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Dizionario 2° Edizione
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261) Dizion.2° Ed. .
ACCAVALLATO
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pag.9

262) Dizion.2° Ed. .
ACCAVIGLIARE
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pag.9

ACCAVIGLIARE.
Vedi CAVIGLIA.
263) Dizion.2° Ed. .
ACCECAMENTO
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pag.9

ACCECAMENTO.
Definiz: L'accecare. Lat. excaecatio,
Esempio: But. Dopo l'accecamento del Re Edipo, venne il reggimento a due suo' figliuoli.
Definiz: ¶ Per metaf. inganno.
Esempio: Guid. G. Acciocchè, con perpetuo accecamento, conservassero la gente in errore.
Esempio: M. V. 4. 103. E ciò fu accecamento, che il Re, ricevuti i danari, gli diè la piccolissima Contéa di vergiù.

264) Dizion.2° Ed. .
ACCECARE
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pag.9

ACCECARE.
Definiz: Privar della luce degli occhi. Lat. excaecare.
Esempio: G. V. 3. 4. 2. Ma poi il detto Luis fu preso a Verona, e fu accecato.
Definiz: ¶ Per metaf.
Esempio: G. V. 10. 131. 6. Il destino ordinato da Dio, per puníre le peccata, non può preteríre, che accieca l'animo de' popoli.
Esempio: Bocc. n. 65. 21. Alla tua gelosía t'hai lasciato accecare,
Esempio: E Bocc. nov. 33. 14. Accecata dalla sua ira, s'avvisò con la morte di Restagnone, l'onta, che ricever l'era paruta, vendicare.
Definiz: ¶ Per oscurare, scancellare.
Esempio: G. V. 12. 91. 1. E chiunque avesse dipinta l'arme sua in casa, o di fuori, la dovesse spignere, o accecare.
Definiz: ¶ In signific. neut. pass. divenir cieco. Lat. excaecari,
Esempio: Pallad. Il cavatore, se vedrà gli occhi della vite aperti, accecherannosi, senza speranza.

265) Dizion.2° Ed. .
ACCECATRICE
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pag.9

ACCECATRICE.
Definiz: verbal. femm. Che accieca. Lat. *excaecasrix *excaecatrix.
Esempio: Lab. 109. Vedere adunque dovevi, Amore essere una passione accecatrice dell'animo.

266) Dizion.2° Ed. .
ACCEDERE
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pag.9

ACCEDERE.
Definiz: V. lat. neutr. assoluto. Accostarsi, Approssimarsi.
Esempio: G. V. 12. 20. 4. Il popolo non vi potea accedere, ne passare.
Esempio: Dan. Purg. 30. Come degnasti d'accedere al monte?
Esempio: Com. Par. c. 1. Nell'ultimo cap. fa sua orazione a Nostra Donna, poi accede a vedere quell'ultima felicitade.

267) Dizion.2° Ed. .
ACCEFFARE
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pag.9

ACCEFFARE.
Definiz: Prender col ceffo, abboccare, ma è proprio delle bestie. Lat. dentibus arripere.
Esempio: Dan. Inf. 23. Ei ne verranno dietro più crudeli, Che cane a quella lievre, ch'egli acceffa.
Esempio: Dittam. Se 'l sai nol so, dico dal p all'effe, Tra i qua' di Falterona un serpe corre, Che par, che 'l corpo di ciascuna acceffe.

268) Dizion.2° Ed. .
ACCELERARE
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pag.9

ACCELERARE.
Vedi ACCELERATO.
269) Dizion.2° Ed. .
ACCELERATO
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pag.9

ACCELERATO.
Definiz: Add. dal verbo accelerare, che vale far con celerità. Lat. acceleratus.
Esempio: Pass. c. 177. La quartadecima condizione, che dee aver la confessione, si è accelerata, che altri si confessi, fatto tosto il peccato.

270) Dizion.2° Ed. .
ACCENDENTE
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pag.9

ACCENDENTE.
Definiz: Che accende. Lat. accendens.
Esempio: Cr. 4. 39. 2. Alcuni accendenti le fiaccole, nel mosto le spengono.

271) Dizion.2° Ed. .
ACCENDERE
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pag.9-10

ACCENDERE.
Definiz: Mettere, o appiccar fuoco, a che che si sia. Lat. accendere, inflammare.
Esempio: Bocc. n. 22. 7. Fatto con la pietra, e con l'acciaio, che seco portato avea, un po' di fuoco, il suo torchietto accese.
Esempio: E Bocc. n. 62. 11. Si fece accendere un lume, e dare una radimadia.
Esempio: Dan. Inf. c. 14. Onde la rena s'accendea com'esca.
Definiz: ¶ Per similit.
Esempio: Petr. canz. 3. 1. Ma poi che 'l Cielo accende le sue stelle.
Esempio: Dan. Purg. 12. Rivolto ad Essi fa, che dopo il dosso, Ti stea un lume, che i tre specchj accenda.
Definiz: ¶ Per metaf. muovere, eccitare, e dicesi d'alcuni affetti dell'animo.
Esempio: Bocc. nov. 23. 12. Disiderosa di volerlo più accendere, e certificar dell'amor, ch'ella gli portava.
Esempio: E Bocc. n. 41. 30. Avendogli prima, con molte parole, al suo proponimento accesi.
Esempio: E Bocc. n. 33. 3. In ferventissimo furore accende l'anima nostra, ec. nondimeno, con maggior danni, s'è nelle donne veduto, perciocchè più leggiermente in quelle s'accende, e ardevi.
Esempio: Dan. Purg. c. 8. Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina fuoco d'amor dura, Se l'occhio, o 'l tatto spesso non l'accende.
Esempio: E Dan. Par. 3. A quel ch'accese Amor tra l'huomo, e 'l fonte.
Definiz: Talora da' Poeti si dice, accense.
Esempio: Petr. canz. 3. 1. Ma fui ben fiamma, ch'un bel guardo accense.
Definiz: ¶ In signif. neut. pass. Lat. accendi, inflammari.
Esempio: Bocc. n. 5. 6. Tanto nel suo disio più accendendosi.
Esempio: E Bocc. nov. 9. Come disavvedutamente acceso s'era di lei, saviamente s'era da spegnere.
Esempio: Dan. Purg. 4. E questo è contr'a quell'error, che crede, Ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda [cioè sopravvenga]

