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Volume 3 - Dizionario 3° Ed.
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121) Dizion.3° Ed. .
LAMMIA
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vol.3 pag.933

LAMMIA.
Definiz: Strega, incantatríce, maliarda, larva, ninfa. Lat. lamia.
Esempio: Lib. Mott. Egli aveva paura, che le lammie non gli ti furassono, che anche si teneva bello.
Esempio: Boc. Nov. 85. 6. Egli è una giovane quaggiù, che è più bella, ch'una lammia.
Esempio: Ovvid. Pist. Tu eri allora servo, ed io era allora lammia, quando io soffersi di maritarmi a te servo.
Esempio: Virg. M. Io ho quattordici lammie.
Esempio: E Virg. Eneid. M. appresso. O lammia discorri dal Cielo, e trai della farétra la vendicatríce saetta.

122) Dizion.3° Ed. .
LAMPA
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vol.3 pag.933

LAMPA.
Definiz: Luce, splendore: da lampeggiare. Lat. lux, splendor. Gr. λαμπάς.
Esempio: Dant. Par. 17. Tale era io, e tale era sentito Da Beatrice, e dalla santa lampa.
Esempio: Petr. Canz. 49. Anzi la prima, e con più chiara lampa.

123) Dizion.3° Ed. .
LAMPADA, e LAMPADE
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vol.3 pag.933

LAMPADA, e LAMPADE.
Definiz: Lo stesso, che Lampana. Lat. lampas.
Esempio: Serd. Stor. 4. Edificarono una moschéa con molte lampade, che stessero accese in perpetuo.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 12. Dalla parte più stretta va inserito in una, come lampada di cristallo.
Esempio: Tass. Gerus. 7. 36. Apparir tante lampade d'intorno, Che ne fu l'aria lucida, e serena.

124) Dizion.3° Ed. .
LAMPANA
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vol.3 pag.933

LAMPANA.
Definiz: Vaso senza piede, nel quale si tiene acceso lume d'olio, e sospendesi, per lo più, innanzi a cose Sacre. Latin. lampas, lychnus. Gr. λαμπάς.
Esempio: Boc. Lab. n. 29. Vidi in essa una lampana accesa, davanti alla figura di nostra Donna.
Esempio: E Bocc. Nov. 68. 11. E raccese la lampana, e se rivestì.
Esempio: Franc. Sacch. Oper. Div. Il caldo naturale è, come il lume della lampana.

125) Dizion.3° Ed. .
LAMPANAIO
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vol.3 pag.933

LAMPANAIO.
Definiz: Che fa le lampane. Lat. lampadarius, lampadum artifex.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Andò nella bottega del lampanaio, a provveder la lampana.

126) Dizion.3° Ed. .
LAMPANTE
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vol.3 pag.933

LAMPANTE.
Definiz: Risplendente, luccicante. Lat. nitidus, lucens.
Esempio: Cecch. Inv. Croc. 3. 1. Con questa scritta finta, io vo cavargli Trenta lampanti più di mano [qui in scherzo: e vale Scudi]

127) Dizion.3° Ed. .
LAMPARE
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vol.3 pag.933

LAMPARE.
Definiz: Lampeggiare. Lat. fulgere, fulgurare, coruscare.
Esempio: Com. Par. 25. Qui dimostra per questo lampáre, che Santo Iacopo s'allegrò d'aver trovato tanta sufficienza di questa virtù nell'Autore.

128) Dizion.3° Ed. .
LAMPEGGIAMENTO
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vol.3 pag.933

LAMPEGGIAMENTO.
Definiz: Lampo. Lat. coruscatio, fulgor, fulgetrum, fulgetra.
Esempio: Bemb. Stor. 2. 24. Grandissime piogge, e tuoni orribili, e fieri, e spessi lampeggiamenti vi furono in guisa, che, ec.

