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Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
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381) Dizion.4° Ed. .
TENENTE
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vol.5 pag.40

TENENTE.
Definiz: Che tiene. Lat. tenens. Gr. κρατῶν.
Esempio: Bocc. nov. 95. 15. Nelle sue mani tenente la preda.
Esempio: Amet. 26. E già di ciò, che nella loro stanza dovessero operare, tenenti trattato.
Esempio: E Amet. 44. Apollo tenente del cielo quella parte, che ora trascorre, più i lavori abbelliva.
Definiz: §. Per Tenace. Lat. tenax. Gr. γλισχρός.
Esempio: Tes. Br. 1. 16. La memoria si è tenente, che se alcuna cosa si leva dinanzi del corpo, ella serra in se la similitudine di quella cotal cosa.

382) Dizion.4° Ed. .
TENERAMENTE
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vol.5 pag.40

TENERAMENTE.
Definiz: Avverb. Con tenerezza, Affettuosamente. Lat. care, amanter. Gr. φιλικῶς.
Esempio: Bocc. nov. 16. 8. Quelli teneramente prese, e al petto gli si pose.
Esempio: E Bocc. num. 32. Lei nelle braccia ricevuta, lagrimando, teneramente baciò.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 36. Teneramente, siccome suo marito, abbracciandolo.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 18. Teneramente lagrimando, l'abbracciò.
Esempio: Tes. Br. 4. 1. Quando la madre gli vede nati, ella gli va guardando molto dolcemente, e molto teneramente.
Esempio: Circ. Gell. 5. 132. Ma la natura ec. ha posti in loro (ne' figliuoli) una certa inclinazione d'amore verso delle madri, che e' pare, che la maggior parte amino più teneramente quelle, che non fanno i padri.
Definiz: §. Per Debolmente, Con poca stabilità.
Esempio: Cron. Morell. 289. Per allora si quietò in parte, come che teneramente stavano le cose.

383) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TENERE
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vol.5 pag.40-54

