Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete


Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
numero di voci per pagina:
521) Dizion.4° Ed. .
TERSISSIMO
Apri Voce completa

vol.5 pag.66

TERSISSIMO.
Definiz: Superl. di Terso. Lat. nitidissimus, emaculatissimus. Gr. λαμπρότατος.
Esempio: Segn. Mann. Novemb. 12. 2. Qual è nello specchio la disposizione più prossima a venir tutto investito del sol presente? è l'essere già tersissimo da ogni macchia.

522) Dizion.4° Ed. .
TERSO
Apri Voce completa

vol.5 pag.66

TERSO.
Definiz: Add. da Tergere; Senza macchia, Netto, Pulito. Lat. nitidus, tersus. Gr. λαμπρός, κομψός.
Esempio: Dant. Par. 3. Quali per vetri trasparenti, e tersi ec. Tornan de' nostri visi le postille.
Esempio: Petr. son. 127. Tessendo un cerchio all'oro terso, e crespo.

523) Dizion.4° Ed. .
TERZA
Apri Voce completa

vol.5 pag.66

TERZA.
Definiz: Sust. Una dell'ore canoniche, che si canta, o si recita nel terzo luogo; ed anche il Tempo, in che ella si canta.
Esempio: Bocc. introd. 53. Come terza suona, ciascun quì sia.
Esempio: E Bocc. nov. 16. 7. Già l'ora della terza valicata.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 16. Perchè entrati in via, in sulla mezza terza vi giunsero.
Esempio: Cr. 4. 22. 4. Se l'uve si colgano dopo terza, quando la rugiada è risoluta, e che l'aria sia calda, e chiara, il vino sarà più poderoso, e miglior da durare.
Esempio: Dant. rim. 24. Pigliandole anzi terza, Con esse passerei vespro, e le squille.
Esempio: Bern. Orl. 2. 26. 32.Nè mattina, nè sera, a terza, o nona Lascia, che pur dal sole io sia veduta.

524) Dizion.4° Ed. .
TERZAMENTE
Apri Voce completa

vol.5 pag.66

TERZAMENTE.
Definiz: Avverb. Nel terzo luogo. Lat. tertio, tertio loco. Gr. τρισσόν.
Esempio: Dant. Conv. 65. Terzamente perocchè l'operazione della virtù per se dee essere acquistatrice d'amici.
Esempio: S. Ag. C. D. Primamente percuotono il sogliare colla scure, e poi col pestello, e terzamente lo spazzano colle scope.

525) Dizion.4° Ed. .
TERZANA
Apri Voce completa

vol.5 pag.66-67

TERZANA.
Definiz: Febbre, che viene un dì sì, e un nò. Lat. tertiana. Gr. τριταῖος.
Esempio: M. V. 7. 47. Videsi la state singulare, e grandissimo caldo, e lungamente secco, e sereno, e molte terzane nell'arie grosse.
Esempio: Tes. Br. 2. 32. Quelle, che sono per collera, sono meno rie, siccome sono le terzane; perciò è bene, che li flemmatici usino di verno cose calde, e secche.
Esempio: Boez. Varch. 3. pros. 8. Quello qualunque sia, che voi con tanta meraviglia guardate, potere per un caldicciuolo d'una febbre terzana dissolversi.
Esempio: Red. cons. 2. 53. Tutti son d'accordo, che i mali vaganti sieno terzane, delle quali altre son continue, ed altre sono intermittenti, e che le intermittenti per lo più sono le terzane semplici.
Definiz: §. Terzana doppia, si dice di quella Febbre, che viene ogni giorno, ma che ha i parossismi alternamente simili.
Esempio: Bemb. lett. 1. 316. Quanto al mio male, egli è stato una febbre terzana doppia assai veemente.
Esempio: Red. cons. 2. 53. Le intermittenti per lo più sono le terzane semplici, ancorchè queste ec. sogliano di semplici farsi doppie.

526) Dizion.4° Ed. .
TERZANĀ
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZANÀ.
Definiz: V. A. Arsenale. Lat. navale. Gr. νεών νεώριον.
Esempio: But. Inf. 21. Terzanà è luogo di navilj, dove si serbano, e dove si fanno.
Esempio: G. V. 9. 281. 1. Ordinò ec. che in Napoli dovessero uccidere il Re Roberto, e 'l Duca, e metter fuoco nella terzanà, ov'era il navilio.

