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Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
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361) Dizion.4° Ed. .
TENASMONE
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vol.5 pag.38

TENASMONE.
Definiz: V. A. Tenesmo.
Esempio: Tes. Pov. P. S. Ritiene la soccorrenza, e sana lo tenasmone.

362) Dizion.4° Ed. .
TENCIONAMENTO
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vol.5 pag.38

TENCIONAMENTO.
Definiz: Il tencionare. Lat. concertatio. Gr. ἀγωνισμός.
Esempio: Val. Mass. Egli avea intanto pacificati gli scordevoli tencionamenti.

363) Dizion.4° Ed. .
TENCIONARE
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vol.5 pag.38

TENCIONARE.
Definiz: Tenzonare; e si usa in signific. neutr. e neutr. pass. Lat. concertare, contendere. Gr. συναγωνίζεσθαι.
Esempio: Libr. Mott. E cominciarono a tencionare di tornare, non accordandosene l'uno.
Esempio: Gr. S. Gir. Il servo d'Iddio non dee unque tencionare agli altri.
Esempio: Liv. M. Nè voi non riottate, e non tencionate di questa cosa.
Esempio: E Liv. M. appresso: Fu fatto Edile Curule, e fieramente si tencionò contra i gentiluomini.
Esempio: E Liv. M. di sotto: I suoi compagni se ne tencionan con lui.
Esempio: E Liv. M. altrove: I cittadini, e gli amici si tencionavano infra loro.
Esempio: Amm. ant. G. 177. Troppo tencionando si perde la verità.

364) Dizion.4° Ed. .
TENCIONATO
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vol.5 pag.38

TENCIONATO.
Definiz: Add. da Tencionare.
Esempio: Amet. 88. I vosrtri effetti mostrino chi più possiede della tencionata quistione.

365) Dizion.4° Ed. .
TENCIONATORE
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vol.5 pag.38

TENCIONATORE.
Definiz: Che tenciona.
Esempio: Albert. cap. 10. Non si converta in amistade di matto ec. o di tencionatore, o d'adiroso.
Esempio: Zibald. Andr. 118. Sì è sciocco, pauroso, e tencionatore.
Esempio: Liv. Dec. 3. Eglino eleggeranno i più riottosi, e i maggiori tencionatori di tutti.

366) Dizion.4° Ed. .
TENCIONE
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vol.5 pag.38

TENCIONE.
Definiz: Tenzone. Lat. ius, iurgium, dissidium. Gr. ἔρις.
Esempio: Bocc. nov. 98. 22. Dopo lunga tencione vel pur mandò.
Esempio: Coll. Ab. Isac. 38. E con tencione si sforzavano di menarlo nelle loro case.
Esempio: Zibald. Andr. 36. Ove sarà superbia, ivi sarà tencione.

367) Dizion.4° Ed. .
TENDA
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vol.5 pag.38-39

TENDA.
Definiz: Tela, che si distende in aria, e allo scoperto per ripararsi dal sole, dall'aria, o dalla pioggia. E generalmente Tela, che si distende per coprire, o parar checchessia. Lat. velarium.
Esempio: Tes. Br. 1. 20. Quella Cubabel, e coloro, che di loro usciro, fece primamente tende, e logge per loro riposare.
Definiz: §. I. Levar le tende, si dice del Partirsi gli eserciti dal luogo, ov'erano attendati. Lat. castra movere, vasa colligere. Gr. ἐξαναχωρεῖν τὴν στρατιάν, ἀνασκευάζειν.
Definiz: §. II. Tenda, si dice anche ne' teatri quella Tela, che distesa dinanzi al palco cuopre le scene, finchè non si dia cominciamento alla commedia. Lat. siparium. Gr. περιπέτασμα.
Esempio: Malm. 1. 39. Che qual tenda calando alle calcagna, Scoprì scena di bosco, e di campagna.
Definiz: §. III. Tende, per li Padiglioni degli eserciti. Lat. tentoria. Gr. σκηνώματα.
Esempio: Liv. M. Fidandosi del discordio de' Romani, gli assaliro alle tende.
Esempio: Guid. G. Lo Re Peleo comandò, che Iasone, e Ercole, e gli altri Re, e maggiori del suo oste venissero alla tenda sua.
Esempio: E Guid. G. altrove: Li Greci traboccando in gran fretta si raccoglievano per fuga alle loro tende.
Esempio: Ovvid. Pist. Profferendo a te di raccompagnarmi infino alle sue tende.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 273. Gaio Mario col padre cresciuto dietro agli eserciti faccendo i piuoli, a quali si legano le tende, soggiogata Affrica, catenato ne menò a Roma Giugurta.
Esempio: M. V. 6. 54. L'uomo, e 'l cavallo in sul campo a scoperto cielo fanno un letto senza altra tenda.
Definiz: §. IV. Levar le tende, figuratam. vale Terminar checchessia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 29. Forse ch'io vi farò levar le tende, Gente sol da dormire, e da ber buona.
Definiz: §. V. Al levar delle tende, posto avverbialm. che vale Al fin del fatto, All'ultimo. Lat. tandem, postremo. Gr. τέλος.
Esempio: Pataff. 9. Al levar delle tende parve afflitta.
Esempio: Morg. 23. 1. Non mi lasciar perir presso alla foce, Poichè noi siamo al levar delle tende.