TENERE.
Definiz: Verbo, che usato in varie maniere, si adatta a diverse significanze, e forma molte locuzioni, la più parte delle quali, a maggior comodità de' lettori, si trarrà fuori col solito ordine dell'alfabeto.
Definiz: TENERE. Possedere, Avere in sua podestà. Lat. tenere, possidere. Gr. κρατεῖν.
Esempio: Petr. canz. 4. 1. Che tien di me quel dentro, ed io la scorza.
Esempio: Bocc. nov. 29. 10. Voi mi potete torre quant'io tengo, e donarmi, siccome vostro uomo, a chi vi piace.
Esempio: E Bocc. 85. 20. Quanto tempo ho io desiderato d'averti, e di poterti tenere a mio senno! ec. Può egli esser vero, che io ti tenga?
Esempio: E Bocc. nov. 100. 21. Nè mai, come donatolmi, mio il feci, o tenni.
Esempio: G. V. 4. 36. 1. Monte di croce si tenea per loro, e guerreggiava.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 23. Eziandío pur vogliamo tenere queste ricchezze mondane.
Definiz: TENERE. Abitare. Lat. colere, incolere.
Esempio: Bocc. nov. 31. 6. Era in una delle camere terrene, la quale la donna teneva.
Definiz: TENERE. Impedire con mano, o con altro checchessia, ch'e' non possa muoversi, o cadere, o fuggire, o trascorrere. Lat. tenere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 69. 21. Tenuto fermamente dall'una, fu dall'altra per viva forza un dente tirato fuori.
Esempio: E Bocc. nov. 75. 7. Maso dall'un lato, e Ribi dall'altro pur tenendolo.
Definiz: §. Per Impedire assolutamente.
Esempio: But. Purg. 9. 1. Lo malo amore delle cose mondane, che ci tiene la 'ntrata della penitenzia.
Definiz: TENERE. Arrivare, o Esser giunto. Lat. tenere, pervenire. Gr. κρατεῖν.
Esempio: Amet. 6. Disceso alle piagge, teneva il piacevole piano.
Esempio: E Amet. 68. Per cui spero tener la somma altezza.
Definiz: TENERE. Pigliare, Prendere; ma non si usa, se non imperativamente. Lat. accipere. Gr. προσλαμβάνειν.
Esempio: Nov. ant. 94. 5. Rendete il danaio mio, e tenete la medaglia vostra.
Esempio: Bocc. nov. 71. 7. Madonna, tenete questi denari, e daretegli a vostro marito, quando sarà tornato.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 14. Tenne un'altra, e presa la seconda, gliele mise in bocca.
Definiz: TENERE. Usare, Osservare. Lat. uti adhibere. Gr. χρῆσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 35. 11. Noi ci siamo accorti, che ella ogni dì tiene la cotal maniera.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 23. Ma il modo, che ella abbia a tenere intorno a ciò, attendo a dire a lei.
Esempio: G. V. 6. 60. 1. I Pisani terrebbono il peso di Firenze, e la misura de' panni, e una lega di moneta (così nel T. Dav.)
Esempio: E G. V. 7. 9. 2. Non tenne l'ordine della battaglia.
Esempio: F. V. 11. 82. Adunque si tenne questo ordine.
Esempio: Vit. Barl. 45. Poichè questo comandamento è così antico, perchè nol tiene dunque tutto il mondo?
Esempio: E Vit. Barl. appresso: Molte genti il tengono, ed hanno tenuto.
Esempio: E Vit. Barl. appresso: Nostro Signore ci comandò per li suoi Profeti, e per li suoi Apostoli, che noi tegniamo la sua legge, e se noi non la tegniamo, non rimane perciò, ch'ella non sia buona.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 24. È dunque da tenere continuo, e fervente lo rigore della penitenza.
Definiz: TENERE. Mantenere, Conservare; e si usa anche in signific. neutr. Lat. servare. Gr. δισῴζειν.
Esempio: Petr. son. 80. Lasso, ben so, che dolorose prede Di noi fa quella, ch'a null'uom perdona, E che rapidamente n'abbandona Il mondo, e picciol tempo ne tien fede.
Esempio: Nov. ant. stamp. ant. 7. I regni non si tengono per parola, ma per prodezza, e per franchezza.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Innaffialo della fontana, e lo tiene in verdore, e in vita.
Esempio: Franc. Barb. 48. 11. Dicem'alcuno: io spargo Li don per mia libertate tenere.
Esempio: E Franc. Barb. 106. 3. In stato grande, e onor ci tenemo.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 4. Ma il color fu a guazzo, che non tiene.
Definiz: TENERE. Aver sapore, odore, o altra qualità di checchessia. Lat. sapere, olere. Gr. χυμίζειν, ὄζειν.
Esempio: Dant. Inf. 15. E tiene ancor del monte, e del macigno.
Esempio: Bocc. nov. 61. 2. Perciocchè tenendo egli del semplice, era molto spesso fatto capitano de' Laudesi.
Esempio: Cron. Morell. 219. Tengono (i colli) parte di salvatico, e parte di domestico.
Esempio: Cr. 1. 4. 14. L'acque, che tengon ferro, risolvono, cioè distruggono la grossezza della milza ec. quelle, che tengono rame, sono utili alla corruzione della complessione.
Esempio: Burch. 2. 47. Beo d un vino a pasto, che par colla, E tien di muffa, e sa di riscaldato.
Definiz: TENERE. Ritenere, Ricettare. Lat. recipere. Gr. ἀναλαμβάνειν.
Esempio: Amet. 43. Cipri di molte città ricchissima tenne il padre mio non di sangue, ne d'animo popolesco, ma di mestiero.
Definiz: TENERE. Occupare, Distendersi.
