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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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181) Dizion.3° Ed. .
LAONDE
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vol.3 pag.935

LAONDE.
Definiz: Avverb. che inferisce: e vale Per la qual cosa. Lat. quamobrem, quapropter, quare.
Esempio: Boc. Nov. 40. tit. Laonde egli scampa dalle forche.
Esempio: E Bocc. num. 16. Laonde le femmine, più paurose divenute, levatesi, e fattesi a certe finestre, cominciarono, ec.
Esempio: Fir. As. 119. Laonde la vera Venere accorgendosi, ec.

182) Dizion.3° Ed. .
LÀ OVE
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vol.3 pag.935

LÀ OVE.
Definiz: Lo stesso, che Là dove. Lat. ubi.
Esempio: Boc. Nov. 47. 19. Là ove Teodoro era ancora tutto pauroso della morte.
Esempio: Dan. Inf. 32. Così 'l sovran li denti all'altro pose, Là ve 'l cervel s'aggiugne colla nuca.
Esempio: Petr. Sonet. 186. Mi riconduce disarmato al campo, Là 've sempre son vinto.

183) Dizion.3° Ed. .
LAPIDA , e LAPIDE
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vol.3 pag.935

LAPIDA , e LAPIDE.
Definiz: Pietra: ma si dice più propriamente, che d'altra, di quella, che cuopre la sepoltura.
Esempio: Vit. Crist. Chi ci rivolgerà la lapida, ch'è così grande, dall'uscio del monimento?
Esempio: Bern. Orl. 2. 26. 7. Poich'ebbe il verso Brandimarte letto, La lapida pesante in aria alzava.

184) Dizion.3° Ed. .
LAPIDARE
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vol.3 pag.936

LAPIDARE.
Definiz: Percuotere altrui con sassi. Lat. lapidare, lapidibus appetere, lapidibus cadere, obruere.
Esempio: Bocc. Nov. 73. 17. Infino alla Porta a San Gallo il vennero lapidando.
Esempio: G. V. 6. 36. 3. E a grido di popolo, fu lapidato, e vilmente, per li fanciulli, straziato.
Esempio: Tes. Br. 1. 49. E alla fine fu lapidato in Egitto.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. La quale orazione fu di tanta efficacia, che ci guadagnò Paolo, il quale era capitano a farlo lapidare.
Esempio: Vit. Plut. Ma molti con grande ira, cominciarono a lapidare le statue di Pompeo, ma Cato solo gl'impacciava.

185) Dizion.3° Ed. .
LAPIDARIO
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vol.3 pag.936

LAPIDARIO.
Definiz: Gioielliere. Latin. gemmarius.
Esempio: Boccac. Nov. 73. 4. Delle quali Maso così efficacemente parlava, come se stato fosse un solenne, e gran lapidario.
Esempio: E Bocc. num. 7. L'altra si è una pietra, la quale noi altri lapidarj appelliamo Elitropia.
Esempio: Nov. Ant. 2. Lo lapidario si mosse, guarníto di molte pietre di gran bellezza.

186) Dizion.3° Ed. .
LAPIDATORE
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vol.3 pag.936

LAPIDATORE.
Definiz: Che lapida. Lat. lapidator.
Esempio: Serm. S. Agost. S'inginocchiò, e pregò Iddio per li suoi lapidatóri.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Santo Stefano pregò Iddio per li suoi lapidatóri più efficacemente, che per se medesimo.

187) Dizion.3° Ed. .
LAPIDAZIONE
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vol.3 pag.936

LAPIDAZIONE.
Definiz: Il lapidare. Latin. lapidatio.
Esempio: But. Confortavano l'un l'altro: dateli bene delle pietre, alla quale lapidazione fu San Paolo.

188) Dizion.3° Ed. .
LAPIDE
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vol.3 pag.936

LAPIDE.
Definiz: Lapida.
Definiz: §. Per Pietra preziosa. Latin. gemma, lapillus.
Esempio: F. Giord. Pand. Ma dicesi, che una pietra ha in se le virtù di tutte l'altre pietre, e secondo che dicono i savj, questa lapide, intra l'altre, siccome il Leone, tra le bestie, e siccome l'Aguglia, tra gli uccelli.
Esempio: E F. Giord. Pand. altrove. Luce di notte questa lapide, e dicesi, che ha in se tutte le virtù dell'altre pietre.
Esempio: E F. Giord. Pand. di sotto. La penitenza, passa tutte le virtudi di tutte le nature d'erbe, di lapidi, e d'ogni altra cosa.

189) Dizion.3° Ed. .
LAPILLARE
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vol.3 pag.936

LAPILLARE.
Definiz: Ridurre in lapilli.

190) Dizion.3° Ed. .
LAPILLATO
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vol.3 pag.936

LAPILLATO.
Definiz: Add. da Lapillare. L. *lapillatus, in lapillos coactus.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 266. Tali sono il zucchero candido, il zucchero in pane, ed il sal gemma lapillato.

