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Diz.Diz.Diz.Diz.Lemm.totali
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257 274 367 527 0 1425 occorrenze
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261) Dizion.2° Ed. .
FORZA
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pag.353

FORZA.
Esempio: E Bocc. nov. 8. 7. Questa parola, ec. ebbe forza di fargli mutare animo.

262) Dizion.2° Ed. .
G
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pag.365

G
Definiz: Lettera compagna del C, laquale, anch'ella, ha due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO: e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile, o aspirato, come GENTE, GIRO: onde, per necessità di proprio carattere, per servircene nel primo suono con la E, e con l'I, pogniamo dopo la H, come GHERONE, GHIRO. Questo Gh, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI dal verbo vedere: l'altro più sottile, e schiacciato, il quale, per lo più, avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA: e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba, la L, N, R. Come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono, per sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L, col G avanti, seguita l'I, in tal caso ha due suoni: l'uno più rotondo, e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi: l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO: e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alla L, e N, gran parte gli fa perdere del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se La L, N, R, S. nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più, in composizione, con la preposizione DIS. Ma nel principio di parola, più frequentemente, come SGARARE: e si pronunzia sempre la S avanti al G, nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso, come POGGIO, OGGI, ec.

263) Dizion.2° Ed. .
GENTIL'HUOMO
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pag.373

GENTIL'HUOMO
Definiz: Quasi divenuta una parola, vale huomo nobile. Latin. vir nobilis.

264) Dizion.2° Ed. .
GIUBBETTO
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pag.379

GIUBBETTO.
Definiz: ¶ Per forche, dalla parola francese, Gibet.

265) Dizion.2° Ed. .
GIUBILARE
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pag.380

GIUBILARE.
Esempio: Cavalc. Fr. ling. Che questo giubilare s'appartenga propriamente all'altra vita, mostrarsi per quella parola, che disse Dio a Iobbe.

266) Dizion.2° Ed. .
GRANMERCE
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pag.389

GRANMERCE.
Definiz: Parola ringraziatoria, di favore, o di cosa ricevuta da altrui.
Definiz: ¶ Lo diciamo anche a chi ci profferisce, che che si sia, ancorchè non l'accettiamo, ringraziandolo con tal parola. I Greci dicevano καλῶς ἔχει che vale in lat. Bene est, o vero bene se habet. Flos. c. 92.

267) Dizion.2° Ed. .
GUAGNELISTA
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pag.396

GUAGNELISTA.
Esempio: Com. Purgat. 27. Questa boce, per le parole, che dice, si manifesta, che fue angelica, dicendola parola del guagnelista.

268) Dizion.2° Ed. .
H
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pag.401

H
Definiz: NON ha, appo i Toscani, suono veruno particolare, ma se ne servono, per difetto di caratteri, ponendola dopo 'l C, e G, quando, accoppiati, con l'E, ed I, voglion pronunziarle, con lo stesso suono, ch'elle si pronunzierebbono aggiunte all'A, O, U, come CHETO, CHINO, GHERONE, e GHIRO. Ha servito questo carattere, per tor via qualche equivoco, come, per distinguere HANNO verbo da ANNO nome, ed HA, HAI, ed HO verbi, da AI, articolo, affisso, al segno del terzo caso, ed A preposizione, ed o particella separativa, o avverbiale. Potrebbesi acconciamente porre avanti al dittongo UO in principio di parola, per mostrare, che quello U sia vocale, e non consonante, mentrechè di questi due U non abbiam distinti caratteri, come nelle voci HUOMO HUOPO, HUOVA, acciò non si pronunzi con l'u consonante, UOMO, UOPO. Potrebbe aver qualche luogo, per segno d'aspirazione, come.

269) Dizion.2° Ed. .
omografo. 1
I
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pag.401

I
Definiz: ¶ Aggiugnesi frequentemente, per isfuggir l'asprezza della pronunzia, a tutte le voci comincianti da S, con la consonante appresso, e allora massimamente, quando la parola antecedente termina in consonante, come, per ischerzo, con ispirito.

270) Dizion.2° Ed. .
omografo. 2
I
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pag.401

I
Definiz: in cambio di LI articolo, quando la parola, a cui serve per articolo, cominci da consonante.

271) Dizion.2° Ed. .
IMPAZIENZIA
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pag.409

IMPAZIENZIA.
Esempio: Mor. S. Greg. Con una sola parola di rammarichío, e d'impazienza.

272) Dizion.2° Ed. .
INDIETRO INDIETRO
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pag.425

INDIETRO INDIETRO.
Definiz: La replica della parola, sottentra talora in luogo del superlativo, dove egli manca, e non si direbbe INDIETRISSIMO, TUTTISSIMO, ma si bene, TUTTO TUTTO, e TUTUTTO.

273) Dizion.2° Ed. .
INFINO AD ORA
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pag.431

INFINO AD ORA
Esempio: E Bocc. n. 23. 22. Infino ad ora, ti do la parola, che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto [infin qui]

274) Dizion.2° Ed. .
INGENERARE
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pag.435

INGENERARE.
Esempio: Pass. 308. Ingenerar legittimo frutto col seme della parola d'Iddio.

275) Dizion.2° Ed. .
omografo. 2
INNANZI
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pag.439

INNANZI.
Esempio: Bocc. n. 88. 9. Che pure una volta, dalla prima innanzi, non gli potè Biondello dire una parola. Qui diremmo anche, IN POI. Lat. praeter.

276) Dizion.2° Ed. .
INTENDEVOLE
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pag.446

INTENDEVOLE.
Esempio: Sen. Pist. Diro alcuna parola piana, e intendevole.

277) Dizion.2° Ed. .
INTERIEZIONE
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pag.447

INTERIEZIONE.
Esempio: Mor. S. Gregor. Racha in lingua ebrea è una voce, la quale chiamano i gramatici interiezione, la quale dimostra l'animo dell'huomo irato, ma non caccia però appresso fuori la parola dell'ira conceputa dentro.

278) Dizion.2° Ed. .
INTERPETRATORE
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pag.448

INTERPETRATORE.
Esempio: Amm. ant. Essendo tu fedele interpetratore, non ti curar, d'esporre parola, per parola.

279) Dizion.2° Ed. .
INTERVENIMENTO
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pag.448

INTERVENIMENTO.
Esempio: Vit. Plut. La qual cosa fa parer veritiera quella parola, che si dice: che questi buoni intervenimenti la buona ventura gli dirizza.

280) Dizion.2° Ed. .
INVERTERE
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pag.453

INVERTERE
Definiz: parola in tutto latina. Rivoltare, arrovesciare.

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