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FARE
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vol.2 pag.348-403


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Esempio: Franc. Barb. 17. 4. Delli quai quì parlando, Dirai tu forse, non fanno a quest'ovra.
Esempio: E Franc. Barb. 122. 6. Orni la mente ogni donna gentile, Se vuol ornata la faccia portare, Che nè lisciare, o lavamenti fanno.
Esempio: Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, nè io mi fo a te.
Esempio: Cr. 2. 23. 7. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e al crescimento delle piante.
Esempio: Amet. 4. Non le abbondanze di Cerere, ma del mio principe le vittorie mi si fa di cantare.
Definiz: §. XXII. Per Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαϕέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 44. 8. Che vi fa egli, perchè ella sopra quel veron si dorma?
Esempio: Dittam. 1. 4. Ed ella: tu non ne avrai sepoltura; Questo che fa?
Esempio: Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol vendere.
Definiz: §. XXIII. Per Credere, e Affermare con ragioni. Lat. asserere, existimare. Gr. διαβεβαιοῦσθαι, νομίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 10. Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci, Che l'anima col corpo morta fanno.
Esempio: Malm. 2. 70. Noi vi facevam morto, oh giudicate.
Definiz: §. XXIV. Per Partorire. Lat parere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 15. Ella fece una fanciulla, ch'ebbe nome Ioanna.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 28. Avvisandosi, che la buona donna avesse fatto il fanciullo.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Ella fece istanotte un fanciul maschio.
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Menolla, e fece a due mesi una fanciulla.
Definiz: §. XXV. Fare di terra, di marmo, ec. vale Modellare, Scolpire, ec. figure di quella tal materia.
Esempio: Borgh. Rip. 254. Lasciando la cosa del getto da parte, sol brievemente favellerò della plastice, cioè del fare di terra, da cui pare, che il far di pietra, e di marmo sia derivato.
Esempio: E Borgh. Rip. 255. Dico, che l'arte del far di terra tenuta da molti la madre della scultura, fu, secondo alcuni, primieramente ritrovata in Corinto da Dibutade Sicionio facitor di vasi.
Esempio: E Borgh. Rip. 256. Lasciando il far di terra, ed il gettar di bronzo da parte, vi verrò quei maestri ricordando, che furono per eccellenti nella scultura appresso a gli antichi celebrati.
Definiz: §. XXVI. Per Fabbricare. Lat. facere, aedificare, condere. Gr. δέμειν.
Esempio: G. V. 1. 2. 2. Onde Iddio ec. mandò confusione in tutti i viventi, e che operavano la detta torre fare.
Definiz: §. XXVII. Per Piantare, Seminare.
Esempio: Pallad. Genn. 14. La lattuga si puote ben fare tutto l'anno.
Definiz: §. XXVIII. Per Essere a sufficienza: come
Esempio: Esempio del Compilatore Questo panno non farà per due vesti ec. Lat. sufficere, satis esse. Gr. ἐξαρκεῖν.
Definiz: §. XXIX. Per Andare, Venire avanti, Spignere; e si usa frequentemente nella signific. neutr. pass. Lat. propius accedere, adire. Gr. παραγίγνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per gli capelli presolo, con tutta la cassa il tirò in terra.
Esempio: E Bocc. nov. 46. 13. E più verso lui fattosi, il domandò, se Gianni di Procida fosse.
Esempio: Dant. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango.
Esempio: E Dan. Purg. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si feron.
Esempio: E Dan. Purg. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza.
Esempio: E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi Significava.
Definiz: §. XXX. Per Procurare. Lat. curam habere.
Esempio: Amet. 42. Ma io niuna altra legge imposi alla rivocata anima, se non che seguendo l'usate palestre, facesse di far frutto.
Esempio: Buon. rim. 14. Deh fate, che a me stesso io più non torni.
Definiz: §. XXXI. Fare neutr. pass. vale Affacciarsi, Farsi vedere, Sporgersi. Lat. prominere. Gr. προκύπτειν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 7. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Nè posso farmi nè ad uscio, nè a finestra, nè uscir di casa, che egli incontanente non mi si pari innanzi.
Esempio: Teseid. 3. 23. E gran nostra follía A quella finestretta far ci feo, Quando colei cantava.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. Quando sono in casa, non la lascio mai fare nè a uscio, nè a finestre.
Definiz: §. XXXII. Fare trattando de' numeri si usa per significare la somma prodotta dalla moltiplicazione dell'un numero nell'altro, o dell'aggiugnimento dell'uno all'altro. Lat. numerum conficere, summam facere. Gr. εἶναι τὸν ἀριθμόν, συμπληροῦν.
Esempio: Tratt. Cast. Dieci volte dieci fa cento.
Esempio: E Tratt. Cast. appresso: Lo numero di sessanta, che è di dieci, e di sei, che sei volte dieci fa sessanta.
Definiz: §. XXXIII. Fare, parlandosi di molte materie, vale Mutare dall'esser loro, Variare, come di muri, edificj, o simili, Fendersi, Spaccarsi. Lat. facere vitium, vitiari. Gr. διαφθείρεσθαι.
