. .
LEGNAME
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vol.3 pag.948

LEGNAME.
Definiz: Nome universale de' legni. Lat. lignum.
Esempio: Tes. Br. 3. 6. E sappiate, che tutto 'l legnáme, che l'huomo taglia di verso Mezzodíe, sono migliori.
Esempio: G. V. 1. 22. 3. E cominciano a fare loro abitacoli, e fortezze di fossi, e di legnáme.
Esempio: Franc. Sacch. Rim. E di legnáme frusto Si cuopre co' suoi fregi.

433) Dizion.3° Ed. .
LEGNARE
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vol.3 pag.948

LEGNARE.
Definiz: Far legne. Lat. lignari. Gr. ξυλεύεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. Tod. Or vedessi terre, vigne, Orti, e selve per legnare.
Esempio: Varch. St. 11. Per fare scorta a' contadini, e a' saccomanni, che andavano a legnare.
Definiz: §. Dicesi ancora in significato di Bastonare.

434) Dizion.3° Ed. .
LEGNATA
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vol.3 pag.948

LEGNATA.
Definiz: Bastonata. Lat. baculi ictus.

435) Dizion.3° Ed. .
LEGNE, e LEGNA
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vol.3 pag.948

LEGNE, e LEGNA.
Definiz: Legnáme da abbruciare. Latin. ligna orum.
Esempio: Boc. Nov. 21. 5. E oltre a questo, andava alcuna volta al bosco per le legne.
Esempio: E Bocc. Nov. 4. 6. Io non potei stamane farne venire tutte le legne, che io avea fatto fare.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Fallo bollire a fuoco di legna ben secche, e stagionate, di ramerino, e di cipresso.
Definiz: §. Aggiugner legne al fuoco. In proverbio. Latin. oleum camino addere.
Esempio: Tes. Br. 7. 15. Guarda dunque ad huomo discordioso, e che tu non metta legna in suo fuoco.
Esempio: Laber. n. 178. Altro non era, che aggiugner legne a fuoco, o olio gettar sopra le fiamme.
Esempio: Petr. Son. 238. Che pur vai Giugnendo legne a fuoco, ove tu ardi.
Definiz: §. Tagliarsi le legne addosso: vale Farsi il male da se. Latin. sibi malum parere, semetipsum perdere.

436) Dizion.3° Ed. .
LEGNETTO
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vol.3 pag.948

LEGNETTO.
Definiz: Dim. di Legno, per navilio. Lat. navis, cymba, navigium.
Esempio: Boc. Nov. 42. 4. Che tutti quelli, che con Martuccio erano sopra il legnetto, erano stati annegati.
Esempio: E Bocc. num. 20. Con licenzia del Re, sopra un legnetto montati, ec.
Esempio: Lab. num. 260. Quantunque il mio legnetto, con assai grande albero navicasse.

437) Dizion.3° Ed. .
LEGNO
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vol.3 pag.948

LEGNO.
Definiz: La materia solida degli alberi. Lat. lignum.
Esempio: Fiamm. 1. 40. E certo così, come il verde legno, che malagevolissimamente riceve il fuoco.
Esempio: Dan. Inf. 32. Con legno, legno spranga mai non cinse.
Esempio: E Dan. Parad. 26. Or, figliuol mio, non il gustar del legno [cioè del pome dell'albero]
Esempio: Petr. Canz. 48. 5. Che legno vecchio mai non rose tarlo, Come questo il mio cuore.
Esempio: Cecch. Servig. 4. 11. E tornerà ben fatto far la dieta, e poi pigliare il legno.
Esempio: Alleg. 8. Salsapariglia, o cina, O legno santo poco Giova, a cui non si sta in camera al fuoco.
Definiz: §. Per Naviglio. Lat. navigium.
Esempio: Petr. Son. 145. Quasi senza governo, e senza antenna, Legno in Mar.
Esempio: E Petr. Canz. 21. 1. Scevro da morte, con un picciol legno.
Esempio: Dan. Par. 2. Retro al mio legno, che cantando, varca.
Esempio: Boc. Nov. 42. 3. Da certi legni, di saracini, dopo lunga difesa, co' suoi compagni, fu preso.
Esempio: E Bocc. Nov. 14. 3. Comperò un grandissimo legno, e quello tutto dì di suo' danari caricò di varie mercatanzie.

