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1) Dizion.4° Ed. .
omografo. 3
NE
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vol.3 pag.329-330


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Definiz: Preposizione, in vece di In, allora che ne segue l'articolo, gli si affigge, e formasi NEL, NELLO, NELLI, NELLA, e NELLE; come pure NEGLI, e NE I, o pure NE'. Lat. in. Gr. ἐν.
Definiz: §. I. Nel, si usa nel singolare maschile nelle voci, che principiano da consonante, sol che non sia la S seguita da altra consonante.
Esempio: Bocc. nov. 68. 8. Ella in persona di se nel suo letto la mise.
Esempio: Petr. son. 3. Onde i miei guai Nel comune dolor s'incominciaro.
Definiz: §. II. Nello, si adopera nel singolare maschile nelle voci comincianti da S, cui altra consonante ne segua.
Esempio: Bocc. nov. 48. 3. Perseverando adunque il giovane, e nello amare, e nello spendere smisuratamente, parve ec.
Esempio: Petr. son. 40. Così 'l desío, che seco non s'accorda, Nello sfrenato obbietto vien perdendo.
Definiz: §. III. Negli, si pone nel maggior numero del genere maschile, allora che voce ne segua da vocale cominciante, o sì vero da S accompagnata da altra consonante, e davanti all'I comunemente si segna d'apostrofo.
Esempio: Dant. Par. 12. E negli sterpi eretici percosse L'impeto suo più vivamente quivi.
Esempio: Bocc. concl. 10. Più distesamente parlar vi si conviene, che a quelli, che hanno negli studj gl'ingegni assottigliati.
Esempio: E vit. Dant. 262. Non si può alcuna scienza bene negl'intelletti adattare.
Esempio: E vit. Dant. proem. 8. Nelle quali novelle piacevoli, ed aspri casi d'amore, ed altri fortunati avvenimenti si vederanno così ne' moderni tempi avvenuti, come negli antichi.
Esempio: Petr. son. 56. E 'l cor negli occhi, e nella fronte ho scritto.
Definiz: §. IV. Nelli, si usa nel numero del più nel genere maschile, davanti a consonante, purchè non sia S seguita da altra consonante; ma sovente per maggior dolcezza si pronunzia, e si scrive Ne i, o pure Ne'.
Esempio: Bocc. intr. 25. Per la qual cosa essi così nelli loro costumi, come i cittadini, divenuti lascivi, di niuna lor cosa, o faccenda curavano.
Esempio: Amet. 42. Colla mente levato in alto cercava i cieli, come voi vedeste ne i focosi carri tirati da fieri draghi.
Esempio: Petr. canz. 4. 9. Alzando lei, che ne' miei detti onoro.
Definiz: §. V. Nella, si dice nel numero del meno nel genere femminile.
Esempio: Bocc. nov. 9. 3. Signor mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta, che io attenda della ingiuria, che m'è stata fatta, ma ec.
Esempio: Dant. Par. 4. Io t'ho per certo nella mente messo, Ch'alma beata non poría mentire.
Definiz: §. VI. Nelle, serve al numero del più nel genere femminile.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 272. L'avere nelle miserie compagni suole essere grande alleggiamento di quelle.
Esempio: Petr. canz. 4. 8. E ritornai nelle terrene membra, Credo, per più dolor ivi sentire.
Definiz: §. VII. Nell',segnato d'apostrofo, rappresenta Nello, Nella, Nelli, Nelle, quando queste in vocale s'incontrino, benchè alcuna volta intere, e si scrivano, e si proferiscano.
Esempio: Bocc. nov. 41. 2. Adunque, siccome noi nell'antiche istorie de' Cipriani abbiam già letto, nell'isola di Cipri fu uno nobilissimo uomo ec.
Esempio: E Bocc. nov. 64. 2. Cadde nell'animo alla donna di farlo morire del male, del quale senza cagione aveva paura.
Esempio: Petr. son. 238. E nell'eterno lume Quando mostrai di chiuder gli occhi, apersi.
Esempio: Dant. Par. 30. Quant'è la larghezza Di questa rosa nell'estreme foglie?
Definiz: §. VIII. Si usano simili particelle in forza di diverse preposizioni.
Esempio: Bocc. nov. 14. 8. Ma nel far della sera si mise un vento tempestoso (cioè: circa il far della sera)
Esempio: E Bocc. nov. 17. 39. Messala nel ragionare del dispetto, che dal Duca le pareva ricevere per la donna, la qual teneva, le disse (cioè: introdottala a ragionare)
Esempio: E Bocc. nov. 36. 8. A me pareva averla sì cara, che, acciocchè da me non si partisse, le mi pareva nella gola aver messo un collar d'oro (cioè: attorno. Lat. circum. Gr. περί)
Esempio: E Bocc. nov. 92. 1. Lodata era già stata la magnificenzia del Re Alfonzo nel Fiorentin cavaliere usata (cioè: verso. Lat. erga. Gr. πρός)
Esempio: Fiamm. 5. 162. La rigidezza delle matrigne ne' figliastri non dico, perciocchè è manifesta ogni giorno (cioè: contro. Lat. in. Gr. εἰς)
Esempio: Cr. 9. 68. 4. Per tutta la state prestamente si mungono nell'aurora del dì (cioè: in sull'aurora. Lat. sub. Gr. ὑπό)
Esempio: Dant. Purg. 9. Dianzi nell'alba, che precede al giorno ec. Venne una donna, e disse (cioè: in sull'alba)
Definiz: §. IX. Altre particolarità si notano delle suddette particelle, le quali vedi appresso i grammatici.

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