Definiz: §. XXXIV. Fare, trattandosi di mercanzíe, ec. esprime il Mutarsi di prezzo, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Il grano ha fatto una lira lo staio ec. cioè, è rincarato, o rinviliato una lira.
Definiz: §. XXXV. Fare, trattandosi di tempo esprime quantità passata; e significa Terminare, Compire. Lat. exactum esse, elapsum esse. Gr. παρελθεῖν.
Esempio: Tav. Rit. Oggi fa ventidue giorni, che lo Re Marco entrò.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 6. Ha' tu a memoria, ch'or fan sedici anni, Che e' mi fu tolto ec.
Definiz: §. XXXVI. Fare, parlandosi di spazio, significa Passare, Scorrere, Trapassare, Viaggiare. Lat. facere, conficere. Gr. ἐπιτελεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 84. Abbiam sotto corridore, E gagliardo a maraviglia, Che in manco di due ore, Facciam più di cento miglia.
Definiz: §. XXXVII. Per Nascere, Apparire; e si dice della notte, e del giorno. Lat. oriri, apparere. Gr. ἀναφαίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro ec. verso là si dirizzò.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 30. Lo scolare, il quale in sul fare della notte col suo fante tra salci, ed altri alberi presso della torricella nascoso era, ec.
Definiz: §. XXXVIII. Fare, termine astronomico, il Dar la volta, o Cominciare alcuni de' suoi termini, e delle sue variazioni, la luna.
Esempio: Libr. cur. malatt. Avvertiscano di non prendere il medicamento solutivo sul fare della luna.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: Il disordine avvenne, perchè in quella mattina, ed in quel punto faceva la luna crescente.
Definiz: §. XXXIX. Farla ad uno, vale Accoccargliela, Calargliela.
Esempio: Bocc. nov. 50. 26. Così vi vo'dire ec. che chi te la fa, fagliele.
Esempio: Stor. Eur. 6. 131. Egli è pur molto meglio il farla ad altri, che lo aspettar, che altri la faccia a te.
Definiz: §. XL. Farla con alcuno, Passarsela con alcuno, vale Starne bene, o male.
Esempio: Ar. Sat. 4. Poich'Annibale intendere vuoi, come La fo col Duca Alfonso.
Definiz: §. XLI. Fare a farsela, o Fare a fare, vale Ricattarsi, Vendicarsi. Lat. se ulcisci.
Esempio: Bocc. nov. 19. 4. Perciò a fare, a far sia, quale asino dà in parete, tal riceve.
Esempio: Lab. 124. Ma a fare a far sia, pensa, che tu non mi ricogliesti del fango.
Definiz: §. XLII. Avere a fare, o che fare con uno, o con una, vale Aver carnale dimestichezza. Lat. coire, rem habere. Gr. συμμίσγεσθαι.
Esempio: G. V. 6. 47. 2. Il detto Re Manfredi fu nato per madre d'una bella donna de'marchesi di Lancia di Lombardía, con cui lo 'mperadore ebbe a fare.
Esempio: E G. V. 12. 50. 2. Il qual si dice, che aveva a fare di lei, ed era in trattato di torla per moglie con dispensagione della chiesa.
Esempio: Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva vicino alla sua moglie Olimpiade, ed ebbe a far con lei.
Definiz: §. XLIII. E Aver a fare con alcuno, vale anche Avere che trattare.
Esempio: Bocc. nov. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, uomini pieni d'inganni, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te.
Definiz: §. XLIV. Parimente Aver che fare, dicesi per Attenere, Esser parente, come
Esempio: Esempio del Compilatore Io non ho che far di lei. Lat. nullâ cognatione mihi iuncta est.
Definiz: §. XLV. Fare, cogl'infiniti de' verbi si usa frequentemente, e significa Operare, o Comandare, che si faccia l'azione dinotata in quel tale infinito, come per esemplo:
Esempio: Esempio del Compilatore Far sapere, Operare, che altri sappia;
Esempio: Esempio del Compilatore Far conoscere, Operare, che altri conosca ec.
Esempio: Bocc. introd. 20. Una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan becchini, sottentravano alla bara.
Esempio: E Bocc. nov. 3. 3. Ma ancora molte vittorie sopra il Re Saracini, e Cristiani gli fece avere.
Esempio: E Bocc. num. 4. E fattolsi chiamare, e famigliarmente ricevutolo, seco il fece sedere.
Esempio: E Bocc. num. 7. E segretamente ad uno buono maestro ne fece fare due altri.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 7. Cominciò a pensare ec. e far loro vedere il suo difetto.
Esempio: E Bocc. nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla, parecchie tratte delle buone gli fece dare.
Esempio: E Bocc. nov. 16. 19. D'ira, e di cruccio fremendo, andava disposto di fargli vituperosamente morire.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. La qual mi fe rispondere, che ec. non volea da se partirla.
continua...
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