Esempio: G. V. 7. 14. 4. Tenea la detta cavallería da porta san Piero infino a san Firenze.
Esempio: E G. V. 10. 155. 3. La qual bastita teneva più di sei miglia nel piano.
Definiz: TENERE. Stimare, Giudicare, Reputare, Far conto, Credere, Esser d'opinione. Lat. habere, existimare, censere. Gr. νομίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 28. Currado avendo costui udito, si maravigliò, e di grande animo il tenne.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male, e non è creduto.
Esempio: E Bocc. nov. 94. 14. Gli altri tutti, che alle tavole erano ec. tutti insieme dissero, se tener quello, che da Niccoluccio era stato risposto.
Esempio: Amet. 52. E come Dafne sempre portante le verdi foglie, era tenuta bella.
Esempio: Nov. ant. stamp. ant. 7. Se tu dirai loro dolci parole, parrà, che tu abbi paura del popolo, onde esso ti soggiogherà. e non ti terrà per signore.
Esempio: Nov. ant. 5. 2. Quando alcuna questione nasceva intra i giucatori, questi diffiniva le sentenze, e ciascuno tenea suo giudicio per diritta sentenza per farli onore.
Esempio: E N. ant. nov. 23. 3. Fue tenuto, che a colui, che avea detto, che poteva dare, e torre, come li piacea, donasse robe, e palafreno, come a giullare.
Esempio: Tesorett. E tengo grande scherna Chi disperde in taverna.
Esempio: Cron. Morell. 317. Dipoi si rubellò messere Otto ec. e tennesi toccasse danari da' Veniziani.
Esempio: Fir. nov. 1. 177. Non contenti a' valorosi fatti de' lor passati, nè tenendo le opere altrui per veri ornamenti.
Esempio: Galat. 38. Ma chi va alquanto più oltra di quello, che egli è tenuto, pare, che doni del suo, ed è amato, e tenuto magnifico.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 21. Alcuna volta eziandío quegli è grato, il quale è in concetto d'ingrato, perchè l'oppenione degli uomini, che male interpreta le menti altrui, l'ha fatto tenere per tale.
Definiz: TENERE. Ritenere; Contrario di Versare.
Esempio: Amm. ant. 9. 7. 8. Le piccole vasella, le quali non tengono, avvegnachè ricevano abbondevolmente, non s'empiono, come si vede del vaglio, e le vasella grandi, s'elle tengono, avvegnachè non ricevano così abbondevolmente, a poco a poco s'empiono.
Esempio: Bern. Orl. 2. 12. 5. Perdonatemi, donne, in questo caso, Parlo del tener vostro solamente.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 8. Quel tuo involto bianco, Che tu ti se' creduto Mettere in quella manica, Uscinne per di sotto; ella non tenne, Come tu ti credesti.
Esempio: Menz. sat. 4. O pur provar, se qualche pozzo tiene.
Esempio: Car. lett. 1. 72. Aremmo tutti certe memorione grandi, le quali arebbono più buchi, più ripostigli, e più succerebbono, e più terrebbono, che le spugne.
Esempio: E Car. lett. appresso: A guisa delle vesciche, le quali, quanto più sono tramenate, più s'empiono, e più tengono.
Definiz: TENERE. Trattenere, Ritenere. Lat. cohibere. Gr. ἐπέχειν.
Esempio: Petr. canz. 43. 2. L'altra mi tien quaggiù contra mia voglia.
Esempio: Pallad. Marz. 18. Se l'albero non tiene i fiori, mischia orina vecchia per igual misura con acqua.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 69. E volgendo Ilarione la faccia, e volendo fuggire, quella arditamente il tenne, e disse: perchè volgi la faccia? perchè fuggi?
Definiz: TENERE. Avere efficacia, Valere. Lat. valere. Gr. δύνασθαι.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 87. La forza, che colui faceva sopra questa voce, se non avesse altro appoggio, terrebbe poco.
Esempio: Bern. Orl. 1. 27. 3. Non vede, che quell'obbligo sol tiene, Ch'è fatto a buono effetto, e per far bene.
Definiz: TENERE. Adunare. Lat. haberi. Gr. συνάγεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 41. Venne dunque in senato, che si tenne in palagio, con quattro figliuoli alla porta.
Definiz: TENERE. Andare, Incamminarsi. Lat. progredi, iter arripere. Gr. προάγειν.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 5. Parlando come potea, anzi linguettando confusamente, mostróe ad Antonio la via, onde dovea tenere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 48. Uscío di Firenze, e tenne verso Bologna.
Definiz: TENERE. Si dice della pania, della colla, e simili cose viscose, e tenaci.
Definiz: §. In maniera proverb. Tener la pania.
v. PANIA §. III.
Definiz: TENERE. Parlandosi di donne, o giovani, si prende sempre in cattiva parte, e vale Fargli stare a sua posta, o requisizione per giacersi con esso loro.
Esempio: Bocc. nov. 20. 8. A Paganino, vedendola così bella, pareva star bene, e non avendo moglie, si pensò di sempre tenersi costei.
Esempio: E Com. Dant. Quando 'l figliuolo fu grande, e bello, ella se lo teneva, ed ebbe a fare con lui.
Definiz: TENERE. Neutr. pass. Dimorare.
continua...
384) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
TENERE
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vol.5 pag.54

