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Volume 2 - Dizionario 3° Ed.
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581) Dizion.3° Ed. .
A CONDIZIONE
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vol.2 pag.25

A CONDIZIONE.
Definiz: Posto avverbialm. vale Condizionatamente, a patti. Lat. sub conditione.
Esempio: Amet. 4. Gli rendéo la cercata Euridice a condizione.

582) Dizion.3° Ed. .
ACONITO,
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vol.2 pag.25

ACONITO,
Definiz: Sorta d'erba.
Esempio: Past. Fid. 3. 5. Aconito, e cicuta, Nascer da salutifera radice, Non si vider giammai.

583) Dizion.3° Ed. .
A CONTANTI
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vol.2 pag.25

A CONTANTI.
Definiz: Così assolutamente posto, vale, Col pagamento pronto in moneta effettiva. Lat. praesenti pecunia.
Esempio: Boc. Nov. 80. 15. Avvenne, che egli vendè i panni suoi a contanti, e guadagnonne bene.
Esempio: Alleg. 223. Ognuno s'affolterebbe a comprare a contanti delle sue non lisciate ciammengole.

584) Dizion.3° Ed. .
A CONTRADIO
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vol.2 pag.25

A CONTRADIO.
Vedi A contrario.
585) Dizion.3° Ed. .
A CONTRARIO, e A CONTRADIO
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vol.2 pag.25

A CONTRARIO, e A CONTRADIO.
Definiz: Posto avverbialm. vale A noia, in odio. Recarsi uno a contrario. Lat. alicuius odium capere, concipere odium in aliquem.
Esempio: G. V. 6. 23. 1. Per la qual cosa lo 'mperadore il si recò a contrario.
Definiz: §. Vale ancora, a dispetto, mal grado, a contrario de' nimici. Lat. invitis hostibus.
Esempio: G. V. 9. 91. 1. Fu fatto da que' d'entro, con sottili edificj di canapi certo ordigno, che venía dalla torre a una cocca del porto di Genova, per lo quale si fornía, e rinfrescava a contrario di tutta l'oste.
Esempio: E G. V. lib. 12. 19. 3. Fu preso da' suo' vicini, e mandato a suo contradio fuori della Città.
Esempio: E G. V. lib. 7. 23. 2. Si mosse d'Alemagna, a contrario della madre, ch'era figliuola del Duca d'Ostericch

586) Dizion.3° Ed. .
ACORO
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vol.2 pag.25

ACORO.
Esempio: Ricett. Fior. Acoro, secondo Dioscoride, produce le foglie, come quelle dell'iride, ma più strette.

587) Dizion.3° Ed. .
A CORPO A CORPO
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vol.2 pag.25

A CORPO A CORPO.
Definiz: Posto avverbialm. vale A solo a solo, a testa per testa. Combattere a corpo a corpo. Lat. singulari certamine pugnare. Gr. μονομαχεῖν.
Esempio: G. V. 9. 94. 3. Ebbe tanta audacia in se, che fece chiedere il Re Ruberto di combattere con lui a corpo a corpo.
Esempio: Nov. ant. 92. 2. Venga innanzi il più forte di tutti i Romani, e combattasi meco a corpo a corpo.
Esempio: Guid. G. Si offerse di voler combattere a corpo a corpo con qualunque volesse dire, che egli fosse traditore.

588) Dizion.3° Ed. .
A CORSA
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vol.2 pag.25

A CORSA.
Definiz: Posto avverbialm. Furiosamente correndo. Lat. curriculò, cursim. Gr. δρομαίως, δρομάδην.
Esempio: G. V. 7. 81. 2. Ed armossi di tutte armi a cavallo, e a corsa con l'elmo in testa, e con la lancia abbassata si mosse per fedire.
Esempio: Fav. Esop. Giugnendo a una gran balza, misesi a corsa, ec. ed essi traripáro.
Esempio: Tac. Dav. An. 4. 89. Allora spinti a corsa i nostri fanti, senza saper dove.
Esempio: E Tac. Dav. An. 15. 204. Marciò a corsa, per giugnere alla sprovvista.

589) Dizion.3° Ed. .
A COSA A COSA
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vol.2 pag.25

A COSA A COSA.
Esempio: Segr. Fior. Cl. 22. Adagio un poco, a cosa a cosa: disse il Mirra.

