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Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
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81) Dizion.4° Ed. .
ABBAGLIO
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vol.1 pag.6

ABBAGLIO.
Definiz: Abbagliamento. Lat. allucinatio. Gr. σκότωμα.
Esempio: Dittam. 13. 14. Per questi luoghi dandone travaglio, Presso a Patrasso nove colli vidi, Ch'ombra v'è sempre, e non di sole abbaglio.
Definiz: §. E in signific. di Sbaglio. Lat. error. Gr. σφάλμα.
Esempio: But. Dimanda Virgilio della cagione del suo abbaglio.

82) Dizion.4° Ed. .
ABBAGLIORE
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vol.1 pag.6

ABBAGLIORE.
Definiz: Abbagliamento; che oggi diciamo più comunemente Bagliore.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Tanto ch'e' dà quivi uno abbagliore all'altre stelle intorno a quel luogo.

83) Dizion.4° Ed. .
ABBAIAMENTO
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vol.1 pag.6

ABBAIAMENTO.
Definiz: Lo abbaiare. Lat. latratus. Gr. ὑλαγμός.
Esempio: Fav. Esop. Teneva un catello a guardia d'essa bottega, acciocchè di notte lo svegliase col suo abbaiamento.
Esempio: But. Perchè non ti levi a spaventare ec. colla tua voce, e con gli tuoi punimenti, come lo cane spaventa gli lupi coll'abbaiamento e col morso?

84) Dizion.4° Ed. .
ABBAIARE
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vol.1 pag.6

ABBAIARE.
Definiz: Il mandar fuori, che fa il cane la sua voce con forza. Lat. latrare, baubari. Gr. βαυξειν βαΰζειν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 23. Non altrimenti, che ad un can forestiere tutti quelli della contrada abbaiano addosso, cominciarono a dire, ec.
Esempio: Dant. Inf. 6. Qual è quel cane, che abbaiando agugna, E si racqueta poi che 'l pasto morde.
Definiz: §. I. Per similit.
Esempio: Boez. Varch. 1. 5. Posciachè ec. ebbi più tosto abbaiato, che detto queste cose.
Definiz: §. II. Per Chiedere, Addomandare con veemenza.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. In fine, mia madre, frati, e monache, vi caverebbono il cuore; gli altri possono abbaiare.
Esempio: Fir. Luc. E non trova nè can, nè gatta, che abbai per lui.
Definiz: §. III. Per metaf. in attivo significato, Manifestare. Lat. patefacere, ostendere, latrare, Lucr.
Esempio: Dant. Inf. 7. Assai la voce lor chiaro l'abbaia.
Definiz: §. IV. Per Favellare sconsideratamente. Lat. vociferari, obstrepere.
Esempio: Varch. Ercol. 52. Similmente quando uno cicala, e non sa che, nè perchè, si dice: egli non sa ciò, che egli s'abbaia.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Ciascuno abbaia, e non è chi gliel vieti.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 37. E va pur dietro abbaiando, e gridando Incontro a Brandimarte, e ad Orlando.
Esempio: Fir. Trin. 3. 2. Siate voi chiari? adunque, o lasciatela abbaiare, o fatevene beffe.
Definiz: §. V. Abbaiare intorno a un luogo, vale Aggirarvisi appresso.
Esempio: Ambr. Bern. 2. 2. Non creder già, che zanaiuoli, o simili Uomini intorno alla casa m'abbaino.
Definiz: §. VI. Can, che abbaia poco morde; si dice di Chi fa molte parole, e pochi fatti.
Esempio: Cecch. Dissim. 2. 1. Però dice il vero, Che can, che assai abbaia, poco morde.
Definiz: §. VII. Chi troppo abbaia, empie il corpo di vento; dicesi di Chi discorre molto, e nulla reca ad effetto.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 30. Dice il proverbio, che chi troppo abbaia S'empie il corpo di vento, e non di pane.

85) Dizion.4° Ed. .
ABBAIATORE
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vol.1 pag.6

ABBAIATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che abbaia. Lat. latrator. Gr. ὑλάκτωρ.
Definiz: §. E per metaf. Maldicente. Lat. obtrectator.
Esempio: Bocc. nov. 27. 33. A cui Aldobrandin disse: Va vìa, credi tu, ch'io creda a gli abbaiatori?
Esempio: Varch. Ercol. 52. Abbaiatori si chiaman coloro, i quali abbaiano, ma non mordono; cioè riprendono a torto, e senza cagione coloro, che non temendo de i loro morsi non gli stimano.

