Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete


Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
numero di voci per pagina:
361) Dizion.3° Ed. .
LEBBROSO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LEBBROSO.
Definiz: Infetto di lebbra. Lat. èlephantiasi laborans.
Esempio: G. V. 4. 17. 6. E domandando al lebbroso, che volesse, disse.
Esempio: Collaz. S. Padr. Questo dichiara troppo bene l'esemplo de' dieci lebbrosi, che furon curati insieme.
Esempio: Dan. Inf. 29. Onde l'altro lebbroso, che m'intese, Rispose al detto mio.
Esempio: Passav. 134. Non lebbroso, non paralitico.

362) Dizion.3° Ed. .
LECCANTE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCANTE.
Definiz: Che lecca. Lat. lambens.
Esempio: Bocc. Amet. 59. Mi sentì da' piedi, infino alla sommità del capo, accendere in ogni parte di leccanti fiamme.

363) Dizion.3° Ed. .
LECCARDO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCARDO.
Definiz: Ghiotto, goloso. Lat. gulosus, heluo, lurco. Gr. λιχνός.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Come fanno i leccardi, che solamente pensano ad obbedire le brame della gola, e del ventre.

364) Dizion.3° Ed. .
LECCARE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCARE.
Definiz: Leggiermente fregare colla lingua, dal Gr. λείχειν. Lat. lambere, lingere.
Esempio: Lab. n. 82. Come prima le parti superficiali andò leccando.
Esempio: Dan. Inf. 30. E per leccar lo specchio di Narciso, Non vorresti a invitar molte parole.
Esempio: E Dan. Inf. Cant. 17. E di fuor trasse La lingua, come bue, che naso lecca.
Esempio: S. Ag. C. D. Non può star senza fame, chi lecca il pan dipinto, e non domanda dall'huomo, che ha il pan vero.
Esempio: Franch. Sacch. E, quando venía in Firenze, non guadagnando, ricorrea alcuna volta alle nozze, dove pure alcuna cosa leccava [cioè buscava]
Esempio: E Franc. Sacch. appresso. Chi va lecca, E chi si sta si secca [cioè busca]
Definiz: §. Leccare, e non mordere: modo proverbiale: che vale Contentarsi d'un onesto guadagno. Lat. tondere, non deglubere.
Definiz: §. A can, che lecchi cenere, non gli fidar farina: A gatto, che lecca spiede, non gli fidare arrosto: pur modi significanti, Che a chi toglie il poco, e cattivo, non è da fidargli l'assai, e buono.
Definiz: §. Leccare: diciamo anche il Poco, e leggiermente toccare. Lat. leviter attingere, leviter perstringere.
Esempio: Boc. Amet. 10. Siccome la fiamma si suole nella superficie delle cose unte, con subito movimento, gittare, e quelle leccando, leccate fuggire, e poi tornare.

365) Dizion.3° Ed. .
LECCATO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCATO.
Definiz: Add. da Leccare. Aggiunto a parlare: vale Pulito, elegante, terso. L. elegans venustus, floridus, tersus, scitus.
Esempio: Amet. 10. E quelle leccando, leccate fuggire.
Esempio: Fir. As. d'oro. La piacevolezza del tuo leccato parlare.

366) Dizion.3° Ed. .
LECCATURA
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCATURA.
Definiz: Leggier ferita in pelle. Lat. vulnus leve.
Esempio: Varch. St. 11. Ebbe tre ferite in sul braccio sinistro, una buona, e due leccatúre.

367) Dizion.3° Ed. .
LECCETO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCETO.
Definiz: Luogo pien di lecci, bosco di lecci. Lat. licetum ilicetum.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Questi cotali funghi si trovano ne' leccéti, e ne' quercéti.
Definiz: §. Per metaf. Intrigo, viluppo. Latin. labyrinthus.
Esempio: Fir. Trin. 3. 6. Questa sarà bella, io sono entrato nel bel lecceto.
Esempio: Seg. Fior. Cliz.A. 5. 2. Che sono per tuo amore entrato in questo lecceto.

368) Dizion.3° Ed. .
LECCIO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCIO.
Definiz: Albero ghiandifero noto. Lat. ilex.
Esempio: G. V. 1. 24. 2. Trovaro sotto un leccio una Troia bianca.
Esempio: Cr. 9. 98. 1. I frutti sieno, ec. cederni, tigli, leccio minore.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 16. Lecci, querce, ed altri arbori da ghiande.
Esempio: Cirif. Calv. 3. Un'altissimo leccio ebbe trovato.
Esempio: Alleg. 117. Perchè rimase in aria, fra due lecci.

369) Dizion.3° Ed. .
LECCO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCO.
Definiz: Sust. Quel segno, al quale, in giucando alle pallottole, o alle piastrelle, o morelle, ciascuno cerca d'avvicinarsi, il più, ch'e' può, con quella cosa, ch'e' tira.
Esempio: Beon. Come chi trae colla sua mira al lecco.
Esempio: Bellinc. Ch'io do sempre nel lecco alle morelle.

370) Dizion.3° Ed. .
LECCONCINO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCONCINO.
Definiz: Dim. di Leccóne. Lat. lurco, comedo.
Esempio: Lib. Son. Disutil lecconcin, senza cervello.

371) Dizion.3° Ed. .
LECCONE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCONE.
Definiz: Ghiotto, goloso, e che volentieri lecca. Lat. heluo, ganeo. Gr. λιχνός.
Esempio: Albert. cap. 11. Non aver l'amistade del savio huomo, ch'è notricato colli matti, e co' leccóni.
Esempio: Lib. Viag. In questa Isola non v'è ladri, ne leccóni, ne dispettosi, ne micidiali.
Esempio: Agn. Pand. Que goditori leccóni, i quali egli riputavano in quelle grandi spese amici.
Esempio: Tratt. Pecc. Mort. Quelli bevitori, e quelli leccóni, intra gli altri mali, che fanno, fanno un peccato, ec.

