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Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
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541) Dizion.4° Ed. .
ACCIABATTARE
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vol.1 pag.30-31

ACCIABATTARE.
Definiz: Far checchè sia alla grossa, e senza diligenzia, tolta la metaf. dal ciabattino. Lat. incuriosè, indiligenter agere. Gr. ἀμελεῖν.
Esempio: But. Cioè, se alquanto lo scriver mio, e 'l modo del dire, aborra, cioè acciabatta, e non dice così ordinato, come altrove, nè così appunto.
Definiz: §. In questo signif. diciamo anche Abborracciare, Acciarpare.

542) Dizion.4° Ed. .
ACCIACCARE
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vol.1 pag.31

ACCIACCARE.
Definiz: Ammaccare, Soppestare, Pestar grossamente. Lat. atterere, tundere. Gr. ἐπιτρίβειν.
Esempio: Ricett. Fior. Il seme del tlaspi, e del navone l'acciacchiamo nel mortaio.

543) Dizion.4° Ed. .
ACCIACCATO
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vol.1 pag.31

ACCIACCATO.
Definiz: Add. da Acciaccare. Lat. attritus, contusus. Gr. ἐπιτριβόμενος.
Esempio: Vett. Colt. Le verdi si mangiano ec. intere co' lor noccioli, o vero prima cavatone il nocciolo, e come si dice, acciaccate.
Esempio: Ricett. Fior. 2. Radici d'altéa nette, lavate, ed acciaccate.

544) Dizion.4° Ed. .
ACCIACCO
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vol.1 pag.31

ACCIACCO.
Definiz: Atto oltraggioso, Soperchiería. Lat. iniuria, contumelia. Gr. ὕβρις.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 115. E Giulio Marino compagno di Seiano all'acciacco di Curzio Attico.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 1. 110. Ho una gran paura, che non mi vogliano fare qualche acciacco.
Definiz: §. Per Mala indisposizione. Onde Aver degli acciacchi, delle mascalcie.

545) Dizion.4° Ed. .
ACCIAIATO
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vol.1 pag.31

ACCIAIATO.
Definiz: Add. da Acciaio. Lat. chalybe medicatus.
Esempio: Libr. cur. malatt. Il vino acciaiato è creduto medicamento convenientissimo agl'itterici.
Esempio: Tratt. segr. cos. donn. Giudizio sarà del buono medico il risolvere a favore del vino artemisiato, ovvero dell'acciaiato insieme.

546) Dizion.4° Ed. .
ACCIAIO
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vol.1 pag.31

ACCIAIO.
Definiz: Ferro raffinato. Lat. chalybs. Gr. χάλυβς χάλυψ.
Esempio: G. V. 9. 9. 3. E la detta corona si dà in Melano, ed è di fino acciaio, forbíto a spada, fatta a forma d'una ghiralnda d'alloro.
Esempio: Nov. ant. 20. 3. Una gragnuola venne, che parea cappelli d'acciaio.
Esempio: Morg. 8. 58. E 'l Danese s'armò con gran furore, E 'l suo caval D'acciaio era guernito.
Definiz: §. Acciaio, per Acciaiuolo, Acciarino, Fucile d'acciaio.
Esempio: Bocc. nov. 22. 7. Fatto con la pietra, e con l'acciaio, che seco portato aveva un poco di fuoco.

547) Dizion.4° Ed. .
ACCIAIUOLO
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vol.1 pag.31

ACCIAIUOLO.
Definiz: Fucile.
Esempio: Com. Inf. 14. Quando la falda vi cade suso, s'appiglia a modo che fa l'esca sotto l'acciaiuolo.
Definiz: §. Vale anche Velo d'accia.

