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Dizionario 3° ediz.totali
259 259 voci
367 367 occorrenze
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121) Dizion.3° Ed. .
INCESPICARE
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vol.2 pag.856

INCESPICARE.
Esempio: Alleg. 146. Di maniera, che l'ingegno in una parola stessa, miseramente incespica.

122) Dizion.3° Ed. .
INDIETRO INDIETRO
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vol.2 pag.866

INDIETRO INDIETRO.
Definiz: La replica della parola sottentra talora in luogo del superlativo, dove egli manca, e non si direbbe, Indietrissimo, Tuttissimo, ma sì bene Tutto tutto, e Tututto.

123) Dizion.3° Ed. .
INFINOADORA
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vol.2 pag.877

INFINOADORA.
Esempio: E Bocc. Nov. 23. 22. Infinoadora ti do la parola, che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto [infin qui]

124) Dizion.3° Ed. .
INGENERARE
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vol.2 pag.883

INGENERARE.
Esempio: Passav. 308. Ingenerar legittimo frutto, col seme della parola d'Iddio.

125) Dizion.3° Ed. .
INTENDEVOLE
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vol.2 pag.904

INTENDEVOLE.
Esempio: Sen. Pist. Dire alcuna parola piana, e intendevole.

126) Dizion.3° Ed. .
INTERIEZIONE
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vol.2 pag.906

INTERIEZIONE.
Esempio: Mor. S. Greg. Racha in lingua ebrea è una voce, la quale chiamano i gramatici interiezione, la quale dimostra l'animo irato, ma non caccia però, appresso, fuori la parola dell'ira, conceputa dentro.

127) Dizion.3° Ed. .
INTERPETRATORE
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vol.2 pag.907

INTERPETRATORE.
Esempio: Amm. Ant. 9. 4. 12. Essendo tu fedele interpetratore, non ti curar di sponere parola, per parola.

128) Dizion.3° Ed. .
INTERVENIMENTO
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vol.2 pag.908

INTERVENIMENTO.
Esempio: Vit. Plut. La qual cosa fa parer veritiera quella parola, che si dice: che questi buoni intervenimenti, la buona ventura gli dirizza.

129) Dizion.3° Ed. .
INVERTERE
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vol.2 pag.916

INVERTERE.
Definiz: Parola in tutto Latina. Rivoltare, arrovesciare.

130) Dizion.3° Ed. .
IOTA
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vol.2 pag.921

IOTA.
Definiz: La lettera Greca; ridotta a parola: val Niente: lo stesso, che Zero. Lat. iota. Gr. ἰῶτα.

131) Dizion.3° Ed. .
IVIRITTA
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vol.2 pag.925

IVIRITTA.
Definiz: V. A. Rimasta in qualche parte del nostro Contado: lo stesso, che Ivi, e la parola, ritta, è riempitiva, proprietà di linguaggio, quasi dal Latin. ibi recta.

132) Dizion.3° Ed. .
L
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vol.3 pag.926

L
Definiz: Lettera, la quale ammette, dopo di se, ne' mezzi delle parole, e in diversa sillaba tutte le consonanti, dalla N, e R, in poi: come Alba, Falcone: Falda, Volgo: Salma, Alpe: Polso, Salto: Selva, Calza. E in tutti questi luoghi, i Toscani, nel pronunziarla le fanno, per più dolcezza, perdere alquanto di suono. Avanti di se nel mezzo delle dizioni, riceve il B, C, F, G, P, R, S, T: come Obbligo, Concludere: Conflitto, Ciglio: Esemplo, Parlamento: Slungare, Atleta, il che sempre fa nella stessa sillaba, salvo, che colla R, colla quale s'accoppia in sillaba diversa: come Orlato; ma di rado si trova, appo la nostra lingua, dopo la B, C, F, T, come suono, assai, per sua durezza, fuggito. Dopo la G, poco è in uso, se però non seguita l'I: come Giglio, il quale gli fa fare suono più schiacciato, e sottile, come si dice nella lettera G. Di rado si truova dopo la S, e anche in principio di parola: come Slegare; ovvero ne' verbi composti, colla preposizione DIS, o MIS: come Disleale, Misleale. Accoppiata, col T avanti, non è suono di questa lingua, ma solo s'usa per le voci forestiere, non divenute ancor nostre affatto: come Atlante, Atleta. Con tutte queste lettere avanti, perde alquanto di suono, salvo, che colla R, e colla S, le quali gliele lasciano mantenere intero. Pronunziasi la S avanti alla L nel secondo modo, cioè con suono sottile, o rimesso, quale è nella voce Musa, come si dice nella lettera S. Raddoppiasi, dove è necessario ne' mezzi della parola: come Anello, Coltello.

133) Dizion.3° Ed. .
LÀ ENTRO
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vol.3 pag.930

LÀ ENTRO.
Definiz: §. Talora l'usiamo per lo stesso, che Là, e la parola Entro è per ripieno, e aggiunto per leggiadría, e per proprietà di linguaggio.

134) Dizion.3° Ed. .
LEPORINO
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vol.3 pag.950

LEPORINO.
Esempio: Com. Purg. 11. Altri di paura leporina, colla parola grosseggiando, mostrano uno ardir di leone.

135) Dizion.3° Ed. .
LETARGICO
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vol.3 pag.951

LETARGICO.
Esempio: Red. Esp. Nat. 124. I letargici, e gli apopletici, ec. ricuperano subito la parola.

136) Dizion.3° Ed. .
LETTERA
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vol.3 pag.952

LETTERA.
Definiz: §. Per Parola. Latin. verbum.

137) Dizion.3° Ed. .
LIBIDINOSO
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vol.3 pag.956

LIBIDINOSO.
Esempio: Boc. Vit. Dan. Ne mai apparve per sguardo parola, e per cenno alcuno libidinoso appetito, ne nell'amore, ne nella cosa amata.

138) Dizion.3° Ed. .
M
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vol.3 pag.978

M
Definiz: Lettera, sorella della N, prendendosi in cambio di essa, seguitandone B, o P, per miglior pronunzia: come Empio. Consente similmente in mezzo di parola innanzi di se, e in diversa sillaba la L, R, S: come Alma, Orma, Risma, quantunque la S si truovi di rado nel mezzo della parola, e sarà per lo più ne' verbi composti colla preposizione DIS: come Dismettere; ma nel principio è più frequente: come Smania, Smarrito. Proferiscesi la S innanzi alla M, nel secondo modo, cioè con sottil suono, e rimesso, come nella voce Rosa, conforme a quello, che si dice nella lettera S. Raddoppiasi nel mezzo della parola, quando egli occorre: come Femmina, Mamma, ec.

139) Dizion.3° Ed. .
MATERNO
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vol.3 pag.1011

MATERNO.
Esempio: Bocc. Nov. 16. 31. Ne la soprabbondante pietà, e allegrezza materna, le permisero di potere alcuna parola dire.

140) Dizion.3° Ed. .
MENDACE
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vol.3 pag.1021

MENDACE.
Esempio: G. V. 6. 42. 1. Ma male sempre interpretare la parola mendace.

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