368) Dizion.4° Ed. .
TENDENTE
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vol.5 pag.39

TENDENTE.
Definiz: Che tende.
Esempio: Viv. disc. Arn. 28. Rimettendomi a ciò, che in appartato discorso ne diedi scritto all'A. V. S. molt'anni sono con altro tendente a facilitar lo scarico d'Arno a prò della città di Pisa, e delle campagne ad essa adiacenti.
Esempio: Ricett. Fior. 26. Oggi si usa la cina detta volgarmente impietrita, di colore tendente al bigio oscuro.

369) Dizion.4° Ed. .
TENDERE
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vol.5 pag.39

TENDERE.
Definiz: Distendere, in signific. d'Allargare, o Spiegare. Lat. expandere, extendere, explicare. Gr. ἐκπεταννῦσθαι.
Esempio: Vegez. Sopra le quali si tendano pezze di ciliccio, le quali rifrenano il furor delle saette.
Esempio: Nov. ant. 19. 3. Il padre fece tendere un ricco padiglione.
Esempio: E Nov. ant. 96. 1. Uno mercatante, che recava berrette, se gli bagnarono, e avendole tese, sì vi appariro molte scimmie, e catuna se ne mise una in capo.
Esempio: Viagg. Sin. Poichè gli aveva lavati, gli portava a tendere in un orto quasi a una gittata di mano, e quivi gli tendea sopra.
Definiz: §. I. Tender reti, lacci trappole, e simili, si dicono dell'Acconciare cotali cose per uso d'acchiappare animali, o simili; e figuratam. vagliono Insidiare; che anche diciamo Tendere insidie.
Esempio: Cr. 10. 17. 11. Due reti assai lunghe, e alte ec. che volgarmente si chiamano pareti, e tendonsi in prati, ed in vie, ed in campi, e presso ad acque ec.
Esempio: Bocc. nov. 15. 20. Avendo quello, a che ella ec. aveva teso il lacciuolo.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 46. Mille lacciuoli, col mostrar d'amarti, t'aveva tesi intorno a' piedi. .
Esempio: E Bocc. nov. 92. 4. Ghino di Tacco, sentendo la sua venuta, tese le reti.
Esempio: Petr. son. 48. Sicchè avendo le reti indarno tese, Il mio duro avversario se ne scorni.
Esempio: Franc. Barb. 121. 6. Ognun, che tende, non piglia, ma spesso Chi vigila più trova; Dormendo, rado si fa buona prova.
Esempio: Dant. Inf. 30. Gridò: tendiam le reti, sicch'io pigli La Lionessa, e i lioncini al varco.
Esempio: Fir. As. 208. Egli non vi andò guar, che tendendomi una maggior trappola, egli mi vi fece cadere dentro senza darmi ad assaporare il cacio.
Esempio: Gal. Sist. 1. 86. Questi, che tendono le pareti al comune, si fanno anco fare autori dell'invenzioni d'altri.
Definiz: §. II. Tendere, per Aver la mira, Essere diretto. Lat. tendere. Gr. ἐντείνεσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 129. 10. Non dee alcun sol tendere a dannare Quel, ch'aude tutto.
Esempio: Galat. 65. Questi modi, e molti altri a questi somiglianti, che tendono ad impedir la voglia, e l'appetito altrui ec. sono spiacevoli.
Esempio: Fir. disc. an. 110. Se la leggerezza in ogni uomiciatto è biasimevole, che dobbiamo dire di quella d'un Prncipe, del quale ogni atto, ed ogni operazione tende o al danno, o all'utile dello universale?
Definiz: §. III. Tender l'arco, vale Caricarlo. Lat. arcum tendere. Gr. τόξον ἐντείνεσθαι.
Esempio: Amm. ant. 20. 1. 2. A studio si stende l'arco, acciocchè nel suo tempo utilmente si tenda.
Esempio: Petr. canz. 41. 7. Indarno tendi l'arco, a voto scocchi.
Definiz: §. IV. Tendere l'arco dell'intelletto, figuratam. vale Volgere il pensiero, Applicar l'animo; tolto dall' affissar l'occhio, che si fa in mirando, ove si vuol trarre; che anche diremmo Porre la mira, o Corre la mira.
Esempio: Bocc. nov. 97. 23. Alla qual cosa oggi pochi, o niuno ha l'arco teso dello 'ntelletto.
Definiz: §. V. Tender gli orecchi, gli occhi, e simili, vagliono Stare attento coll'udito, o colla vista. Lat. arrigere aures, oculos intendere. Gr. ἱστάναι τὰ ὦτα, τείνεσθαι τὰ ὄμματα.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 20. Stiam poco, e intanto tendiam ben l'orecchio.
Definiz: §. VI. Tendere, per lo stesso, che Tirare, Accostarsi. Lat. vergere. Gr. συντείνεσθαι πρός τι.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 375. Furono plasmate adunque d'una materia, che tendesse al molle, ma non fusse languida, sicchè al riposo non desse impaccio.

