7)
Dizion.4° Ed. .
DARE
Voce completa
vol.2 pag.13-55
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
Definiz: | §. I. Per Arrecar pregiudizj, Esser di peso. Lat. detrimento esse. Gr.
ζημιοῦν. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 3. 325. Apinio Tirone uscito fuori pochi dì innanzi a mungere
quelle terre acerbamente, dava più carico, che utile alla parte. |
Definiz: | §. II. Per lo stesso, che Dar cura. Lat. onus imponere, curam dare. Gr.
ἐπιτρέπειν
τινί τι. |
Esempio: | Ar. Negr. 1. 3. O tu provvedi, che si comprino, Ovvero a me da' i danari, e il
carico. |
Definiz: | DARE CARTACCE. Lat. rem petenti recusare, abnuere. Gr.
ἀνανεύειν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 87. Dar cartaccia, metafora presa da' giucatori, è passarsi
leggiermente d'alcuna cosa, e non rispondere a chi ti domanda, o rispondere meno, che non si conviene a chi t'ha o
punto, o dimandato d'alcuna cosa, il che si dice ancor dar passata, o dare una stagnata. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 3. 9. Io do cartaccia, o la metto in canzona. |
Esempio: | Cecch. Inc. 2. 5. E se non era, che in fatt'io gli ho obbligo, Io gli dava
cartaccia da principio. |
Esempio: | Malm. 2. 49. Avendone più volte tocco un tasto, E sentendosi dar sempre cartacce.
|
Definiz: | Porgere il cavo. Lat. funem praebere. |
Definiz: | DARE CAUSA. Lo stesso, che Dar cagione. Lat. causam praebere.
Gr. ἐξουσίαν
διδόναι. |
Esempio: | Fir. Luc. 5. 6. Io non gliene do causa. |
Definiz: | DARE CAUZIONE. Assicurare con mallevadore, o simili. Lat. cavere,
*cautionem dare. Gr. ἀσφάλειαν
διδόναι. |
Esempio: | Maestruzz. 2. 46. Deesi assolvere, ricevendo imprima da lui idonea cauzione, che
soddisfarà se mai egli avrà donde ec. la qual cauzione se non la può dare, dia la cauzione del giuramento.
|
Esempio: | Ar. Cass. 1. 5. Nè altra cauzione dar mi vogliono, Che la lor fede.
|
Definiz: | DARE CENA. Apprestare altrui da cena, Convitare altrui a cena. Lat. dare
coenam. Gr. δειπνίζειν. |
Esempio: | G. V. 11. 59. 6. Dimorò in Firenze sei dì, e alla fine ricevuti più corredi da'
Priori, e dato continovo desinare, e cene a' cittadini, alla sua partita fece un corredo in santa Croce molto nobile.
|
Esempio: | Bocc. nov. 56. 4. Se egli ce n'è niuno, che voglia metter su una cena a doverla
dare a chi vince ec. io la metterò volentieri. |
Esempio: | Alleg. 195. Cena mi dette, e prestommi il covile, Facendomi scalzar del servitore,
Tal ch'io sempre l'avrò fitto nel cuore. |
Esempio: | E Alleg. 270.
Datomi desinar, merenda, e cena, Fui gratis, com'un principe, alloggiato. |
Definiz: | DAR CENNO. Accennare. Lat. innuere, significare. Gr.
ἐπινεύειν. |
Esempio: | Alleg. 247. La qual cosa ancor io farò volentieri verso di voi, ogni volta che mi
darete cenno di così fatte occasioni. |
Definiz: | DARE CENSO. Pagar censo. Lat. censum solvere. Gr.
δοῦναι
κῆνσον. |
Definiz: | §. Dare a censo, vale Dar denari per riscuoterne censo. Lat. *censui
dare. |
v. CENSO §. II.
Definiz: | DARE CHE DIRE. Gr. θρῦλλον
ἐγείρειν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 88. Dar che dire alla brigata è fare, o dir cosa, mediante la quale
la gente abbia occasione di favellare sinistramente, che i Latini dicevano dare
sermonem, e talvolta far bella la piazza. |
Esempio: | Cant. Carn. 10. Conoscete la salute, e non date più che dire. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 4. 330. Muciano scrisse al senato, e diede, che dire. Se egli era
privato, perchè fare uficio pubblico? |
Definiz: | DARE CHE FARE. Apprestare, o Somministrare occasione di operare, o di faticare. Lat.
negotium facessere. Gr. πράγματα
παρέχειν. |
Esempio: | Amm. ant. 12. 10. 13. Lo parlare della scrittura, come per significazione dà che
fare a' savj, così spesse volte colle parole di fuori ammaestra i semplici. |
Esempio: | Alleg. 152. Un nome vi ha tra gli altri, il qual m'ha dato tanto che fare col suo
doppio sentimento, ch'io ho creduto mille volte intisichirgli sotto davvero, e sto ancora in dubbio, s'io ne son fuor
di pericolo affatto. |
Esempio: | E Alleg. 276. Ricevetelo adunque, e lettolo, scamatatelo a un
dipresso, non conforme al suo bisogno, che e' vi darebbe troppo che fare. |
Esempio: | Ar. Fur. 32. 2. E poi Giudon mi diè che fare assai. |
Definiz: | DARE CHE NON DOLGA, E DIR CHE NON DISPIACCIA. Cioè Nello scherzare, o Nel far celia non offendere
altrui nè in fatti, nè in detti. Lat. quod alteri doleat, neque facito, neque dicito.
|
Definiz: | DARE CHIACCHIERE. Lo stesso, che Dar parole. Lat. blaterare, verba
dare. Gr. φλυαρεῖν.
|
Esempio: | Ar. Cass. 3. 1. Se a cena così prodigo Sarai nel darmi ber, com'ora chiacchiere,
La cosa anderà gaia. |
Definiz: | DARE CHIAREZZA. Render chiaro. Lat. clarum facere. Gr.