TENERE.
Definiz: Nome sust. Quella parte della cosa, per la quale ella si tiene in mano, Manico. Lat. manubrium. Gr. λαβή.
Esempio: Tav. Rit. Prende la spada per la punta, e rendela al cavaliere per lo tenere.
Esempio: Albert. cap. 24. La mano spesso unta non prende lo tener della spada.
Definiz: §. Per Tenitorio, Dominio, Potestà. Lat. territorium .
Esempio: Rim. ant. P. N. Re Enzo. Distretto m'ha l'amore in suo tenere, Ch'io non posso pensare Altro, che bene amare.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 72. Poi lo dimanda lo gentil parlare Della gioiosa, che m'ave in tenere.
Esempio: E Rim. ant. Dant. Maian. 78. E la spietata, che m'avea 'n tenere, Più non mi donerà dolor doglioso.

385) Dizion.4° Ed. .
TENERELLO
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vol.5 pag.54

TENERELLO.
Definiz: Dim. di Tenero. Lat. tenellus. Gr. ἁπαλός.
Esempio: Alam. Colt. 5. 120. Nè il tenerel suo germe sveglia affatto Dalle radici fuor.
Definiz: §. Tenerello, figuratam. vale Di poca età.
Esempio: Guid. G. Quale ardire t'indusse, che tu consentissi il fianco della tenerella pulcella essere allato dello strano huomo?
Esempio: Fir. disc. an. 79. Tuttavia tornava a far l'uova in quella colombaia, dove mille volte l'erano stati tolti, e mangiati i figliuoli ancora tenerelli.
Esempio: Tass. Amint. 2. 1. Che vuoi tu far di questi tenerelli, Che di molle lanugine fiorite Hanno a pena le guance?

386) Dizion.4° Ed. .
TENERETTO
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vol.5 pag.54

TENERETTO.
Definiz: Tenerello. Lat. tenellus. Gr. ἁπαλός.
Esempio: Cr. 9. 68. 3. Allora che il cominciamento della rugiada fa laudabile per sua suavità la teneretta gramigna.
Esempio: Alam. Colt. 2. 49. Nè caldo, o gielo Al teneretto figlio oltraggio faccia.
Esempio: Borgh. Col. milit. 422. Sebbene ec. e' si mostri alcuna volta un po' teneretto, non pertanto non è, dico, da dispregiare (quì nel signific. del §. VII. di Tenero)

387) Dizion.4° Ed. .
TENEREZZA
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vol.5 pag.54

