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Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
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421) Dizion.4° Ed. .
DELIRANTE
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vol.2 pag.69

DELIRANTE.
Definiz: Che delira. Lat. delirus, delirans. Gr. παράφρων.
Esempio: Segn. Pred. 23. 12. Tutto egli usò per curar quella delirante.

422) Dizion.4° Ed. .
DELIRARE
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vol.2 pag.69

DELIRARE.
Definiz: Esser fuori di se, Aver perduto il discorso, Farneticare. Lat. delirare. Gr. ληρεῖν, μαίνεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 11. Ed egli a me, perchè tanto delira, Disse, lo 'ngegno tuo da quel, ch'e' suole?
Esempio: But. Tanto delira, cioè esce dal solco, cioè si svia.
Esempio: E But. altrove: Delirare è dal solco della verità uscire, come esce lo bue del solco, quando impazza, e non è obbediente al giogo.

423) Dizion.4° Ed. .
DELIRIO
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vol.2 pag.69

DELIRIO.
Definiz: Il delirare, L'esser fuori di se. Lat. delirium. Gr. παραφροσύνη.
Esempio: Segn. Pred. 1. 1. O cecità! o stupidezza! o delirio! o perversità!

424) Dizion.4° Ed. .
DELIRO
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vol.2 pag.69

DELIRO.
Definiz: Add. Pazzo, Fuor del senno. Lat. delirus. Gr. παράφρων.
Esempio: Petr. canz. 6. 2. Ogni delira impresa, e ogni sdegno Fa 'l veder lei soave.
Esempio: Dant. Par. 1. Gli occhi drizzò ver me con quel sembiante, Che madre fa sopra figliuol deliro.
Esempio: Lab. 159. Ora io non t'ho detto, quanto questa perversa moltitudine sia golosa, ritrosa, ambiziosa, invidiosa, accidiosa, iracunda, e delira.

425) Dizion.4° Ed. .
DELITTO
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vol.2 pag.69

DELITTO.
Definiz: Peccato. Lat. delictum. Gr. ἁμάρτημα.
Esempio: Vit. S. Ant. Non ti ricordare, o Signore, de' delitti della mia gioventù.
Esempio: Segn. stor. 9. 244. Stimarono, che il giudizio divino avesse loro a quel tempo riservata la pena de' loro commessi delitti.

426) Dizion.4° Ed. .
DELIVRARE
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vol.2 pag.69

DELIVRARE.
Definiz: V. A. Diliberare, Sciogliere. Lat. solvere, dissolvere.
Esempio: Franc. Barb. 55. 15. Puossi dir, che quì claude Sette maniere d'ingrato esto livro, Delli quai mi delivro Mettendo i minor pria, e' maggior poi.

427) Dizion.4° Ed. .
DELIZIA
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vol.2 pag.69

DELIZIA.
Definiz: Preziose, e rare dilicatezze, e morbidezze sì di vivande, come d'arnesi, e altre dilettevoli cose. Lat. delicium, deliciae. Gr. τρυφή.
Esempio: M. V. 1. 4. Usavano dissolutamente il peccato della gola, i conviti, le taverne, e delizie colle dilicate vivande.
Esempio: Sen. Pist. Io amo meglio, che fortezza mi tenga in sua guerra, che 'n sue delizie.
Esempio: Coll. SS. Pad. Le ricchezze, e le delizie del mondo, e tutta dilettanza.
Esempio: Dant. Purg. 29. Avrei quelle ineffabili delizie Sentite prima.
Esempio: E Dan. Par. 31. E s'i' avessi in dir tanta divizia, Quanto ad immaginar, non ardirei Lo minimo tentar di sua delizia.
Esempio: Pass. 40. Gli uomini, che sono avvezzi agli agi, e alle delizie, e a' diletti della carne ec. temono di partirsi ec.
Definiz: §. Avere in delizie, vale Amare moltissimo, Tener caro, Pregiare. Lat. in deliciis habere.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 2. Chi giovin stolto, troppo amico a Bacco, L'ebbe in delizie, e Venere con essa.

428) Dizion.4° Ed. .
DELIZIANO
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vol.2 pag.69

DELIZIANO.
Definiz: V. A. Add. Delizioso.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 52. Che pare il paradiso deliziano.
Esempio: Fr. Giord. Salv. Pred. 18. Come si dice di questo frutto del paradiso deliziano, che ha in se le virtù di tutte l'erbe, e piante.

429) Dizion.4° Ed. .
DELIZIOSAMENTE
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vol.2 pag.69

DELIZIOSAMENTE.
Definiz: Avverb. Con delizia.

430) Dizion.4° Ed. .
DELIZIOSISSIMO
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vol.2 pag.69

DELIZIOSISSIMO.
Definiz: Superl. di Delizioso. Lat. delicatissimus, amoenissimus. Gr. τρυφερώτατος.
Esempio: Red. annot. Ditir. 9. Villa ec. deliziosissima non solamente per le cacce de' daini ec.
Esempio: E esp. nat. 3. Nella città di Firenze confessano esser rinati gli antichi deliziosissimi orti de' Feaci.

