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Dizion.4° Ed. .
DARE
Voce completa
vol.2 pag.13-55
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Esempio: | Ar. Fur. 16. 1. Però s'io dico, e s'ho detto altre volte, ec. Ch'un mal fia
lieve, un altro acerbo, e fiero, Date credenza al mio giudicio vero. |
Definiz: | §. Dare a credenza, a credito, ec. vale Vendere senza ricevere il prezzo prontamente. Lat.
absque praesenti pecuniâ rem emptam tradere. |
Definiz: | DARE CREDITO. Credere, Fidarsi. Lat. fidem adhibere, credere.
Gr. πιστεύειν. |
Esempio: | Ar. Cass. 2. 5. Egli ha una lingua, che potrebbe radere, Così ben taglia, e 'l
padron gli dà credito. |
Esempio: | E Len. 4. 9. Venticinque fiorini infin bisognano, Nelli quai siamo
condennati, e grazia Non se n'ha aver, nè vogliono darci credito. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 2. 62. Danne credito a me, che il ver ti dico. |
Definiz: | §. Dar credito, e dar debito, si dice dello Scriver le partite a' libri de' conti in
credito o in debito d'alcuno. Lat. referre in codicem accepti, et
expensi. |
Definiz: | DARE CROLLO. Crollare. Lat. dimoveri, excidere. Gr.
ἐκπίπτειν . |
Esempio: | Petr. son. 164. Nè posso dal bel nodo omai dar crollo. |
Esempio: | E Petr. cap. 1. Che solea disprezzar l'etate, e l'arco, Che
gli diede in Tessaglia poi tal crollo. |
Esempio: | Dant. Inf. 25. Che non potea con esse dare un crollo. |
Esempio: | Ar. Fur. 14. 20. E se 'l fratel di Ferraù Isoliero ec. Non facea fede innanzia la
Re del vero Avrebbe dato in sulle forche un crollo. |
Esempio: | E Ar. Fur. 15. 87. Di sella cadde, e diè l'ultimo crollo.
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Esempio: | E Ar. Fur. 21. 49. Pervenne Argeo senza pur dare un crollo
Della misera vita al fine amaro. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 1. 22. Ma poichè vide le braccia distese A Sinettor, che non dava
più crollo. |
Definiz: | DARE CUORE. Animare, Incoraggiare. Lat. animos addere. Gr.
θαρσύνειν.
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Definiz: | §. I. Dare il cuore, per metaf. Concedere l'affetto, Volger la mente. Lat. cor tradere. Gr. ψυχὴν
παραδοῦναι. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 24. Madonna nel vero egli mi dispiacque bene un poco, siccome a
colui, che mi trarrei il cuore per darlovi, se io credessi piacervene (quì è, per espressione d'affetto nel
proprio signific.) |
Esempio: | Ar. Fur. 6. 49. Il cor, che m'avea dato, si ritolse, E ad altro nuovo amor tutta
si volse. |
Definiz: | §. II. Dare il cuore, Bastar l'animo. Lat. audere, confidere. Gr.
σθαῤῥεῖν
θαῤῥεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 33. 8. Senza alcun fallo mi dà il cuor di fare, che le tre sorelle con
gran parte di quello del padre loro, con esso noi, dove noi andar ne vorremmo, ne verranno. |
Esempio: | E Bocc. nov. 44. 5. Se quivi ti dà il cuore di venire, io mi
credo ben far sì che fatto mi verrà di dormirvi. |
Esempio: | E Lab. 241. Già assai volte millantandosi ha detto, che se uomo stata
fosse, le avrebbe dato il cuore d'avanzar di fortezza, non che Marco Bello, ma il bel Gherardino, che combattè con
l'orsa. |
Esempio: | Boez. Varch. 2. 6. Or datti il cuore di comandare alcuna cosa all'animo, il quale
è libero? |
Esempio: | Tass. Am. 2. 2. Crudel daratti il cor vedermi morto. |
Esempio: | Lasc. Spir. 3. 3. Daravvi il cuore di far questa faccenda? |
Definiz: | §. III. Dare il cuore, vale Volgere il pensiero a chicchessia, Indurvisi. Lat. animum
inducere. Gr. ἐμβάλλειν
εἰς νοῦν. |
Esempio: | Nov. ant. 62. 2. Lo Re Marco diede lo cuore a crederlo, e ordinò una caccia.