129) Dizion.3° Ed. .
LAMPEGGIARE
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vol.3 pag.933

LAMPEGGIARE.
Definiz: Rilucere, rendere splendore a guisa di fuoco, e di baléno. Lat. splendere, coruscare, fulgere, fulgurare. Gr. λάμπεσθαι, λάμπειν.
Esempio: Dan. Purg. 14. Che 'n quella croce lampeggiava Cristo.
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 21. Un lampeggiar d'un riso dimostrommi.
Esempio: Boc. Nov. 12. 16. E 'l lampeggiar degli occhi della donna, veggendo.
Esempio: E Bocc. Nov. 25. 11. E veggendo alcun lampeggiar d'occhi di lei, verso di lui alcuna volta.
Esempio: Ar. Fur. 9. 75. Dietro lampeggia a guisa di baléno.

130) Dizion.3° Ed. .
LAMPO
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vol.3 pag.933

LAMPO.
Definiz: Baléno, o splendor di fuoco rassomigliante il baléno. L. splendor, coruscatio, fulgur, fulgetrum.
Esempio: But. Lampo, s'intende un'ardente splendore, durabile, come dura la lampana.
Esempio: Filoc. 5. 69. Con tuoni, e con lampi innumerabili, e grandissimi.
Esempio: Dan. Parad. 25. Di quello incendio, tremolava un lampo.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 30. Come subito lampo, che discetti Gli spiriti visivi.
Esempio: Petr. Son. 186. Sì dolci stanno Nel mio cuor le faville, e 'l chiaro lampo.
Esempio: Tas. Ger. 5. 27. Parve la voce un tuono, il ferro un lampo, Che di folgor cadente annunzio apporte.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 242. D'onde si copriva benissimo il lampo, che fa la polvere nell'allumare il pezzo.

131) Dizion.3° Ed. .
LAMPONE
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vol.3 pag.933

LAMPONE.
Definiz: Frutto simile alle more, d'una pianta spinosa, che da' Semplicisti è detta in Lat. rubus idaeus. Gr. βάιος, ἰδαῖος.
Esempio: Lib. Cur. Malatt. Stempera un'oncia di buon mele, con tre once di sugo spremuto da' lampóni maturi.
Esempio: E Lib. Cur. Malatt. appresso. I lampóni maturi fanno bene andare a sella.

132) Dizion.3° Ed. .
LAMPREDA
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vol.3 pag.933

LAMPREDA.
Definiz: Spezie d'anguilla, e vogliono, che sia detta così, a lambendis petris. Lat. lampetra.
Esempio: Bocc. Nov. 88. 5. Ridendo il domandò, chenti fossero state le lamprede di Mess. Corso.
Esempio: Red. Oss. Anim. 97. Una grossa arteria, che serpeggia per tutta la lunghezza del ventre della lampreda.

133) Dizion.3° Ed. .
LAMPREDOTTO
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vol.3 pag.933

LAMPREDOTTO.
Definiz: Lampreda giovane. Lat. lampetra parva.
Esempio: Lorenz. M. Canz. Se schizzasse lampredotti, Allargate ben le reti.
Definiz: §. Per lo 'ntestino delle vitelle, per vivanda: forse per la simiglianza col pesce.

134) Dizion.3° Ed. .
LANA
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vol.3 pag.933

LANA.
Definiz: Si dice propriamente al Pel della pecora, e del montone. Lat. lana lanitium.
Esempio: Bocc. Nov. 37. 3. Dando andava, per un suo maestro lanaiuólo, lana a filare.
Esempio: Tes. Br. 3. 2. Li montoni, che ne beono, incontanente cominciano a mutar lana di colore.
Esempio: Boccac. Nov. 20. 17. Anzi di dì, e di notte ci si lavora, e battecisi la lana (Qui metaf. ed è Favellar furbesco: e vale Batter la lana, l'usar, che l'huomo fa colla femmina)
Esempio: Tas. Am. 2. 2. Altri conservi Le lane, e altri le dispensi.
Definiz: §. Dicesi: Far d'ogni lana un peso: che vale Fare ogni sorta di ribaldería, senza distinzione.

135) Dizion.3° Ed. .
LANAIUOLO
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vol.3 pag.933

LANAIUOLO.
Definiz: Artefice di lana, che fabbrica panni di lana. Lat. lanarius, lanificius.
Esempio: Boc. Nov. 37. 3. Dando andava, per un suo maestro lanaiuólo, lana a filare.
Esempio: E Bocc. Nov. 23. 4. Ad un artefice lanaiuólo.

