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381) Dizion.1° Ed. .
ACCRESCITORE
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pag.15

ACCRESCITORE
Definiz: verbal. masc. che accresce. Lat. auctor, qui auget.
Esempio: Dittam. Accrescitore della nostra fede, Vago di darmi pace, e buono stato.
Esempio: Paol. Oros. Pigliata la Signoria di tutte le cose del mondo, fue poscia chiamato Augusto, cioè accrescitore.
Esempio: Vegez. Il quale fu poscia Augusto, cioè accrescitor nominato.

382) Dizion.1° Ed. .
ACCRESCITRICE
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pag.15

ACCRESCITRICE
Definiz: verbal. fem. che accresce. Lat. auctrix.
Esempio: Filoc. lib. 5. 95. Più tosto della lor gioia fosse accrescitrice, che guastatrice.

383) Dizion.1° Ed. .
ACCRESPARE
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pag.15

ACCRESPARE
Definiz: increspare. Lat. contrahere, crispare.
Esempio: Buti. Guardavano l'un l'altro fieramente, e accrespavano le ciglia, come fa lo Sartore, quando è vecchio, nella cruna dell'ago.

384) Dizion.1° Ed. .
ACCUMULARE
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pag.15

ACCUMULARE
Definiz: propriamente ammassare, ammontare. Lat. accumulare, congerere, addere.
Esempio: Dan. Inf. c. 28. Perch'egli accumulando duol con duolo.
Esempio: Fiam. lib. 4. 79. Gli vaghi gìovani di se, d'intorno a noi accumulati, quasi facevano una corona. [cioè adunati]

385) Dizion.1° Ed. .
ACCUMULATO
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pag.15

ACCUMULATO
Definiz: add. L. accumulatus, collectus.
Esempio: Bocc. Filoc. lib. 7. 532. E tutte l'accumulate ossa sparte trovarono.
Esempio: Am. 62. Mal conoscenti di se medesimi, per gli accumulati beni.

386) Dizion.1° Ed. .
ACCUMULAZIONE
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pag.15

ACCUMULAZIONE
Definiz: l'accumulare. Lat. accumulatio, collectio.
Esempio: Fiam. lib. 7. 62. Accumulazion di pene, ma non di nuove parole vi potrei dare.

387) Dizion.1° Ed. .
ACCUSA
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pag.15

ACCUSA
Definiz: lo stesso, che querela, che è quello, che è o detto, o scritto dall'accusatore davanti al giudice. Lat. accusatio, nominis delatio. Gr. ἔνδειξις.
Esempio: Dan. Inf. c. 28. Ch'è giudicato in su le tue accuse.
Esempio: E Dan. Purg. 30. Dì dì se questo è vero: a tanta accusa Tua confession conviene esser congiunta.
Esempio: G. V. 2. 14. 2. Dispuosero Luis dello 'mperio, con certe accuse false contra di lui.

388) Dizion.1° Ed. .
ACCUSAMENTO
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pag.15

ACCUSAMENTO
Definiz: l'accusare Lat. accusatio, reprehensio.
Esempio: Amm. Ant. E chi è, che non si conturbi, quando egli vede insozzar le virtudi, per accusamento de' viziosi.
Esempio: Tes. Br. 6. 46. Queste amistà son ne gli huomini, che ricevono servigio l'un dall'altro, ed hanno intra l'uno, e l'altro grande accusamento: e dice l'uno all'altro: io t'ho fatto cotal servigio, e non ne ho ricevuto cambio veruno.

389) Dizion.1° Ed. .
ACCUSARE
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pag.15

ACCUSARE
Definiz: è propriamente manifestare in giudicio l'altrui colpe o misfatti, incolpare querelare. Lat. accusare, nomen deferre, diem dicere.
Esempio: Bocc. 11. 11. Fatevi a ciascun, che m'accusa dire, quando, e dove io gli tagliai la borsa.
Esempio: E Bocc. n. 27. 9. E appresso l'innocente, per falsa suspizione accusato.
Esempio: Dan. Inf. c. 30. L'una e la falsa, ch'accusò Giuseppo.
Esempio: E Dan. Inf. can. 31. Poi disse a me egli stesso s'accusa.
Esempio: Petr. canz. 4. 6. Ivi accusando il fuggitivo raggio.
Definiz: Diciamolo anche in significato di confessare: accusare il fatto, accusare una lettera.
Definiz: E proverbialmente, Accusar la ronfa giusta, che è confessar la verità per l'appunto.
Definiz: E Ronfa è giuoco di carte, come Primiera e simili. Onde La ronfa del valléra: Ne fa, ne fa: cioè pattarla.

390) Dizion.1° Ed. .
ACCUSATO
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pag.15

ACCUSATO
Definiz: add. Lat. reus.
Esempio: N. ant. 83. 2. Comparío l'accusato, e disse: mandate, Messere, a sapere, ec.

391) Dizion.1° Ed. .
ACCUSATORE
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pag.15

ACCUSATORE
Definiz: verbal. masc. che accusa. Lat. accusator
Esempio: G. V. 6. 23. 2. Ne trattandolo, come figliuolo, fece nascer falsi accusatori, che, ec.
Esempio: Mor. S. Gr. Temono i savi huomini, in questa vita, il sommo giudice, acciocchè morendo non lo trovino per accusatore.

392) Dizion.1° Ed. .
ACCUSATORIO
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pag.16

ACCUSATORIO
Definiz: add. che contiene accusa. Lat. accusatorius
Esempio: Vit. Plut. come Cato rispuose alla lettera accusatoria.

393) Dizion.1° Ed. .
ACCUSATRICE
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pag.16

ACCUSATRICE
Definiz: verbal. femm. che accusa. Lat. accusatrix.
Esempio: Mor. S. Greg. volesse Iddio, ch'io fossi vivuto in tal maniera, ch'io non avessi la propria coscienza per mia accusatrice dentro a me medesimo.

