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Dizionario 4° ediz.totali
369 369 voci
527 527 occorrenze
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81) Dizion.4° Ed. .
CREDENZA
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vol.1 pag.857-858

CREDENZA.
Esempio: Franc. Barb. 34. 13. E chi parola data, Ovver detta in credenza dice, e spande.

82) Dizion.4° Ed. .
CREDERE
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vol.1 pag.858-859

CREDERE.
Definiz: §. VIII. Creder sulla parola, si dice del Credere senza altra sicurtà, che della promessa di parola. Lat. alicuius fidem sequi. Gr. πιστεύειν.
Esempio: Esp. P. N. Così come fae quegli onore all'uomo, che gli crede sopra sua semplice parola.

83) Dizion.4° Ed. .
CREDO
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vol.1 pag.859

CREDO.
Definiz: Coll'E largo. Così assolutamente si dice per lo Simbolo degli Apostoli, nella guisa che si dice Paternostro l'orazione domenicale, prendendo la denominazione dalla prima parola, con cui comincia. Lat. symbolum Apostolorum. Gr. τὸ σύμβολον, τὸ πιστεύω.

84) Dizion.4° Ed. .
CRESIMA
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vol.1 pag.862

CRESIMA.
Esempio: Espos. Vang. L'olio nasce dell'umor della terra, e per la parola di Dio diventa cresima.

85) Dizion.4° Ed. .
CURIALITĀ
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vol.1 pag.888

CURIALITÀ.
Esempio: Vit. Plut. Dicendo Tolomeo questa parola, che era di bontà, e curialità.

86) Dizion.4° Ed. .
D
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vol.2 pag.890

D
Definiz: Lettera, che ha gran parentela colla T, e perciò molte voci latine nel farsi nostrali hanno mutato il T in D, come più dolce di suono, siccome Latro, LADRO: Potestas, PODESTÀ: Litus, LIDO. Ammette dopo di se solamente la R (oltre alle vocali) tanto in principio, quanto in mezzo della dizione, e nella stessa sillaba, con perdere alquanto di suono, come DRAGO, SALAMANDRA. Riceve avanti di se , nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, S, come GELDRA, BANDO, VERDE, DISDICEVOLE. Ma la S avanti la D si trova di rado in mezzo di parola, e quasi sempre ne' verbi composti dalla particella DIS, come DISDIRE. Nel principio si trova più spesso, come SDEGNO, SDENTATO; e deesi sempre profferire la S, avanti nel secondo suono, e più rimesso, come nella voce ACCUSA, siccome si dice nella lettera S. Raddoppiasi nel mezzo, quando egli occorre, come FREDDO, ADDURRE.

87) Dizion.4° Ed. .
DALLO, DALLI, DALLA, DALLE
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vol.2 pag.6

DALLO, DALLI, DALLA, DALLE.
Definiz: Tutti sono preposizione, o segno di caso assiso all'articolo, divenuti una sola di due parole, composti dal DA LO, DA LI, DA LA, DA LE, a' quali l'uso per cagion di pronunzia ha raddoppiata nel mezzo la consonante, e congiuntigli insieme; con riguardo, che allorchè la voce seguente da vocale cominci, o dalla S seguita da altra consonante, non mai si tronca l'articolo, o si usa l'apostrofo, ma distesamente si scrive, e si profferisce. E DAGLI, quando non è voce del verbo Dare, è affisso simile a Dalli, e s'usa quando la parola, che segue, comincia da vocale, come Dagli uomini ec. o da S seguíta da consonante.