590) Dizion.3° Ed. .
A COSCIENZA
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vol.2 pag.25

A COSCIENZA.
Definiz: Posto avverbialm. vale Secondo la coscienza. Lat. secundum coscientiam.
Esempio: Bemb. Stor. 1. 12. I quali non a giudizio, ne a coscienza davano i suffragj.

591) Dizion.3° Ed. .
A COSTA
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vol.2 pag.25

A COSTA.
Definiz: Posto avverbialm. Per fianco. Lat. iuxta, propter.
Esempio: G. V. 9. 256. 1. E farli a costa alle dette mura, e al di fuori de' fossi.
Esempio: Bocc. Filoc. 6. Mentre i Cavalieri rallegrati ragionando si stavano a costa alla buia nuvola, ec.
Esempio: Bemb. As. 2. E nel vago ponticello, a costa la fonte, e sotto gli ombrosi allóri sedentisi, ec.
Esempio: Franc. Barber. 277. In un punto riposta Nella tua torre a costa [leggesi quivi scritto Accosta]

592) Dizion.3° Ed. .
A COSTATO
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vol.2 pag.25

A COSTATO.
Definiz: Posto avverbialm. Allato, a canto. Lat. propè, iuxta.
Esempio: G. V. 8. 2. 2. Si venderono le mura vecchie, e i terreni d'entro, e di fuori a chi v'era a costato.

593) Dizion.3° Ed. .
A COSTO
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vol.2 pag.26

A COSTO.
Definiz: Avverbialm. vale, con ispesa.
Esempio: Segn. Pred. 18. Se però egli, nulla obbligato a salvarci, pur volle farlo a tanto suo costo.
Esempio: Allegr. 120. A suo costo mangiar poche, e scondite Vivande in fretta, e ber con esse vino, ec.
Definiz: §. Interesse, usura.
Esempio: Cron. Morell. Non torre danari a costo, innanzi vendi il meglio, che hai, però che togliendo a costo tu ti disfaresti.

594) Dizion.3° Ed. .
ACQUA
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vol.2 pag.26

ACQUA.
Definiz: Un de' quattro elementi. Lat. aqua. Gr. ὕδωρ.
Esempio: Cr. 1. 4. 1. L'acqua, secondo Avicenna, è l'uno degli elementi delle cose generate, ec. la quale è fredda, e umida.
Definiz: §. E generalmente per ogni sorta d'acqua naturale.
Esempio: Boc. Nov. 77. 19. E tanta acqua avrai da me, a sollevamento del tuo caldo, quanto fuoco io ebbi da te, ad alleggiamento del mio freddo.
Esempio: Cr. 2. 14. 4. L'acqua piovana, avvegnachè sia fredda, impertanto non ha eccellenza di freddo.
Esempio: Mor. S. Greg. Eglino germineranno, cioè faranno frutto fra l'erbe, sì come i salci appresso all'acque corsive.
Esempio: Dan. Inf. 22. E com'all'orlo dell'acqua d'un fosso Stan li ranocchi pur col muso fuori.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 24. Non corse mai sì tosto acqua per doccia, A volger ruota di mulin terragno.
Esempio: Petr. canz. 4. 3. Chiare, fresche, e dolci acque, Dove le belle membra Pose, ec.
Esempio: Fior. di virt. A. M. L'acqua, che corre non porta veleno: ed è proverbio, e vale, che chi tosto s'adíra, tosto si placa, che anche diciamo, Fiume furioso, tosto rischiara.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 6. 31. L'armata ruppe più volte in mare, e fra pochi dì ne fu in acqua una nuova.
Definiz: §. In vece di piova, o pioggia. Lat. imber. Gr. ὄμβρος.
Esempio: Boc. Nov. 55. 5. Ma dopo alquanto non faccendo l'acqua alcuna vista di dover ristare.
Esempio: M. V. 4. 7. Acqua minuta, e cheta, che tutta s'impinguava nella terra.
Definiz: §. Per liquore acqueo, che si cava da erbe, fiori, e simili, per via di distillazione, e altre acque artificiate.
Esempio: Boc. Nov. 40. 6. Fece d'una sua certa composizione stillare un'acqua lavorata.
Esempio: E Bocc. Nov. 80. 8. Tratti del paniere oricanni d'ariento bellissimi, e pieni, qual d'acqua rosa, qual d'acqua di fior d'aranci, qual d'acqua di fior di gelsomini, e qual d'acqua nanfa.
Definiz: §. E acqua si dice a quella materia, che stemperata con acqua, si da a' drappi, per crescer loro lucentezza, e distenderli.
Esempio: Alleg. 337. Non doverrebbe parere ostico, se non a qualche stomacuzzo di taffettà senz'acqua.
Definiz: §. Diciamo proverbialmente, venir l'acqua alla bocca, quando s'appetisce grandemente che che si sia, onde soprabbonda scialiva in bocca. Lat. salivam moveri.
Definiz: §. Sapere in che acqua si pesca; vale sapere quel ch'huom fa.
Esempio: Alleg. 57. Ond'io, che so in quanta acqua pesco, ec.
Definiz: §. E fare acqua da occhj, che è non conchiudere, e non dare in nulla. Lat. nihil agere.
Esempio: Pataff. E' ne fa gran burbanza, e salamoia, Da occhj abbiam fatto acqua.
Definiz: §. E Acqua, e non tempesta, che è biasimar l'eccesso. Concordante colla maniera de' latini. Modus omnium optimum.
Definiz: §. E più grosso, che l'acqua de' maccheroni; d'huomo scimuníto.
Definiz: §. E vivere in su l'acqua, e far roba in su l'acqua: d'huomo industrioso.
Esempio: Salv. Spi. Viverebbe in su l'acqua.
Definiz: §. Lasciar'andar l'acqua alla china, o alla 'ngiù: vale lasciare andare le cose, come le vanno.
Esempio: Cec. Dot. 1. 1. Lasciai andar l'acqua alla 'ngiù.
Esempio: Varch. St. lib. 8. Giovambatista de' Nobili, ec. voltosi ad Alessandro Segni, quasi ripigliandolo, lo confortò a lasciar correre l'acqua verso il chino.