136) Dizion.3° Ed. .
LANCE
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vol.3 pag.933

LANCE.
Definiz: Bilancia. Lat. lanx, libra.
Esempio: Petr. Canz. 47. 4. E queste dolci tue fallaci ciance Librar, con giusta lance.

137) Dizion.3° Ed. .
LANCELLA
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vol.3 pag.933

LANCELLA.
Definiz: Dim. di Lance. Lat. libella, parva libra, parva lanx.
Esempio: Mor. S. Greg. Questo, che tu vedi, che t'è mostrato, è una lancella, e mise la massa del piombo nella bocca sua: e volendo ancora più apertamente dichiarar questa visione della lancella; ed ecco, che due femmine venivano, e lo spirito, cioè il vento, era nell'ale loro, ed avevano l'ale, siccome di Nibbio, e levarono quella lancella in alto, tra la Terra, e 'l Cielo: ed io dissi all'Angelo, che parlava in me: dove portano queste due femmine questa lancella?

138) Dizion.3° Ed. .
LANCETTA
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vol.3 pag.933

LANCETTA.
Definiz: Lanciuóla.
Esempio: Cr. 9. 17. 1. Si tagliano cautamente con tagliente lancetta.
Definiz: §. Lancetta: si dice quel Ferro, che mostra l'ore negli oriuoli; o simili. Lat. gnomon.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 16. O dagli spazzj corsi dalla lancetta.
Esempio: E Sag. Nat. Esp. appresso. Della lancetta è difficile il giudicare s'ella è, o se ella non è per appunto sul legno.
Definiz: §. Lancetta: Strumento, col quale i Cerusici cavan sangue. Lat. scalprum Chirurgicum.
Esempio: Red. Esp. Nat. 14. Forar gentilmente o con ago, o con lancetta da cavar sangue.
Esempio: E Vip. 2. 27. Ho talvolta leggiermente imbrattato le lancette da cavar sangue.

139) Dizion.3° Ed. .
LANCIA
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vol.3 pag.933-934

LANCIA.
Definiz: Strumento di legno, di lunghezza intorno di cinque braccia, con ferro in punta, e impugnatúra da piè, col quale i Cavalieri in battaglia feriscono. Lat. lancea.
Esempio: Tav. Rit. Lancillotto, sanza dimoranza, abbassa la lancia, e sì li trae a ferire.
Esempio: E Tav. Rit. di sotto. Pure, per mio amore, tu rompa una lancia, incontro alla gente del Re Artù.
Esempio: Petr. Cap. 3. Vedi qui ben fra quante spade, e lance.
Esempio: Cirif. Calv. 1. Che tenga sì ben la lancia in resta.
Definiz: §. Lancia: Cavaliere armato di lancia. Lat. *lancearius.
Esempio: M. V. 11. 81. Poichè gl'Inglesi si vidono ricondotti, come huomini vaghi di preda, e vogliósi di zuffa, addì 2. di Febbraio, in numero di mille lance, i quali si facevano tre per lancia, di gente a cavallo, ed eglino furono i primi, che recarono in Italia il conducere la gente da cavallo, sotto nome di lance, che imprima si conducevano sotto nome di barbute, e bandiere.
Definiz: §. Lancia: Figurat.
Esempio: Lab. n. 233. Colui tiene ella, che sia Lancillotto, o vogli Tristano, Orlando, o Ulivieri di prodezza, la cui lancia, per sei, o per otto, o per dieci aringhi, la notte non si piega in guisa, che poi non si dirizzi.
Esempio: Fior. Serg. Segr. Cliz. A. 2. 1. Ma io non sono ancora sì vecchio, ch'io non rompessi una lancia con Clizia.
Definiz: §. Lancia: Ogni spezie d'Arme d'asta. Lat. hasta.
Esempio: Liv. M. Romolo, non curandosi questo comandamento, prese lancia, e saltò il circuito.
Esempio: Boc. Nov. 15. Poste giù le lor lance, e lor tavolacci.
Esempio: G. V. 11. 65. 2. Lanciata gli fu una corta lancia manesca.
Definiz: §. Assai parole, e poche lance rotte: dicesi del Mostrar di far gran cose, e non ne conchiuder niuna.
Esempio: Morg. Assai parole, e poche lance rotte, Non credi tu, ch'i' conosca Rinaldo?
Definiz: §. Esser lancia d'uno: Esser suo cagnotto. Latin. esse asseclam, esse satellitem.
Esempio: Cecch. Corr. Att. 3. Sc. 4. Ch'i' ceda al Capitano [di chi egli è lancia]
Esempio: Tac. Dav. Ann. 6. 11. 2. Hai trovato forse quel che non seppe il divino Augusto? O pur sei lancia di Seiano.
Esempio: E Tac. Dav. Ann. 4. 92. Accusavanlo Satrio secondo, e Pinario Natta, lance di Seiano.
Definiz: §. Portar ben sua lancia: Governarsi prudentemente nelle sue azioni. Lat. prudenter se gerere.
Esempio: Cecch. Spir. Att. 5. Sc. 5. E porta ben la sua lancia.
Definiz: §. Lancia spezzata: Chi assiste con arme alla persona del Principe: alcuni lo dicono in Lat. custos corporis.
Esempio: Fir. Luc. 2. 4. La tua lancia spezzata, che era teco.
Esempio: Varch. Stor. 10. Aveva ogni mese più di 500. scudi per trenta lance spezzate, e due capitani, che teneva.
Definiz: §. Far d'una lancia un zipolo: è Stremar tanto una cosa grande, o per ignoranza, o per trascuraggine, che si riduca quasi al niente. Lat. pro amphora urceum facere.
Definiz: §. Come la lancia da Monterappoli, che pugneva per tutti versi: detto proverbiale, di Cosa, che nuoca in qualunque si voglia modo.
Esempio: Spor. Gell. Mi scuopro da me da me, sì ch'io ho la lancia da Monterappoli in mano.

