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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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241) Dizion.3° Ed. .
LASSATIVO
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vol.3 pag.938

LASSATIVO.
Definiz: Che ha virtù di leníre, e mollificare, o purgare. Lat. molliens, laxans. Grec. χαλαστικός.
Esempio: Declam. Quint. C. Che se troppo ardóre delle membra induroe, aggiugnete medicine lassative.
Esempio: Cr. 6. 36. 3. La scatapuzza è molto lassativa, e purga di sopra, e di sotto.
Esempio: E Cr. 6. 68. 1. Laureola è un'erba molto lassativa.
Esempio: Lib. Cur. Malat. Metti in opera la virtù lassativa della scamonéa.

242) Dizion.3° Ed. .
LASSATO
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vol.3 pag.938

LASSATO.
Definiz: Add. da Lassare.

243) Dizion.3° Ed. .
LASSAZIONE
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vol.3 pag.938

LASSAZIONE.
Definiz: Fiacchezza, relassazione. Lat. lassitudo, languor.
Esempio: Teol. Mist. La qual cosa è sopra ogni virtù dell'umana condizione, per continua lassazion delle virtù.

244) Dizion.3° Ed. .
LASSEZZA
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vol.3 pag.938-939

LASSEZZA.
Definiz: Stracchezza, stanchezza. Lat. lassitudo, fatigatio.
Esempio: Sen. Pist. Una pigrezza sorprende i nerbi, e una lassezza, senza fatica.
Esempio: Med. Arb. Cr. Fatiche, e lassezze, e fami, e seti tormentose, e crudeli.
Esempio: Coll. S. Pad. La lassezza del vegghiare ci diletta: la continua lezione, e meditazione delle scritture non ci sazia.
Esempio: Amet. car. 9. Coloro i quali, dopo lunga lassezza, Lieti posai.

245) Dizion.3° Ed. .
LASSO
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vol.3 pag.939

LASSO.
Definiz: Sincopato da Lassato. Stanco, stracco, fiacco.
Esempio: Gio. Vill. 7. 27. 4. Perocchè la gente eran lassi, e stanchi per lo combattere.
Esempio: Dan. Inf. 34. Disse 'l maestro, ansando, come huom' lasso.
Esempio: Petr. Son. 206. Ch'è già di piangere, e di viver lasso.
Esempio: Tas. Ger. 6. Già lassi erano entrambi, e giunti forse Sarian pugnando ad immaturo fine.
Definiz: §. Per Infelice, misero, meschino.
Esempio: Bocc. Nov. 62. 7. Oimè lassa me, dolente me, in che mal'ora nacqui?
Esempio: Petr. Son. 215. Lasso, io non so, che di me stesso estime.
Esempio: E Petr. Canz. 38. 3. Quante lagrime, lasso, e quanti versi Ho già sparsi.
Esempio: Ar. Fur. 32. 21. Ma di chi debbo lamentarmi, ah lasso!

246) Dizion.3° Ed. .
LASSŲ
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vol.3 pag.939

LASSÙ.
Definiz: Che alcuni scrivono anche Là su. Avverb. di luogo, così di stato, come di moto, contrario di Laggiù: e vale In quel luogo alto, o di sopra.
Esempio: Boc. Nov. 60. 14. Mandò a Guccio Imbratta, che lassù, colle campanelle, venisse.
Esempio: Dan. Parad. 9. Per letiziar lassù fulgór s'acquista.
Esempio: Petr. Son. 295. Pur lassù non alberga ira, ne sdegno.
Esempio: E Petr. Son. 127. Mostrar quaggiù, quanto lassù potéa.
Esempio: Bemb. Asol. 3. Qual soddisfacimento pensi tu, che riceverebbe il tuo animo, se egli, ec. le grandi opere del Signore, che lassù regge, mirasse, e rimirasse intentamente?

247) Dizion.3° Ed. .
LASSUSO
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vol.3 pag.939

LASSUSO.
Definiz: Lo stesso, che Lassù.
Esempio: Petrar. Canz. 19. 2. Io penso se lassuso, Dove il Motore eterno delle stelle.
Esempio: E Petr. Son. 24. Se lassuso è, quanto esser dee gradita.

248) Dizion.3° Ed. .
LASTRA
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vol.3 pag.939

LASTRA.
Definiz: Pietra non molto grossa, e di superficie piana. Latin. lapis, lapis quadratus.
Esempio: G. V. 10. 168. 2. Faccendovi molte case d'assi, e coperte di lastre.
Esempio: E G. V. 12. 20. 10. Che insino alle lastre del tetto, ec. ne fu portato.
Definiz: §. Lastra: Per similit.
Esempio: Sagg. Nat. Esp. 174. Scrive il Galileo, ed è verissimo, che una lastra di ghiaccio spruzzata, ec.
Definiz: §. Porre uno in sulle lastre: vale Ucciderlo. Lat. aliquem perimere, ad terram adigere, prosternere.
Esempio: Bern. Orl. E lui disteso batte sulle lastre.

