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Dizionario 3° ediz.totali
259 259 voci
367 367 occorrenze
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101) Dizion.3° Ed. .
FARE
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vol.2 pag.634-658

FARE.
Definiz: FARE LE NONE. Prevenir colle parole colui, che si crede voler richieder di che che sia, con dir di non averlo, forse così detto per allusione alla parola negativa Non, e di essa fatto None. Lat. petitionem alicuius inficiando praeoccupare.
Esempio: Varch. Erc. 85. Fare lima lima a uno, è un modo d'uccellare in questa maniera: Chi vuole dileggiare uno, piegando l'indice della mano destra in sull'indice della sinistra, verso il viso di colui, gli dice lima lima, aggiugnendovi talvolta moccéca, o moccicone, o altra parola simile.
Definiz: FARE PAROLA. Parlare. Lat. verba facere, mutire.
Esempio: Dant. Inf. 6. Per simil colpa, e più non fe parola.
Esempio: E Dan. Inf. Cant. 23. Mi rimiraron senza far parola.
Esempio: Boc. Nov. 15. 28. Se colui sente, che tu mai ne facci parola.

102) Dizion.3° Ed. .
FETIDO
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vol.2 pag.678

FETIDO.
Esempio: Lab. n. 245. Più una fetida parola, nello 'ntelletto sdegnoso adopera, in una piccola ora, che mille, ec.

103) Dizion.3° Ed. .
FORZA
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vol.2 pag.715

FORZA.
Esempio: E Bocc. Nov. 8. 7. Questa parola, ec. ebbe forza di fargli mutare animo.

104) Dizion.3° Ed. .
G
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vol.2 pag.741

G
Definiz: Lettera compagna del C, la quale, anch'ella, ha due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo: come Gallo, Gota, Gusto; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile, o aspirato: come Gente, Giro; onde per necessità di proprio carattere, per servircene nel primo suono colla E, e coll'I, pogniamo dopo la H: come Gherone, Ghiro. Questo Gh, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso: come Ghirlanda, Vegghi dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale, per lo più, avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come Ghianda, Ghiera, Vegghia: e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba, la L, N, R: come Negletto, Gloria, Egli, Regno, Sogno, Disegnare, Ingrato, Gretola; bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono, per sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L, col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo, e grosso: come Negligente, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato: come Giglio, Foglio, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alla L, e N, gran parte ne perde del suo suono, come Aglio, Ragna. Consente avanti di se la L, N, R, S. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba: come Volgo, Vanga, Verga, Disgregare, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più, in composizione, colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola, più frequentemente: come Sgarare; e si pronunzia sempre la S avanti al G, nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce Accusa. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come Poggio, Oggi, ec.

105) Dizion.3° Ed. .
GATTA, e GATTO
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vol.2 pag.750-751

GATTA, e GATTO.
Esempio: Amb. Fur. 4. 16. Poi, quando io penso d'esser giunto al luogo, che egli mi dette ad intendere, non vi trovai, ne can, ne gatta, che ne sapesse dir parola.

106) Dizion.3° Ed. .
GETTARE, e GITTARE
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vol.2 pag.759

GETTARE, e GITTARE.
Definiz: §. Gettar motto, parola, o simili, di che che sia: vale Cominciarne trattato, introdurne discorso.

107) Dizion.3° Ed. .
GINOCCHIONE, e GINOCCHIONI
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vol.2 pag.766

GINOCCHIONE, e GINOCCHIONI.
Esempio: Rim. Piac. C. M. Io cascai ginocchioni, Persi ogni senso, e perdei la parola, Ne pur potei formar sillaba sola.

108) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
GIUBBETTO, e GIUBBETTE
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vol.2 pag.772

GIUBBETTO, e GIUBBETTE.
Definiz: Forche, dalla parola Franzese, Gibet. Lat. crux, patibulum.

109) Dizion.3° Ed. .
GIUBILARE, e GIUBBILARE
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vol.2 pag.773

GIUBILARE, e GIUBBILARE.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Che questo giubilare s'appartenga propriamente all'altra vita, mostrasi per quella parola, che disse Dio a Iobbe.

110) Dizion.3° Ed. .
GNAFFE
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vol.2 pag.782

GNAFFE.
Esempio: Bemb. Pros. 3. Gnaffe, che disse il Boccaccio nelle sue novelle, è parola del popolo, ne vale per altro, che per un cominciamento di risposte, e per voce, che da principio, e via all'altre.

111) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
GONFIO
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vol.2 pag.785-786

GONFIO.
Definiz: §. Parola gonfia: Parolona, parola superba. Lat. verbum turgens, sufflatum, sesquipedale, ampullae.

112) Dizion.3° Ed. .
GORGOGLIARE
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vol.2 pag.787

GORGOGLIARE.
Esempio: Alleg. 340. Un parlar mozzo Gorgogliò in gola in gola, Imperocchè 'l singhiozzo, E 'l pianto gl'impediron la parola.

113) Dizion.3° Ed. .
GRANMERCÈ
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vol.2 pag.793

GRANMERCÈ.
Definiz: §. Lo diciamo anche a Chi ci profferisce, che che sia, ancorchè non l'accettiamo, ringraziandolo con tal parola. I Greci dicevano καλῶς ἔχει, che in Lat. bene est, ovvero bene se habet. Flos. c. 92.

114) Dizion.3° Ed. .
GUAGNELISTA
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vol.2 pag.810

GUAGNELISTA.
Esempio: Com. Purg. 27. Questa boce, per le parole, che dice, si manifesta, che fue angelica, dicendo la parola del Guagnelista.

115) Dizion.3° Ed. .
GUANTO
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vol.2 pag.812

GUANTO.
Esempio: E Tav. Rit. altrove. E Tristano disse; Sire, per più sicurtà di me, donatemi lo guanto. Allora lo Re cominciò a ridere, e disse: figliuolo, quanto Baroni, o Cavalieri, o Conti, o Marchesi, per loro si dona il guanto, ma allo Re non fae mestiere donare guanto, perocchè la sua parola dee essere carta.

116) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
I
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vol.2 pag.823

I
Definiz: Nel nostro idioma, vaghissimo della dolcezza, si aggiugne frequentemente per isfuggir l'asprezza della pronunzia, a tutte le voci comincianti da S, colla consonante appresso, e allora massimamente, quando la parola antecedente termina in consonante: come Per ischerzo, Con ispirito.

117) Dizion.3° Ed. .
omografo. 3
I
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vol.2 pag.823

I
Definiz: In cambio di Li articolo, quando la parola, a cui serve per articolo, cominci da consonante.

118) Dizion.3° Ed. .
IMPAZIENZIA, e IMPAZIENZA
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vol.2 pag.838

IMPAZIENZIA, e IMPAZIENZA.
Esempio: Mor. S. Greg. Con una sola parola di rammarichío, e d'impazienza.

119) Dizion.3° Ed. .
IMPEGNARE
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vol.2 pag.838

IMPEGNARE.
Definiz: §. Impegnar la fede: Promettere, dar parola.
Definiz: §. Impegnarsi di parola: dicesi del Promettere.

120) Dizion.3° Ed. .
IMPENSATO
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vol.2 pag.839

IMPENSATO.
Esempio: Firenz. Disc. Anim. 68. Stette buono spazio di tempo senza far parola, essendo all'improvviso assalito da tanta impensata malignità.

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