527) Dizion.4° Ed. .
TERZARE
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZARE.
Definiz: Termine d'agricoltura; e vale Arare la terza volta. Lat. tertiare. Gr. τριτοῦν.
Esempio: Cr. 2. 20. 2. Del mese di Settembre s'arerà la terza volta il grasso campo, e quello, il quale avrà per uso di tener l'umore, avvegnachè nell'umido anno si possa terzare innanzi.
Esempio: Pallad. Settemb. 1. Di questo mese i campi ec. si vogliono la terza volta aguale arare, ed anche il campo grasso, avvegnachè l'anno, che corre omoroso, si possa anche terzare.

528) Dizion.4° Ed. .
TERZARUOLO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZARUOLO.
v. TERZERUOLO.
529) Dizion.4° Ed. .
TERZAVOLO, e TERZAVO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZAVOLO, e TERZAVO.
Definiz: Padre del bisavolo. Lat. abavus. Gr. διαπάππος.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Ora e' non ci ha oggi nullo, che sappia chi fosse suo quintavolo, appena il terzavolo, anzi appena il bisavolo.
Esempio: But. Poichè ha mostrato gran congratulazione al suo terzavo.

530) Dizion.4° Ed. .
TERZERIA
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZERIA.
Definiz: Una delle terze parti di cosa, che si numeri per tempi, o simili.

531) Dizion.4° Ed. .
TERZERUOLA
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZERUOLA.
Definiz: Spezie di misura di vino.
Esempio: M. Aldobr. Metti in una terzeruola di vin cotto, e fa bollire.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 176. Essendo mesciuto una terzeruola, ed avendo ciascuno i bicchieri in mano ec.

532) Dizion.4° Ed. .
TERZERUOLO, e TERZARUOLO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZERUOLO, e TERZARUOLO.
Esempio: Dant. Inf. 21. Chi terzeruolo, ed artimon rintoppa.
Esempio: But. ivi: Artimone è la maggior vela, che abbia la nave, terzeruolo è la minore; imperocchè la nave porta tre vele, una grande, che si chiama artimone, una mezzana, che si chiama la mezzana, e un'altra minore, che si chiama terzeruolo.
Esempio: Franc. Barb. 259. 26. Vele grandi, e veloni, Terzaruoli, e parpaglioni.
Definiz: §. I. Far terzeruolo, si dice dell'Acconciare le altre vele maggiori all'altezza, e forma del terzeruolo.
Definiz: §. II. Terzeruolo, diciamo anche a una spezie d'Archibuso corto.

533) Dizion.4° Ed. .
TERZETTO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZETTO.
Definiz: Componimento in terza rima; ed anche Quella parte di capitolo, sonetto, o altra poesia, che è compresa in tre versi, Ternario, Terzina.
Esempio: Varch. Lez. 643. Questa maniera di versi chiamati ora terzetti, ora ternarj, e quando terzine, i quali non sono altro, che versi d'undici sillabe rinterzati, onde si dicono volgarmente terze rime.
Esempio: Lasc. rim. Udite, udite un po questo terzetto: O tutti quanti voi, che componete, Non fate nulla mai, che vi sia detto, Se poco onore aver non ne volete.
Esempio: Red. Vip. 1. 36. Osserviamo soventemente i primi quadernarj, e talvolta il primo terzetto d'una tessitura, non come quella del Petrarca, e degli altri migliori poeti.
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 291. Se la terzina, o terzetto si considerasse da per se solo, come un membro reciso da tutto il corpo del sonetto, eserciterebbe l'obbiezione tutta sua forza.

534) Dizion.4° Ed. .
TERZINA
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZINA.
Definiz: Componimento in terza rima; ed anche Quella parte di capitolo, sonetto, o altra poesía, che è compresa in tre versi, Ternario, Terzetto.
Esempio: Varch. Lez. 643. Questa maniera di versi chiamati ora terzetti, ora ternarj, e quando terzine, i quali non sono altro, che versi d'undici sillabe rinterzati, onde si dicono volgarmente terze rime.
Esempio: Salvin. pros. Tosc. 1. 291. Se la terzina, o terzetto si considerasse da per se solo, come un membro reciso da tutto il corpo del sonetto, eserciterebbe l'obbiezione tutta sua forza.

535) Dizion.4° Ed. .
TERZINO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZINO.
Definiz: Vaso da tener liquidi, e tiene la terza parte d'un fiasco.

536) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TERZO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZO.
Definiz: Sust. Una delle tre parti del tutto. Lat. tertia pars. Gr. τρίτον μέρος.
Esempio: M. V. 9. 107. Questa pestilenzia ricominciò del mese di Maggio in Fiandra, che dilargò il terzo de' cittadini.
Esempio: Bocc. nov. 77. 33. Questa non è stata lunga per lo terzo, che fu la sua.
Esempio: Dav. Camb. 100. Un terzo per cento per provvisione.
Esempio: Malm. 6. 109. Di nuovo attorno il bossolo si manda Da vincersi il partito pe' due terzi.
Definiz: §. I. Terzo, si dice anche una Squadra di soldati, composta d'un certo determinato numero.
Esempio: Malm. 1. 37. Bieco de' Crepi, Duca d'Orbatello Mena il suo terzo, ch'ha il veder nel tatto.
Definiz: §. II. Terzo, vale ancora Uno de' particolari, che compongono alcuna università, o moltitudine.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 28. Erano alcune cose, le quali non potevano toccare al terzo, ed al quarto, se non si davano a tutti.

537) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
TERZO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZO.
Definiz: Nome numerale ordinativo, che seguita dopo 'l secondo. Lat. tertius. Gr. τρίτος.
Esempio: Bocc. nov. 11. 3. L'uno era chiamato Stecchi, l'altro Martellino, e il terzo Marchese.
Esempio: E Bocc. nov. 14. 14. Balestrato dalla fortuna due volte, dubitando della terza pensò convenirli molta cautela avere.
Esempio: E Bocc. nov. 97. 8. Avantichè passi il terzo giorno, ti credo recar novelle, che sommamente ti saran care.
Esempio: Petr. son. 24. S'ella riman fra 'l terzo lume, e Marte, Fia la vista del sole scolorita.
Definiz: §. Tenere una terza parte, vale Stare infra due, Mantenersi neutrale tra due partiti.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 232. Veggendo, che per se medesimo non poteva una terza parte tenere ec. con quella s'accostò, nella quale ec. era più di ragione.
Definiz: §. II. Terza persona, si dice Quella, che s'interpone tra le due parti, che trattano.
Esempio: Vinc. Mart. lett. 23. Il non farla, o il farla tardi, o per terza persona cresce il sospetto in sua Maestà.
Definiz: §. III. In maniera proverb.
Esempio: Malm. 3. 23. I due contrarj fan, che il terzo goda (Lat. inter duos litigantes tertius gaudet)

538) Dizion.4° Ed. .
TERZODECIMO
Apri Voce completa

vol.5 pag.67

TERZODECIMO.
Definiz: Nome numerale, comprendente tre oltre la decina.
Esempio: Dant. vit. nuov. 35. Ed ella fu dei Cristiani del terzodecimo centinaio.
Esempio: Guicc. stor. 4. 196. I capitani il terzodecimo dì d'Agosto posono il campo alla rocca.

539) Dizion.4° Ed. .
TERZUOLO
Apri Voce completa

vol.5 pag.68

TERZUOLO.
Definiz: Uccello di rapina, Il Maschio dell'astore.
Esempio: Cr. 10. 9. 1. Tutti questi falconi son femmine, e i lor maschi son chiamati terzuoli, e son detti terzuoli, imperocchè tre per nidio ne nascono insieme, due femmine, e 'l maschio, e però terzuolo è chiamato.
Esempio: Tes. Br. 5. 9. Li minori (astori) sono a guisa di terzuolo, ed è prode, e maniero, e bene volenteroso di beccare, ed è leggieri da uccellare.
Esempio: Filoc. 5. 64. M'era diviso veder dalle guaste mura ec. uscire un terzuolo, e con forte volo aggiugnersi agli altri.
Esempio: Lor. Med. st. 96. Non teme la pernice, che 'l terzuolo La stringa, come il ferro suol tanaglia.
Definiz: §. Terzuolo, è anche una Spezie di vela.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 6. Di poi 'n un tratto si mise Aquilone, E cominciò a soffiar, talchè fu forza Col terzuolo alla fin caricar l'orza.

540) Dizion.4° Ed. .
TESA
Apri Voce completa

vol.5 pag.68

TESA.
Definiz: Verbal. da Tendere; Il tendere. Lat. *tensio. Gr. τόνος.
Esempio: Dant. Purg. 31. Come balestro frange, quando scocca Da troppa tesa la sua corda, e l'arco.
Definiz: §. I. Tesa, diciamo anche a Luogo acconcio per tendervi le reti.
Definiz: §. II. Tesa, diciamo a Quella parte del cappello, che si stende in fuori sotto al cucuzzolo.

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0