595) Dizion.3° Ed. .
ACQUA ARZENTE
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vol.2 pag.26

ACQUA ARZENTE.
Definiz: Acquavite raffinata, quasi ardente. Lat. aqua ardens.
Esempio: Sod. colt. Se ne faccia stillando acqua arzente.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 5. Dove il sottilissimo spirito del vino, o acqua arzente, che dir vogliamo, si mentiene sempre bello.

596) Dizion.3° Ed. .
ACQUA CHETA
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vol.2 pag.26

ACQUA CHETA.
Definiz: Acqua stagnante, che, per esser priva di moto, non fa romore. Lat. stagnum, aqua stans. E per similit. Dicesi d'huomo, che benchè stia cheto, e nol dimostri, operi con somma accortezza.
Esempio: Lasc. Gelos. 3. 10. Ciullo in queste acque chete si rimane spesso, che non mostrano, e son profondissime.
Esempio: Cec. Croc. 4. 5. Perchè se bene e' fa la gatta morta, da queste acque chete ti guarda.

597) Dizion.3° Ed. .
ACQUA DI MARE
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vol.2 pag.26

ACQUA DI MARE.
Definiz: Sorta di colore turchino assai chiaro. Lat. caeruleus.
Esempio: Alleg. 235. Canzoncina pel Calcio incarnato, ed acqua di mare.

598) Dizion.3° Ed. .
ACQUA FORTE
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vol.2 pag.26

ACQUA FORTE.
Definiz: Quel liquore che si trae per distillazione di salnitro, allume, e simili materie acri, a effetto di partir metalli, o fare altre operazioni possenti. Lat. i Chimici la dicono aqua acris.
Esempio: Fir. Dial. bell. Don. 407. Anzi che non pare altro, se non un ducato d'oro, stato nell'acqua forte.

599) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
ACQUAIO
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vol.2 pag.26

ACQUAIO.
Definiz: Add. Che mena acqua. Solco acquaio è quello a traverso al campo, per ricever l'acqua degli altri solchi, e trarnela fuora. Lat. aquarius sulcus.
Esempio: Pallad. Miglior rimedio di tutti si è, mettere un solco acquaio per lo mezzo del campo.
Definiz: E a solco oggi sustantivamente l'acquaio.
Esempio: Dav. Colt. 152. Bisogna adunque fare per la piovana acquai spessi attraverso a' campi. Lat. aquarium, urnarium.
Definiz: §. Diciamo ancora acquaio al vento meridionale dal cagionarci le piogge. Lat. notus.

600) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
ACQUAIO
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vol.2 pag.26

ACQUAIO.
Definiz: Sust. Condotto, fatto per le case per ricevere l'acque, che si gettan via. Lat. aquarium, urnarium.
Esempio: Lib. Son. E quel salta arricciato sull'acquaio.
Esempio: Burch. Che egli è difetto del vento marino Ch'entra in sala pel buco dell'acquaio.

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