394) Dizion.1° Ed. .
ACCUSAZIONE
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pag.16

ACCUSAZIONE
Definiz: accusamento.
Esempio: Sen. Declam. Il perchè tu dimostri d'esser pazzo, e non val la tua accusazione.
Esempio: V. Plut. Quando quelli diceva la sua accusazione, Alessandro si turava l'una orecchia.
Esempio: Mor. S. Gr. La pena, che l'huom sostiene, per propria sua accusazione, aggrava.

395) Dizion.1° Ed. .
ACERBAMENTE
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pag.16

ACERBAMENTE
Definiz: innanzi tempo, immaturamente, avanti il debito crescimento Lat. immaturè, intempestivè Gr. προώρως.
Esempio: Petr. Canz. 43. E mie speranze acerbamente ha spente.
Definiz: ¶ In vece di pertinacemente. Lat. Pertinaciter, obstinatè.
Esempio: Bocc. n. 19. 9. E niuna cosa possibile è così acerbamente da negare, o da affermare.
Definiz: oggi più comunemente, in vece di crudelmente, rigidamente, severamente, aspramente, traendo la metafora dal sapor della frutta non perfezionata, ne condotta a maturità. Lat. acerbè.

396) Dizion.1° Ed. .
ACERBETTO
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pag.16

ACERBETTO
Definiz: dim. d'acerbo. Lat. Subacerbus: qui è metaf. e vale alquanto ritroso, e salvatico. Lat. Subrusticus.
Esempio: Bocc. n. 25. 1. Laquale anzi acerbetta, che nò, non per malizia, ma per antico costume, così cominciò a parlare. Diremmo anche in questo significato, schizzinosa.

397) Dizion.1° Ed. .
ACERBEZZA
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pag.16

ACERBEZZA
Definiz: astratto d'acerbo. Lat. acerbitas. στρυφνότης.
Esempio: Cr. lib. 4. 18. 1. L'uve, lequali conservar vogliamo, si voglion coglier senza guastarle, che non sieno per acerbezza aspre, ne per maturezza magagnate.

398) Dizion.1° Ed. .
ACERBISSIMO
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pag.16

ACERBISSIMO.
Definiz: Superl. Lat. acerbissimus.
Esempio: Cresc. 4. 25. 1. L'agresto secco, così da fare è. Togli l'uve acerbissime, e pesta.
Esempio: Caval. Specch. Cr. Convenivasi alla giustizia d'Iddio, che quella morte tanto acerbissima, e questo bene, e questa obbedienza fosse rimunerata.

399) Dizion.1° Ed. .
ACERBITĀ
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pag.16

ACERBITÀ
Definiz: acerbezza, ma in senso metaforico. Lat. acerbitas, asperitas.
Esempio: Filoc. lib. 3. 102. Mi fa della sua vita dubitare l'acerbità del mio Padre.
Esempio: Com. Dan. Purg. 11. Nullo male è in questo mondo, lo qual si possa assomigliare a quelli, in acerbitade.
Esempio: Amet. 34. Quanto più verso me la sua acerbitade indurava.

400) Dizion.1° Ed. .
ACERBO
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pag.16

ACERBO
Definiz: Non condotto a maturezza: e dicesi propriamente delle frutte. Lat. acerbus στρυφνός.
Esempio: Cr. 4. 25. 1. Quando l'uve sono ancora acerbe, ec. si colgano.
Esempio: Lab. 256. Due bozzacchioni, che già forse acerbi pomi furono.
Esempio: Petr. Son. 6. Sol per venire al lauro, onde si coglie Acerbo frutto.
Definiz: E per similit. giovanetto, non adulto. Lat. immaturus, Gr. πρόωρος.
Esempio: Petr. Canz. 24. acerbo ancor mi trasse alla sua schiera.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 17. Nel cercar d'aver più ec. perirono acerbi.
Definiz: ¶ Per metaf. aspro, fiero, crudele, bestiale, severo, ruvido, zotico, intrattabile, ostinato, pertinace, duro. Lat. acerbus, asper, ferus.
Esempio: Bocc. n. 77. 18. Il lungo, e fervente amor portatole, in crudo, e acerbo odio si trasmutò.
Esempio: E Bocc. n. 61. Posciachè io veggo te star fermo nella tua acerba crudeltà.
Esempio: Valer. Mass. Mentre che con acerbo studio d'uccidere il porco erano attenti, ed eccoti l'acerbo della violenza, che soprastava.
Esempio: Petr. Son. 125. Quel sempre acerbo, e onorato giorno. Mandò sì al cuor l'immagine sua viva.
Esempio: Dan. Inf. c. 2. Ed io vidi un centauro pien di rabbia venir gridando, ov'è, ov'è l'acerbo?
Esempio: E Dan. Inf. Can. 21. Ah quanto egli era nell'aspetto fiero, E quanto mi parea quell'atto acerbo.
Esempio: E Dan. Inf.Can. 9. Per indi, ove quel fummo è più acerbo.
Esempio: Petr. Dolce alla fine, e nel principio acerba.
Definiz: E queste metafore prendon colore dal sapor delle frutte acerbe, che è quell'aspro, e lazzo, e al gusto spiacevole, che si sente nel morderle, che fa arricciar la faccia, al quale atto noi diciamo, Far viso arcigno, quasi ARRICCIGNO da ARRICCIARE. Onde il
Esempio: Pulc. nel Morgan. Margutte gli faceva un viso arcigno, Dicendo, tu fai scorgerti un briccone.
Definiz: Far viso arcigno. Lat. Torvo vultu intueri, Torvè aspicere.

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