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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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41) Dizion.3° Ed. .
LACUNALE
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vol.3 pag.929

LACUNALE.
Definiz: Di lacúna. Lat. paludosus.
Esempio: Cr. 11. 4. 3. L'acque pessime sono le lacunáli, e paludali, e quelle, che tengon mignatte.

42) Dizion.3° Ed. .
LACUNOSO
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vol.3 pag.929

LACUNOSO.
Definiz: Pien di lacúne. L. paludibus frequens.
Esempio: Cr. 1. 4. 3. Sopra il libero luogo non puzzolente, ne lacunoso, discorre.

43) Dizion.3° Ed. .
LA DOVE
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vol.3 pag.929

LA DOVE.
Definiz: Purchè, ogni volta che. Lat. ubi.
Esempio: Boc. Introd. n. 44. Là dove io onestamente viva, ne mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza.
Definiz: §. Per Quando, Per lo contrario.
Esempio: Boc. Nov. 2. 11. Là dove essi, ec. fondamento, e sostegno esser dovrebber di quella.
Definiz: §. Per lo stesso, che Dove.
Esempio: Petr. Canz. 21. Quando ella corse Al cor là, dove forse Non potea fiamma entrar per l'altrui face.
Definiz: §. Per Dove avversativo.
Esempio: Bocc. Nov. 1. 7. Là dove pochi per Ser Ciapperello il conoscieno.

44) Dizion.3° Ed. .
LADANO
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vol.3 pag.929

LADANO.
Esempio: Ricett. Fior. Il ladano è un liquore, che risuda dalle foglie di una pianta, detta imbrentina, la quale è la terza spezie del Cisto di Dioscoride. Lat. ladanum.

45) Dizion.3° Ed. .
LADICO
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vol.3 pag.929

LADICO.
Definiz: V. A. Laico. Latin. laicus.
Esempio: Tratt. Pecc. Mort. Molte ci ha d'altre maniere di peccato, e di diversi casi in simonía, ma appartengono più a' cherici, che a' ladici, e questo libro è più fatto per li ladici, che per li cherici, che n'hanno i libri, ma tutta fiata è elli mestieri alle ladiche genti, ec. (Qui come addiett.)
Esempio: Tratt. Cast. I Preti, ec. sono specchio di Santa Chiesa, ove i ladici si specchiano, e prendono esemplo.

46) Dizion.3° Ed. .
LADRINO
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vol.3 pag.929

LADRINO.
Definiz: Diminut. di Ladro. Lat. furunculus, latrunculus.
Esempio: Varch. Erc. 255. Dicesi anche, per vezzi, Ghiotterello, e ghiotterellíno, tristerello, e tristerellína, ladríno, e ladrína.

47) Dizion.3° Ed. .
LADRO, e LATRO
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vol.3 pag.929

LADRO, e LATRO.
Definiz: Benchè l'ultimo sia anzi del verso, che della prosa, e tutti e due si adattino, ed usino così al sust. come all'add. Colui, che toglie la roba altrui di nascoso. Lat. fur, latro. Gr. φώρ.
Esempio: But. Ladro è quegli, che toglie con violenza, ec. E furo colui, che toglie con inganno.
Esempio: M. V. 9. 31. Il ladro sorpreso nel fallo, invilisce.
Esempio: Bocc. Nov. 40. 25. Messere, voi avete qui Ruggieri da Ieroli, preso per ladro.
Esempio: E Bocc. Nov. 16. Cominciarono a gridare: al ladro, al ladro.
Esempio: Dan. Inf. 25. Al fine delle sue parole, il ladro Le mani alzò.
Definiz: §. Dicesi Fig.
Esempio: Pecor. Nov. ult. Con due occhi ladri, che avanzavano di chiarezza il Sole.
Esempio: Petrar. Canz. 35. 1. Che 'n questa età mi fai divenir ladro Del bel lume leggiadro.
Esempio: E Petr. Canz. 48. 4. Fiere ladre, o rapaci, ispidi dumi.
Esempio: Dan. Rim. Questa scherána, micidiale, e latra.
Esempio: Bern. Orl. 2. 7. 71. Alla fin delle sue parole, il ladro La mazza alzò con ambedue le mani.
Definiz: §. Dicesi anche di Cose inanimate: e vale Di pessima qualità.
Esempio: Petr. Cap. 12. Lasceranno A morte impetuosa i giorni ladri.
Esempio: Bern. Orl. Non fu mai vista la più ladra cosa.
Esempio: E Petr. Cap. 1. Bevanda ladra, e disonesta.
Definiz: §. Dicesi in proverbio: Sempre non ride la moglie del ladro: e vale, Che a lungo andare, sono scoperte le tristizie, e gastigate. Lat. malorum foelicitas non est diuturna.
Esempio: Salv. Granch. 3. 13. Sempre non ride la moglie del ladro.
Definiz: E quell'altro: La comodità fa l'huomo ladro. Lat. occasio homines in delictum trahit.

