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Dizionario 1° Edizione
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181) Dizion.1° Ed. .
ABITUATO
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pag.7

ABITUATO.
Definiz: Che ha fatto l'abito. Lat. assuefactus assuetus.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 9. Ed era sì abituato al servigio d'Iddio, che, ec.
Esempio: Filoc. 3. 53. E già gli era la malinconia sì abituata addosso, che, ec.
Esempio: Dan. Purg. 29. E questi sette, col primaio stuolo, Erano abituati [cioè vestiti dello stesso abito]

182) Dizion.1° Ed. .
ABITUDINE
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pag.7

ABITUDINE.
Definiz: Modo, e disposizion dell'essere. Lat. habitudo.
Esempio: Pass. c. 358. Accidenti per liquali si conosce l'abitudine della disposizion del corpo dentro
Esempio: Com. Par. 29. Sono alcune cose, che inchinano in bene, solo per una abitudine naturale, senza altro conoscimento.

183) Dizion.1° Ed. .
ABITURO
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pag.7-8

ABITURO.
Definiz: Abitazione. Lat. habitatio, domicilium.
Esempio: Boc. Introd. n. 27. Quanti gran palagi, quante belle case, quanti nobili abituri.
Esempio: E Bocc. n. 33. 12. Alle quali, assai vicini di Candia, fecero bellissimi abituri.
Esempio: G. V. 4. 7. 1. E crescendo borghi, e abituri fuori delle cerchia piccole.
Esempio: E G. V. lib. 5. 7. 2. E questo, in brieve tempo, puosono, ed afforzarono, ec. e partironlo ad abituro, in nove contrade.
Esempio: E G. V. lib. 10. 201. 1. Dicendo, che ciò facea per l'abituro del Papa, ordinandolo ad ogni atto d'abituro nobilmente.
Esempio: Cr. 1. 7. 5. E le migliori case, in una parte, sieno deputate all'abitúro de' lavoratori.
Esempio: E Cr. lib. 9. 86. 2. Nel quale due gabbie, per loro abitúro, congiunte sieno.

184) Dizion.1° Ed. .
omografo. 1
ABORTIVO
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pag.8

ABORTIVO.
Definiz: Sust. Lat. Abortus, us. Gr. ἔκτρωμα.
Esempio: Mor. S. Gr. Abortivo è la creatura, che nasce innanzi lo dovuto tempo, la quale, essendo morto, di presente è nascosa.
Definiz: ¶ Diciamo anche SCONCIATURA.

185) Dizion.1° Ed. .
omografo. 2
ABORTIVO
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pag.8

ABORTIVO.
Definiz: Add. Lat. abortus, a, um.
Esempio: Mor. S. G. Or posson veníre all'eterna requie gl'infanti abortivi?
Esempio: Caval. Specch. Cr. San Pagolo ancora si chiama abortivo, e minimo.

186) Dizion.1° Ed. .
A BRACCIA
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pag.8

A BRACCIA
Definiz: posto avverbialm. Portare a braccia. Lat. ferre inter manus.
Esempio: N. ant. 57. 5. Le dame scesero delle logge, e portarolne a braccia molto soavemente.
Esempio: G. V. 7. 27. 8. Allora cominciarono a gridare, a prendergli a braccia, e abbattergli de' cavalli, a modo di torniamenti.

187) Dizion.1° Ed. .
A BRANO A BRANO
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pag.8

A BRANO A BRANO
Definiz: posto avverbialm. Lat. Membratim, frustatim, incisim.
Esempio: Dan. Inf. 7. Troncandosi co' denti a brano a brano.
Esempio: E Dan. Inf. can. 13. E quel dilaceraro a brano a brano.
Definiz: ¶ Molte delle nostre voci replicate hanno forza di superlativo: come, MOLTO E MOLTO, GRANDE E GRANDE, IN TUTTO E PER TUTTO.

188) Dizion.1° Ed. .
ABROSTINE, e ABROSTINO
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pag.8

ABROSTINE, e ABROSTINO.
Definiz: Propriamente spezie d'uva nera, per natura: serve per conciare il vino, dandogli colore, tirandolo, cioè chiarendolo, e dandogli il brusco. Qui uva salvatica. Lat. Labrusca.
Esempio: Fr. Iac. Cess. Noè trovò prima la vite salvatica, cioè gli abróstini.
Esempio: Arrighett. Tempo è di ricogliere il frutto della vite: ella diede abróstino, e in luogo di rosa, lungamente crebbe spina, ec.