86) Dizion.4° Ed. .
ABBAIATORELLO
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vol.1 pag.6

ABBAIATORELLO.
Definiz: Dim. di Abbaiatore.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Piccoli cagnolini allora nati, e abbaiatorelli nel covile.

87) Dizion.4° Ed. .
ABBAIATRICE
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vol.1 pag.6

ABBAIATRICE.
Definiz: Femm. di Abbaiatore.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Si agitava fremendo a guisa di una cagna abbaiatrice.

88) Dizion.4° Ed. .
ABBAIATURA
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vol.1 pag.6

ABBAIATURA.
Definiz: Abbaiamento. Lat. latratus. Gr. ὑλαγμός.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Saría uno adirarsi contro le abbaiature de' piccoli cagnolini.

89) Dizion.4° Ed. .
ABBAÍNO
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vol.1 pag.6

ABBAÍNO.
Definiz: Apertura su per le tetta per far venir lume. Lat. impluvium.

90) Dizion.4° Ed. .
ABBALLARE
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vol.1 pag.6

ABBALLARE.
Definiz: Far balle di checchessia. Lat. struem rerum circumvestire, circumvolvere.

91) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONAMENTO
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vol.1 pag.6

ABBANDONAMENTO.
Definiz: L'abbandonare. Lat. destitutio, desertio. Gr. ἐρήμωσις.
Esempio: Mor. S. Greg. Quando noi siamo abbandonati dal nostro autore, noi allora non sentiamo il danno, che ci segue per cotale abbandonamento
Esempio: Fiamm. 7. 59. Era stata consenziente al suo abbandonamento.

92) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONANTE
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vol.1 pag.6

ABBANDONANTE.
Definiz: Che abbandona. Lat. deferens, destituens.
Esempio: Amet. 69. Seguiterai gli esempli della bellissima Elena abbandonante le già biancheggianti membra di Menelao per le dorate di Paride.

93) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONARE
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vol.1 pag.7

ABBANDONARE.
Definiz: Propriamente Lasciar per affatto, o con animo di non ripigliare, o di non ritornar più alla cosa, che si lascia. Lat. deserere, destituere, derelinquere. Gr. καταλείπειν.
Esempio: Bocc. Introd. 15. L'un fratello l'altro abbandonava, ed il zio il nipote, e la sorella il fratello, e spesse volte la donna il suo marito.
Esempio: E Bocc. 39. Noi non abbandoniam persona, anzi ne possiamo con verità dire molto piuttosto abbandonate.
Esempio: Petr. son. 20. Le qua' vilmente il secolo abbandona.
Definiz: §. I. Per Lasciar semplicemente. Lat. relinquere.
Esempio: Dant. Inf. 1. Tant'era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Esempio: E Dan. Inf. 5. Amor ec. Mi prese del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Definiz: §. II. Per Rimettere nelle mani, o nell'arbitrio, Lasciar in preda. Lat. alicuius arbitrio committere, totum se dedere.
Esempio: Tav. rit. Niuno me ne dee biasimare, se io gli abbandono a fortuna.
Esempio: Fiamm. 6. 8. Essi più abbandonandosi a lei, caggiano in maggiore scoscio.
Esempio: M. V. 7. 74. Furono sconfitti, e rotti, abbandonando il campo a' nimici vituperevolmente.
Esempio: Liv. M. Si infinse d'esser folle, e cattivo, e abbandonò al Re se, e suoi beni.
Definiz: §. III. In signific. neutr. pass. Sbigottirsi, Mancar d'animo. Lat. animum abiicere, animo deiici. Gr. ἀθυμεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 2. Perché se del venire i' m'abbandono, Temo, che la venuta non sia folle.
Esempio: Tav. dic. Tullio non essendo natío di Roma, non s'abbandonava di far di Catellina quella giustizia, che si conveniva a suo misfatto.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 3. 35. Pigliate pur quell'animo, che vi si conviene, e non vogliate abbandonarvi, e mancare a voi medesimi.
Definiz: §. IV. Per Lasciarsi andar senza ritegno. Lat. se abiicere, prolabi. Gr. ἀθύμως ἔχειν.
Esempio: Ar. Fur. 2. 10. Ecco Rinaldo colla spada addosso A Sacripante tutto s'abbandona.
Esempio: Galat. 80. Non si conviene anco l'abbandonarsi sopra la mensa.
Definiz: §. V. Per Iscendere, Profondarsi.
Esempio: Dant. Par. 31. Da quella region, che più su tuona Occhio mortale alcun tanto non dista, Qualunque in mare più giù s'abbandona.

94) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONATAMENTE
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vol.1 pag.7

ABBANDONATAMENTE.
Definiz: Avverb. Senza riguardo, Senza ritegno. Lat. efflictim, effusè, profusè, perditè. Gr. ἀθλίως.
Esempio: Ovid. Pist. Dimmi, che t'ho io fatto, che non torni a me? non altro, se, non che troppo abbandonatamente t'ho amato.
Esempio: Mor. S. Greg. E tanto più corre abbandonatamente, quanto più aperte vie ne truova.

95) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONATISSIMO
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vol.1 pag.7

ABBANDONATISSIMO.
Definiz: Superl. di Abbandonato. Lat. desertissimus.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Allora la femmina si trovò abbandonatissima.

96) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONATO
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vol.1 pag.7

ABBANDONATO.
Definiz: Add. da Abbandonare. Lat. desertus, derelictus, destitutus.
Esempio: Bocc. Introd. 15. Avendo essi stessi, quando sani erano, esemplo dato a coloro, che sani rimanevano, quasi abbandonati per tutto languieno.
Esempio: E Bocc. 39. Anzi ne possiamo con verità dire molto più tosto abbandonate.
Esempio: Amet. 40. Vergognoso con atti umillimi, sanza voce ec. della abbandonata milizia cercava perdono.
Definiz: §. I. Per Privo. Lat. carens. Gr. ὑπολελειμμένος.
Esempio: Amm. ant. 11. 3. 11. Il trovamento delle ottime cose, avvegnachè sia abbandonato d'adornezza di parole, assai è ornato solo di sua natura.
Esempio: Rim. ant. M. Cin. 50. Guardate se presso a costei mi truova Quel gentile amor, che va con lei, Come gli abbandonati spirti miei, Nè 'l valor mi riman, che gli occhi muova.
Definiz: §. II. Diciamo ancora Abbandonato a' suoi piaceri, alle sue passioni, per Immerso, Lasciato andare senza ritegno. Lat. in libidine etc. proiectus.

97) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONATORE
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vol.1 pag.7

ABBANDONATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che abbandona. Lat. desertor.
Esempio: Petr. uom. ill. Con le parole puniva aspramente i traditori, e abbandonatori de' loro capitani.
Esempio: Virg. M. O con questa destra manderò all'inferno Enea abbandonator d'Asia.

98) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONEVOLMENTE
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vol.1 pag.7

ABBANDONEVOLMENTE.
Definiz: Avverb. Abbandonatamente. Lat. effusè, perditè.
Esempio: Coll. Ab. Isac. La disegna non per umane, e strette parole ma ricolti li sentimenti, la manda fuori abbandonevolmente.

99) Dizion.4° Ed. .
ABBANDONO
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vol.1 pag.7

ABBANDONO.
Definiz: Abbandonamento. Lat. destitutio, desertio.
Definiz: §. In abbandono, posto avverbialm. vale Abbandonatamente.
Esempio: Bocc. Introd. 12. Aveva siccome se, le sue cose messe in abbandono.
Esempio: Red. esp. nat. 81. Tanto quello (corno) che il sinistro ei (il cervo) gli lascia in abbandono a benefizio di fortuna.

100) Dizion.4° Ed. .
ABBARBAGLIAMENTO
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vol.1 pag.7

ABBARBAGLIAMENTO.
Definiz: Lo abbarbagliare. Lat. caligatio.
Esempio: Libr. cur. malatt. Sopravviene frequente abbarbagliamento d'occhi.

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