249) Dizion.3° Ed. .
LASTRICARE
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vol.3 pag.939

LASTRICARE.
Definiz: Coprire il suolo della terra con lastre congegnate insieme. Lat. lapidibus sternere.
Esempio: G. V. 6. 27. 1. E alla sua Signoría si lastricarono in Firenze tutte le vie, che prima ve n'era poche lastricate.
Esempio: E G. V. 7. 98. 2. Sopra la piazza d'Orto San Michele, dove si vende il grano, e lastricossi, e ammattonossi.
Esempio: Legg. Asc. S. B. Anzi, quando li maestri lastricavano col marmo, levavasi in alto, e percoteva la faccia.
Esempio: Tac. Dav. An. 13. 169. Io, co' miei consigli lo faceva addottorare, far Viceconsolo, disegnar Consolo, e l'altre vie gli lastricava allo 'mperio (qui è metaf. Lat. praeparare)

250) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
LASTRICATO
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vol.3 pag.939

LASTRICATO.
Definiz: Sust. Il coperto di lastre. Lat. pavimentum lapidibus stratum.
Esempio: Sen. Pist. Quello lastricato, ovvero spazzo, che tanto era vile, lo sostenne.
Definiz: §. In questo significato, diciamo anche Lastrico; onde Condursi al lastrico: Venire in estrema necessità. Lat. ad incitas redigi.

251) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
LASTRICATO
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vol.3 pag.939

LASTRICATO.
Definiz: Add. da Lastricare. Coperto di lastre.
Esempio: G. V. 6. 27. 1. Si lastricarono in Firenze tutte le vie, che prima ce n'avea poche lastricate, se non in certi singolari luoghi, e mastre strade, lastricate di mattóni (detto per similit.)
Esempio: Cr. 9. 61. 2. Stalle lastricate di pietre, o che hanno suol di ghiaia.
Esempio: Ber. Orlan. 2. 10. 26. Contra quel lastricato pavimento Di marmo, sbatte quello incantamento.
Definiz: §. Figuratamente.
Esempio: Tass. Gerusal. 20. 60. Lastricato col sangue è il pavimento.

252) Dizion.3° Ed. .
LASTRICATURA
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vol.3 pag.939

LASTRICATURA.
Definiz: Lastrico, il lastricare.
Esempio: Pallad. F. R. Tu lastricherai, ec. un'aia alta due piedi, ma sia inchinata la lastricatúra allo fornello.

253) Dizion.3° Ed. .
LASTRICO
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vol.3 pag.939

LASTRICO.
Definiz: Lastricato.
Esempio: Curz. Marign. E son ridotto quasi, che su 'l lastrico [maniera propria esprimente, Ridursi in estrema necessità]

254) Dizion.3° Ed. .
LASTRONE
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vol.3 pag.939

LASTRONE.
Definiz: Lastra grande.
Esempio: Fr. Giord. S. Vassene al forno, e getta lui entro, che era pieno di fuoco, e serrò lui col lastróne (qui vale quella pietra, colla quale si tura il forno)
Esempio: Ciriff. Calv. 3. O ber senza, ch'io ti abbia apparecchiato Due bicchier meco, in su questo lastróne.

255) Dizion.3° Ed. .
LASTRUCCIA
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vol.3 pag.939

LASTRUCCIA.
Definiz: Lastra piccola.

256) Dizion.3° Ed. .
LATEBRA
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vol.3 pag.939

LATEBRA.
Definiz: V. L. Oscurità, nascondiglio. Lat. latebra.
Esempio: Dan. Parad. 19. Assai t'è mo aperta la latébra.
Esempio: Tass. Gerus. 16. 7. Nelle latébre poi del Nilo accolto Attender pare in grembo a lei la morte.

257) Dizion.3° Ed. .
LATENTE
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vol.3 pag.939

LATENTE.
Definiz: Oscuro, nascoso. Latin. latens, obscurus.
Esempio: Dan. Par. 26. Non fu latente la santa intenzione Dell'aguglia di Cristo.

258) Dizion.3° Ed. .
LATERALE
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vol.3 pag.939

LATERALE.
Definiz: Da' fianchi. Lat. a latere *lateralis.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 192. Negli angoli laterali assai robusti, e ricchi di vetro.
Esempio: Galil. Lett. G. Med. 46. Quella di mezzo è assai più grande delle laterali.
Esempio: Red. Ins. 102. I fili laterali di esso.
Esempio: E Oss. Anim. 154. Le due del mezzo son molto maggiori delle due laterali.

259) Dizion.3° Ed. .
LATERINA
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vol.3 pag.939

LATERINA.
Definiz: Cesso, fogna, luogo, dove si gettano le immondizie. Latin. latrina, cloaca.
Esempio: Ricord. cap. 19. E anche un'altro de' nobili di Roma dovesse far fare il parlagio, e 'l guardingo, e laterina, siccome stavano al modo di Roma.
Esempio: Boc. Nov. 79. 32. Ella vi passò innanzi all'uscio, una notte, che andava ad Arno a lavarsi i piedi, e per pigliare un poco d'aria, ma la sua più continua dimora è in laterina [Qui favella equivocamente, perciocchè Laterina è anche nome d'un Castello in Toscana]

260) Dizion.3° Ed. .
LATEZZA
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vol.3 pag.939

LATEZZA.
Definiz: Latitudine. Lat. latitudo.
Esempio: Lib. Astr. La madre, cioè dello Astrolabio, si è la lamina, che è segnata da amendue le parti, e l'una parte si è dove sono le longúre, e le latezze.

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