189) Dizion.1° Ed. .
ABRUOTINO, e ABRUOTINA
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pag.8

ABRUOTINO, e ABRUOTINA.
Definiz: Erba medicinale, della qual vedi Dioscoride. Lat. abrotanum. Gr. ἀβρότανον ἀβρότονον.
Esempio: Cr. 6. 11. 1. L'abruótina è erba, calda, e umida, in primo grado, e sottigliativa, e appritiva molto, e 'l suo impiastro rimuove l'attrazion de' nervi alle membra.
Esempio: Pallad. Se questo non s'abbia, sospendasi la verga dell'abruótino, o vero il callo, il quale si truova nelle foglie dell'olmo.

190) Dizion.1° Ed. .
A BUON CONCIO
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pag.8

A BUON CONCIO
Definiz: posto avverbialm. Con buona pace, d'amore e d'accordo, senza danno. L. Concorditer, impunè.
Esempio: Boc. n. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire, egli converrà, che primieramente la sposi.

191) Dizion.1° Ed. .
A BUON'ORA
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pag.8

A BUON'ORA
Definiz: posto avverbialm. Vale nel primo principio di qual si voglia tempo, o stagione, per tempo. Lat. tempestivè, opportunè.
Esempio: Bocc. n. 78. 7. Io ho altresì a parlar seco d'un mio fatto, sì che egli mi conviene essere a buon'ora.
Esempio: E Bocc. n. 7. 8. Movendosi la mattina a buon'ora.
Esempio: E Bocc. g. 6. f. 13. Al palagio giunse ad assai buon'ora.

192) Dizion.1° Ed. .
A BUON'OTTA
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pag.8

A BUON'OTTA.
Definiz: A buon'ora.
Esempio: Passav. c. 16. Ora v'avvedete a buon'otta, amatori delle cose vane.
Esempio: Bocc. n. 85. 11. A buon'otta l'avrebber saputo far questi giovani di tromba marína. Qui è ironía, e vale tardi, o non mai.

193) Dizion.1° Ed. .
ABUSARE
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pag.8

ABUSARE.
vedi ABUSIONE.
194) Dizion.1° Ed. .
ABUSIONE
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pag.8

ABUSIONE.
Definiz: Mal'uso, dal verbo ABUSARE, che vale servirsi della cosa, fuor dell' buon'uso, o usare alcuna cosa male, o inconvenientemente. Lat. abusus.
Esempio: Caval. Med. cuor. Onde Agostino, scrivendo delle abusioni del Mondo, fra l'altre pene, ec.

195) Dizion.1° Ed. .
ABUSIVAMENTE
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pag.8

ABUSIVAMENTE.
Definiz: Con abusione. Lat. abusivè. Gr. Καταχρηστικῶς. Qui ingiustamente, falsamente.
Esempio: G. V. 10. 73. 3. Il qual si faceva abusivamente dire Papa Giovanni XXII.
Esempio: E G. V. lib. 10. 71. 1. Abusivamente si facea dire Imperadore.

196) Dizion.1° Ed. .
ABUSO
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pag.8

ABUSO.
Definiz: Abusione. Qui disusanza, trasandamento. Lat. desuetudo.
Esempio: Filoc. lib. 5. 5. E fatto levare l'erbe, le frondi, e i pruni cresciuti, per lungo abuso.
Esempio: E Filoc. lib. 5. 290. Falle disiderar quello, che per lungo abuso avevano obbliato.

197) Dizion.1° Ed. .
A CAFISSO
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pag.8

A CAFISSO.
vedi A FUSONE.
198) Dizion.1° Ed. .
A CAMPO
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pag.8

A CAMPO
Definiz: posto avverbialmente. Porsi a campo o mettersi a campo, che vale accamparsi. Lat. castra ponere, castrametari.
Esempio: G. V. 1. 36. 1. Cesare si pose a campo sul monte, che soprastava la Città.
Esempio: E G. V. lib. 6. 6. 2. Tornando, si puosono a campo a Siena.

199) Dizion.1° Ed. .
A CALCA
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pag.8

A CALCA.
Definiz: Avverbial. Con calca. Lat. Certatim.
Esempio: M. V. 3. 76. Il popolo mobolato, per paura della carestía passata, ec. si fornía a calca.
Esempio: Salust. Iug. R. Tutti armati, e disarmati, a calca si tragittavano.

200) Dizion.1° Ed. .
ACANINO
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pag.8

ACANINO.
Definiz: Par che vaglia crudele, detto, per ischerzo, e per lezj, all'amante, da donna Ciciliana, che vuol mostrarsi bene accesa. Lat. crudelis.
Esempio: Bocc. n. 80. 9. Tu m'hai miso lo foco all'arma, Toscano acanino.

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