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Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
MEGLIO
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vol.3 pag.197
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MEGLIO.
Definiz: | Nome comparativo, e val Più che buono; ed è lo stesso, che Migliore; e si usa talora coll'articolo in forza di
sust. vale Ottimo, e dinota maggior efficacia. Lat. melior. Gr.
κρείττων. |
Esempio: | Cr. 9. 86. 4. E quelle (galline) che il becco, nè unghioni non hanno
acuti, debbano covare, e l'altre son meglio da far uova, che da porre. |
Esempio: | Lab. 320. Ragguagliando molto la prima cosa, nella quale tu se' meglio di lei, con
questa ultima, nella quale pare, che essa sia meglio di te. |
Definiz: | §. I. Di bene in meglio, posto avverbialm. esprime il passaggio di una in maggior
prosperità. Lat. in melius. Gr. ἐς
κρεῖττον. |
Esempio: | Dittam. 1. 22. Perchè tutto non va com'uom divisa, Quando montar credea di bene in
meglio, Fu con Attilio la mia gente uccisa. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 19. Le parea, che 'l suo avviso andasse di bene in
meglio. |
Definiz: | §. II. Volere il meglio del mondo ad alcuno, vale Amarlo ardentissimamente. Lat.
maxima benevolentia prosequi. Gr. εὐμενεστάτως
ἔχειν πρός τινα.
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Esempio: | Bocc. nov. 79. 25. Io gli ho già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del mondo.
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Definiz: | §. III. Il meglio ricolga il peggio; proverb. che si dice quando tra due cose cattive non è
differenza. Lat. eodem in ludo docti v. Flos 308. |
Definiz: | §. IV. Il meglio è nimico del bene; o simile, pur proverb. che dinota, che Spesso a cagione di volere il
meglio si perde il bene; o Per voler far meglio, talora si tralascia di far bene. |
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