TENEREZZA.
Definiz: Astratto di Tenero. Lat. teneritudo, teneritas. Gr. ἁπαλότης.
Esempio: Pallad. Genn. 17. Credesi, che quella cenere proccuri tenerezza.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 20. La detta virtude fa come la madre, che 'nsegna andare al fanciullo, la quale si dilunga da lui, e poi chiama il figliuolo; e quando egli vegnendo comincia a tremare per la tenerezza de' piedi, ed è in sul cadere, la madre corre, e portalo in braccio.
Definiz: §. I. Per metaf. vale Piccola, o Giovane età.
Esempio: Vit. S. Margh. 131. O vana fanciulla, abbi misericordia della tua tenerezza, consenti a me, e adora i miei Iddii.
Esempio: Cron. Morell. 243. Avendo dall'altra parte rispetto alla tenerezza del giovane.
Definiz: §. II. E figuratam. vale Affetto, Compassione, Amore. Lat. affectus, misericordia.
Esempio: Bocc. nov. 17. 54. Da quello amore, e da quella tenerezza, che io a lui tenuta son di portare, mossa ec. mi ti feci palese.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 47. Tanta fu la tenerezza, che nel cuor gli venne per la innocenzia di questi due.
Esempio: Pallad. Al campo tuo non soprappor mai coltivatore a te congiunto di parentado, o tenerezza d'amistade.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 61. Le quali parole quelli udendo, cominciarono tutti con mirabile tenerezza a piagnere.
Definiz: §. III. Pur figuratam. per Cura, Zelo.
Esempio: Bocc. nov. 77. 39. In lui t'ingegna di metter tenerezza del tuo onore.

388) Dizion.4° Ed. .
TENERINO
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vol.5 pag.54-55

TENERINO.
Definiz: Dim. di Tenero. Lat. tenellus, mollicellus. Gr. ἁπαλός.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 5. 6. E 'n questa carne tu l'umiliasti Crucifiggendo quel corpo tenerino.
Esempio: Fir. As. 147. Godeva a vedere fra le più grosse penne alcune tenerine piume ballare al suono d'una dolce aura, che vi spirava.
Esempio: Bern. Orl. 2. 8. 45. Orlando dalla porta s'allontana, E mentre calca l'erba tenerina, Vide posta nel mezzo una fontana Di perle adorna, e d'ogni pietra fina.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 7. E quei piccion ben cotti, e tenerini, Ch'avean l'ossa di zucchero.

389) Dizion.4° Ed. .
TENERISSIMAMENTE
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vol.5 pag.55

TENERISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Teneramente.
Definiz: §. Per Affettuosissimamente.
Esempio: Bocc. nov. 26. 25. Voltata la sua durezza in dolce amore verso Ricciardo, tenerissimamente da quel giorno innanzi l'amò.
Esempio: Vit. Crist. E però la raccomandò loro tenerissimamente.
Esempio: E Vit. Crist. D. Allora quella rallegrandosi, e già tutta piena di letizia, e accesa dello Spirito santo, si levò su, e tenerissimamente l'abbracciò.

390) Dizion.4° Ed. .
TENERISSIMO
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vol.5 pag.55

TENERISSIMO.
Definiz: Superl. di Tenero. Lat. tenerrimus. Gr. ἁπαλώτατος.
Esempio: Guid. G. Ella si stracciava colle sue unghie la sua tenerissima faccia (cioè: delicatissima, giovanissima)
Definiz: §. Figuratam. per Affettuosissimo.
Esempio: Bocc. nov. 31. 26. Ho verso me trovato tenerissimo del mio padre l'amore.

391) Dizion.4° Ed. .
TENERITĀ
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vol.5 pag.55

TENERITÀ.
Definiz: V. A. Teneritudine. Lat. teneritudo. Gr. ἁπαλότης.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 162. Questo medesimo opera il sugo suo (delle ruta) solo beuto, e le tenerità sue fritte nell'olio, e soprapposte (cioè: le sue tenere punte, o ciocche)

392) Dizion.4° Ed. .
TENERITUDINE
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vol.5 pag.55

TENERITUDINE.
Definiz: Tenerezza. Lat. teneritudo. Gr. ἁπαλότης.
Esempio: Cr. 4. 11. 10. Conciossiacosachè in niuno modo paia approvar la ragion naturale per la molta teneritudine della gemma.

