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257 274 367 527 0 1425 occorrenze
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201) Dizion.2° Ed. .
ANIMO
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pag.56-57

ANIMO.
Esempio: Bocc. n. 23. 22. Insino ad ora ti do parola, che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto.

202) Dizion.2° Ed. .
APPICCIARE
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pag.65

APPICCIARE
Esempio: Sen. Pist. La parola de' lusinghieri s'appiccia, e dimora nel pensamento più lungamente.

203) Dizion.2° Ed. .
omografo. 2
APPRESSO
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pag.67

APPRESSO
Definiz: ¶ In vece dell'aggiunto, vegnente, o, seguente, e si pospone a parola, che significhi tempo. Lat. posterus, proximus.

204) Dizion.2° Ed. .
A PROVO
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pag.68

A PROVO
Definiz: avverbialm. Parola Lombarda, e vale appresso. L. apud. vedi il Com. dell'Imola.

205) Dizion.2° Ed. .
ARISTA
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pag.74

ARISTA.
Definiz: La schiena del porco, forse dalla parola greca, ἄριστος, che vale bonissimo.

206) Dizion.2° Ed. .
ARTICOLO
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pag.79

ARTICOLO.
Definiz: Si è parola, la qual non aggiunta a voce di nome sust. o a voce, che stia, come nome sust. niente non significa, e non ha luogo nel favellare, e sono, il, lo, li, la, le, della natura, e forza del quale, vedi ne' suoi avvertimenti, il Salviati avvertimenti. Lat. articulus. Gr. ἄρθρον.

207) Dizion.2° Ed. .
ATTIGNERE
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pag.91

ATTIGNERE.
Esempio: G. V. 12. 57. 4. Ma per attigner danari, d'ogni picciola parola oziosa, che alcuno dicesse, per niquità, contra Dio, ec. condannava in grossa somma.

208) Dizion.2° Ed. .
A VERBO A VERBO
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pag.95

A VERBO A VERBO
Definiz: avverbialm. A parola per parola, senza mutar niuna parola. Latin. ad verbum.

209) Dizion.2° Ed. .
AVVEGNADIOCHE
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pag.98

AVVEGNADIOCHE.
Definiz: Lo stesso, che AVVEGNACHE, interpostavi la parola DIO, per proprietà di linguaggio.

210) Dizion.2° Ed. .
AZZICARE
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pag.102

AZZICARE.
Definiz: In questo signific. diciamo, anche, BUCICARE, parola contadinesca.

211) Dizion.2° Ed. .
B
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pag.102

B
Definiz: Lettera, assai simile al P. e all'V consonante, dicendosi molte voci con l'una, e con l'altra scambievolmente: come SERBARE, e SERVARE, NERBO, e NERVO, BOCE, e VOCE, PUBBLICO, e PIUVICO. Delle consonanti riceve dopo di se, nella medesima sillaba, la L, e la R, e vi perde alquanto di suono, come, OBBLIGO, PUBBLICO, BRACCIO, OMBRA, benchè, con la L, di rado si truovi appresso i Toscani, ne mai in principio di parola, come pronunzia a loro più strana, salvo alcune voci Latine, come, BLANDO, BLANDIMENTO, ec. Consente avanti di se, in mezzo di parola, ma in diversa sillaba, la L, M, R, S, Come ALBUME, LEMBO, ERBA, USBERGO, quantunque si trovi di rado con la S, in mezzo della parola, e, per lo più, ne' verbi composti con la proposizione DIS, come DISBRIGARE. Usasi più frequentemente in principio di parola, come SBANDITO, SBATTERE. E deesi sempre la S. avanti al B, pronunziar col suon più sottile o rimesso, come nella voce ACCUSA, di che si dice nella lettera. S. Puossi raddoppiar nel mezzo della parola, quando egli occorre, come, NEBBIA, TREBBIO.

212) Dizion.2° Ed. .
BALESTRARE
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pag.105

BALESTRARE .
Esempio: Tes. Br. 7. 13. E certo le parole son simili alle saette, le quali l'huomo può balestrare leggiermente, ma ritener nò: così è la parola, che và, senza ritornare.
Esempio: Filoc. lib. 4. 181. In vano ci balesterrebbe parola, chi s'ingegnasse di farmene rimanere.

213) Dizion.2° Ed. .
BATTERE
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pag.112-113

BATTERE.
Esempio: Matt. Vill. 11. 5. Lo battè in terra morto, che mai non fe parola.

214) Dizion.2° Ed. .
BATTESIMO
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pag.113

BATTESIMO.
Esempio: E Maestruz. di sotto. Che è il battesimo, quanto alla sustanzia, e forma? E un lavamento fatto sotto prescritta forma di parole, sì come pone il Maestro delle sentenzie: ma secondo Agostino, battesimo è una tinzione nell'acqua, con parola di vita santificata.

215) Dizion.2° Ed. .
BERGOLINARE
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pag.118

BERGOLINARE.
Esempio: Franco Sacch. Fugli detto, come era figliuol d'un'huomo di Corte, chiamato Bergamino, o Bergolino. Disse M. Valore. E' m'ha sì bergolinato, ch'io non ho potuto dir parola, ch'e' non m'abbia rimbeccato.

216) Dizion.2° Ed. .
BESTEMMIA
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pag.119

BESTEMMIA.
Esempio: Passav. 246. Detta la parola, di subito venne un gran tuono, e una saetta focosa gli entrò per la bocca, con la quale aveva detto quella abbominevol bestemmia.

217) Dizion.2° Ed. .
BOCE, e VOCE
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pag.125

BOCE, e VOCE.
Definiz: ¶ Per parola, vocabolo.

218) Dizion.2° Ed. .
BORNIO
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pag.127

BORNIO.
Definiz: E da questo forse deriva la parola Borniola, ch'è giudicio falso, e contrario al giusto, e dicesi più che d'altro di sentenzia di giuoco.

219) Dizion.2° Ed. .
omografo. 1
BRUSCO
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pag.133

BRUSCO
Esempio: Dan. Par. 17. Pur sentírà la tua parola brusca.

220) Dizion.2° Ed. .
C
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pag.137

C
Definiz: E, per conoscere questa diversità di suono, sarebbe necessario assegnare a ciascheduno il suo proprio carattere. NON si pone il C avanti ad altre consonanti, che alla L, e R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono: ma alla L più di rado, come CONCLUSIONE, CLERO, CRINE, INCRESPATO. Ammette avanti di se, nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, La L, N, R, S: come CALCA, ANCORA, ARCO, TOSCO: ma la S gli va avanti, ancor nel principio, come SCUDO, SCHERMO: e sempre si pronunzia la S innanzi al C nel primo modo più comune, come nella voce CASA, di che vedi nella lettera S. Mettesi la C avanti al Q, quando il Q si dee raddoppiare, come ACQUA, ACQUISTO, conciossiacosachè il Q non sia altro, che C. Nel mezzo di parola si raddoppia, quando bisogna, come STECCO BOCCA, TOCCA.

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