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Dizionario 2° Edizione
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201) Dizion.2° Ed. .
A BUON CONCIO
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pag.7

A BUON CONCIO.
Definiz: Posto avverbialm. Con buona pace, d'amore e d'accordo, senza danno. Lat. Concorditer, impunè.
Esempio: Bocc. n. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire, egli converrà, che primieramente la sposi.

202) Dizion.2° Ed. .
A BUON'ORA
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pag.7-8

A BUON'ORA.
Definiz: Posto avverbialm. Vale nel primo principio di qual si voglia tempo, o stagione, per tempo. Lat. tempestivè, opportunè.
Esempio: Bocc. nov. 78. 7. Io ho altresì a parlar seco d'un mio fatto, sì che egli mi conviene essere a buon'ora.
Esempio: E Bocc. n. 7. 8. Movendo la mattina a buon'ora.
Esempio: E Bocc. g. 6. f. 13. Al palagio giunse ad assai buon'ora.

203) Dizion.2° Ed. .
A BUON'OTTA
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pag.8

A BUON'OTTA.
Definiz: A buon'ora.
Esempio: Passav. c. 16. Ora v'avvedete a buon'otta, amatori delle cose vane.
Esempio: Bocc. n. 85. 11. A buon'otta l'avrebber saputo far questi giovani di tromba marina. Quì è ironía, e vale tardi, o non mai.

204) Dizion.2° Ed. .
ABUSARE
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pag.8

ABUSARE.
Vedi ABUSIONF.
205) Dizion.2° Ed. .
ABUSIONE
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pag.8

ABUSIONE.
Definiz: Mal'uso, dal verbo ABUSARE, che vale servirsi della cosa, fuor dell' buon'uso , o usare alcuna cosa male, o inconvenientemente. Lat. abusus.
Esempio: Caval. Med. cuor. Onde Agostino scrivendo delle abusioni del Mondo, fra l'altre pene, ec.
Esempio: Tratt. gov. fam. Posto che la trista usanza, o abusione, faccia il contrario.

206) Dizion.2° Ed. .
ABUSIVAMENTE
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pag.8

ABUSIVAMENTE.
Definiz: Con abusione. Lat. abusivè. gr. καταχρηστικῶς. Quì ingiustamente, falsamente.
Esempio: G. V. 10. 73. 3. Il qual si faceva abusivamente dire Papa Giovanni XXII.
Esempio: E G. V. lib. 10. 71. 1. Abusivamente si facea dire Imperadore.
Esempio: But. Non che propriamente si chiami città, ma abusivamente.

207) Dizion.2° Ed. .
ABUSO
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pag.8

ABUSO.
Definiz: Abusione, mal'uso.
Esempio: But. E puossi dire, che quì sia abuso nella significazion del comparativo.
Definiz: ¶ Per disusanza, transandamento. Lat. desuetudo.
Esempio: Filoc. lib. 5. 5. E fatto levare l'erbe, le frondi, e i pruni cresciuti, per lungo abuso.
Esempio: E Filoc. lib. 5. 290. Falle disiderar quello, che per lungo abuso, avevano obbliato.

208) Dizion.2° Ed. .
A BUSSO
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pag.8

A BUSSO.
Definiz: A cafisso.
Esempio: Pataff. A cafisso, e a busso, e a fusóne.

209) Dizion.2° Ed. .
ABUZZAGO
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pag.8

ABUZZAGO.
Definiz: Uccel di rapina simile al nibbio. Lat. buteo. gr. τριόρχης perchè ha tre granelli.
Esempio: Morg. E gira l'avoltoio, e l'abuzzago.
Definiz: Oggi più comunemente Bozzago.
Esempio: Matt. Franco. Cantar vo' d'un bozzago, mal pasciuto.

210) Dizion.2° Ed. .
A CAFISSO
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pag.8

A CAFISSO.
Definiz: A fusone, In chiocca. Lat. affatim, affluenter.
Esempio: Pataff. A cafisso, e a busso, e a ramata.

211) Dizion.2° Ed. .
A CAMPO
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pag.8

A CAMPO.
Definiz: Posto avverbialm. Porsi a campo, o mettersi a campo, che vale accamparsi. Lat. castra ponere, castrametari.
Esempio: G. V. 1. 36. 1. Cesare si pose a campo sul monte, che soprastava la Città.
Esempio: E G. V. lib. 6. 6. 2. Tornando si puosono a campo a Siena.