370) Dizion.4° Ed. .
TENDETTA
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vol.5 pag.39

TENDETTA.
Definiz: Dim. di Tenda.
Esempio: Bemb. stor. 4. 57. Chiamati i provveditori, e i capitani sotto la tendetta sacra, gl'introdussero nella città (quì per baldacchino)

371) Dizion.4° Ed. .
TENDINE
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vol.5 pag.39

TENDINE.
Definiz: Termine anatomico. Parte del muscolo, che biancheggia, e forma l'estremità del medesimo. Lat. tendo. Gr. τένων.
Esempio: Libr. cur. malatt. Fortifica questa unzione le fibre de' muscoli, e de' tendini.
Esempio: Salvin. disc. 1. 41. Galeno ec. non trovò migliore similitudine, colla quale spiegasse il muoversi de' tendini, e 'l pronto slungarsi, e raccorciarsi de' muscoli, che quella delle macchine, che con occulti fili appiccativi fanno varj giuochi, e movimenti.

372) Dizion.4° Ed. .
TENDITORE
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vol.5 pag.39

TENDITORE.
Definiz: Che tende.
Esempio: Filoc. 4. 12. Io medesimo fui iltenditor de' lacci, ne' quali son caduto.

373) Dizion.4° Ed. .
TENEBRA
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vol.5 pag.40

TENEBRA.
Definiz: Scurità, Buio, Mancanza di luce; e si usa più comunemente nel numero del più. Lat. tenebrae, caligo. Gr. σκότος, ἀχλύς.
Esempio: S. Ag. C. D. Non sono altro le tenebre di qualunque luoghi, se non aere senza luce.
Esempio: E S. Ag. C. D. altrove: Dove non è la luce, è necessario, che sien le tenebre.
Esempio: Tes. Br. 1. 10. La natura degli Angeli, che non trapassano la volontà di Dio, è chiamata chiarezza, e la natura di coloro, che trapassano, è appellata tenebra. E però dice la Bibbia, che al principio fu divisa la chiarezza dalle tenebre, cioè a dire, che Dio creò tutti gli Angioli, e de' buoni fece la chiarezza, e de' rei le tenebre.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Or questa bene è gran cechitade, e somma tenebra.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. D. Spesse volte avviene, che l'uomo disiderando d'aver lume di grazia di Dio spirituale, e uscir di tenebra di peccato, si rimane, ed è impedito per lo grido delle genti.
Esempio: Dant. Inf. 3. Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo.
Esempio: E Dan. Purg. 7. Non però, che altra cosa desse briga, Che la notturna tenebra ad ir suso.
Esempio: Bocc. nov. 77. 31. Veggendo lei colla bianchezza del suo corpo vincer le tenebre della notte.
Esempio: Coll. SS. Pad. Di notte cercando per l'oscure tenebre.
Esempio: Pass. 38. Quando Iddio illuminerà le cose nascose, e fatte in tenebre, e al buio.
Definiz: §. Tenebra, per metaf. vale Ignoranza.
Esempio: Petr. canz. 4. 6. E ciò sepp'io dapoi Lunga stagion di tenebre vestito.

374) Dizion.4° Ed. .
TENEBRARE
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vol.5 pag.40

TENEBRARE.
Definiz: Rabbuiate, Fare scuro.

375) Dizion.4° Ed. .
TENEBRATO
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vol.5 pag.40

TENEBRATO.
Definiz: Add. da Tenebrare.
Esempio: Dant. Purg. 16. Buio d'Inferno, e di notte privata D'ogni pianeta, sotto pover cielo, Quanto esser può, di nuvol tenebrata.