548) Dizion.4° Ed. .
ACCIAPPINARE
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vol.1 pag.31

ACCIAPPINARE.
Definiz: Adirarsi, Scorrubbiarsi. Lat. indignari. Gr. ἄχεσθαι.
Esempio: Varch. Ercol. Quando acciappinano, o per paura, o per istizza, dimenano tosto tosto le labbra.
Definiz: §. Si usa ancora per dinotare il Fare alcuna cosa con fretta, menando le mani.

549) Dizion.4° Ed. .
ACCIARINO
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vol.1 pag.31

ACCIARINO.
Acciaiuolo.
550) Dizion.4° Ed. .
ACCIARO
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vol.1 pag.31

ACCIARO.
Definiz: Lo stesso, che Acciaio. Lat. chalybs. Gr. χάλυψ.
Esempio: Ar. Fur. 24. 103. Ma come ben composto, e valid'arco Di fino acciaro in buona somma greve.
Esempio: E Ar. Fur. 2. 43. Di sì forbíto acciar luce ogni torre, Che non vi può nè ruggine, nè macchia.
Esempio: Alam. Avar. 20. Indi il saldo braccial, poichè locato Alla gola ha l'accairo, e ben formato.
Esempio: Tass. Ger. 6. 92. Col durissimo acciar preme, ed offende Il delicato collo, e l'aurea chioma.
Definiz: §. Poeticamente vale Spada.

551) Dizion.4° Ed. .
ACCIARPARE
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vol.1 pag.31

ACCIARPARE.
Definiz: Abborracciare, Acciabattare. Da ciarpa arnese vile, o vecchio. Lat. incuriosè agere. Gr. ἀμελεῖν.
Esempio: Libr. cur. malatt. Mostrano d'essere medici diligenti, oculati, e che mai non acciarpano.

552) Dizion.4° Ed. .
ACCIARPATORE
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vol.1 pag.31

ACCIARPATORE.
Definiz: Che acciarpa, Ciarpone. Lat. incuriosus, improvvidus, negligens.
Esempio: Introd. Vir. Giovani nelle loro opere acciarpatori, e subitanei.

553) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTALE
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vol.1 pag.31

ACCIDENTALE.
Definiz: Che viene per accidente. Lat. accidentalis, fortuitus. Gr. ὁ κατὰ συμβεβηκός συμβεβηκώς.
Esempio: Bocc. nov. 50. 1. Io non so s'io mi dica, ch'e' fia accidental vizio, e per malvagità di costumi ne' costumi sopravvenuto, o se pure, ec.
Esempio: G. V. 5. 23. 1. E fu savio, e valentre uomo, e di senno naturale, e d'accidentale.
Esempio: Cr. 9. 13. 1. Di sopra è stato detto delle infermità naturali de' cavalli, ora si seguita il trattato delle accidentali.

554) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTALMENTE
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vol.1 pag.31

ACCIDENTALMENTE.
Definiz: Per accidente, Casualmente. Lat. casu, fortuitò. Termine delle scuole opposto a Essenzialmente. Lat. per accidens. Gr. συμβεβηκότως.
Esempio: Cr. 2. 26. 1. La terra ec. è fredda, e secca naturalmente, ma accidentalmente riceve mutamento.
Esempio: Com. Purg. 22. Nè che sia nuovo, o accidentalmente di nuovo veduto.
Esempio: Pallad. Riscalda, e risecca il corpo, e costípa accidentalmente il ventre.

555) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTARIO
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vol.1 pag.31

ACCIDENTARIO.
Definiz: Termine delle scuole; o vale Che è per accidente, Che depende accidentalmente.
Esempio: Gal. Dial. mot. 583. Intendendo sempre, che si rimuovano tutti gl'impedimenti accidentarj, ed esterni.

556) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTE
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vol.1 pag.31

ACCIDENTE.
Definiz: Quello che or si truova, or non si ritruova nel subbietto senza corruzion di esso. Lat. accidens. Gr. συμβεβεικός συμβεβηκός.
Esempio: Com. Inf. 10. Accidente è cosa strana, che sopraggiunge ad alcuna cosa, si come è scritto in dialettica.
Esempio: Dant. Par. 33. Nel suo profondo vidi, che s'interna ec. Sustanzia, ed accidente, e lor costume.
Esempio: Bocc. nov. 47. 2. E traendo più alla natura di lui, che all'accidente, cominciò ad esser costumato.
Definiz: §. I. Per Caso, Avvenimento. Lat. casus, eventum. Gr. πάθος, συμβεβηκός, τύχη.
Esempio: Lab. 4. Sopra gli accidenti del carnale amor cominciai a pensare.
Esempio: Bocc. nov. 3. 3. Per alcuno accidente sopravvenutoli, bisognandoli una buona quantità di danari, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 9. 1. Una parola molte volte per accidente, non che ex proposito detta, l'ha operato.
Esempio: E Bocc. nov. 12. 1. Degli accidenti di Martellino ec. senza modo risero le donne.
Esempio: E Bocc. nov. 27. 36. La donna di due così fatti accidenti, e così subiti ec. tanto lieta, quanto altra ne fosse mai.
Esempio: E Bocc. nov. 31. 2. Un pietoso accidente, anzi sventurato, e degno delle vostre lagrime, racconterò.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 23. Ed erasi il matrimonio per diversi accidenti più volte frastornato.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 22. Raccontò ciò, che fatto aveva, ed il suo misero accidente.
Esempio: Petr. son. 23. Sì che s'altro accidente nol distorna, Vedrà Bologna, e poi la nobil Roma.
Definiz: §. II. Prendersi oltre a ciò per Caso repentino di malattía. Lat. symptoma. Gr. σύμπτωμα.
Esempio: Bocc. Introd. n. 7. E i più senza alcuna febbre, o altro accidente morivano.
Esempio: E Bocc. nov. 37. 11. In quel medesimo accidente cadde, che prima era caduto Pasquino.

557) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTUCCIACCIO
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vol.1 pag.31

ACCIDENTUCCIACCIO.
Definiz: Peggorat. di Accidentuccio.
Esempio: Tratt. segr. cos. donn. Sogliono subito essere sorprese da' soliti accidentucciacci uterini.

558) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENTUCCIO
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vol.1 pag.31

ACCIDENTUCCIO.
Definiz: Dimin. di Accidente. Gr. συμπτωμάτιον.
Esempio: Annot. Vang. In ogni piccolo accidentuccio di cattiva fortuna, conforme essi la chiamano.

559) Dizion.4° Ed. .
ACCIDENZA
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vol.1 pag.31

ACCIDENZA.
Definiz: V. A. Accidente. Lat. *accidentia. Gr. σύμπβαμα.
Esempio: Franc. Barb. 204. 13. De le cose gravose Che la credenza D'esta accidenza Le fa men penose.
Esempio: M. Aldobr. Altre cose, che per altra accidenza possano adivenire.

560) Dizion.4° Ed. .
ACCIDIA
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vol.1 pag.32

ACCIDIA.
Definiz: Un de' peccati capitali, ed è fastidio, e tedio del ben fare. Lat. *acedia, pigritia, desidia. Gr. ἀκηδία.
Esempio: Maestruz. 2. 10. 1. L'accidia è alcuna tristizia, che aggrava l'animo dell'uomo in tal modo, che nulla gli piace di fare, e perciò l'accidia importa alcuno tedio.
Esempio: Giard. Consol. Accidia è madre de'vizj, e matrigna delle virtudi.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Accidia è una tristizia della mente, la quale aggrava l'animo, sicchè alla persona non le vien volontà, ma le rincresce di ben fare.
Esempio: Coll. SS. Padr. Accidia, cioè ansietade, e tedio di cuore.
Esempio: Dant. Purg. 18. Vedine due All'accidia venir dando di morso.
Esempio: But. Accidia è tristizia, ovvero rincrescimento, ovvero lentezza in desiderare, ovvero acquistare lo sommo bene.

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