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vol.3 pag.1079


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Definiz: Particella riempitiva per vaghissima proprietà del nostro linguaggio.
Esempio: Boc. Nov. 12. 13. La donna se ne venne, e del buon'huomo domandò che ne fosse.
Definiz: §. Talora, ancora che particella riempitiva, par che significhi una certa proprietà per colui, che opera, onde sembra che abbia alcuna fiata, forza di pronome, in vece di Noi, o simili.
Esempio: Boc. Nov. 1. 11. Il mandarlo fuori di casa nostra, ne sarebbe gran biasimo.
Esempio: Petr. Canz. 16. E sì come la vita Fugge, e la morte n'è sovra le spalle.
Definiz: §. Talora rassembra, che dinoti qualità d'avverbio di moto.
Esempio: Dant. Purg. 25. Corse Diana, ed Elice caccionne.
Definiz: §. Si prepone, e si pospone alle particelle IL, LO, GLI, LA, LE.
Esempio: Boc. Nov. 80. 23. Ed avendo alcun denaio, ed il Canigiano avendonegli alquanti prestati.
Esempio: E Bocc. Nov. 69. 20. Io ti consiglierei, che tu il ne cacciassi fuori.
Definiz: §. Si pospone a ME, TE, SE, CE, VE, e colle stesse talora si affigge, e spesso affisso s'accorcia.
Esempio: Boc. Nov. 52. Io me ne sono venuta tosto.
Esempio: Dant. Son. Io prego voi, se non ven sete accorta.
Definiz: §. Anche a due insieme delle suddette particole, l'una dopo l'altra si pospose.
Esempio: Boc. Nov. 23. 9. Che io questo vi abbia detto, e siamivene doluta.
Definiz: §. Pure alla particella SI, si pospose talora.
Esempio: G. V. 2. 22. Si ne pare di necessità dire ancora quello, che, ec.
Definiz: §. Gli Antichi per riposo della pronunzia, talora aggiunsero la particella NE, a parole terminate in accento.
Esempio: Dan. Par. 27. Pur ascoltando timida si fane.
Esempio: Guitt. Arez. Che per vostro piacere, Volentieri mi sfarei, per far di mene Cosa stesse a voi bene.
Definiz: §. Non del tutto oziosa par che riferisca alcuna volta materia, o cagione, accennata di sopra.
Esempio: Boc. Nov. 21. 5. Le donne mi davano sì poco salario, che io non ne poteva appena pagare i calzari [cioè di quel salaro]
Esempio: E Bocc. num. 6. Io mi credo, che noi ne avremmo buon servigio (cioè di lui)
Esempio: Boc. Nov. 84. 2. Quantunque dimolte altre cose, male insieme ci convenissero in uno, cioè, che amenduni li lor Padri odiavano, tanto si convenivano, che amici n'erano divenuti, e spesso n'usavano insieme (cioè per questa cagione)

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