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Volume 2 - Dizionario 3° Ed.
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561) Dizion.3° Ed. .
ACERO
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vol.2 pag.25

ACERO.
Definiz: Lat. acer, ris.
Esempio: Cr. 5. 33. 1. L'acero è arbore assai grande, il quale si truova nell'alpi, ottimo per far nappi, e taglieri, e vivuole da sonare.
Esempio: Pol. Stan. L'acero d'un color non è contento.

562) Dizion.3° Ed. .
ACERTELLO
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vol.2 pag.25

ACERTELLO.
Definiz: Gheppio, uccel di rapina. Lat. tinnunculus. Gr. κεγχρίς.
Esempio: Lib. Amor. Adunque se nibbio, o vero acertello ardito truova, e da viltà di suo' parenti disvía, è degno di posare in pertica di falcone, o d'astóre.

563) Dizion.3° Ed. .
A CERTO
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vol.2 pag.25

A CERTO.
Definiz: Posto avverbialm. Certo, per certo. Lat. certè, planè.
Esempio: G. V. 9. 214. 3. A certo Castruccio, e sua gente rimanevano morti, e presi.
Esempio: E G. V. lib. 11. 133. 9. Credettono a certo, che i nostri fossono rotti.

564) Dizion.3° Ed. .
ACETATO
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vol.2 pag.25

ACETATO.
Definiz: Che he preso l'odor dell'aceto.
Esempio: Sod. Colt. 100. Invasellalo in botte acetata, e sarà buono [l'aceto]

565) Dizion.3° Ed. .
ACETIRE
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vol.2 pag.25

ACETIRE.
Definiz: Da aceto. Divenire aceto, inforzare. E benchè si dica di molte altre cose, non per tanto è proprio del vino. Lat. acescere.
Esempio: Cr. 4. 45. 1. Se 'l vaso non è pieno, e in luogo caldo, e si teme dell'acetire, prendasi, ec.
Esempio: Pallad. Basta questo vino tutto verno, e nel cominciamento della state acetisce.
Definiz: §. Quando il vino comincia ad acetíre, si dice pigliar la punta.

566) Dizion.3° Ed. .
ACETO
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vol.2 pag.25

ACETO.
Definiz: Vino inforzato, che serve per condimento. Lat. acetum.
Esempio: Cr. lib. 4. 24. 1. Quando si tramuta il vino a Luna scema, diventa aceto.
Esempio: Dan. Purg. 20. Veggio rinnovellar l'aceto, e 'l fele, E tra vivi ladroni esser anciso.
Esempio: Lib. Son. Timido aceto avemmo, e olio ardito, Insalata anzi sciocca paia, e dura.

567) Dizion.3° Ed. .
ACETOSA
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vol.2 pag.25

ACETOSA.
Definiz: Erba, che prende il nome dal suo sapore, ch'è acetoso. Lat. oxalis. Gr. ὀξαλίς.
Esempio: Cr. 4. 45. 5. Anche si prenda l'acetosa, e secchisi, e polverizzisi, e di quella con forte aceto si faccia pane.

568) Dizion.3° Ed. .
ACETOSITĀ, ACETOSITADE, e ACETOSITATE
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vol.2 pag.25

ACETOSITÀ, ACETOSITADE, e ACETOSITATE .
Definiz: Astratto d'acetoso. Lat. acor.
Esempio: M. Aldobr. I sentimenti dell'assaggiamento della lingua son questi, in otto spezie, cioè, dolcezza, amaritudine, salsezza, untuosità, acetosità, discipidezza, gravità di dilicate, e acute, cioè di pungenti.
Esempio: Cr. 4. 34. 4. Il vino, ec. abbia respirazione, se dell'acetosità non si tema.
Esempio: E Cr. cap. 45. 2. Il vino, ec. ottimamente dall'acetosità si difende.

569) Dizion.3° Ed. .
ACETOSO
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vol.2 pag.25

ACETOSO.
Definiz: Di sapor d'aceto. Lat. acidus.
Esempio: Lab. 191. La carne salata, e ogni altra cosa acetosa, o agra, ec. erano sue nimiche mortali.
Esempio: Cr. 1. 4. 7. E quando le cose acetose si mangiano, contrastano alla putrefazione.