431) Dizion.4° Ed. .
DELIZIOSO
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vol.2 pag.69

DELIZIOSO.
Definiz: Add. Pieno di delizie. Lat. delicatus. Gr. ἁβρός.
Esempio: Lab. 139. Acciocchè vedova alle spese del pupillo possa più lungamente deliziosa vita menare.
Esempio: S. Grisost. Dove sono gli giuochi, e gli stormenti, e gli spettacoli, le turbe de' fanti, de' donzelli, gli deliziosi conviti?
Esempio: Red. esp. nat. 89. Le corna tenere (de' cervi) son deliziose nelle mense de' grandi.

432) Dizion.4° Ed. .
DEL PARI
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DEL PARI.
Definiz: Posto avverbialm. vale Pari, Al pari. Lat. aequaliter, pariter. Gr. ἴσος, κατ'ἴσον.
Esempio: Lab. 320. Essendo quella di mezzo del pari, dico, che così tosto dovrebbe ella essersi fatta incontro a te ad amarti, come tu ti facessi incontro a lei.

433) Dizion.4° Ed. .
DEL RESTANTE
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vol.2 pag.69

DEL RESTANTE.
Definiz: Lo stesso, che Del resto. Lat. ceterum. Gr. τὸ λοιπόν.

434) Dizion.4° Ed. .
DEL RESTO
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vol.2 pag.69

DEL RESTO.
Definiz: Posto avverbialm. vale lo stesso, che Ma, Per altro, Quanto a quello, che resta a dire. Lat. ceterum.
Esempio: Red. cons. 1. 248. Del resto, l'acqua come acqua, è difficilissimo, che possa cagionare dolori di corpo, e di stomaco.
Esempio: E Red. cons. 256. Del resto la materia del flusso non è sempre ad un modo nella sustanza.
Esempio: E Red. cons. 257. Del resto in tutto il ventre inferiore, nel quale a giudizio del tatto non sono nè durezze, nè tensioni, ha la signora un continuo mormorío di stati.

435) Dizion.4° Ed. .
DEL RIMANENTE
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vol.2 pag.69

DEL RIMANENTE.
Definiz: Lo stesso, che Del resto. Lat. ceterum. Gr. τὸ λοιπόν.

436) Dizion.4° Ed. .
DEL TANTO
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vol.2 pag.70

DEL TANTO.
Definiz: Posto avverbialm. In riguardo, In comparazione, In proporzione, A tanto per tanto.
Esempio: G. V. 1. 5. 4. Questa terza parte così confinata ec. è del tanto la più popolata parte del mondo.
Esempio: E G. V. cap. 60. 5. Egli è il più bello tempio, ovvero duomo del tanto, che si truovi.
Esempio: E G. V. 7. 2. 2. Fu della miglior gente, e che più fece d'arme del tanto, che avesse il Re Carlo.

437) Dizion.4° Ed. .
DEL TUTTO
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vol.2 pag.70

DEL TUTTO.
Definiz: Posto avverbialm. vale In tutto e per tutto, Interamente, Affatto. Lat. omninò, prorsus. Gr. ὅλως, παντελῶς.
Esempio: Bocc. nov. 75. 4. Io voglio, che noi gli traiamo quelle brache del tutto.
Esempio: E Bocc. nov. 95. 5. Infino a quì del tutto al mio marito, e a' miei parenti tenuto ho nascoso.
Esempio: Petr. son. 3. Trovommi Amor del tutto disarmato.
Esempio: Dant. Inf. 20. Forse per forza già di parlasía, Si travolse così alcun del tutto.
Esempio: Alam. Colt. 2. 45. Indi venner del tutto, e tutto intorno Empier quanto contien la terra, e 'l mare.

438) Dizion.4° Ed. .
DELUBRO
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vol.2 pag.70

DELUBRO.
Definiz: V. L. Lat. delubrum. Gr. τέμενος.
Esempio: Fior. Ital. D. Delubro tanto viene a dire, quanto tempio.
Esempio: Dant. Par. 6. Con costui pose il mondo in tanta pace, Che fu serrato a Giano il suo delubro.
Esempio: Ar. Fur. 3. 26. Vedi quì Alberto invitto capitano, Ch'ornerà di trofei tanti delubri.

439) Dizion.4° Ed. .
DELUDERE
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vol.2 pag.70

DELUDERE.
Definiz: V. L. Beffare, Schernire. Lat. deludere, irridere. Gr. χλευάζειν.
Esempio: Dant. Par. 9. Nè quella Rodopea, che delusa Fu da Demofoonte.

440) Dizion.4° Ed. .
DELUSIONE
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vol.2 pag.70

DELUSIONE.
Definiz: V. L. Il deludere. Lat. delusio, illusio, deceptio. Gr. χλευασμός.

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