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CAPO
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vol.1 pag.549-553


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Definiz: §. XX. In capo del mondo, In capo al mondo, e Capo del mondo, si dice per accennare Alcuna parte lontana del mondo, e per esprimere figuratam. Spazio grandissimo di lontananza. Lat. in remotissimâ regione, in remotissimâ orbis terrarum parte.
Esempio: Ovid. Pist. Essendo di lungi in capo del mondo.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 214. Eranvi uccellami, e selvaggiumi di varj capi del mondo, e pesci insin dell'oceano.
Definiz: §. XXI. A capo alto, posto avverbialm. vale Col capo alto, o per soverchio fasto, o per qualsisia altra cagione. Lat. elato capite. Gr. ὑπερηφάνως.
v. A CAPO ALTO.
Definiz: §. XXII. A capo chino, posto avverbialm. vale Col capo chinato. Lat. demisso capite. Gr. κάτω.
Esempio: Ar. Fur. 23. 71. La donna, perchè ancor più a capo chino Vadano, e più non sian così arroganti, Fa lor sapere ec.
v. A CAPO CHINO.
Definiz: §. XXIII. A capo all'ingiù, e A capo all'insù, posti avverbialm. vagliono Col capo di sotto, o di sopra. Lat. capite deorsum, vel sursum misso. Gr. κάτω.
Esempio: Sagg. nat. esp. 89. Si cali un termometro di cinquanta gradi a capo all'ingiù.
v. A CAPO ALL'INGIÙ, e A CAPO ALL'INSÙ.
Definiz: §. XXIV. Battere il capo nel muro, o al muro, Dare il capo nel muro, o al muro, o Urtare il capo nel muro, o al muro, maniere esprimenti Mettersi a impresa non riuscibile, quasi a voler rovinare un muro col capo; e talora Disperarsi.
Esempio: Filoc. 2. 110. Se a te tanto dispiace la mia andata, comanda, ch'io non vi vadia, ed egli potrà assai urtare il capo nel muro, che non ci andrò.
Esempio: Vend. Crist. 47. Chi si vuole iscandalizzare, sì si scandalezzi, e dia del capo nel muro.
Esempio: Varch. Ercol. 55. E se continova nella stizza, e mostra segni di non volere star forte, e aver pazienza, si dice: egli ha rabbia, e vuol dare del capo, o battere il capo nel muro.
Esempio: Gell. Sport. 2. 4. Lisabetta, egli è un battere il capo nel muro. I. L'ho gridato tanto, che tu non sai, i' sono oramai stracco.
Definiz: §. XXV. Rompere il capo altrui, vale Percuoterglielo di maniera, che se gli rompa.
Definiz: §. XXVI. E figuratam. Rompere altrui il capo, o Torre altrui il capo, vale Recare altrui noia, Importunarlo, Stuccarlo. Lat. obtundere, enecare. Gr. ἀποκναίειν.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 349. Perdonatemi, s'io vi togliessi cotal volte il capo col dimandarvi, ch'io sono una di quelle, che ec. averebbono vaghezza d'imparare.
Esempio: E As. 239. Ma quel fastidioso di quel compratore gli rompeva pure il capo col domandargli or d'una cosa, or d'un'altra.
Definiz: §. XXVII. Rompersiil capo con alcuno, e Spezzarsi il capo con alcuno, vale Battersi con esso lui, Venir seco a combattimento. Lat. digladiari.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 40. Se 'l capo meco pur ti vuoi spezzare, Perderai finalmente l'armi, e 'l campo.
Definiz: §. XXVIII. E Rompersi il capo, vale eziadío Infastidirsi, Inquietarsi; e anche Usare soverchia applicazione. Lat. caput obtundere, se ipsum vexare. Gr. ὃν θυμὸν κατέδειν.
Definiz: §. XXIX. Andare col capo rotto, o Rimanere col capo rotto, vale Restar perdente, Andarne colla peggio. Lat. iacturam facere, damnum capere. Gr. ζημιοῦσθαι.
Esempio: Pass. 252. Non è niuno, che non ne rimanga col capo rotto.
Esempio: Cron. Morell. 237. S'addirizzò assai cose, ma e' n'andò sempre col capo rotto.
Definiz: §. XXX. Avere il capo a una cosa, vale Avervi genio, Averne voglia.
Esempio: Lasc. Streg. 2. 1. Lo Stradino mi pregò cento volte, ch'io volessi entrar negli Umidi ec. ma non v'ebbi mai il capo.
Esempio: Varch. Suoc. 1. 2. Come quegli, che aveva il capo altrove, s'andava scusando.
Esempio: Car. lett. 1. 52. Io non voglio altramente scrivere a sua signoría, che debbe avere il capo ad altro.
Definiz: §. XXXI. Correr per lo capo, Andar per la fantasía. Lat. animo occursare. Gr. ἐπελθεῖν.
Esempio: Amet. 65. E con questo subito mi corsero mille altre cose per lo capo.
Definiz: §. XXXII. Ritornare in capo, e Ritornare sopra il capo, vale Incorne male, Ritornare in suo danno. Lat. in caput redire, in caput vertere, in caput reverti.
Esempio: Bocc. nov. 77. 2. Alla quale la sua beffa ritornò sopra il capo.
Esempio: Filoc. 2. Imperciocchè noi dubitiamo, che senza fare il debito nostro, la sentenza non ritorni sopra i nostri capi.
Esempio: Pass. 252. Chi contra Dio getta pietra, in capo gli ritorna.