393) Dizion.4° Ed. .
TENERO
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vol.5 pag.55

TENERO.
Definiz: Add. Di poca durezza, Che acconsente al tatto, Che tende al liquido, Che agevolmente si comprime, o cede. Lat. tener, mollis. Gr. τέρην.
Esempio: Petr. canz. 28. 4. Qualor tenera neve per li colli Dal sol percossa veggio di lontano.
Definiz: §. I. Per metaf. Novello, Giovane, Di poca età.
Esempio: Bocc. nov. 4. 10. Avendo forse riguardo al grave peso della sua dignità, e alla tenera età della giovane.
Esempio: Petr. canz. 11. 5. Le donne lagrimose, e 'l vulgo inerme Della tenera etate.
Esempio: Vit. S. Margh. 136. Molto mi contristo, quando da così piccola, e tenera pulcella sono vinto.
Definiz: §. II. Pur per metaf. vale Delicato. Lat. mollis, delicatus. Gr. μαλακός, τρυφερός.
Esempio: Bocc. nov. 18. 8. le quali (forze d'amore) sono di tanta potenza, che i fortissimi uomini, non che le tenere donne, hanno già molte volte vinti, e vincono tutto il giorno.
Esempio: Pass. 10. Diceano, che non potrebbe sostenere l'asprezza dell'ordine, conciossiacosachè fosse molto tenero, e morbidamente allevato.
Esempio: Cavalc. Specch. cr. Comincia un poco a dolersi, e dispiacersi, ed esser meno tenero.
Esempio: E Med. cuor. Il potente in ciò ha peggio, che l'uomo di bassa mano, che è sì tenero per la superbia, che se ogni cosa non hae a suo modo, sì gli è grande crepacuore.
Esempio: Ar. Cass. 1. 3. Che credería, che quì, dove è sì splendida Corte, ove sono sì galanti giovani, Non si dovesse a due fanciulle tenere, Più che latte, trovar mille ricapiti?
Definiz: §. III. Ancora per metaf. vale Affettuoso. Lat. benevolus. Gr. εὐμενής.
Esempio: Bocc. nov. 6. 1. Comechè molto s'ingegnasse di parere santo, e tenero amatore della Cristiana fede.
Esempio: E Bocc. 15. 8. Esso maravigliandosi di così tenere carezze, tutto stupefatto rispose.
Esempio: E Bocc. num. 13. Veggendo le tenere lagrime, gli abbracciari, e gli onesti baci, ebbe ciò, che ella diceva, più che per vero.
Esempio: Boez. G. S. 9. Perchè essendo nel glorioso fiore Di me felice, e di mia giovanezza Non obliate del tenero amore ec.
Definiz: §. IV. Per Zeloso, Curante. Lat. studiosus, sollicitus. Gr. σπουδαῖος.
Esempio: Bocc. concl. 12. Da buon zelo movendosi, tenere sono della mia fama.
Esempio: Cron. Morell. 276. Acquistato che avrai gli amici, sarai savio con loro, e co' parenti, con quelli però, che t'amano, e ti servono, e sono teneri dello stato tuo.
Esempio: Stor. Aiolf. La novella ne andò a madonna Isabetta, come il Re si armava, ed ella corre tenera del fratello.
Definiz: §. V. Per Permaloso, Che si sdegna per poco.
Esempio: G. V. 8. 41. 3. Uomo vertudioso in molte cose, se non ch'era troppo tenero, e stizzoso.
Esempio: Galat. 22. Alcuni se ne trovano, che sono tanto teneri, e fragili, che il vivere, e dimorare con esso loro niuna altra cosa è, che impacciarsi fra tanti sottilissimi vetri.
Definiz: §. VI. Per Geloso, Che dà gelosía.
Esempio: Salv. Granch. 3. 8. Che in queste cose tenere Appunto tanto val l'opinione, Ed il sospetto, quanto la certezza, E la verità.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. I casi degli stati sì son teneri; Piston, bisogna girar largo a' canti, E non si fidar troppo.
Definiz: §. VII. Figuratam. per Non confermato, Non assodato, Non istabilito. Lat. infirmus, debilis.
Esempio: G. V. 9. 80. 3. Essendo, come è detto dinanzi, rinnovato lo stato in Firenze per la signoría del conte da Battifolle (ed era ancora molto tenero) e avendo la guerra di Pisa, e Lucca, non erano in sicuro stato.
Esempio: M. V. 3. 40. Il Re vedendo ancora il reame tenero sotto la sua signoría, e il Provenzale baldanzoso, temeva di muovergli guerra.
Esempio: Fir. Trin. 3. 3. Dove le cose son tenere, ogni minima cosa è assai.
Definiz: §. VIII. E Tenero, come Uomo tenero, vale talora Credulo, Debole, Dolce di sale.
Definiz: §. IX. Tenero di calcagna, dicesi di Chi si lascia facilmente svolgere.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Credi pure ec. Che noi siam quasi tutte quante un poco Tenere di calcagna.
Definiz: §. X. Tenero di checchessia, vale Fresco, o Nuovo di quella cosa.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. 128. La qual, siccome tenera di parto, Faceva ogni mattina il sonnellino.