570) Dizion.3° Ed. .
A CHETO
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vol.2 pag.25

A CHETO.
Definiz: Posto avverbialm. lo stesso, che A queto.
Esempio: G. V. 9. 93. 1. Che quando avessero a cheto la Signoría di Genova, si credéa racquistar la Cicilia.

571) Dizion.3° Ed. .
A CHINA
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vol.2 pag.25

A CHINA.
Definiz: Posto avverbialm. vale A pendío. Lat. in declivi, deorsum.
Esempio: Cr. 5. 7. 1. Ma desiderano i più luoghi a china, e ad erta.

572) Dizion.3° Ed. .
A CHINO
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vol.2 pag.25

A CHINO.
Definiz: Lo stesso, che A china.
Esempio: Cr. 2. 22. 8. O in quella, che è posta a pendío, ovvero a chino, più profondamente si pianti.

573) Dizion.3° Ed. .
A CHIOCCIOLA
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vol.2 pag.25

A CHIOCCIOLA.
Definiz: Posto avverb. vale, piegato a maniera di chiocciola.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 7. Il quarto termométro, col cannello a chiocciola, anche egli si fabbrica nella stessa maniera.
Definiz: §. Scala a chiocciola, si dice quella, che rigirandosi in se stessa, si appoggia da una parte a colonna piena, o vota; che si chiama anche scala A lumaca.

574) Dizion.3° Ed. .
A CHIUS'OCCHI
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A CHIUS'OCCHI.
Definiz: Posto avverbialm. Vale lo stesso, che Alla cieca. Lat. opertis oculis.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 4. 37. Sogliono i Re donare alcuna volta, e massimamente nelle guerre, molte cose a chius'occhj.
Esempio: Alleg. 105. Come a dire, quasi a chius'occhj, andare fra' muricciuoli del vivere umano, senza risico di toccare un calcio nello stinco diritto.

575) Dizion.3° Ed. .
ACIDEZZA
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vol.2 pag.25

ACIDEZZA.
Definiz: Lo stesso, che Acidità.

576) Dizion.3° Ed. .
ACIDITĀ, ACIDITADE, e ACIDITATE
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vol.2 pag.25

ACIDITÀ, ACIDITADE, e ACIDITATE.
Definiz: Astratto d'Acido.

577) Dizion.3° Ed. .
ACIDO
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ACIDO.
Definiz: Che ha acidità.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 231. Quei, che lo fanno, sono universalmente tutte l'acque naturali, e stillate, tutti i liquori acidi, e i sughi di tutti gli agrumi.

578) Dizion.3° Ed. .
A CIELO
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vol.2 pag.25

A CIELO.
Definiz: Posto avverbial. vale Sommamente, detto così quasi fino al Cielo. Lat. summe, maximè.
Esempio: Fir. Trinuz. Dolgonsi di voi a cielo, e hanno ragione in verità.

579) Dizion.3° Ed. .
ACINO
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vol.2 pag.25

ACINO.
Definiz: Il granello d'uva. Lat. acinus. Gr. ῥάξ.
Esempio: Cr. 8. 20. 1. Da apparecchiare, e acconciar sono le tina in que' luoghi, dove usanza è di bollire il vino co' suo' raspi, e ácini.
Esempio: E Cr. cap. 21. 2. Altri le pruovan così, d'uno spesso grappolo ne traggono un'ácino.
Esempio: E Cr. appresso. Palladio dice la maturità conoscersi, se premuti dell'uve i granelli, che negli ácini son nascosi, sien di color fusco.
Esempio: Pallad. Quelle, che intra le caligini, e nebbie, fioriscono più sicure, e con duri ácini.

580) Dizion.3° Ed. .
A COMUNE
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vol.2 pag.25

A COMUNE.
Definiz: Posto avverbialm. vale in comune, di più insieme. Lat. communiter.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 7. 11. Io ho giustamente quivi (nel teatro) un luogo, perchè io posso se mi piace, sedervi; e non ve lo ho, perchè egli da quelli è stato occupato, co' quali egli m'è a comune.

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