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Dizionario 1° Edizione
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301) Dizion.1° Ed. .
ACCOCCARE
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pag.12

ACCOCCARE.
Definiz: Accoccarla a uno, vale fargli qualche danno dispiacere, o beffa. Lat. imponere alicui. gr. τεχνάζειν.
Esempio: Dan. Inf. c. 21. Ei chinavan li raffi, e vuoi, ch'i'l tocchi, Dicevan l'un con l'altro, in sul groppone? E rispondean: sì, fa che gliel'accocchi.
Definiz: Voce di bassa lega: sì come queste dello stesso significato: ATTACCARLA, BARBARLA, CIGNERLA, CALARLA, CHIANTARLA.
Definiz: ¶ In proverbio. Tal ti ride in bocca, che dietro te l'accocca.
Esempio: Morg. Pur tante volte la spada v'accocca, Che gliel cavò, con fatica, di bocca [cioè tante volte il torna a percuotere]
Definiz: E da questo RACCOCCARE, e RIACCOCCARE, ch'è reiteratamente accoccare.
Esempio: Morg. Onde il lion diè in terra della bocca, Allor Rinaldo alla testa raccocca: che anche diremmo RAFFIBBIA.
Definiz: COCCARE val lo stesso, che 'l suo composto, ed è anche quell'atto, che fa la bertuccia, quando ella spigne il muso innanzi, per minacciare, e far paura a chi le da noia: onde, per similitudine, coccare uno, che vale beffeggiarlo, uccellarlo. Lat. desannare. gr. χλευάζειν.

302) Dizion.1° Ed. .
ACCOCCOLARSI
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pag.12

ACCOCCOLARSI.
Vedi ACCOSCIARE.
303) Dizion.1° Ed. .
ACCOGLIENZA
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pag.12

ACCOGLIENZA.
Definiz: Una certa dimostrazion d'affetto, che si fa nel ricever persone grate, o nell'abboccarsi con esso loro.
Esempio: M. V. lib. 10. 9. Fattagli lieta accoglienza, fugli detto, ch era prigione.
Esempio: Dan. Purg. 7. Posciachè l'accoglienze oneste, e liete, Furo iterate tre, e quattro volte.
Esempio: E Dan. Purg. c. 26. Tosto che parton l'accoglienza amica.
Esempio: Petr. son. 145. Con serena accoglienza rassecura.
Esempio: Bocc. n. 27. 30. Egli non è tempo da far più strette accoglienze.
Definiz: ¶ Diciamo anche RIMBALDERA, ma è parola bassa, che significa lo stesso, che è una disusata, e strabocchevole accoglienza, ma più tosto finta, che di cuore.

304) Dizion.1° Ed. .
ACCOGLIERE
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pag.12

ACCOGLIERE.
Definiz: Ragunare, congregare, mettere insieme. L. congregare, cogere.
Esempio: Petr. canz. 8. 5. Più folta schiera di sospiri accoglia.
Esempio: Petr. Canz. 6. 8. Qual cella è di memoria in cui s'accoglia, Quanta vede virtù.
Esempio: Dan. Inf. c. 3. Della valle d'Abisso dolorosa, Che trono accoglie d'infiniti guai.
Esempio: E Dan. Inf. c. 20. Gli huomini, poichè intorno erano sparti, S'accolsero a quel luogo, ch'era forte.
Esempio: E Dan. Purg. 18. Che i buoni, e i rei amore accoglie, e viglia.
Esempio: M. V. 1. 38. Desiderando d'accoglier moneta, ed avere.
Esempio: E M. V. lib. 2. 4. Accolti, e fatti accogliere, quasi tutti i soldati oltramontani d'Italia.
Esempio: Dan. Purg. 7. Da questo balzo meglio gli atti, e i volti, Conoscerete voi di tutti quanti, Che nella lama giù tra essi accolti.
Esempio: E Dan. Inf. c. 30. Se più avvien, che Fortuna t'accoglia, Ove sien genti, in simigliante piato [cioè conduca]
Definiz: ¶ Per accostarsi, avvicinarsi. Lat. accedere, appropinquare.
Esempio: Dan. Inf. 29. Lo buon maestro a me tutto s'accolse, Dicendo dì a lor ciò, che tu vuoli.
Definiz: ¶ Per fare accoglienze. Lat. comiter accipere.
Esempio: N. ant. 29. 2. Propuosesi d'andare a lui, credendo, che l'accogliesse a grande onore.
Esempio: Dan. Purg. 14. E dolcemente, sì che parli, accolo [cioè accoglilo]
Esempio: Petr. son. 95. E son di là sì dolcemente accolti.