272) Dizion.2° Ed. .
ACCENDIMENTO
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pag.10

ACCENDIMENTO.
Definiz: L'accendere. Lat. incensio, inflammatio.
Esempio: Amet. c. 60. Questo non sarebbe altro, che un vano accendimento di più aspro fuoco.
Esempio: Cr. 2. 24. 1. La spinositade avvien per l'umido nutrimentale acceso, il quale è costretto d'andare dalla midolla alla corteccia, per cagion del suo accendimento.
Definiz: ¶ Per metaf.
Esempio: Introd. virt. Spegne, e raffredda in te ogni caldo di lussuria, ogni fuoco d'ira, ogni accendimento d'avarizia.
Esempio: Amm. ant. Chi al santo huomo s'accosta, per lo continuo vedere, per l'uso del parlare, per l'esemplo dell'operare, prende accendimento in amor di virtù.
Esempio: But. Gli occhi ha vermigli: questo Cerbero, che significa accendimento d'ira, e di desiderio.

273) Dizion.2° Ed. .
ACCENDITORE
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pag.10

ACCENDITORE.
Definiz: verbal. masc. Che accende, Lat. incensor.
Esempio: Com. Dan. Dovea essere virtuoso predicatore, e accenditore di diritta, e vera fede.

274) Dizion.2° Ed. .
ACCENDITRICE
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pag.10

ACCENDITRICE.
Definiz: verb. femm. Che accende. Lat. *inflammatrix.
Esempio: Liv. dec. 3. E questo giovane, sì come una furia, e una faccelina accenditrice di questa guerra, ho in odio, e in abbominazione.

275) Dizion.2° Ed. .
ACCENNAMENTO
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pag.10

ACCENNAMENTO.
Definiz: L'accennare. Lat. nutus, indicium.
Esempio: M. V. 4. 63. Avvedendosi di questo gli ambasciadori, ed avendone alcun segreto accennamento di fuori da lui [cioè sentóre, motto, indizio]

276) Dizion.2° Ed. .
ACCENNARE
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pag.10

ACCENNARE.
Definiz: Far cenno, Lat. annuere, nutu significare.
Esempio: D. Inf. c. 3. Caron demonio, con occhi di bragia, Loro accennando, tutte le raccoglie.
Esempio: E Dan. Purg. 33. E dopo se, solo accennando mosse, Me, e la donna.
Esempio: Petr. son. 257. E 'l dolce sguardo, Che piagava il mio core, ancor l'accenna.
Definiz: ¶ Per fingere, mostrar di fare, far vista, far veduto. Lat. Simulare, prae se ferre.
Esempio: Petr. son. 145. Dove armato fier Marte, e non accenna.
Esempio: M. V. 8. 72. Accennavano di passare a lor posta, e donde lor ben paresse.
Definiz: ¶ Onde il proverbio. Accennare in coppe, e dare in danari, che è mostrar di fare una cosa, e farne un'altra: tolta la metaf. dal giuoco delle carte.
Esempio: Spin. ch'e' non s'accenni in coppe, e vogliasi dare in danari.
Definiz: ¶ Per dare qualche poco d'indizio di che che sia, dicendone qualche parola. Lat. leviter attingere.
Esempio: Passav. car. 147. Di certi peccati occulti, ec. o tacciasi, o sì cautamente s'accenni da lungi, che non s'insegni il male, che non si sà.

277) Dizion.2° Ed. .
ACCENSIONE
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pag.10

ACCENSIONE.
Definiz: Accendimento. Accensio. Quì è metaf.
Esempio: Quist. Filos. c. 5. Ira è accensione d'offendere altrui.

278) Dizion.2° Ed. .
ACCENSO
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pag.10

ACCENSO
Definiz: add. Acceso: ma solo del verso. Lat. incensus inflammatus.
Esempio: Petr. canz. 18. 6. E 'nterrompendo quegli spirti accensi, A me ritorni, e a me stesso pensi.

279) Dizion.2° Ed. .
ACCENTO
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pag.10

ACCENTO.
Definiz: Quella posa, che si fa nel pronunziar la parola, più in su una sillaba, che in su l'altre: e dicesi ancora a quella picciola linea, che dinota tal posa. Lat. accentus. Gr. πρωσωδία προσῳδία. Vedi Salv. Avvert. pr. vol.
Esempio: Dan. Inf. c. 3. Parole di dolore accenti d'ira.
Esempio: Passav. c. 315. Quali con l'accento aspro, e ruvido l'arrugginiscono.
Definiz: ¶ Per voce, parola. Lat. vox, verbum.
Esempio: Petr. son. 243. Posto hai silenzio a' più soavi accenti, che mai s'udiro.

280) Dizion.2° Ed. .
ACCENTUARE
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pag.10

ACCENTUARE.
Definiz: Mandar fuor le parole con quegli accenti, ch'elle ricercano,
Esempio: Pass. c. 137. Che sappia ben profferir le parole, e bene accentuare.

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