372) Dizion.3° Ed. .
LECCONERIA
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCONERIA.
Definiz: Leccornía. Lat. heluatio.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Colla mente tutta intenta alle dilicate lecconeríe.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Hanno lo stomaco, sempre pieno di strane lecconerie.

373) Dizion.3° Ed. .
LECCONESSA
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCONESSA.
Definiz: Femm. di Leccóne. Latin. gulosa.
Esempio: Tratt. Pecc. Mort. Lo stomaco grida: Madonna gola voi m'uccidete, ed io son si pieno, ch'io criepo; ma la gola lecconessa risponde, e dice, ec.

374) Dizion.3° Ed. .
LECCORNIA
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCORNIA.
Definiz: Ghiottornía, vivanda da leccóni, e da ghiotti. Lat. gulae irritamentum.
Esempio: Bern. Rim. Per farne l'Ognissanti il pan ficato, O un'arrosto, o qualche leccornía.
Definiz: §. Per Avidità. Latin. aviditas. Gr. λιχνεία.
Esempio: Liv. Dec. 3. E così per l'utilità, che n'aveano, e per leccornía della preda, non s'avvedeano del danno del Comune.

375) Dizion.3° Ed. .
LECCUME
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECCUME.
Definiz: Cosa appetitosa, che si leccherebbe. Lat. scitamenta orum.
Definiz: §. E per metaf. Efficace incitamento.
Esempio: Dav. Colt. 170. Quelle barbe prestamente manderanno su al leccume di quel concime rimettiticci in gran copia.

376) Dizion.3° Ed. .
LECERE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECERE.
Definiz: Licere: Esser lecito, convenevole: e di questo verbo non si trova se non la terza persona del meno, del tempo presente dimostrativo. Latin. licere, fas esse, ius esse.
Esempio: Dan. Par. 13. Quantunque alla natura umana lece.
Esempio: E Dan. Inf. 29. Me per l'alchimia, che nel Mondo usai, Dannò Minos, a cui fallir non lece.
Esempio: Petr. Son. 76. Ne mi lece ascoltar, chi non ragiona.
Esempio: E Petr. Son. 159. Ne più si brama, ne bramar più lece.
Esempio: E Petr. Cap. 3. Dissemi entro l'orecchio: omai ti lece, Per te stesso parlar con chi ti piace.
Esempio: Tass. Gerus. 5. 32. Stupido chiede, or qui dove men lece, Chi fu, che ardì cotanto, e tanto fece?

377) Dizion.3° Ed. .
LECITAMENTE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECITAMENTE.
Definiz: Con permissione, senza partirsi dal lecito. L. honestè, licitè.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Pensano di poterlo fare lecitamente, con sicurezza di coscienza.

378) Dizion.3° Ed. .
LECITO
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LECITO.
Definiz: Licito. Lat. licitum, honestum.
Esempio: G. V. 11. 39. 4. E ancora per non lecito guadagno.
Esempio: Passav. 134. Che non abbia in veruno modo, lecito, o illecito, dato aiuto, consiglio, favore a morte di persona.

379) Dizion.3° Ed. .
LEDERE
Apri Voce completa

vol.3 pag.944

LEDERE.
Definiz: V. L. E vale Offendere. Lat. laedere, offendere.
Esempio: Albertan. cap. 20. Sicchè non offendi Iddio, e non ledi di tua coscienza.
Esempio: Sannaz. Arcad. Che mala lingua non t'avesse a ledere.

380) Dizion.3° Ed. .
LEGA
Apri Voce completa

vol.3 pag.944-945

LEGA.
Definiz: Compagnía, e unione, fermata con patto solenne, tra Principi, e tra Repubbliche, a difender se, e offendere altri. Lat. foedus deris.
Esempio: G. V. 1. 14. 1. Feciono lega, e congiura di distrugger Troia.
Esempio: M. V. 3. 94. Fermarono tra loro, compagnia, lega, e taglia di 4000. Cavalieri.
Esempio: E M. V. 1. 72. Feciono cavalcare le masnade de' Cavalieri soldati del Comune, con alquanti cittadini, e pedóni delle leghe del Contado [cioè Comunità]
Esempio: Tass. Gerus. 2. 76. O non potranno poi le nostre genti, E le Perse, e le Turche unite in lega, ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 701. Mise a lega seco gli altri oratori.
Definiz: §. Per Qualità: ed è proprio de' Metalli di che si fan le monete. Lat. metalli qualitas, nota.
Esempio: G. V. 9. 170. 1. Del peso, lega, e conio del Comun di Firenze.
Esempio: Dant. Par. 24. Assai bene è trascorsa D'esta moneta già la lega, e 'l peso.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 2. Virtù diversa, fa diversa lega (cioè commistione)
Definiz: §. Per Numero di miglia, alla quale dicono oggi in Lat. *leuca, miliare.
Esempio: Dan. Par. 15. Ma se venuto più, che mezza lega, Velando gli occhi.
Esempio: But. Lega è misura, che è per quattro miglia.
Esempio: G. V. 11. 84. 3. Puosonsi al Monte San Martino, presso San Quintino a due leghe.

Ricerca sui Vocabolari degli Accademici della Crusca
<Preced. 1-10 11 12 13 14 15 16 17 18 PAG 19 20 21-30 Success.>
vai a pag. di 920
Voci da 361 a 380 di 18393

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0