48) Dizion.3° Ed. .
LADRONAIA
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vol.3 pag.929

LADRONAIA.
Definiz: Moltitudine di ladroni, ladroneccio. Lat. furum manus.
Esempio: Cron. Morell. Disposto il nostro a spegner quella ladronaia.
Definiz: §. E Fare una ladronaia: di Chi nel ministrare che che sia, si parte dal giusto, pregiudicando. Lat. malè munus administrare.
Esempio: Varch. Stor. lib. 7. Ma questa impresa di Puglia, la quale riuscì più tosto una ladronaia, che guerra, ebbe quel fine, che nel suo luogo si dirà.
Esempio: Dav. Scism. 86. Riparò alla brutta ladronaia del peggiorar la moneta.

49) Dizion.3° Ed. .
LADRONCELLERIA
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vol.3 pag.929

LADRONCELLERIA.
Definiz: Quasi diminutivo di Ladroneccio.
Esempio: Fir. Asin. Perchè egli confessasse le ladroncelleríe di questo suo padrone.
Esempio: E Disc. Anim. 43. Lo gastigasse delle sue ladroncelleríe.

50) Dizion.3° Ed. .
LADRONCELLO
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vol.3 pag.929

LADRONCELLO.
Definiz: Dim. di Ladro. Lat. furunculus.
Esempio: Bocc. Nov. 75. 6. Io vi prego, per Dio, che innanzi, che cotesto ladroncello, che v'è costì dallato, vada altrove.
Esempio: M. V. 11. 56. In questi giorni gli pessimi huomini, detti latrunculi, noi, in volgar, diciam ladroncelli.
Esempio: Fran. Sacch. Rim. Che a' ladroncelli tosto forche danno.
Esempio: Bern. Orl. 2. 22. 1. Chi ruba un corno, un cavallo, un'anello, E simil cose, ha qualche discrezione, E potrebbe chamarsi Ladroncello.

51) Dizion.3° Ed. .
LADRONE
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vol.3 pag.929-930

LADRONE.
Definiz: Accrescitivo di Ladro, e significa Assassino. Lat. latro nis. Ladron di mare. Lat. pirata.
Esempio: Boc. Nov. 32. 6. Ne se ne fu appena avveduto alcuno, che di ladrone, e di ruffiano, di falsario, ec.
Esempio: Dan. Infer. 26. Tra gli ladron trovai cinque cotali.
Esempio: Com. Inf. 25. Ladrone è colui, che in luogo occulto sta per rubare.
Esempio: Petr. Canz. 11. 4. Quasi spelunca di ladron son fatti.
Esempio: Tratt. Pecc. Mort. Ciò può l'huomo fare in quattro maniere, secondo quattro maniere di ladroni, che son ladroni aperti, ladroni coperti, ladroni privati, e ladroni compagni.
Esempio: Bern. Orl. 2. 22. 1. Ma quel, che ruba la riputazione, E dell'altrui fatiche si fa bello, Si può chiamare assassino, e ladrone.
Esempio: Red. Esp. Nat. 25. Assan Calafat rinnegato Greco, e famosissimo ladron di mare.

52) Dizion.3° Ed. .
LADRONECCIO
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vol.3 pag.930

LADRONECCIO.
Definiz: Rubería. Lat. latrocinium.
Esempio: Introd. Virt. Ladroneccio è una palese tolta altrui, contra la volontà del Signore.
Esempio: But. Furto, ovvero ladroneccio è uso, e traffico della cosa altrui, contra la volontà del proprio Signore, sicchè quando l'huomo usa la cosa del suo prossimo contra la volontà sua, è furto, e similmente ladroneccio.
Esempio: Boc. Nov. 40. 4. E per tutto Salerno, di ladronecci, o d'altre vilissime cattività, era infamato.
Esempio: Sen. Pist. Dunque il sacrilegio, senza fallo è reo, ed il ladroneccio.
Esempio: Dan. Inf. 11. Falsità, ladroneccio, e simonía.