394) Dizion.4° Ed. .
TENERONE
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vol.5 pag.55

TENERONE.
Definiz: Accrescit. di Tenero.
Esempio: Dav. Colt. 172. Facendo lor messe (i nesti) in pochi dì calosce, e tenerone, che si staccano per ogni poco.

395) Dizion.4° Ed. .
TENERORE
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vol.5 pag.55

TENERORE.
Definiz: V. A. Tenerezza. Lat. teneritudo. Gr. ἁπαλότης.
Esempio: M. Aldobr. Per lo tenerore de' membri, che volentieri si piegano, e dirompono.

396) Dizion.4° Ed. .
TENERUCCIO
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vol.5 pag.55

TENERUCCIO.
Definiz: Dim. di Tenero. Lat. tenellus. Gr. ἁπαλός.
Esempio: Tratt. gov. fam. Quella teneruccia mente si riempiè del mondo.

397) Dizion.4° Ed. .
TENERUME
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vol.5 pag.56

TENERUME.
Definiz: Sostanza bianca, e pieghevole, la quale spesso è unita all'estremità degli ossi. Lat. cartilago. Gr. χόνδρος.
Esempio: Mor. S. Greg. Il suo tenerume è quasi piastre di ferro; il tenerume ha forza d'osso, ma non ha fortezza dell'osso, e per tanto il tenerume suo è assomigliato alle piastre di ferro.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 86. Ella gli fece (gli orecchi) di tenerume, che s'ella gli avesse fatti di pura carne sì non potrebbero lungamente avere ritenuta la loro forma.
Esempio: Libr. Son. 91. Che cavava il midollo d'un barlotto, Ovvero il tenerume, a dir più retto (quì figuratam.)
Definiz: §. Per le Pipite tenere degli alberi.
Esempio: Cr. 6. 68. 1. Si prenda il tenerume del lentischio, e si faccia bollire, infinchè sia consumato l'aceto.
Esempio: Paol. Oros. Essendo cresciuta per tutta Affrica smisurata moltitudine di grilli, e non solamente ogni speranza di biada, ma tutte l'erbe con parte delle radici, e le foglie degli alberi col tenerume de' rami avessero consumato, ma le cortecce, e aridi legni avessero rosi.

398) Dizion.4° Ed. .
TENERUZZO
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vol.5 pag.56

TENERUZZO .
Definiz: Lo stesso, che Teneruccio. Lat. tenellus. Gr. ἁπαλός.
Esempio: Vit. Crist. Oggi sparse il sangue suo preziosissimo, e fu tagliata la carne sua teneruzza.

399) Dizion.4° Ed. .
TENESMO
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vol.5 pag.56

TENESMO .
Definiz: Struggimento continuo d'andare del corpo accompagnato da uscita di poca mucosità tinta di sangue. Lat. tenesmus. Gr. τεινεσμός.
Esempio: Volg. Mes. Il tenesmo è cagionato dalla ulcerazione dello sfintere, o da qualche materia, che pugne, onde nasce uno frequente, e vano desiderio d'andare a sella.

400) Dizion.4° Ed. .
TENIERE
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vol.5 pag.56

TENIERE.
Definiz: Fusto della balestra.
v. BALESTRA.
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