191) Dizion.3° Ed. .
LAPIDEO
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vol.3 pag.936

LAPIDEO.
Definiz: Di lapide. Latin. lapideus. Grec. λιθινός.
Esempio: Boccac. Vit. Dant. In un'arca lapidea, ec. il fece porre.

192) Dizion.3° Ed. .
LAPILLO
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vol.3 pag.936

LAPILLO.
Definiz: Pietruzza. Lat. lapillus, calculus.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 228. Che i metalli ne i lapilli de' sali astraggono
Definiz: §. Per metaf. da lapide pietra preziosa.
Esempio: Dan. Par. 20. Posciachè i cari, e lucidi lapilli.

193) Dizion.3° Ed. .
LAPISLAZZALO
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vol.3 pag.936

LAPISLAZZALO.
Definiz: Pietra preziosa di colore azzurro, con vene d'oro. I medici la dicono in L. lapislazulus.
Esempio: Maest. Aldob. Cinque dramme di miraboláni Indi, ovvero di lapislazzali.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 228. Del resto ne i lapislazzali, ne le turchíne, ne i diaspri, ne l'agate attraggono.

194) Dizion.3° Ed. .
LAPPOLA
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vol.3 pag.936

LAPPOLA.
Definiz: Lat. lappa.
Esempio: Cr. 6. 69. 1. La lappola è un'erba, che nella sua sommitade, ha certi capitelli, i quali molto s'appiccano alle vestimenta.
Esempio: E Cr. lib. 2. 26. 3. Produce, ec. le prugne salvatiche, le lappole, il farfaro, la cicúta.
Esempio: Petr. Son. 134. E del mio campo mieto Lappole, e stecchi colla falce adunca.
Esempio: Amet. 25. E d'assalto sicure, Non curanti di lappole, e di spine.
Definiz: §. Diciamo in proverbio: Lappola di piano, che s'appicca agli stiva' grossi: del Cavar qualche cosa da persona, ond'è quasi impossibile il poterne cavare.

195) Dizion.3° Ed. .
LAPPOLONE
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vol.3 pag.936

LAPPOLONE.
Definiz: Accrescitivo di Lappola: Lappola grande. Lat. magna lappa.
Esempio: M. V. 11. 68. Grilli, ec. dove presono albergo, cavoli, lattúghe, bietole, lappolóni, e ogni erba da camangiare, la mattina si trovarono colle costole, e nerbolíni tutti bianchi.

196) Dizion.3° Ed. .
LARDARE
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vol.3 pag.936

LARDARE.
Definiz: Metter lardelli in quello, che si debbe arrostire.
Esempio: Alleg. 310. Perchè gli era lardato in più maniere.

197) Dizion.3° Ed. .
LARDELLO
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vol.3 pag.936

LARDELLO.
Definiz: Pezzuol di lardo. Lat. arvinae, vel lardi frustulum.
Esempio: Bellinc. Prima, che un'altro te le curi, adocchia Le bozzime, i lardelli, e le tue note.

198) Dizion.3° Ed. .
LARDO
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vol.3 pag.936

LARDO.
Definiz: Grasso strutto, ed è comunemente di porco. L. arvina, lardum, laridum.
Esempio: Boc. Lett. Un poco di farina, con alquanto lardo.
Esempio: Vit. Plut. E l'acqua di quella era grassa, come lardo.
Esempio: Tes. Br. 3. 8. Tu farai una cisterna, che sia per lungo, più che per largo, e sia ben murata in alto, e unta spesso di buon lardo.
Definiz: §. Per Carne di porco grassa, e salata. Lat. lardum,
Esempio: Cr. 9. 22. 3. Gli si dia lardo, o carne di porco salata, a sua volontà, la quale, per la fame, e per lo salsúme del lardo, mangerà volentieri (A questo diciamo Lardóne)
Definiz: §. Notar nel lardo: dell'Andare altrui tutte le cose interamente, secondo il suo desiderio. Lat. secundâ fortuna uti.
Esempio: Morg. Or se qui Ganellon nel lardo nuota, E 'l zucchero trabocca alla caldaia.
Esempio: Bellinc. Se le vivande triste fusser buone, Noi potremmo notar quassù nel lardo.
Definiz: §. Gettare il lardo a' cani: dicesi dello Straziar, che che sia.
Esempio: Cecch. Inv. Croc. 4. 5. Oggi non si getta il lardo a' cani. Lat. proijcere margaritas ante porcos.
Definiz: §. Tanto torna la gatta al lardo, che ella vi lascia lo zampino: si dice del Tornare a mettersi tante volte in un pericolo, che alla fine vi si rimane.

199) Dizion.3° Ed. .
LARDONE
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vol.3 pag.936

LARDONE.
Definiz: Carne di porco grassa, e salata. Lat. lardum, laridum.

200) Dizion.3° Ed. .
LARGACCIO
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vol.3 pag.936

LARGACCIO.
Definiz: Peggiorat. di largo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Huomini largacci di bocca, e di lingua sfrenatissima [Lat. ore infreno]

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