88) Dizion.4° Ed. .
DARE
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vol.2 pag.13-55

DARE.
Definiz: §. Dar la fede, vale per Dar la parola, Promettere. Lat. fidem dare. Gr. ἐγγυᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 88. Dar le mosse a' tremoti, si dice di coloro, senza la parola, e ordine de' quali non si comincia a metter mano, non che spedire cosa alcuna.
Esempio: Pass. 243. Egli si puose in sull'uscio della cella sua, e dava di morso in questo pane, e in questo cacio, e non rispuose a cosa, che gli fosse detta, parola veruna.
Definiz: DARE PAROLA, e DAR LA PAROLA. Dar permissione, Dar licenza. Lat. permittere. Gr. ἐγγυᾶν.
Esempio: G. V. 9. 304. 1. E d'altra parte, per la barattería, che messer Ramondo facea fare a un suo maliscalco, di dare parola per danari a chi si volea partire dell'oste.
Esempio: Bocc. nov. 23. 22. Infino ad ora colla mia benedizione ti do la parola, che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto.
Esempio: Stor. Pist. 186. Piacesse loro di darli parola, che potesse passare per loro terreno. Li Reggiani li diedono parola.
Esempio: Burch. 1. 84. E fecer, ch'ella desse parola, Ch'un asin s'annegasse in fonte Gaio.
Esempio: Dant. Inf. 9. Ma nondimen paura il suo dir dienne, Perch'i' traeva la parola tronca, forse a piggior sentenzia, ch'e' non tenne.
Esempio: Fir. disc. an. 39. In suo luogo si lasciasse legare, finattantoch'ella andasse a dir una parola all'amico suo, che subito darebbe volta.

89) Dizion.4° Ed. .
DESIDERIO
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vol.2 pag.78

DESIDERIO.
Esempio: Bocc. nov. 4. 9. D'una parola in altra procedendo, ad aprirle il suo desiderio pervenne.

90) Dizion.4° Ed. .
DETERMINATO
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vol.2 pag.82

DETERMINATO.
Esempio: Pass. 10. La confessione ec. ha determinato atto, ch'è la parola, e 'l dire, col quale si manifesta il peccato.

91) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
DETTATO
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vol.2 pag.84

DETTATO.
Definiz: §. II. Per Parola. Lat. verbum.

92) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
DETTO
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vol.2 pag.84

DETTO.
Definiz: Sust. Parola, Motto. Lat. dictum, verbum, oratio. Gr. λόγος.

93) Dizion.4° Ed. .
DIACINE
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vol.2 pag.88

DIACINE.
Definiz: Esclamazione usata in vece della parola Diavolo, che denota maraviglia. Lat. hercle, quid malum? Gr. φεῦ τῶν κακῶν.

94) Dizion.4° Ed. .
DIASCANE, e DIASCOLO
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vol.2 pag.91

DIASCANE, e DIASCOLO.
Definiz: Voci basse, che usiamo dir qualche volta per fuggir la parola Diavolo, quando sentiamo dire alcuna cosa disonesta, o che non convenga.

95) Dizion.4° Ed. .
DIAVOLO
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vol.2 pag.91-92

DIAVOLO.
Definiz: §. II. Diavolo è anche Parola, che talora si dice riempitivamente per modo di dispregio da chi è adirato, o per maraviglia. Lat. meherclè, aedepol, vah.

96) Dizion.4° Ed. .
DIGNITOSO
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vol.2 pag.111

DIGNITOSO.
Esempio: Retor. Tull. Se la parola saráe nella favella dignitosa, il parlatore dicerà il detto suo.

97) Dizion.4° Ed. .
DIMINUIRE
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vol.2 pag.126

DIMINUIRE.
Esempio: Maestruzz. 2. 8. 3. Avviene alcuna volta, che l'uomo proffera parola, per la quale la fama altrui è diminuta.

98) Dizion.4° Ed. .
DINDO
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vol.2 pag.130

DINDO.
Definiz: Parola, colla quale i bambini, quando cominciano a favellare, chiamano i danari. Lat. nummulus. Gr. νομισμάτιον.

99) Dizion.4° Ed. .
DI PAROLA
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vol.2 pag.134

DI PAROLA.
Definiz: Posto avverbialm. vale Con parola, Con promessa. Lat. fide alicuius. Gr. πίστει τινός.

100) Dizion.4° Ed. .
DIRADICARE
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vol.2 pag.139

DIRADICARE.
Esempio: Amm. ant. 10. 2. 4. Gregorio sopra quella parola di Iob, la mia generazione sia diradicata, dice così: La generazione del dottore è diradicata, quando il figliuolo, che per le sue parole gli nasce, per lo suo esemplo è ucciso.

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