Esempio: Bemb. stor. 3. 38. La qual colpa tuttavia da quel fonte solo derivata, poco appresso sopra il capo di lui ritornò.
Definiz: §. XXXIII. Tenere altrui le mani in capo, vale Averne cura, Proteggerlo, Custodirlo, onde per troppa libertà, o per soverchia ignoranza non cada in errore. Lat. alicuius curam habere, custodire, tueri. Gr. ὑπερρασπίζειν.
Esempio: Cavalc. med. cuor. Se Iddio non mi tiene la mano in capo, così caderò io, come egli.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 351. Teniate a' soldati le mani in capo, che non fallino.
Esempio: Cas. lett. 88. Nostro Signore vi tenga le mani in capo.
Esempio: Lasc. Gel. 4. 13. Uh uh che san Brandano ci tenga in capo la mano.
Definiz: §. XXXIV. Non avere altr'occhio in capo, vale Non avere cosa, che s'ami più. Lat. ferre in oculis, plus oculis suis amare. Gr. ἐν ὀφθαλμοῖς ἔχειν.
Esempio: Bocc. nov. 79. 13. E sì abbiamo saputo fare, ch'elle non hanno altr'occhio in capo, che noi.
Definiz: §. XXXV. Di mio capo, Di tuo capo, ec. vale Di propria invenzione, Di tua invenzione ec. Lat. ex animi mei sententiâ, meo marte, meo animo, meâ sententiâ, ex animi tui sententiâ.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 357. Affermo non di mio capo, ma di sentenza non solamente de' naturali, ma d'alcuni de' Teologi, che la vostra bellezza è un'arra delle cose celesti.
Definiz: §. XXXVI. Esser di suo capo, vale Essere di suo parere, Essere amico della sua opinione, Voler fare a suo modo. Lat. contumacem esse, in suâ sententiâ perstare. Gr. αὐθάδειαν ἔχειν.
Definiz: §. XXXVII. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo, proverb. esprimente, che Chi opera secondo la sua propria volontà ne trae soddisfazione.
Definiz: §. XXXVIII. Chi sta a vedere, non gli duole il capo; proverb. significante, che Chi non ha proprio interesse nell'affare, non ve ne sente pena.
Definiz: §. XXXIX. Non sapere dove uno s'abbia il capo; modo basso, dimostrante Essere in una somma ignoranza, Non sapere quel, che un si faccia. Lat. inscitiâ laborare.
Esempio: Fir. Trin. 2. 1. Io non so dove io mi abbia il capo, nè dove mi rigirare.
Definiz: §. XL. Restare come mosca senza capo, o Essere come mosca senza capo, vale Restare, o Essere senza alcuno indirizzo.
Esempio: Lasc. Streg. prol. È restata come mosca senza capo.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 5. Perchè io son quà come mosca senza capo.
v. MOSCA.
Definiz: §. XLI. Non trovar nè capo, nè coda, vale Non trovar modo, nè via, nè verso a far checchè sia. Lat. nec viam, nec exitum invenire. Gr. ἀμηχανεῖν, ἀπορεῖν.
Definiz: §. XLII. È meglio esser capo di gatto, che coda di lione; vale, È meglio esser principe in uno stato piccolo, che suddito in uno stato grande. Lat. malo servire mercede alii viro inopi, cui non multus victus sit, quam omnium mortuorum regem esse. Gr. θητεύεμεν ἄλλῳ ἀνδρὶ παρʹ ἀκλήρῳ, ᾧ μὴ βιοτὸς πολὺς ἔστιν, ἢ πᾶσιν νεκύεσσι καθαφθιμένοισιν ἀνάσσειν: Omero.
Definiz: §. XLIII. Dar di capo, Capitare, Arrivare. Lat. pervenire, adire. Gr. ἀφικνεῖσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 20. 36. Dopo molti anni alle ripe omicide A dar di capo venne un giovanetto.
Definiz: §. XLIV. Non sapere dove darsi di capo; vale Non sapere a chi, nè dove rifuggire, o ricorrere. Lat. nescire quo quis se vertat. Gr. οὐκ εἰδέναι τί ποιεῖν.
Definiz: §. XLV. Entrar nel capo, vale Figurarsi, Immaginarsi, Darsi ad intendere, Ostinarsi a credere.
Esempio: Bocc. nov. 79. 4. Gli entrò nel capo, non dover potere essere, che essi dovessero così lietamente vivere della lor povertà.
Definiz: §. XLVI. Esser col capo nella fossa, vale Esser vicino a morte.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 5. 11. E perch'io son, non che co' piè, col capo Nella fossa, or i' vo' pensare un poco Al fatto mio.
Definiz: §. XLVII. Lavare il capo altrui, nel sentim. proprio vale Lavarglielo attualmente. Lat. caput lavare. Gr. πλύνειν τὴν κεφαλήν.
Esempio: Burch. Avviserámi se la mia cognata Ha ancor lavato il capo a don baccello (quì in equivoco osceno)
Definiz: §. XLVIII. Figuratam. Lavare il capo altrui, significa Dirne male, Arrecarli pregiudizio con biasimarlo; e vale anche Fare un rabbuffo, o una gridata. Lat. convicio aspergere. Gr. πλύνειν.
Definiz: §. XLIX. Lavare il capo altrui colle frombole, o col ranno, dicesi del Pregiudicarli estremamente con biasimi, e ufficj sinistri.
Definiz: §. L. Lavare il capo all'asino, maniera bassa, esprimente Far beneficio a persona sconoscente. Lat. laterem lavare, ollam variegare.
continua...

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