53) Dizion.3° Ed. .
LADRUCCIO
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vol.3 pag.930

LADRUCCIO.
Definiz: Ladroncello. Lat. furunculus, latrunculus.
Esempio: Bern. Orl. 2. 16. 17. In piedi il Re Agramante s'è levato, E per man preso il ladruccio Affricano.
Esempio: E Ber. Orl. 22. 50. E così col ladruccio inginocchione, Innanzi al Re Agramante s'è gettato.

54) Dizion.3° Ed. .
LÀ ENTRO
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vol.3 pag.930

LÀ ENTRO.
Definiz: Avverb. locale: e vale lo stesso, che Là dentro. Latin. illuc, intus.
Esempio: Boc. Nov. 31. 13. Comandò adunque Tancredi, che egli in alcuna camera di là entro, guardato fosse.
Esempio: E Bocc. Nov. 2. 12. Richiese i Cherici di là entro.
Esempio: Dan. Par. 9. Or sappi, che là entro si tranquilla.
Definiz: §. Talora l'usiamo per lo stesso, che Là, e la parola Entro è per ripieno, e aggiunto per leggiadría, e per proprietà di linguaggio.

55) Dizion.3° Ed. .
LAGGIÙ
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vol.3 pag.930

LAGGIÙ.
Definiz: Che alcuni scrissero anche LÀ GIÙ. Avverb. di luogo, così di stato, come di moto: contrario di Lassù, e dinota Luogo basso, e inferiore al luogo, dove altri è. Lat. deorsum, iusum.
Esempio: Boc. Nov. 46. 15. Re, di che t'hanno offeso i giovani, li quali laggiù nella piazza hai comandato, che arsi sieno?
Esempio: E Bocc. Nov. 31. 9. Il quale un giorno, dietro mangiare, laggiù venutone.
Esempio: Dan. Par. 10. Laggiù n'ha gola di saper novella.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 21. Onde riguarda, come più laggiúe [A queste parole finienti nelle vocali A, E, O, U, e che ricercan sopra l'accento grave, era antica usanza l'aggiugnervi la E: come Ha, hae: E, ee: Tornò, tornoe: e Giù, giúe]

56) Dizion.3° Ed. .
LAGGIUSO
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vol.3 pag.930

LAGGIUSO.
Definiz: Lo stesso, che Laggiù.
Esempio: Boc. Nov. 67. 4. E andar laggiuso ad aspettare.
Esempio: Dan. Par. 2. Ma ditemi, che son li segni bui Di questo corpo, che laggiuso in terra Fan di Cain, ec.

57) Dizion.3° Ed. .
LAGHETTO
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vol.3 pag.930

LAGHETTO.
Definiz: Picciol lago. Lat. lacusculus.
Esempio: Boc. g. 6. f. 10. Ed ivi faceva un picciol laghetto, quale talora, per modo di vivaio, ec.
Esempio: Fir. Disc. Anim. 80. Sull'orlo d'un laghetto, che era vicino a certe balze sopra le coste d'Agnano.

58) Dizion.3° Ed. .
LAGNA
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vol.3 pag.930

LAGNA.
Definiz: Da lagnare. V. A. Afflizione, pena, dolore, affanno, travaglio, e cosa, che induca a lagnarsi. Lat. molestia, dolor, querela.
Esempio: Guitt. Lett. 42. Huomo forte non fae mai lagne, per cose fieboli, e di nullo momento.
Esempio: Dant. Inf. 32. Lievati quinci, e non mi dar più lagna.

59) Dizion.3° Ed. .
LAGNARE
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vol.3 pag.930

LAGNARE.
Definiz: Neutr. pass. Dolersi, affliggersi, lamentarsi, querelarsi, rammaricarsi. Latin. lamentari, dolere, conqueri.
Esempio: Dan. Inf. 3. E però se Caron di te si lagna.
Esempio: E Dan. Par. 11. Si lagnerà, che l'arca gli sia tolta.
Esempio: Petrar. Son. 30. Ne altro impedimento, ond'io mi lagni.
Esempio: E Petr. Son. 141. Vede, onde seco, e con Amor si lagna.

60) Dizion.3° Ed. .
LAGNEVOLE
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vol.3 pag.930

LAGNEVOLE.
Definiz: Che si lagna. Lat. querulus.
Esempio: Fr. Giord. Pred. Red. Certi huomini di natura querula, e lagnevole.

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