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Definiz: | §. IV. Dar nel cuore. |
v. CUORE §. XXX.
Definiz: | DARE CURA, e DAR LA CURA. Ordinare, Commettere, Raccomandare. Lat.
committere, permittere. Gr. ἐπιτρέπειν. |
Esempio: | Dant. rim. 38. Che quantunque collette Non posson quietar, ma dan più cura.
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Esempio: | Franc. Barb. 11. 17. Sia la tua mente attesa, Che a tre cose convien ancor dar
cura. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 13. 171. Il principe tolse di mano a' Questori i libri pubblici, e
ne diede cura a' Prefetti. |
Esempio: | E Tac. Dav. stor. 1. 266. La cura dell'impresa diede a Antonio
Novello. |
Definiz: | §. Dare in cura, Dare in guardia. Lat. in custodiam
dare. |
Esempio: | Tass. Ger. 20. 9. Dà le parti di mezzo al frate in cura, Egli a destra s'allunga.
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Definiz: | DARE DA FARE, e DARE A FARE. Occupare, Tenere impiegato per lo più con affaticare, o
tribolare altrui. Lat. negotium facessere. Gr. πράγματα
παρέχειν. |
Esempio: | G. V. 10. 59. 6. I quali traendo dietro a' nemici nel prato, i Tedeschi di
Castruccio vigorosamente percossono al capitano, e a sua gente, e dierono loro molto a fare per più assalti, e furono
in pericolo d'esser sconfitti. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 13. 173. Ma a Corbulone più dava da fare la poltronería de'
soldati, che la perfidia de' nimici. |
Definiz: | §. E neutr. pass. vale lo stesso. |
Esempio: | Alleg. 267. Quì parve il tempo dello sgomberare; Il Portici, il Fontana, e il
Portigiano Si dettono in un subito da fare. |
Definiz: | DARE DANARI, o simili sopra checchessia, Prestare ec. col pegno. Lat. capto pignore pecuniam dare. |
Esempio: | Ar. Supp. 2. 3. Ti darò la fede mia in pegno. D. È tristo pegno, l'Ebreo non gli
dà sopra danari. |
Definiz: | DARE DANNO. Danneggiare. Lat. damnum inferre. Gr.
ἐπάγειν
ζημίαν. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 12. 152. Questo danno diedono ancora i Siluri, e scorrendo assai
paese Didio li cacciò. |
Definiz: | DARE DA DIRE, o DA PARLARE DI SE ec. Dare occasione, ch'e' si parli; e pigliasi per lo più in mala
parte. Lat. ansam calumniae praebere. |
Esempio: | Bocc. nov. 7. 2. La viziosa, e lorda vita de' chierici ec. dà di se da parlare,
da mordere, e da riprendere ec. |
Esempio: | Ar. Fur. 32. 34. E molto più da dir dava alla gente. |
Esempio: | E Ar. Fur. 45. 112. Di questo da dire, e da udir tanto, Che
ogni altra cosa è muta in ogni canto. |
Definiz: | DARE DA RIDERE, CHE RIDERE, DI CHE RIDERE, o simili. Dare occasione al riso. Lat.
risui caussam praebere. Gr. γέλωτα
παρέχειν. |
Esempio: | Bocc. g. 2. f. 1. Questa novella diè tanto che ridere a tutta la comitiva, che
niuno v'era, a cui non dolessero le mascelle. |
Esempio: | E Bocc. nov. 85. 24. Al suo fervente amor pose fine, avendo
molto dato da ridere a' suoi compagni, ed alla Niccolosa, ed a Filippo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 90. 1. Questa novella dalla reina detta diede un
poco da mormorare alle donne, e da ridere a' giovani. |
Esempio: | Lab. 297. Così adunque desti da ridere alla tua savia donna, e valorosa, e al suo
disensato amante. |
Esempio: | Ar. Cass. 5. 5. Non è tanto pericolo L'esser beffato, e dar altrui da ridere.