λαμπρύνειν.
|
Esempio: | Amet. 96. Nascemmo a dar del suo alto valore Chiarezza vera al mondo, che dovea
Avvilupparsi dentro al cieco errore. |
Definiz: | DARE CIANCE. Lo stesso, che Dar parole, Discorrere per non attenere.Lat. verba dare. Gr. φλυαρεῖν. |
Esempio: | Ar. Cass. 1. 4. Le voglio questo dubbio Tor del capo a ogni modo, che s'immagina,
Che io le dia ciance. |
Esempio: | E Supp. 2. 3. Questa debbe esser qualche ciancetta, che colui gli dà da
parte di questa giovane, che l'ha fatto impazzire con isperanza di trarne qualche guadagnetto. |
Definiz: | §. Dar ciancia, o Dar la ciancia, dicesi per Dar la baia, Dar la burla, Burlare.
Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν. |
Esempio: | Ar. Negr. 1. 2. Ma che vi dia la ciancia vo' ben credere. |
Esempio: | E Ar. Negr. appresso: Non mi dà ciancia no, siine certissimo.
|
Definiz: | DARE CIBO. Cibare. Lat. cibare. Gr. σιτίζειν. |
Definiz: | DARE COLORE. Fare, o Avere apparenza. Lat. signum edere, indicare, videri,
apparere. Gr. φαίνεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Nell'altre virtudi avanza, Che ti dian bel colore. |
Esempio: | Serm. S. Agost. La perseveranza informa il merito, e dà colore al buon proposito.
|
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 2. E per dar colore a questa cosa ec. |
Esempio: | Malm. 5. 18. E per dare negozio più colore In forma vogl'ir io d'una comare.
|
Definiz: | §. I. Dar colore, parlando delle carte da giucare, vale Dar mostra di esser del colore del seme,
che si desidera. Lat. colorem ostendere. |
Definiz: | §. II. Dar colore, vale anche Vergognarsi, Arrossare. Lat. erubescere. Gr.
ἐρυθριᾶν. |
Definiz: | DARE COLPA, e DAR LA COLPA. Incolpare. Lat. vitio dare,
imputare. Gr. αἰτιᾶν,
αἰτιᾶσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 64. 12. Cominciarono a riprender tutti Tofano, e a dar
la colpa a lui, e a dirgli villanía di ciò. |
Esempio: | G. V. 10. 8. 1. Di ciò tutta la colpa si dava al detto Legato, che 'l Papa vi
mandava moneta infinita, e male erano pagate le masnade. |
Esempio: | Dav. Scism. 31. Quanto il Re, perduta ogni speranza, se n'infocasse, non si può
dire; e dando la colpa tutta a Vuolseo ec. mostrò gran segni d'averlo in odio. |
Esempio: | Ar. Fur. 12. 12. Tutti cercando il van, tutti gli danno Colpa di furto alcun, che
lor fatto abbia. |
Esempio: | E Supp. 4. 7. Mi vorranno dar colpa, che da principio io non gli abbia
bene informati. |
Esempio: | Boez. Varch. 2. 4. Non puoi ragionevolmente dar di ciò colpa alle cose, e se pure
questo nome vano della felicità della fortuna ti muove, comincia ec. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 4. Ne va dando la colpa a questo, e quello.
|
Definiz: | DARE COLPO. Colpire, Percuoter con colpo. Lat. icere
iacere. Gr. βάλλειν. |
Esempio: | Cant. Carn. Paol. Ott. 41. E voglion dare a molti giovanotti del Calcio sei buon
colpi, s'e' potranno. |
Definiz: | DARE COME IN TERRA. Percuoter senza discrizione. Lat. graviter verberare,
pulsare. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 20. 35. Il giovanetto dava come in terra. |
Definiz: | DARE COMIATO, o COMMIATO. Licenziare, Accommiatare. Lat. dimittere. Gr. ἀποπέμπειν. |
Esempio: | G. V. 9. 303. 3. Per tema degli altri Franceschi non fu giustiziato, ma datoli
comiato, facendo vista d'andare a Napoli ec. si tornò dalla parte di Castruccio. |
Esempio: | E G. V. cap. 333. 2. Per la qual cosa molto si turbaro i
soldati, e masnade di Castruccio, e diede comiato a tutti i Franceschi, e Borgognoni, ch'avea. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 14. Brutto commiato datole, temendo, ch'ella per se non la tenesse
ec. la richiamai in dietro. |
Definiz: | DARE COMINCIAMENTO. Cominciare. Lat. initium facere. Gr.
ἀρχὴν
ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 1. Dovendo io al vostro novellare, siccome primo, dare
cominciamento, intendo da una delle sue maravigliose cose incominciare. |
Esempio: | E Bocc. nov. 71. 1. Se così ha disposto Iddio, che io debba
alla presente giornata colla mia novella dar cominciamento, ed el mi piace. |
Definiz: | DARE COMMISSIONE, o COMMESSIONE. Commettere, Ordinare. Lat. mandare,
mandata dare. Gr. ἀποτέλλειν. | continua...
|