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Diz.Diz.Diz.Diz.Lemm.totali
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257 274 367 527 0 1425 occorrenze
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401) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
ANDARE
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vol.2 pag.90-103

ANDARE.
Definiz: ANDARE SULLA PAROLA, ANDARE SULLA FEDE, ec. Fidarsi sopra la promessa.

402) Dizion.3° Ed. .
ANIMO
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vol.2 pag.107

ANIMO.
Esempio: Boc. Nov. 23. 22. Insino ad ora ti do parola, che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto.

403) Dizion.3° Ed. .
APPICCIARE
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vol.2 pag.122

APPICCIARE.
Esempio: Sen. Pist. La parola de' lusinghiéri s'appiccia, e dimora nel pensamento più lungamente [qui neut. pass.]

404) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
APPRESSO
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vol.2 pag.125

APPRESSO.
Definiz: §. In vece dell'aggiunto Vegnente, o Seguente, e si pospone a parola, che significhi tempo. Lat. posterus, proximus.

405) Dizion.3° Ed. .
A PRUOVO
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vol.2 pag.128

A PRUOVO.
Definiz: Avverbialm. Parola Lombarda, e vale Appresso. Latin. apud

406) Dizion.3° Ed. .
A ROVESCIO
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vol.2 pag.140

A ROVESCIO.
Esempio: Alleg. 147. Che gli uomini una parola medesima, senza variar nel profferirla, talmente la porgono, che non se ne raccapezza nulla, quasi se non a rovescio.

407) Dizion.3° Ed. .
ARTICOLO
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vol.2 pag.146

ARTICOLO.
Definiz: Si è parola, la qual non aggiunta a voce di nome sust. o a voce che stia, come nome sust. niente non significa, e non ha luogo nel favellare, e sono, IL, LO, LI, LA, LE; della natúra, e forza del quale, vedi ne' suoi avvertimenti, il Salv. Avvertim.. Latin. articulus. Gr. ἄρθρον.

408) Dizion.3° Ed. .
ATTIGNERE
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vol.2 pag.166

ATTIGNERE.
Esempio: G. V. 12. 57. 4. Ma per attigner danari, d'ogni picciola parola oziosa, che alcuno dicesse, per niquità contra Dio, ec. condannava in grossa somma.
Esempio: E Tac. Dav. An. 16. 236. Secondo s'attinse dal volto, e da qualche parola, ec.

409) Dizion.3° Ed. .
AVE MARIA
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vol.2 pag.172

AVE MARIA.
Definiz: Orazione, che si porge alla nostra Donna, la qual comincia così. Lat. salutatio angelica. Da alcuni si scrisse anche AVEMMARIA in una sola parola.

410) Dizion.3° Ed. .
A VERBO A VERBO
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vol.2 pag.172

A VERBO A VERBO.
Definiz: Avverbial. A parola, per parola, senza mutar niuna parola. Lat. ad verbum.

411) Dizion.3° Ed. .
AVVEGNADIOCHÈ
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vol.2 pag.180

AVVEGNADIOCHÈ.
Definiz: Lo stesso, che Avvegnachè, interpostavi la parola Dio, per proprietà di linguaggio.

412) Dizion.3° Ed. .
AVVENTUROSO
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vol.2 pag.181

AVVENTUROSO.
Esempio: Cas. Uf. Com. E per dirlo in una parola, pazza cosa, ma fortunata, e avventurósa è la ricchezza.

413) Dizion.3° Ed. .
AVVISATO
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vol.2 pag.184

AVVISATO.
Esempio: Vit. Plut. Era in tutto parola di Fucione bene avvisata in consigli utili.

414) Dizion.3° Ed. .
B
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vol.2 pag.187

B
Definiz: Lettera assai simile al P, e all'V, consonante, dicendosi molte voci coll'una, e coll'altra scambievolmente: come Serbare, e Servare: Nerbo, e Nervo: Boce, e Voce: Pubblico, e Piuvico. Delle consonanti riceve dopo di se, nella medesima sillaba la L, e la R, e vi perde alquanto di suono, come, Obbligo, Pubblico, Braccio, Ombra, benchè, colla L, di rado si truovi appresso i Toscani, ne mai in principio di parola, come pronunzia a loro più strana, salvo alcune voci Latine, come, Blando, Blandimento, ec. Consente avanti di se, in mezzo di parola, ma in diversa sillaba, la L, M, R, S, come Albume, Lembo, Erba, Usbergo, quantunque si trovi di rado colla S, in mezzo della parola, e, per lo più, ne' verbi composti colla proposizione Dis, come Disbrigáre. Usasi più frequentemente in principio di parola, come Sbandito, Sbattere. E deesi sempre la S, avanti al B, pronunziar col suon più sottile, o rimesso, come nella voce Accusa, di che si dice nella lettera S. Puossi raddoppiar nel mezzo della parola, quando egli occorre, come, Nebbia, Trebbio.

415) Dizion.3° Ed. .
BALBUZZIRE
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vol.2 pag.191

BALBUZZIRE.
Esempio: Galat. Ne a dire, ec. ne a scilinguare, o balbuzzire lungo spazio per rinvenire una parola.

416) Dizion.3° Ed. .
BALESTRARE
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vol.2 pag.192-193

BALESTRARE .
Esempio: Tes. Br. 7. 13. E certo le parole son simili alle saette, le quali l'huomo può balestrare leggiermente, ma ritener no: così è la parola, che va, senza ritornare.
Esempio: Filoc. lib. 4. 181. In vano ci balesterrebbe parola, chi s'ingegnasse di farmene rimanere.

417) Dizion.3° Ed. .
BATTERE
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vol.2 pag.205-207

BATTERE.
Esempio: M. V. 11. 5. Lo battè in terra morto, che mai non fe parola.
Definiz: §. Non batter parola: vale Non replicare, non favellare. Lat. verbum nullum proloqui.
Esempio: All. 328. Perchè far dell'opere mie tante, e sì fatte lamentanze, e del mancamento del Cielo non batter parola.

418) Dizion.3° Ed. .
BATTESIMO, e BATTESMO
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vol.2 pag.207

BATTESIMO, e BATTESMO.
Esempio: Maestruz. 1. 43. Che è il battesmo, quanto alla sustanzia, e forma? È un lavamento fatto sotto prescritta forma di parole, sì come pone il Maestro delle sentenzie; ma secondo Agostino, battesmo è una tinzione nell'acqua, con parola di vita santificata.

419) Dizion.3° Ed. .
BERGOLINARE
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vol.2 pag.217

BERGOLINARE.
Esempio: Franc. Sacch. Fugli detto, come era figliuol d'un'huomo di corte, chiamato Bergamíno, o Bergolino. Disse M. Valore. E' m'ha sì bergolinato, ch'io non ho potuto dir parola, ch'e' non m'abbia rimbeccato.

420) Dizion.3° Ed. .
BESTEMMIA
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vol.2 pag.219

BESTEMMIA.
Esempio: Pass. 246. Detta la parola, di subito venne un gran tuono, e una saetta focosa gli entrò per la bocca, colla quale aveva detto quella abbominevol bestemmia.

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