305) Dizion.1° Ed. .
ACCOGLIMENTO
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pag.12

ACCOGLIMENTO.
Definiz: Unione, adunamento. Lat. collectio, adunatio.
Esempio: Lib. amor. Generazion di sangue, nobile non ti fa, ma fatti nobile l'accoglimento, che fanno in te di prodezza, e di costumi.
Definiz: ¶ Per accoglienza.
Esempio: Filoc. 4. 66. E ricevuti con amorosi accoglimenti, a' mercatanti la loro ambasciata contarono.
Esempio: Tes. Br. 8. 9. E alla fine della sua lettera fa egli l'accoglimento.

306) Dizion.1° Ed. .
ACCOGLITICCIO
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pag.12

ACCOGLITICCIO.
Definiz: Raunato in fretta, e senza distinzione. Lat. collecticius.
Esempio: Liv. dec. 3. Apparecchiar la sua gente, che si chiamava accogliticcia, sì come di sopra avemo detto, perocch'era raunata di diverse contrade, e non aveva avuto certano cominciamento.
Esempio: Tav. dicer. Pompeo sarà sempre signor di Roma, per la forza, e per lo valore di gente accogliticcia.

307) Dizion.1° Ed. .
ACCOGLITORE
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pag.12

ACCOGLITORE
Definiz: verbal. masc. Che accoglie, aduna. Lat. collector.
Esempio: Dan. Inf. c. 4. E vidi il buono accoglitor del quale, Io dico Dioscoride.

308) Dizion.1° Ed. .
ACCOIARE
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pag.12

ACCOIARE.
Definiz: V. A. Divenire zotico, e intrattabile, a guisa di cuoio, per bagnamento, o per altro. Lat. obdurescere.
Esempio: Arrigh. ora nimichevole sudore accuoio nello mio corpo.
Definiz: ¶ Oggi più comunemente INCOIARE.

309) Dizion.1° Ed. .
ACCOLPATO
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pag.12

ACCOLPATO.
Definiz: Incolpato, accusato.
Esempio: Zibald. Compagno si fa della colpa, chi difende l'accolpato, se già egli, per la sua salute, non lo facesse.

310) Dizion.1° Ed. .
ACCOLTA
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pag.12

ACCOLTA.
Definiz: Raunata, raccolta. Lat. collectio, congregatio.
Esempio: M. V. 10. 27. E un'accolta si fece verso Lione, sopra 'l Rodano.

311) Dizion.1° Ed. .
ACCOLTELLARE
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pag.12

ACCOLTELLARE.
Definiz: Ferir di coltello. Lat. percutere gladio.
Esempio: Guid. G. Tutti gli uccidono, accoltellandogli, o dirupandogli.
Definiz: ¶ Di qui ACCOLTELLATORE. Lat. gladiator.

312) Dizion.1° Ed. .
ACCOLTELLATORE
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pag.12

ACCOLTELLATORE.
Vedi ACCOLTELLARE.
313) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDA
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pag.12

ACCOMANDA.
Definiz: Consegna, deposito.
Esempio: G. V. 11. 87. 2. Anzi gli aveano in accomanda, e in deposito di più cittadini, e forestieri.
Definiz: ¶ E dare in ACCOMANDITA, termine mercatantile, vale dare ad alcun moneta, perch'e' la traffichi, non obbligandosi a maggior somma. Anche si dice, avere in accomandita, e pigliare in accomandita.

314) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDAGIONE
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pag.12

ACCOMANDAGIONE.
Definiz: Tutela, protezione. Lat. defensio tutela. Gr. προστάτεια, προστασία.
Esempio: G. V. 6. 56. 2. Imperocche era a lor lega, e accomandagione.

315) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDARE
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pag.12

ACCOMANDARE.
Definiz: Raccomandare. Lat. commendare, alicuius fidei committere. Gr. ἐπιτρέπειν.
Esempio: Boc. n. 5. 9. Accomandandolo ella a Dio, a Genova se n'andò.
Definiz: ¶ Per lasciare in protezione, in custodia.
Esempio: G. V. 4. 18. 9. Adunque accomandato il Regno a Ruggiero, ec. Prese per Mare viaggio.
Esempio: E G. V. lib. 6. 78. 3. I Sanesi bandirono oste sopra 'l Castello di Montalcino, il quale era accomandato del Comun di Firenze.
Definiz: ¶ Per legare, o attaccar fune, o altra sì fatta cosa, a che che si sia, perch'e' la tenga. Lat. religare.
Esempio: Bocc. n. 31. 8. E accomandato ben l'un de' capi a un forte bronco, ec. si collò nella grotta.

316) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDATO
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pag.12

ACCOMANDATO.
Definiz: Commesso alla fede, e alla protezione. Lat. commendatus, alterius fidei commissus.
Esempio: M. V. 9. 37. Egli avieno ricevuti loro accomandati, e promesso di rimettergli in Arezzo.
Esempio: E M. V. cap. 37. E per questo modo montò tanto sua noméa, che catuno si facea suo accomandato.
Esempio: E M. V. lib. 2. 47. Il dì, dopo la natività di Cristo, per consuetudine d'una compagnía degli accomandati di Madonna santa María.

317) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDIGIA
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pag.12

ACCOMANDIGIA .
Definiz: Accomandagione.
Esempio: M. V. 8. 45. E riccevutigli in loro protezione, e accomandigia, con mala intenzione.
Esempio: N. ant. 74. 3. E allora gli restituì a speranza dell'altra maggiore accomandígia [cioè accomandita]

318) Dizion.1° Ed. .
ACCOMANDITA
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pag.12

ACCOMANDITA.
vedi ACCOMANDA .
319) Dizion.1° Ed. .
ACCOMMEZZARE
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pag.12

ACCOMMEZZARE.
Definiz: V. A. Congiugnersi, e unirsi nel mezzo di che che sia. Lat. in medio iungi.
Esempio: Lib. Astrol. Poni la stella sopra 'l cerchio del mezzo Cielo, e guarda in qual grado de' segni, s'accommezza il Cielo, e quel sarae, il grado de' segni, in che s'accommezza il Cielo con quella stella.
Definiz: ¶ Diciamo SCOMMEZZARE, che è partire per egual parte.

320) Dizion.1° Ed. .
ACCOMMIATARE
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pag.12

ACCOMMIATARE.
Definiz: Licenziare, dar commiato. Lat. dimittere, abeundi potestatem dare. Gr. ἀφίεναι ἀφιέναι.
Esempio: Bocc. n. 7. 11. Avrebbe voluto l'Abate, che primasso da se stesso si fosse partito, perciocchè accommiatarlo non gli pareva far bene.
Esempio: G. V. 7. 14. 6. Quella cavallería sì grande, e sì possente, non eran combattuti, non cacciati, ne accommiatati.
Definiz: ¶ In signific. neut. pass. tor commiato, pigliar licenzia. Lat. abeundi facultatem petere.
Esempio: Bocc. n. 99. 40. E gli altri Baroni appresso, da lui s'accommiatarono.
Esempio: E Bocc. concl. f. I tre giovani, ec. da esse accommiatatisi, a loro altri piaceri attesero.

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