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Definiz: | DARE DA SEDERE. Dare altrui comodità di sedere. Lat. sedem
praebere. |
Esempio: | Alleg. 317. Ma da seder mi detton tra le mani Una ciscranna vecchia, e due
deschetti. |
Definiz: | DARE DEBITO. Descriver, o Scrivere in debito. Lat. debitorem
facere. |
Esempio: | Alleg. 293. Laonde e voi, ed ogni altro, che me n'abbia dato per infin quì debito,
di quì in là può a sua posta far conto d'averne a riaver più di dugento per cento. |
Definiz: | DARE DEL BUONO PER LA PACE. Lat. pro bono pacis aliquid remittere,
condonare; non omnia suo iure agere. |
Esempio: | Varch. Ercol. 87. Dar del buono per la pace, è favellare umilmente, e dir cose,
mediante le quali si possa comprendere, che alcuno cali, e voglia venire agli accordi ec. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 3. 74. Come Irlacon la vide così tinta Cominciò a darle del buon per
la pace. |
Esempio: | Cecch. Inc. 2. 5. Sentendo scoprir gli altari, mi parve buono dare del buon per la
pace. |
Definiz: | DARE DEL CEFFO. Battere il ceffo, Cadere. Lat. labi, excidere.
Gr. ἐκπίπτειν. |
Esempio: | Cecch. Servig. prol. Ma egli avvenne come suole Agli ammalati, che per poco danno
Del ceffo in terra. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 3. 2. Del ceffo vi diè su parecchie volte. |
Definiz: | DARE DEL CULO IN TERRA. Modo basso, Cadere, Cascare. Lat. labi,
excidere. Gr. ἐκπίπτειν. |
Definiz: | §. I. Dare del culo in terra, in sul lastrone, in sul petrone, o simili, figuratam. vale Fallire.
Lat. decoquere. |
Esempio: | Pataff. 1. Egli ha dato del culo in sul petrone. |
Esempio: | Malm. 6. 75. Donne, che feron già per ambizione D'apparir gioiellate, e luccicanti
Dar del culo al marito in sul lastrone. |
Definiz: | §. II. Dar del culo in un cavicchio, dicesi proverbialm. di chi imprende a fare chechessia, che
gli riesca male. Lat. offendere, male rem gerere, aberrare. Gr.
ἀποτυχεῖν.
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Definiz: | §. III. Si dice anche per Incontrar disgrazie. Lat. in malum impingere. Gr.
ἐκπίπτειν.
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Definiz: | DARE DEL DITO NELL'OCCHIO. Neutr. pass. lo stesso, che Dare la scure sul piè, Farsi male, Recarsi
pregiudizio da se stesso. |
Esempio: | Dant. Conv. 107. Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente, perocchè a se
medesimo dà del dito nell'occhio. |
Definiz: | DARE DELLE CALCAGNA. Fuggire. Lat. in fugam se coniicere. Gr.
φεύγειν. |
Definiz: | §. Dare delle calcagna altrui, figuratam. vale Stimolare, Spronare, Incitare. Lat.
stimulos addere, calcaria addere. |
Esempio: | Dant. Purg. 12. Onde lì molte volte se ne piagne Per la puntura della rimembranza,
Che solo a' pii dà delle calcagne. |
Esempio: | But. Dà delle calcagne, cioè punge li pietosi, come si punge lo cavallo colli
speroni, che sono alle calcagne. | continua...
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