438) Dizion.3° Ed. .
LEGNOSO
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vol.3 pag.948

LEGNOSO.
Definiz: Che tien del legno. Lat. lignosus.
Esempio: Cr. 6. 100. 1. La ruta, ec. ama il fico intanto, che sott'esso, o allato ad esso, meglio, che in altra parte alligna, e quando è invecchiata, diventa legnosa.
Esempio: E Cr. appresso. Quando è indurata, e fatta legnosa, non pullula bene.

439) Dizion.3° Ed. .
LEGUME
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vol.3 pag.948

LEGUME.
Definiz: Si dice a tutte quelle granella, che seminate, nascono co' baccelli, e s'usano per cibi dagli huomini, come ceci, cicerchie, lenti, piselli, fave, rubiglie, e simili, a' quali anche diciam Civaie. Lat. legumen.
Esempio: Favol. Esop. Truova apparecchiato da mangiare mochi, e cicerchie, e fave, e altri legumi.
Esempio: M. Aldob. E così potete intendere di tutte carni, e di tutti legumi, e tutte altre cose.
Esempio: Tes. Br. 3. 7. Si è buona, che cuoce tosto li legumi.
Esempio: E Pataff. Io son nato vestito col legume, Perch'aggio delle fave, ma non biada.

440) Dizion.3° Ed. .
LEI
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vol.3 pag.948

LEI.
Definiz: Pronome, riferente femmina ne' casi obliqui di Ella.
Esempio: Boc. Nov. 4. 10. Gemendo forse di non offenderla, per troppa gravezza, non sopra il petto di lei salì, ma lei sopra il suo petto pose; e per lungo spazio con lei si trastullò.
Esempio: E Bocc. Proem. 57. Comandò la Reina, che gli strumenti venissero: per comandamento di lei, Dioneo prese un liuto, ec.
Esempio: Amet. 72. Là dove i loro discendenti, per la loro virtù, avanzante sempre chi segue lei.
Definiz: §. Lei: col segno del terzo caso sottinteso, ma non espresso.
Esempio: Dan. Purg. 33. Ond'io risposi lei non mi ricorda, ec.
Definiz: §. Lei: non che a persona, ma ad animale senza ragione, e a Dea, cui genere femminile s'attribuisca, e anche a cose inanimate si riferì talora.
Esempio: Boc. Nov. 99. Filomena in ciò che dell'amistà dice, racconta il vero, e con ragione si duole, lei oggi così poco da' mortali esser gradita.
Esempio: Petr. Son. 153. Fama nell'odorato, e ricco grembo D'Arabi monti lei ripone, e cela (la fenice)
Esempio: E Petr. Canz. 10. Sento già stancar la penna Del lungo, e dolce ragionar con lei.
Esempio: Dan. Purg. 5. La pioggia cadde, ed a' fossati venne, Di lei ciò che la terra non sofferse.
Esempio: Boc. Nov. 35. Videro il drappo, ed in quello la testa non ancora si consumata, che essi alla capellatura crespa non conoscessero lei, esser quella di Lorenzo.
Definiz: §. Lei: colla particella CHE, o simili, s'usa in vece di Colei.
Esempio: Petr. Son. 137. Ad or, ad or a me stesso m'involo, Pur lei cercando, che fuggir dovria.
Esempio: Dant. Purg. 17. Dell'empiezza di lei, che mutò forma Nell'uccel, che a cantar più si diletta.
Definiz: §. Lei nel caso retto non s'usò giammai, se non forse in alcuni esempli, sopra de' quali molta quistion si fa da' Gramatici, di che vedi Cinonio.
Esempio: Petr. Son. 94. E ciò che non è lei, Già per antica usanza, odia, e disprezza.

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