376) Dizion.4° Ed. .
TENEBRÍA
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vol.5 pag.40

TENEBRÍA.
Definiz: V. A. Tenebra. Lat. tenebrae. Gr. σκότος, ἀχλύς.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Quelli, che non ci vengono, rimangono in molta tenebría.
Esempio: Tes. Pov. P. S. cap. 8. Item zucchero fregato in su una pietra da arrotare con vino bianco dramme tre, e di quello vino messo nell'occhio, toglie la macchia, e la tenebría.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 35. 22. Disfà ogni tenebría L'alta luce del Messia.
Esempio: E Fr. Iac. T. 6. 29. 5. Che par tutta si disfaccia L'alma mia per tenebría.
Definiz: §. Per metaf. vale Oscurità, Ignoranza.
Esempio: Pass. 104. Acciocchè convertisse il mondo a via di verità dall'errore e dalla tenebría del peccato, stette dieci anni, che non bevve vino. .

377) Dizion.4° Ed. .
TENEBRORE
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vol.5 pag.40

TENEBRORE.
Definiz: V. A. Tenebra. Lat. tenebrae. Gr. σκότος, ἀχλύς.
Esempio: Com. Inf. 9. Questa bolgia a tutti li sensi noia, alla veduta dà tenebrore ec.
Esempio: Fr. Iac. T. In te sento riposo veramente, Ma non perfettamente, Perch'io sono in quello tenebrore.

378) Dizion.4° Ed. .
TENEBROSISSIMO
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vol.5 pag.40

TENEBROSISSIMO.
Definiz: Superl. di Tenebroso. Lat. tenebrosissimus, obscurissimus. Gr. σκοτεινότατος.
Esempio: Boez. Varch. 2. pros. 2. Al cielo è lecito di cavar fuori bellissimi giorni, e questi stessi nascondere con notti tenebrosissime.

379) Dizion.4° Ed. .
TENEBROSITÀ, TENEBROSITADE, e TENEBROSITATE
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vol.5 pag.40

TENEBROSITÀ, TENEBROSITADE, e TENEBROSITATE .
Definiz: Tenebra. Lat. tenebrae. Gr. σκότος, ἀχλύς.
Esempio: Com. Par. 2. Li quali lumi, e nella qualitade, cioè in chiarezza, e tenebrositade, e nella quantitade, cioè grandezza, si possono considerare esser diverse figure.
Definiz: §. I. Per Buféra, o Tempesta di venti.
Esempio: Cr. 8. 1. 6. Sia chiuso dalla parte contraria per la tenebrosità, e pestilenza de' venti, che quindi soffiano (il T. Lat. ha: turbulentiam)
Definiz: §. II. Per Offuscamento di vista, o di mente.
Esempio: Volg. Mes. Tosto avrà scotomía, o vertigine, cioè cotale tenebrosità, ed avvolgimento, come se il mondo s'aggirasse intorno intorno.

380) Dizion.4° Ed. .
TENEBROSO
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vol.5 pag.40

TENEBROSO.
Definiz: Add. Pieno di tenebre, Buio, Oscuro. Lat. tenebrosus. Gr. σκοτεινός.
Esempio: Nov. ant. 13. 1. Il Re lo fece notricare, e guardare in tenebrose spelonche.
Esempio: Petr. son. 17. E non so fare schermi Di luoghi tenebrosi, o d'ore tarde.
Esempio: Filoc. 1. 29. Giove da se il divise, e in sua parte a lui, e a' suo' seguaci diede i tenebrosi regni di Dite.
Esempio: Tes. Br. 5. 1. Le nature de' serpenti son tali, che quando egli invecchia, li suoi occhi diventano torbidi, e tenebrosi.
Esempio: Dant. Inf. 6. Grandine grossa, e acqua tinta, e neve Per l'aer tenebroso si riversa.
Definiz: §. Tenebroso, per metaf. vale Turbato, Torbido, Confuso.
Esempio: M. V. 10. 25. Stando per questo i governadori, e i cittadini di Firenze nel tenebroso sospetto.
Esempio: Libr. Amor. 2. Il vero amadore di nessuna avarizia può esser tenebroso.
Esempio: Cr. 4. 48. 2. Il vino ec. l'oppilazion del fegato lieva, e apre la tenebrosa fummosità, e la tristizia generata dal cuore scaccia, e i membri di tutto 'l corpo fortifica.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 18. O menti cieche, o tenebrosi intelletti, o argomenti vani di molti mortali.

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