140) Dizion.3° Ed. .
LANCIARE
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vol.3 pag.934

LANCIARE.
Definiz: Scagliar la lancia, o simili. Lat. iaculari, torquere, vibrare, iacere.
Esempio: G. V. 11. 65. 2. Lanciata gli fu una corta lancia manesca.
Esempio: M. V. 10. 97. Lo Re imprima lanciò, e fedì imprima lo Re Vermiglio.
Esempio: Coll. S. Pad. Lanciando, contro ad esso, dardi di digiuni cotidiani.
Esempio: Dant. Rim. Compose il dardo, che gli occhi lanciaro.
Esempio: Serd. Stor. 4. Si combattè dall'una, e dall'altra parte con artiglieríe, e con armi da lanciare [Lat. missilia tela]
Definiz: §. In vece di Percuotere, e ferir di lancia. Latin. lancea percutere.
Esempio: Lib. Pred. Fu preso, e legato, ec. maladetto, e condennato, crocifisso, e lanciato.
Esempio: Dan. Purg. 7. E quindi viene il duol, che sì gli lancia.
Esempio: But. Cioè lo dolore, che sì gli tormenta (Forse dal Lat. lancino)
Definiz: §. In signific. neutr. pass. Gettarsi con impeto: Scagliarsi, avventarsi. Lat. in aliquem inrumpere, inuere.
Esempio: Dan. Inf. 25. E un serpente con sei piè si lancia, Dinanzi all'uno, ec.
Esempio: Guid. Cavalc. Rim. Il cuor si ferma per veduto segno, Dove si lancia crudeltà d'amore.
Esempio: Red. Ins. 100. Si lanciarono l'un contra l'altro.
Definiz: §. In sentimento di Accrescere, e d'Iperboleggiare, che è Aggrandire, e magnificar con parole, in Lat. potrebbe dirsi sermone augere, verbis magnificare. Il che si dice anche Lanciar campanili.
Esempio: Lib. Son. E va pe' cerchiolin levando il grido, Lanciando campanili.
Esempio: E Lib. Son. altrove. Pur anch'io lancio i campanili per l'aria.
Esempio: Varch. Erc. 54. Ei lancia cantóni, ovvero campanili in aria.

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