212) Dizion.2° Ed. .
A CALCA
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pag.8

A CALCA.
Definiz: Avverbialm. Con calca. Lat. Certatim.
Esempio: M. V. 3. 76. Il popolo mobolato, per paura della carestía passata, ec. si fornía a calca.
Esempio: Salust. Iug. R. Tutti armati, e disarmati, a calca si tragittavano.

213) Dizion.2° Ed. .
CALDI OCCHI
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pag.8

CALDI OCCHI.
Definiz: Piagnere a caldi occhi, cioè piagner dirottamente.
Esempio: Firenz. As. d'oro. A caldi occhi piangeva le mie disaventure.

214) Dizion.2° Ed. .
ACANINO
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pag.8

ACANINO.
Definiz: Par, che vaglia crudele, detto, per ischerzo, e per lezj, all'amante, da donna Ciciliana, che vuol mostrarsi bene accesa. Lat. crudelis.
Esempio: Bocc. nov. 80. 9. Tu m'hai miso lo foco all'arma, Toscano acanino.

215) Dizion.2° Ed. .
omografo. 1
A CASACGIOA CASACCIO
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pag.8

A CASACGIOA CASACCIO.
Vedi A CASO. Nell'ult. signif.
216) Dizion.2° Ed. .
omografo. 2
A CASACCIO
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pag.8

A CASACCIO.
Definiz: A caso a caso.
Esempio: Fir. Lett. Don. Pr. Per non parere un'huom così a casaccio.

217) Dizion.2° Ed. .
A CASO
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pag.8

A CASO.
Definiz: posto avverbialmente. Accidentemente, casualmente. Lat. temerè, fortè.
Esempio: Passav. c. 328. Imperocchè avvengono a caso, e a fortuna, e di rimbalzo.
Esempio: Dan. Inf. c. 4. Democrito, che 'l Mondo a caso pone.
Definiz: ¶ Per inconsideratamente, impensatamente. Lat. inconsideratè, inconsultè. gr. ἀβούλως.
Esempio: Petr. son. 293. Non a caso e virtute, anzi è bell'arte.
Definiz: ¶ Direbbesi anche vulgarmente, COM'ELLA VIENE, A VANVERA.
Esempio: Matt. Franz. rim. bur. In queste rime a vanvera dettate.
Esempio: Varch. Lezion. Un saettatore, che non s'avesse proposto berzaglio nessuno, ma traesse a vanvera.

218) Dizion.2° Ed. .
A CATAFASCIO
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pag.8

A CATAFASCIO.
Definiz: Senza ordine, alla peggio. Lat. temerè.
Esempio: Matt. Franz. rim. bur. Io non fu' mai, ne son di gloria vago, E vivo a caso, e scrivo a catafascio.
Esempio: Pataff. faccia di voi ghirlanda a catafascio.

219) Dizion.2° Ed. .
A CAVALCIONI
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pag.8

A CAVALCIONI.
Definiz: Posto avverbialm. da accavalciare, che vuol dire. Star sopra qual si voglia cosa, con una gamba da una banda, e l'altra dall'altra. similit. tratta dallo stare a cavallo.
Esempio: Franco Sacch. Lo fece metter su la botte a cavalcioni, e li testicoli fece metter per lo pertugio del cocchiume.
Esempio: But. Gli stava in su le spalle quel peccatore, a cavalcione.

220) Dizion.2° Ed. .
A CAVALLO
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pag.8

A CAVALLO.
Definiz: Posto avverbialm. Onde portare a cavallo. Lat. vehere in equo. e Stare a cavallo, o sopra un cavallo. Lat. insidere equo.
Esempio: Bocc. nov. 51. tit. Un cavaliere dice a Madonna Oretta di portarla, con una novella, a cavallo. Qui e per similit.
Esempio: G. V. 4. 30. 2. E mandovvi il Comun di Firenze gente d'arme a piedi, e a cavallo. Lat. equites.
Definiz: ¶ Dicesi ancora A CAVALLO di tutti gli altri animali: come:
Esempio: Esempio del Compilatore a cavallo in sur'un'asino, in sur'un mulo, e simili.
Esempio: Ber. rim. Dove fu Bacco in su i Tigri a cavallo.
Definiz: ¶ Per metaf. d'ogni altra cosa, che s'accavalci.
Esempio: Bocc. n. 14. 9. Venutagli alle mani una tavola, a quella s'appiccò, ec. e a cavallo a quella, come meglio poteva, ec. si sostenne.
Definiz: ¶ E essere a cavallo si dice di sparviere, o astóre, che abbia preso starna, fagiano, o altro uccello, e tengalo sotto.
Definiz: ¶ Da A CAVALLO viene ACCAVALLARE, e ACCAVALLATO, cioè soprapposto.

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